Glossario Internetworking
10Base2: standard Ethernet per le
connessione 10 Mbps su cavo coassiale "thin" 50 ohm (RG-58u). Limiti
sulla lunghezza del cavo:
10Base5: standard Ethernet per le
connessione 10 Mbps su cavo coassiale "thick" 50 ohm (Thick
10BaseT/100BaseT/1000BaseT: standard Ethernet/FastEthernet/GigabitEthernet per connessioni a
10/100/1000 Mbps su cavo UTP Categoria 3 (10 Mbps) e Categoria 5/5E (100 e 1000
Mbps). Limiti sulla lunghezza del cavo:
10BaseFL: standard Ethernet per le
connessione 10 Mbps su fibra ottica. Limiti sulla lunghezza del cavo:
100BaseFX:
standard FastEthernet per le connessione 100 Mbps su fibra ottica. Limiti sulla
lunghezza del cavo:
1000BaseSX:
standard GigabitEthernet per le connessione 1000 Mbps su fibra ottica. Limiti
sulla lunghezza del cavo:
1000BaseLX/LH:
standard GigabitEthernet per le connessione 1000 Mbps "Long Haul" su
fibra ottica. Limiti sulla lunghezza del cavo:
1000BaseZX:
standard GigabitEthernet per le connessione 1000 Mbps su fibra ottica. Limiti
sulla lunghezza del cavo:
10GBase-CX4: standard 10 GigabitEthernet per la connessione 10 Gbps su rame.
Limiti sulla lunghezza del cavo: 15 metri.
10GBase-S: standard 10 GigabitEthernet per la connessione 10 Gbps su fibra
ottica. Limiti sulla lunghezza del cavo: Multimode 50u – 500 khz:
10GBase-LX4: standard 10 GigabitEthernet per la connessione 10 Gbps su fibra
ottica. Limiti sulla lunghezza del cavo: Multimode 62.5u – 160 khz:
10GBase-L: standard 10 GigabitEthernet per la connessione 10 Gbps su fibra
ottica. Limiti sulla lunghezza del cavo: Singlemode:
10GBase-E: standard 10 GigabitEthernet per la connessione 10 Gbps su fibra
ottica. Limiti sulla lunghezza del cavo: Singlemode:
10GBase-T: standard (IEEE 802.3an-2006) 10 GigabitEthernet per la
connessione 10 Gbps su rame. Limiti sulla lunghezza del cavo:
100VG AnyLAN:
specifiche IEEE 802.12 per una rete locale a 100 Mb/s in grado di trasportare
trame Ethernet o Token Ring anche su 4 coppie di doppino non schermato di
categoria 3 (quello telefonico). Adotta l'algoritmo DPAM (Demand Priority
Access Method) invece del CSMA/CD. Sviluppato da HP e poco diffuso.
802.1q: metodo IEEE standard per
taggare le frame con l'id della vlan di appartenenza. Nella frame (quindi al
layer 2), dopo DSAP e SSAP, vengono introdotti 4 byte: 2 al valore fisso di
0x8100 (TPID) e 2 indicanti gli estremi della vlan di apparteneza (TCI). Questi
ultimi due byte sono divisi in: 3-bit User priority (802.1p-QoS), 1-bit CFI-Canonical Frame Indicator, 12-bit
VID vlan indentifier. Una volta taggata la frame avrà quindi una grandezza di
1522 byte (eccedendo quindi la grandezza massima di 1518) e viene detta
“baby-giant frame”.
802.1p: metodo IEEE standard di
Livello 2 che permette l’utilizzo dei tre bit “User priority” (in decimale
valori da
AAA (Authentication, Authorization and
Accounting): modello standard per il controllo di accesso.
Access, Distribution e Core layer: modello gerarchico di impostazione di una rete scalabile
(flessibile/espandibile). Quando Distribution e Core layer si trovano sullo
stesso apparato si parla di “collapsed core”.
Active
Directory: Funzionalità introdotta con Windows 2k che
consente di centralizzare, in maniera gerarchica, informazioni sugli utenti
(autorizzazione-autenticazione, dati di rete, hw, applicazioni) in modo da
assicurare una appropriata gestione delle risorse di rete. Compatibile con i Domain
Controller di WinNT.
ACK (ACKnowledgement): risposta inviata per indicare una corretta ricezione di un messaggio;
gli acknowledgement possono essere presenti a vari livelli del modello di
riferimento OSI.
ADSL (Asymmetric digital subscriber line): una delle 4 DSL, trasmette con larghezza di banda differente tra
trasmissione e ricezione, su doppino telefonico. Fornisce 3 canali: in downstream (ricezione) una banda massima
di 8 Mbit/s, in upstream
(trasmissione) una banda di 1,5 Mbit/s, più una linea telefonica standard, il
tutto su doppino telefonico. Il segnale vocale transita, nel tratto di doppino
fra la casa dell'utente e la centrale telefonica (ultimo miglio), nella banda
di frequenza da
Le più comuni modalità di connessione dei modem ADSL con i DSLAM (ovvero i MUX
relativi alle linee ADSL) sono:
Parametri qualitativi di un
collegamento ADSL:
ADSL2+ (Asymmetric digital subscriber line 2+): l’evoluzione dell’Adsl, consente di ottenere una velocità massima
di 24 Mbp/s in downstream e 3 Mbp/s in upstream sul medesimo doppino (grazie al
raddoppio della banda da
ADSL: Tipologie e parametri delle linee ADSL
Nome |
Standard |
Downstream |
Upstream |
Channels |
ADSL |
G.992.1 |
8 Mbps |
1,4 Mbps |
256 |
ADSL2 |
G.992.3 |
12 Mbps |
1,4 Mbps |
256 |
ADSL2+ |
G.992.5 |
24 Mbps |
1,4 Mbps |
512 |
ADSL2+ Annex M |
G.992.5 Annex M |
24 Mbps |
2.8 Mbps |
512 |
Ageing-time: negli
switch è il tempo oltre il quale un mac-address associato ad una porta viene
eliminato dalla tabella di bridging se non c'è traffico da/su quella porta.
AIS (Alarm Indication Signal): in una trasmissione E1/T1 è una frame all-ones che serve a mantenere in piedi la linea ma indica che c'è
un problema di trasmissione.
