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Diario di bordo... Michel |
Il ritrovo è alle 13.30. Abbiamo appena il tempo di uscire da scuola e abbandonare gli zaini per prendere le valigie: si parte! Aosta - Roma in pullman, un'impresa decisamente eroica 10 ore non sono poche, ma passate in compagnia volano via molto più velocemente. E così, tra musica, chiacchierate, partite a carte, sfide al game boy e soste agli autogrill, verso le undici ci ritroviamo alle porte di Roma.
Dopo un'oretta
di giri riusciamo a raggiungere l'albergo, appena fuori dalle
antiche mura della capitale del mondo. La stanchezza ci impone di
andare subito in camera, ma appena entrati la voglia di dormire
passa subito. Si chiacchiera un po', si guarda la TV (non pensate
male
), e poi finalmente a nanna, pronti per una domenica da
passare in giro per Roma.
Svegliarsi alle 7.30 non ricorda
esattamente una vacanza, ma non è stata una nostra decisione
dopo un po' di pullman siamo scesi per proseguire in
metropolitana fino al Colosseo. Visitiamo un po' la città. San
Clemente, via dei fori imperiali, l'altare della patria, i fori,
piazza Venezia, il Pantheon, la Chiesa del Bambin Gesù. Roma è
veramente fantastica, e girarla in compagnia è ancora più bello.
Dopo la visita del mattino abbiamo avuto
"l'ora libera" (che poi era un'ora e mezza) per
mangiare e girare un po' in piazza Navona. C'è chi ha preferito
uno spuntino veloce per avere più tempo per passeggiare e chi ha
scelto una margherita nel dehors di un ristorante in piazza. La
pizza era buona, ma visti i prezzi la promessa del cameriere di
farci pagare solo 16.000 a testa puzzava un po', ma è stato di
parola. Alla fine del pranzo ci siamo diretti in Vaticano, e dopo
una visita alla sede nazionale dell'Azione Cattolica abbiamo
fatto rotta verso San Pietro.
Subito abbiamo notato l'immensità della
basilica, prima ancora di entrare. Dopo una breve presentazione
di Albino ci siamo messi in coda per entrare. Oltrepassati i
posti di blocco con tanto di poliziotti, siamo riusciti ad
accedere alla parte più bella: l'interno. E' enorme, si ha
proprio un idea di un ambiente sovrumano, fa persino strano che
sia stato costruito così tanto tempo fa. Guardando in alto la
cupola sembra altissima, come resistere alla tentazione di salire
fin lassù? Dopo un tragitto in ascensore iniziano i gradini. Non
so di preciso quanti siano, ma vi assicuro che non sono pochi.
Dopo un po' di salita si arriva all'interno della cupola, e
guardando in basso si vedono tutti gli altri turisti, piccoli e
lontani. Ma non è finita, si può ancora salire. Dopo una serie
di scale oblique e a chiocciola si arriva in cima, all'esterno
della cupola. Il panorama è indescrivibile: Roma vista dall'alto
è uno spettacolo. Se poi si ha la
fortuna di essere lassù al tramonto del sole
vi lascio
immaginare
Purtroppo quando ci si diverte il tempo vola, ed
è già ora di scendere, per andare a Santa Maria in Transtevere
per la messa con la comunità di Sant'Egidio. Ma prima ci rimane
un po' di tempo per girare un po'. Purtroppo di sera inizia a far
freddo, e girare molto non è molto consigliabile
sta di
fatto che mezz'ora prima eravamo già tutti in chiesa, pronti per
la liturgia. La messa è stata molto bella, ma altrettanto lunga.
E la concomitanza con l'ora della cena (la messa iniziava alle 8)
l'ha resa ancora più pesante.
Alla fine ci
siamo lanciati verso il ristorante, un po' per il freddo e un po'
per la fame. La cena è stata degna della messa, tra il primo e
il secondo abbiamo avuto molto tempo per parlare tra di noi
e visto che abbiamo finito alle undici e un quarto, dopo un
piccolo giro lì intorno siamo dovuti risalire sul pullman per
tornare in albergo. Tra l'altro le strade il sabato sera sono
abbastanza trafficate, e prima di arrivare a destinazione è
passata un'oretta.
Il mattino dopo abbiamo assistito alla
messa celebrata da Don Daniele e poi ci siamo preparati per
un'ultima visita a San Paolo fuori le mura e a San Giovanni in
Laterano, altre due chiese che meritano di essere visitate. Alle
11 e mezza siamo ripartiti per la patria. Il viaggio è stato più
veloce, anche perché c'era un clima migliore che all'andata,
avevamo già iniziato a conoscerci meglio.
Per finire in
bellezza il nostro mitico autista ci ha comprato la videocassetta
di Pearl Harbor da vedere dopo cena. Un film bello, romantico,
avvincente. Se non fosse che ci siamo persi i 5 minuti finali
perché siamo arrivati ad Aosta probabilmente l'avremmo
apprezzato di più
Devo dire che è stata proprio una bella
esperienza; secondo me queste gite, oltre a farci conoscere nuovi
luoghi, nuove culture e realtà diverse dalla nostra ci aiutano a
far nascere nuove amicizie e rafforzare le vecchie.