Application gateway (o Application proxy): tecnica di filtraggio del traffico tramite un gateway di
applicazione (proxy) che intercetta il traffico e autentica gli utenti a
livello di applicazioni Tcp/Ip. Lavorando a questo livello è necessario
predisporre un server proxy per ogni applicazione utilizzata. Questa tecnica di
firewalling, essendo applicata al layer 7, garantisce un buon livello di
sicurezza (vedi anche Packet filtering e Packet inspection).
Architettura three-tier: architettura software che prevede la suddivisione del sistema in
tre diversi moduli dedicati (interfaccia utente, logica funzionale-business
logic e gestione dei dati persistenti).
ARP (Address Resolution Protocol): protocollo dell'architettura Tcp/Ip (Layer 3) usato per
convertire un indirizzo IP in un indirizzo di livello Data-Link (MAC). ARP
lavora solo su una singola rete fisica ed è limitato a reti che supportano il
broadcast hardware. Il protocollo ARP viene usato tutte le volte che una
stazione collegata ad una LAN deve inviare un messaggio ad un nodo sulla stessa
LAN di cui conosce unicamente l'indirizzo di livello 3. RFC 826.
ARP Offload: Capacità
della scheda di rete di rispondere a una richiesta ARP IPv4 senza riattivare il
computer (ad esempio quando il Pc va in modalità sleep).
ATA (Analog Telephone Adapters): apparati capaci di convertire la segnalazione elettrica di un
telefono analogico in un flusso di dati IP. Utilizzati in reti VoIP in cui non
è possibile installare Telefoni IP.
ATM (Asynchronous Transfer Mode): Standard CCITT per il trasferimento dati/video/voce tramite celle
di lunghezza fissa di 53 byte, di cui 5 di intestazione (header) e 48 di dati
(payload). Tenendo come riferimento
Livello 1: Livello Fisico ATM.
Livello
2: AAL (ATM Adaption Layer) insieme di protocolli
che si appoggiano su ATM e forniscono i servizi trasmissivi. Esistono 4 tipi di
servizi AAL:
Livello
3: Protocolli standard di livello superiore. La
comunicazione tra due terminali ATM avviene attraverso un canale logico
chiamato VCC (Virtual Channel Connection) che a sua volta è composto da più VCL
(Virtual Channel Link). L'intestazione
della cella ATM contiene i seguenti campi:
Tra apparati ATM si possono effettuare due tipi
di connessione:
Autonomus system: è una rete gestita da un unica entità amministrativa in cui tutti
i router (Interior Router) utilizzano lo stesso protocollo di routing.
B-ISDN (Broadband ISDN): rete ISDN in grado di fornire servizi ad alta velocità
(>=155Mb/s) sfruttando l’ATM.
Back-off: procedura con cui si
ritenta una trasmissione in un MAC CSMA/CD dopo un tempo random.
Backbone: dorsale di rete.
Balun (BALunced-UNbalanced): dispositivo passivo o attivo per l'adattamento di una linea
bilanciata (connettore Rj-48 120 ohm) ad una sbilanciata (2 connettori
microcoax 75 ohm) e viceversa.
Bastion host: host
della rete in cui convergono i principali servizi della LAN (WWW, Mail, Ftp
etc) e quindi di particolare criticità.
Beaconing: nelle
Token ring è il meccanismo per notificare alle stazioni della rete che c'è
stato un problema sulla rete.
BECN (Backward Explicit Congestion Notification): bit posto a 1 dalla rete Frame Relay per segnalare ai router che
il cammino in direzione opposta a quello percorso dalla trama presenta delle
tratte congestionate (vedi anche FECN).
BER
(Bit Error Rate): Tasso di errori sul singolo
bit riscontrabile su un canale di comunicazione.
Best
effort: Caratteristica delle tecnologie di rete che non
offrono affidabilità a livello di link.
BGP (Border Gateway Protocol): protocollo di routing standard IETF usato da un Exterior router
(router che instrada pacchetti tra autonomus system diversi) in un autonomous
system per annunciare gli indirizzi delle reti appartenenti all'autonomous
system stesso. Caratteristiche del BGP:
Bit stuffing:
tecnica usata per delimitare le trame in modo non ambiguo e consentire la
trasmissione di dati binari su una linea trasmissiva sincrona.
Bit time: tempo dedicato alla
trasmissione di un singolo bit; pari al reciproco della velocità trasmissiva
espressa in bit/secondo.
BOD (Bandwidth on Demand): tecnica utiliizzata per incrementare la banda a disposizione
nelle connessioni dial-on-demand.
Bonding: modulo del kernel Linux
che consente l’aggregazione di più interfacce ethernet in un'unica interfaccia
virtuale. Esistono 7 modalità di configurazione del bonding:
Requisiti switch dove sono
attestate le interfacce:
BPDU (Bridge Protocol Data Unit): pacchetti del protocollo IEEE 802.1D che vengono scambiati tra i
bridge per il calcolo dello Spanning tree.
BRI (Basic Rate Interface): l'interfaccia ISDN che offre due canali B (Bearer) a 64Kbit/s e
un canale D (Data) a 16Kb/s. Viene anche detto Accesso base (vedi anche PRI).
Bridge: Dispositivo che opera al Livello 2 (sottolivello LLC) utilizzato
per interconnettere fisicamente più LAN.
CAM (Content Addressable Memory): termine coniato da Cisco per indicare la tabella contenente le
associazioni tra porta, mac-address e vlan in uno switch. Viene creata
all'accensione dell'apparato.
Captive Portal: Tecnica
che obbliga i client HTTP di un network ad autenticarsi su pagine web
prestabilite prima di accedere ad Internet.
Categoria cavi:
Classificazione dei cavi in base allo standard EIA/TIA-586.
CBR (Constant Bit Rate): caratteristica dei servizi che richiedono
un bit rate costante. Ad esempio: audio con codifica PCM, CDN ecc. I servizi
CBR appartengono alla classe di servizio A (vedi anche UBR).
CCB (Call Control Block).
CDR (Call Detail Record).
CCITT (Consultative Committee for International
Telegraph and Telephone): organizzazione
internazionale per lo sviluppo degli standard nelle telecomunicazioni. Ora
chiamata ITU-T.
CDDI (Copper Distributed Data Interface): implementazione del protocollo FDDI su cavi STP e UTP.
Architettura uguale a FDDI (dual ring, ridondanza) ma con distanze limitate
(100m). Basato sullo standard ANSI TPPMD.
CDA (Canale diretto analogico): collegamento pubblico punto-punto di tipo analogico (solo fonia).
Obsoleto.
CDN (Canale diretto numerico): collegamento pubblico punto-punto o punto-multipunto sincrono a
velocità comprese tra 4800 b/s e 2 Mb/s, realizzato con tecnologia digitale.
CDP (Cisco Discovery Protocol): Protocollo point-to-point Layer 2 per lo scambio di informazioni
di targa tra gli apparati Cisco. Viene propagato tramite multicast. Mac address: 01-00-0C-CC-CC-CC.
CEF (Cisco Express Forwarding): tecnica di switching Ip Layer 3 sviluppata e implementata negli
apparati Cisco.
CGMP (Cisco Group Management Protocol): protocollo per la gestione del traffico multicast (simile
all’IGMP) che consente agli switch di scambiare informazioni con il router
multicast (Server CGMP) per conoscere i gruppi di multicast attivi.
Proprietario di Cisco.
CHAP (Challenge Handshake Authentication
Protocol): protocollo di autenticazione nel protocollo PPP
(livello NCP). Colui che effettua l'autenticazione invia un messaggio a colui
che intende autenticarsi (challenge=sfida); il remote user invia allora una
password criptata MD5 che viene decriptata e confrontata con una lista presente
nell'Access server. Esempio
di autenticazione Chap (one-way):
Remote user –> accesso su PPP –> Access server
Remote user <– utilizza CHAP per
autenticazione <– Access server
Remote user –> request for challenge
–> Access server
Remote user <– challenge <–
Access server
Remote user –> response –>
Access server
Remote user <– accept/reject <–
Access server.
CIDR (Classless Interdomain Routing): tecnica che consente ai router di raggruppare le informazioni di
routing in modo da ridurre le dimensioni delle tabelle di instradamento.
CIFS (Common Internet File System): Protocollo sviluppato da Microsoft basato su SMB e orientato al
mondo Internet. Le specifiche prevedono un accesso multiplo in scrittura dei
file, sicurezza ed elevata velocità, supporto caratteri Unicode.
CIR (Commited Information Rate): in
una connessione Frame Relay rappresenta la velocità di trasmissione minima (in
bit al secondo) garantita dal fornitore del servizio, che potrebbe differire
dalla banda disponibile. [ATT. per cisco il parametro CIR rappresenta la
velocità massima e il MINCIR è il CIR standard]. Altri parametri da considerare
sono:
Classical IP:
RFC1577
Commutazione di circuito (Circuit switching): Modalità di connessione WAN che richiede una sessione
chiamata/risposta (esempi: rete telefonica PSTN, ISDN, seriali asincrone).
Commutazione di pacchetto (Packet switching): Modalità di connessione WAN in cui sono stabiliti dei circuiti
virtuali permanenti, gestiti dall'operatore di telecomunicazioni, in cui la
banda è generalmente condivisa (esempi: Frame Relay, X25).
Connessioni dedicate (Dedicated connections): Modalità di connessione WAN in cui vengono stabiliti di canali
diretti con banda riservata (esempi: seriali sincrone, CDN, E1, E3).
Connettori fibra ottica: ST (a baionetta), SC (ad incastro), MTRJ (tipo RJ), LC (microconnettori).
Core & Edge: le
funzionalità di protocollo atte al trasporto di informazioni tra gli utenti
della rete non sono implementate in modo paritetico in ogni punto attraversato
dalla comunicazione. Ciò implica che nei punti interni alla rete sono operativi
solo i protocolli di livello più basso, i quali devono svolgere il minimo delle
funzionalità necessarie al trasporto dell'informazione; nei punti terminali,
invece, devono essere presenti, oltre ai precedenti, anche protocolli di
livello superiore atti a fornire all'utenza ulteriori funzionalità per il
trattamento di flussi informativi specifici.
CoS (Class of Service). Vedi ToS.
Criteri fisici di una linea analogica: Segnali scambiati tra DCE e DTE per verificare lo stato della linea
e la interconnettività tra terminale e modem.
RTS e CTS costituiscono i
segnali di HANDSHAKE HARDWARE (controllo di flusso hardware) mentre XON/XOFF e
ENQ/ACQ, per esempio, sono segnali di controllo software.
Crittografia
a chiave simmetrica (o privata): Metodo di crittografia in
cui due utenti per decrittografare un documento hanno necessità di scambiarsi
la “chiave” segreta (attraverso un canale sicuro). Tale algoritmo ha il
vantaggio di utilizzare chiavi molto corte, quindi facili da ricordare e che
non richiedeono grandi capacità di eleborazione da parte del PC. I principali
algoritmi a chiave simmetrica sono: DES (con la variante 3DES, ovvero tre volte
DES), IDEA e RC4.
Crittografia a chiave asimmetrica (o pubblica): Metodo di crittografia in cui si hanno a disposizione due chiavi,
una pubblica e una privata. Tale algoritmo consente di non doverci preoccupare
di trasmettere segretamente le chiavi di crittazione. In pratica ogni utente
genera le proprie due chiavi e rende noto all’interlocutore, con il quale vuole
scambiare documenti crittografati, la propria chiave pubblica (la stessa cosa
farà ovviamente l’interlocutore). Applicheremo quindi la crittografia al
documento utilizzando la chiave pubblica del nostro interlocutore in modo che
solo e soltanto il proprietario di tale chiave sarà in grado di decifrare quel
documento. Essendo le chiavi utilizzate piuttosto lunghe (1024-4096 bit)
risulta più lento rispetto agli algoritmi a chiave simmetrica, ma molto più
sicuro. I principali algoritmi a chiave asimmetrica sono RSA e DSS. Da RSA è
nato il PGP.
CSMA/CD (Carrier Sense MultIple Access with
Collision Detection): protocollo di livello MAC
per l'accesso multIplo ad un mezzo condiviso con meccanismo di contesa tra i
pacchetti di dati. In sostanza una stazione invia il pacchetto solo quando ha
il cavo libero. Quando due stazioni trasmettono contemporaneamente si verifica
una collisione: viene generata una sequenza di errore (Jamming sequence) e le
stazioni interrompono la trasmissione per rIprenderla dopo un tempo casuale.
Affinchè venga rilevata una collisione è necessario che la stazione non abbia
ancora terminato la trasmissione del pacchetto. Ciò pone un limite inferiore
alla lunghezza del pacchetto (64 byte) e un limite superiore alla distanza tra
due stazioni (detta "Diametro del dominio di collisione"). In
Ethernet 10Mb/s sono
CSMA/CA (Carrier Sense MultIple Access with
Collision Avoidance): protocollo layer 2 per
accesso multiplo ad un mezzo condiviso utilizzato nelle reti di tipo wireless.
Per evitare collisioni il client, prima di effettuare la trasmissione, inoltra
una richiesta di accesso all’apparato “Access Point”, il quale consentirà o
bloccherà la trasmissione in base all’occupazione del canale.
CSU/DSU (Channel Service Unit/Data Service Unit): unità che si occupa di interfacciare il DTE con il terminatore di
un circuito trasmissivo (DCE).
Cut through:
metodo di commutazione in cui la ritrasmissione di un pacchetto inizia mentre è
ancora in corso la sua ricezione (detto anche Fast Forward). Lo switch legge
solo il mac-address di destinazione poi inoltra
DDR (Dial on Demand Routing): tecnica di routing in connessioni ISDN.
DE (Discard Eligibility indicator): bit della trama Frame Relay che, se uguale ad 1, indica che la
trama può essere scartata in presenza di congestione della rete
(Traffic-Shaping).
DES (Data Encryption Standard): Algoritmo di crittografia dei dati a chiave simmetrica. Il DES è
in grado di operare su blocchi di dati da 64 bit con chiavi lunghe 56 bit. Una
variante nata dal DES è il 3DES che prevede semplicemente la tripla
ripetizione dell’algoritmo DES.
DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol): metodo di configurazione automatica degli indirizzi Ip di una
rete attraverso un DHCP Server. RFC1531. Le 4 fasi del processo di assegnazione IP
tramite DHCP:
Prima che si esaurisca il
“lease time”, ovvero il tempo di assegnazione dell’indirizzo IP, il client
invia un DHCPREQUEST al server per la
conferma dell’indirizzo ricevuto. La conferma dell’IP avviene con un DHCPACK, l’eventuale diniego con un DHCPNAK (che riavvierà il processo di
assegnazione).
Qualora il client, dopo
l’assegnazione dell’IP da parte del server, verifichi che l’indirizzo assegnato
è già presente nella rete, invia un DHCPDECLINE
(tramite broadcast) al server per richiedere un’altra assegnazione.
Se il client ha bisogno di
interrogare l’archivio dei parametri assegnati dal server invia un DHCPINFORM e il server risponde con DHCPACK contenente tutti i parametri
configurati.
DHCP Option 82:
abilitando tale opzione le risposte del DHCP server vengono inoltrate eslusivamente
verso la porta dell’apparato che ha generato la richiesta (invece andare in flood
su tutte le porte).
DHCP Snooping: funzionalità
di sicurezza del DHCP che consente di filtrare pacchetti DHCPOFFER provenienti
da sorgenti untrusted. Richiede l’abilitazione dell’Option-82 e agisce
esclusivamente sui pacchetti che attraversano le vlan.
Diff-Serv: protocollo
standard IEEE per la QoS che ridefinisce come il byte ToS (Type of Service)
dell’IPv4 o
Differential
Mode Delay: Decadimento delle perfermonce in una
connessione su fibra ottica in cui una sorgente laser (es. GBIC LX/LH) viene
connessa direttamente ad una fibra ottica Multimodale. Tale decadimento diviene
sostanziale per distanze superiori ai 300mt. Cisco consiglia di utilizzare una
particolare patch chord denominata Mode Conditioning Patch Chord per
ovviare al problema.
Digital Signaling Level (DS-0, DS-1, DS-3): specifiche della frame nelle trasmissioni digitali WAN nelle
Gerarchie Plesiocrone (PDH).
Directed Broadcast: Traffico broadcast diretto ad una specifica subnet (ad. es.
192.168.1.255/24).
Directory Harvest Attack (DHA): Tipo di attacco ad un Server di Posta in cui le email non sono
indirizzate a utenti registrati nel dominio.
Distance vector (es. RIP, IGRP): protocollo di routing in cui il router comunica periodicamente ai
router adiacenti la proprie tabelle di instradamento. Nel RIP il best-path
viene calcolato in base al numero di hop passati (per il RIP version 1 il
numero massimo di hop è 15). Nel caso dell'IGRP viene presa in considerazione
la disponibilità di banda, il traffico, l'affidabilità della linea ed il tipo
di interfaccia (e la limitazione al numero di hop passati per default è di 100
ma può essere configurato fino a 255). RIP v1 e IGRP sono protocolli di tipo Classfull, ovvero nelle informazioni di
routing non trasportano la subnet mask. Utilizzano l'algoritmo Bellman-Ford. Il
RIP v1 e l'IGRP utilizzano broadcast per propagare le informazioni mentre il
RIP v2 utilizza il multicast 224.0.0.9.
Distanza amministrativa: quando ci sono più protocolli di routing che determinano il
percorso di raggiungimento di un network, la scelta del best-path viene effettuata in base alle prestazioni degli stessi
protocolli che determinano una distanza “virtuale” dal network. Negli apparati
Cisco vale la seguente tabella:
Interfacce connesse: 0 – Rotte statiche: 1 – EIGRP Summary route: 5 – External
BGP: 20 – Internal EIGRP: 90 – IGRP: 100 – OSPF: 110 – IS-IS: 115 – RIP v1 e
v2: 120 - External EIGRP: 170 – Internal BGP: 200 – Unknown: 255.
Ovviamete maggiore è il peso minore sarà la precedenza.
DLCI (Data-Link Connection Identifier): un campo nella trama Frame Relay che identifica la connessione
logica (PVC/SVC).
DLSw (Data-Link Switching): metodo per consentire al traffico SNA e Netbios di passare su
network Tcp/Ip utilizzando il layer 2.
DNS (Domain Name Server): servizio Tcp/Ip (Porta 53) per la risoluzione dei nomi in
indirizzi IP. Il servizio è realizzato tramite un database distribuito,
costituito dai server DNS.
CNAME: nome host definito come “alias” di un altro nome
Record A (ANAME): associazione tra nome host e indirizzo Ip
Record MX: nomi dei server SMTP che ricevono la posta destinata alle caselle
del dominio
Record PTR: associazione di un indirizzo Ip al nome del dominio specificato.
Usato nella risoluzione inversa
DoS (Denial-of-Service): tipo di attacco di hackers che bloccano un server utilizzando il
metodo di apparire come semplice traffico di rete (inviando pacchetti TCP-SYN).
Per prevenirlo si può utilizzare la tecnica del packet filtering che però
inficia notevolemente le prestazioni dei router. Tipici attacchi DoS sono:
Smurf, Syn Flood.
Dribble bit error: informazione di ricezione di una frame troppo grande. Non causa
un errore.
DSP(Digital
Signal Processor): I DSP servono per
convertire i segnali voce in pacchetti.
Dual homing: per
aumentare l'affidabilità dei sistemi stellari si adotta questa tecnica (di
solito in FDDI), che consiste nel connettere il concentratore di secondo
livello a porte diverse di concentratori diversi, in cui una connessione è
primaria ed attiva e l'altra è secondaria ed in stato di backup caldo.
DVMRP (Distance Vector Multicast Routing
Protocol): protocollo di routing per i pacchetti
multicast. Implementa un algoritmo di tipo Source-Based
Tree (ogni router calcola il link di uscita sul percorso minimo verso
ciascuna sorgente) con funzionalità RPF (Reverse Path Forwarding), Pruning e
Grafting (innesto).
DWDM
(Dense Wavelenght Division Multiplexing): tecnica
di multiplazione che permette di trasmettere canali multipli a diverse
lunghezze d’onda (o diversi "colori") su una singola fibra ottica.
EAP (Extensible Authentication Protocol): Estensione del protocollo PPP, utilizzato per l’autenticazione in
ambito wireless 802.1x. EAPOL (EAP incapsulato su LAN).
E&M
(Receive & Trasmit oppure Ear and Mounth):
interfaccia per la connessione verso i PBX.
EGP (Exterior Gateway Protocol): protocollo di routing usato da un exterior router in un
autonomous system per annunciare gli indirizzi delle reti appartenenti
all'autonomous system stesso. Specifica solo se una destinazione è
raggiungibile oppure no, non è quindi utilizzabile in topologie magliate.
Obsoleto, sostituito ormai dal BGP.
E3: uno degli standard europei
della gerarchia plesiocrona (PDH) per la trasmissione digitale su rete
geografica a 34,368 Mb/s.
EIA/TIA-232:
standard che specifica il livello fisico nelle interfacce standard (fino a 64
Kb/s). Simile al V.24.
EIA/TIA-568:
standard che specifica i requisiti minimi per il cablaggio di un edificio o un
gruppo di edifici.
EIGRP (Enhanced Interior Gateway Routing Protocol): protocollo di routing (Ip protocol=88) sviluppato e utilizzato
negli apparati Cisco. Caratteristiche dell’EIGRP:
FCoE (Fibre Channel over Ethernet): protocollo in fase di standardizzazione che consente il trasporto
di frame fibre channel su Ethernet
(tramite jumbo frames).
FCS (Frame control sequence): CRC su 32 bit per il controllo dell'integrita' della trama in una
MAC-PDU.
FDDI (Fiber Distributed Data Interface): standard per LAN a 100 Mb/s
in fibra ottica e topologia ad anello. Definisce i Livelli 1 e 2 (fino al
livello MAC). La topologia logica è costituita da un anello monodirezionale,
quella fisica è costituita da un doppio anello controrotante, avente un anello primario (primary ring) utilizzato per
trasmettere i dati ed un anello secondario (secondary ring) che serve come
percorso di backup. Si identificano 3 tipi di configurazioni:
Fdisk /mbr:
comando DOS che riscrive il Master Boot Record (utile quando si disinstalla un
SO).
FECN (Forward Explicit Congestion Notification): bit posto a 1 dalla rete Frame Relay per segnalare ai router che
il cammino percorso dalla trama presenta delle tratte congestionate.
Fibra ottica: Supporto
per trasmissione dati/voce è costituito da sottili fili di Silicio (sotto forma
di Biossido di Silicio) che hanno la proprietà di “guidare” la luce in un
canale trasmissivo. Questo supporto è costituito da due cilindri coassiali (core
e cladding) di materiale dielettrico (isolante) trasparente di diverso spessore.
Fibra ottica monomodale: trasmissione ottica esclusivamente tramite Laser, il core della fibra è molto ridotto (tra 5
e 10 Micron di core su 125 di cladding) e vengono raggiunte distanze
(10-
Fibra ottica multimodale: trasmissione ottica tramite Led o Laser, il core della fibra è 50/125 o 62.5/125 di Micron. Si raggiungono
distanze da
Fibre channel:
tecnologia utilizzata in ambito SAN (Storage Area Network) per la connessione
di server alla rete affasciando più canali trasmissivi (in rame o fibra
ottica).
Finger: servizio Tcp/Ip (Porta 79)
che consente di reperire informazioni sugli utenti del sistema interrogato.
Flag: nei protocolli di
Data-Link della famiglia HDLC è un ottetto (01111110) che indica l'inizio e la
fine di una trama.
Flooding: algoritmo non adattivo in
cui ciascun pacchetto in arrivo viene ritrasmesso su tutte le linee, eccetto
quella su cui è stato ricevuto.
FQDN (Fully Qualified Domain Name): Nome di dominio enunciato per esteso che identifica in modo univoco
un nodo di rete. Ad es. dato un host "myhost" e un dominio "mydomain.com",
l'FQDN è "myhost.mydomain.com".
FRAD (Frame Relay Access Delay): qualsiasi device che consente una connessione fra una LAN e una
WAN Frame Relay. - Cisco FRAD: Connessione di device SDLC verso Frame Relay
senza la presenza di una LAN. Inoltre supporta la conversione da SDLC a
Ethernet/Token Ring.
FRAS (Frame Relay Access Support): feature dell'IOS di Cisco che consente a reti SDLC, Token Ring,
Ethernet connesse via Frame Relay a device IBM di connettere altri device IBM
attarverso la FR.
Fragment Free:
metodo di switching delle frame in cui vengono letti solo i primi 64 byte della
trama (lunghezza minima della frame) per determinare se la trama ha subìto
collisioni, in tale caso viene eliminata. Vedi anche Store and forward e Cut-through.
Frame Relay:
standard per la realizzazione di reti a commutazione di pacchetto pubbliche o
private, basato su un protocollo di livello Data-Link connesso su cui vengono
definiti dei circuiti virtuali permanenti detti PVC. Ogni PVC viene identificato con una coppia di DLCI (Data-Link Circuit Identifier) cha
ha valore locale (non è necessario che lo Switch Frame Relay di centrale e il
CPE abbiano lo stesso DLCI). Con le specifiche Ansi T1.617 e ITU-T Q.933-Q.922
è ora possibile definire anche circuiti virtuali non permanenti (SVC). La larghezza di banda massima
raggiungibile in Frame Relay è di 44,736 Mbps.
FTP (File
Transfert Protocol): protocollo standard Tcp/Ip
per il trasferimento dei file (porte 20/21). Risponde alla RFC 959. Il Data
Transfer Process del protocollo FTP può essere di due tipi: Active mode
(default) o Passive mode. Nella modalità Active il client contatta il server il
quale inizia la connessione, sulla porta 20, per trasferire i dati con il
client. Nella modalità Passive è invece il client anche dare il via alla
connessione per il trasferimento dei dati.
Full mesh topology: topologia di rete magliata in cui tutti i nodi sono interconnessi
tra loro. Partial mesh topolgy: Solo
una parte dei nodi della rete hanno accesso al central site.
FXO
(Foreign Exchange Office): interfaccia per la
connessione verso
FXS
(Foreign Exchange Station): interfaccia per la
connessione di telefoni analogici tradizionali (connettore RJ-11).
G.114: raccomandazioni ITU-T che stabiliscono che il ritardo massimo
ammissibile per la trasmissione di pacchetti voce è pari a 150 millisecondi.
G.703 (codice tecnico della trama
E1/T1): specifiche ITU-T (elettriche e fisiche) per connessioni digitali
DCE-DTE.
G.711: specifiche ITU-T per la
codifica della voce in digitale a 64Kbps (PCM).
G.723.1: specifiche ITU-T per la
compressione della voce in digitale con bit-rate molto bassi. Fa parte dello
standard H.324. Questo codec associa due bit rates a 6.3 (ML-MLQ) e 5.3 Kbps
(CELP).
G.726: specifiche ITU-T per
G.729a: specifiche ITU-T per la compressione della voce in digitale con
bit-rate medio bassi (9.6-11.2 kbps) e una buona qualità complessiva.
GARP (Generic Attribute Registration Protocol).
GVRP (Garp Vlan Registration Protocol).
GRE (General Routing Encapsulation): protocollo utilizzato nelle tecniche di tunneling che consente
l’incapsuIamento di pacchetti anche non-IP. IP protocol=47.
H.323: specifiche ITU-T per
videoconferenza su una rete locale, geografica o Internet, utilizzando
HBA (Host Bus Adapter): interfaccia che consente la connessione di dispositivi di
memorizzazione (tipicamente all’interno di una rete SAN). Gli Host adapter più
comuni sono: SCSI, Fibre Channel, ATA, Sata/eSata, InfiniBand.
HDLC (High-level Data Link Control): protocollo di livello Data-Link utilizzato nelle WAN (protocollo
di linea) derivato da SDLC e capostipite di una famiglia di protocolli a cui
appartengono LAP-B (x.25), LAP-D (canale D - ISDN), LAP-F (Frame-relay) e LLC.
HDSL (High-bitrate Digital Subscriber Line): una delle 4 DSL. Utilizzata generalmente per fornire accessi a
linee CDN. Consente di ottenere velocità di 768 Kb/s full-duplex. Di solito è
utilizzata con due o tre doppini per raggiungere le velocità canoniche delle
T1/E1 (2 Mbit/s). La distanza massima dalla centrale Telecom per
l'installazione di una linea Hdsl è di
HE: unità di misura di altezza
dei rack. Corrisponde a
Hijacking:
tecnica di hacking che consente di intromettersi in una connessione TCP e
prenderne il controllo.
HIPS (Host Based Intrusion Prevention System): Sistema di prevenzione delle intrusioni basato sull’analisi del
comportamento dei programmi eseguiti sugli host. Questo strumento di difesa
viene ad oggi integrato nei sistemi di Personal Firewalling e/o Antivirus (ad
es. Comodo, Outpost, ZoneAlarm, Sophos etc.)
HOSTS: file presente nei sistemi
operativi che permette la risoluzione dei nomi in indirizzi IP
indipendentemente dalla presenza del DNS. A seconda del S.O. il file si trova
in cartelle diverse:
Qualora il file non venga
utilizzato dal sistema presenta estensione .SAM (sample).
HSRP (Hot Standby Router Protocol): protocollo che consente a più interfacce fisiche di condividere
lo stesso indirizzo virtuale determinando un elevato livello di ridondanza
degli apparati. I pacchetti scambiati (per default ogni 3 secondi) dalle
interfacce che partecipano allo HSRP vengono scambiati tramite multicast
all’indirizzo 224.0.0.2 e sulla porta UDP 1985. L’IP virtuale è associato ad un
mac-address virtuale (well-know mac-address) corrispondente a 00-00-0C-07-AC-XX
dove XX è il numero del gruppo HSRP.
HSSI (High Speed Serial Interface): interfaccia WAN che supporta velocità fino a 52 Mbps.
HTTP (HyperText Transfer Protocol): protocollo di ipertesto usato nel Web. Porta 80.
HTTP Codes: Informazioni di stato
rilasciate dagli http server ai client che eseguono richieste di connessione. Si dividono in 5 categorie:
Per maggiori informazioni: http://openskill.info/infobox.php?ID=540
Hub-and-spoke topology: topologia di rete a "stella".
IANA (Internet Assigned Numbers Authority): istituto che riconosce gli enti che si occupano della
distribuzione degli indirizzi Ip "pubblici" in Internet. Gli
indirizzi detti "privati" (RFC1918) sono quelli utilizzabili nelle
Intranet e non sono presenti in Internet. La RFC1918 prevede blocchi da 24, 20
e 16 bit:
ICMP (Internet Control Message Protocol): protocollo ausiliario di livello 3 (Ip protocol=1) utilizzato per
riportare anomalie nell'instradamento dei pacchetti. I messaggi riportati da
ICMP sono i seguenti:
IDS (Intrusion Detection System): metodo di analisi di un flusso di dati per prevenire intrusioni
indesiderate. I sistemi IDS vengono classificati come:
IEEE (Institut of Electric & Electronic
Engineers): istituto per la definizione degli standard
della serie 802 (per livelli 1 e 2
della pila OSI).
802.2 Definisce il protocollo standard LLC-Logical
Link Control.
802.1ab LLDP - Link Layer Discovery
Protocol
802.1aq SPB - Shortest Path Bridging
802.1AX-2008 Link Aggregation.
802.1D Spanning Tree Protocol.
802.1p Protocollo per la
gestione del Quality of Service.
802.1q Protocollo per trasporto dati con
tagging delle VLan.
802.1s Multiple Spanning Tree.
802.1v Vlan classification by Protocol
& Port.
802.1w Fast Spanning Tree Protocol.
802.1X Protocollo per il controllo
d’accesso alle reti Ethernet (adottato spesso in soluzioni Wireless). Port Level Authentication. Client presente
su XP.
802.3 Ethernet CSMA/CD (10 Mb/s) –
10baseT.
802.3ab Gigabit Ethernet su UTP Cat. 5
(1000 Mb/s) – 1000baseT.
802.3ac Definisce il formato
dei pacchetti 802.3 con tag.
802.3ad LACP-Link Aggregation Control
Protocol.
802.3ae 10 Gb/s Ethernet.
802.3af Power Over Ethernet (pin 4-6,
7-8).
802.3at Power Over Ethernet Plus.
802.3u Fast Ethernet (100 Mb/s) –
100baseT/100baseX.
802.3z Gigabit Ethernet su fibra ottica
o FTP (1000 Mb/s) – 1000baseLX (long-haul, monomode) SX (short-haul, multimode)
CX (FTP).
802.3x Flow control.
802.4 Token Bus.
802.5 Token Ring (4-16 Mb/s).
802.6 MAN (Metropolitan Area Network).
802.7 Broadband Techincal Advisory Group.
802.8 Fiber - Optic Techincal Advisory
Group.
802.9 Isochronous Ethernet.
802.10 Trunking FDDI.
802.11 Wireless LAN (2 Mb/s, freq. 2.4 Ghz).
802.11a Wireless LAN (54
Mb/s, freq. 5 Ghz, 12 canali di cui 8 non sovrapposti, range di copertura:
802.11b Wireless LAN (11 Mb/s, freq. 2.4 Ghz, 11 canali di cui 3 non sovrapposti, range di copertura:
80-
802.11g Wireless LAN (54 Mb/s, freq. 2.4 Ghz, 11 canali di cui 3 non sovrapposti).
802.11h Wireless LAN (54 Mb/s, freq. 5 Ghz)
per l’Europa.
802.11i WPA2 - Wi-Fi Protected Access 2.
802.11n Wireless LAN “WwiSE = World-Wide
Spectrum Efficiency“ (540 Mb/s, freq. 2.5 Ghz – 5 Ghz tecnologie MIMO).
802.12 100VG-AnyLAN (100 Mb/s).
IGMP (Internet Group
Management Protocol):
protocollo multicast Layer 3 che serve a garantire,
tra host e multicast router, lo scambio dei messaggi relativi alla costituzione
dei gruppi di multicast. Le informazioni vengono incapsulate in frame IGMP (Ip
protocol = 2) che vengono scambiate periodicamente tra i router e gli host (Ip
224.0.0.1). RFC 1112.
IGMP Snooping:
protocollo multicast Layer 2 che attraverso l’analisi dell’IGMP L3 riesce a
determinare quali porte devono ricevere il traffico multicast (altrimenti lo
switch, non riconoscendo il Mac di destinazione delle frame multicast, le
inoltrerebbe a tutte le porte causando uno spreco di banda).
IGP (Interior gateway protocol): termine generico applicato ad ogni protocollo usato per propagare
informazioni di raggiungibilità e di routing all'interno di un sistema autonomo
(in cui tutti i router utilizzano lo stesso protocollo di routing). Es. RIP, IGRP, EIGRP, OSPF. (Vedi anche BGP).
IMA (Inverse Multiplexing ATM): metodo per l’aggregazione di canali low-speed in un unico trunk virtuale (IMA Group) che appare
all’apparato ATM come un unico canale.
IMAP: protocollo di gestione
della posta elettronica (giunto alle versione 4) che si basa sul concetto di
elaborare tutta la posta su un unico sistema centralizzato (al contrario di POP3
in cui la posta si scarica in locale). Questo permette di avere sempre a
disposizione l’intero insieme dei propri messaggi indipendentemente da
dall’host con cui ci si connette.
Infiniband:
protocollo di comunicazione ad alta velocità (da 2,5 a 120 Gbps teorici) generalmente
utilizzato in ambito storage per le ottime doti di bassa latenza ed elevato
throughput.
Inverse ARP:
protocollo generalmente utilizzato in reti non-broadcast come
IP (Internet Protocol): protocollo non connesso (CLNS) di livello 3 nella pila ISO/OSI,
costituisce il livello Network nell'architettura Tcp/Ip. Fornisce servizi di
indirizzamento/instradamento, Type of Service, frammentazione e riassemblamento
dei pacchetti, rilevazione (non correzione) degli errori. Lavora parallelamente
ai protocolli Arp, Rarp e Icmp. RFC 791.
IP version 4: indirizzo Ip nella versione a 32 bit. Ip
packet.
IPCP (IP Control Protocol): protocollo che stabilisce e configura IP su connessioni PPP
(livello LCP).
IPS (Intrusion Prevenction System): Sistema di sicurezza che ha lo scopo di bloccare l’esecuzione di
programmi in base a regole predeterminate. Viene considerato una estensione dei
sistemi IDS (Intrusion Detection System).
IPSEC (IP Security): insieme di
raccomandazioni e protocolli rilasciati per garantire sicurezza e integrità dei
dati nelle connessioni peer-to-peer. IPSec garantisce questi servizi di sicurezza
al livello IP. IPSec utilizza il servizio IKE (Internet Key Exchange)
per garantire la negoziazione dei protocolli e gli algoritmi di criptazione
basati su policy locali e per generare le chiavi di encryption/autenticathion
utilizzate da IPSec.
ISDN (Integrated Services Digital Network): rete pubblica digitale evoluzione delle reti commutate pubbliche
analogiche. Elementi di una connessione ISDN:
TE1 (Terminal Endpoint 1) es. interfaccia di un router –>
–> interfaccia "S/T" - NT1 (Network Terminator 1) es.
borchia linea Isdn –>
–> interfaccia "U" ovvero connessione al Service
Provider Network.
ISL (InterSwitch Link): protocollo proprietario di Cisco per lo scambio di frame con
vlan. ISL incapsula la frame aggiungendo un header di 26 bytes e un nuovo FCS
alla fine della stessa.
ITU-T (International Telecommunication Union
Telecommunication Standardization Sector): ente
per lo sviluppo degli standard nel campo delle telecomunicazioni.
Jabber error: in
IEEE 802.3 errore dovuto ad una trama la cui lunghezza eccede la massima
consentita (1518 byte).
Jamming sequence: in IEEE 802.3 sequenza illegale di bit per segnalare un'avvenuta
collisione.
Jitter: variazione temporale della
fase del segnale elettrico causata principalmente dai componenti passivi (cavo,
connettori etc.).
Jumbo frames: Frame
ethernet estesa a 9000 bytes. In questo modo possono essere trasferiti fino a
8Kb di datagram (Livello Applicazione) senza che il pacchetto debba essere
frammentato (ad. es. NFS impegna proprio 8Kb al Livello Applicazione). Il
limite di 9000 bytes è stato scelto poiché il CRC in Ethernet è di 32 bit e
inoltre bisogna tener anche conto del limite di 64Kb imposto da IPv4 (mentre
per Ipv6 è di 4 Gb!). L’utilizzo di Jumbo frames in ambito LAN riduce il carico
sulla CPU degli apparati e consente un migliore throghput (di circa un 50%) ma
è sconsigliabile per applicazioni multimediali. Al momento non tutti gli
apparati supportano le Jumbo frames.
LACP (Link Aggregation Control Protocol): Protocollo di Livello 2 (definito nello standard IEEE 802.3ad)
che consente l’aggregazione di più porte fisiche ottenendo un unico canale
logico.
LAG (Link Aggregation Group): Metodo di aggregazione di porte fisiche in un canale logico definito
nello standard 802.3ad. Il LAG può essere configurato staticamente o
dinamicamente. Il LAG dinamico utilizza il protocollo LACP per il controllo
delle porte aggregate. Esistono due metodi di implementazione di LAG: “LAG N”
(porte in load sharing) e “LAG N+N” (porte in active-standby).
L’estensione del protocollo MC-LAG
(Multi-Chassis Link Aggregation Group) consente di aggregare i link
connettendoli su chassis differenti che vengono considerati come un unico
apparato.
Lambda: Frequenza ottica.
Land Attack:
segnalazione di ricezione di un pacchetto avente l’indirizzo Ip sorgente uguale
a quello di destinazione e la porta di destinazione uguale alla porta sorgente.
Questo potrebbe indicare un tentativo di Spoofing sull’Ip che riceve il
pacchetto.
LANE (LAN
Emulation): servizio permette di emulare i servizi delle
LAN tradizionali su tecnologia ATM (si può considerare un servizio "Layer
2 bridging"). Il servizio LANE è composto da un insieme di LAN Emulation
Client (LEC) e da un singolo LAN Emulation Server (LSM). I LEC sono presenti su
tutti gli apparati che dialogano direttamente in ATM e funzionano da proxy per
gli host collegati ad essi. LSM è composto da tre moduli:
Il servizio LANE utilizza
connessioni di tipo SVC per cui bisogna assicurarsi che le porte siano
impostate correttamente.
LAPB (Link Access Procedure Balanced): protocollo della famiglia HDLC usato nelle reti X.25.
LAPD (Link Access Procedure on D channel): protocollo della famiglia HDLC usato nelle reti ISDN (viaggia sul
Canale D). Definito negli standard Q.921 (Livello 2, controllo n° TEI
assegnato: <64 statico; tra 64 e 126 dinamico; 127 broadcast) e Q.931
(Livello 3, Switch-type in base alla nazione).
LAPF (Link Access Procedure Frame): protocollo della famiglia HDLC usato nelle reti Frame Relay.
LCN (Logical Channel Number): identificatore logico di una connessione X.25.
Legge di Moore: Famosa osservazione
empirica di Gordon Moore (uno dei fondatori Intel) secondo il quale le prestazioni
dei processori raddoppiano ogni 18 mesi.
Link state:
tipologia di protocolli di routing in cui il router comunica agli altri router
della rete lo stato dei link a lui direttamente connessi tramite pacchetti LSP
(Link State Packet), inviati all'avvio del router e dopo ogni variazione di
topologia (vengono inviate solo le variazioni, quindi le tabelle di routing
sono leggere e il tempo di convergenza è breve). Conoscendo la topologia della
rete ogni router in base ad essa calcola il best-path, tenendo conto della
banda a disposizione e del delay dell'interfaccia: tutto ciò determina un
valore, detto “cost”, che viene assegnato ai link. Sommando i cost dei link si
ha un quadro completo per determinare il best-path (minore è il cost, migliore
è il percorso). Nessun limite di hop (vedi OSPF).
LLC (Logical Link Control): in base allo standard IEEE 802.2 il sottolivello superiore del
livello Data-Link (quello inferiore è il sottolivello MAC), costituisce
l'interfaccia verso il livello network (è infatti comune a tutte le LAN: 802.3,
802.3u, Token Ring 802.5, FDDI etc.). LLC offre al livello Network tre tipi di
servizi:
LLDP-Med (Link Layer Discovery Protocol - Media
Independent Discovery): Protocollo standard di
Livello 2, approvato nel 2006 nelle specifiche IEEE 802.1ab, che consente di
effettuare l’auto discovery delle funzionalità configurate sugli switch (ad
esempio le VLAN) oltre a fornire informazioni suglli apparati interconnessi.
Link Local Multicast Name Resolution (LLMNR): protocollo che consente la richiesta di risoluzione dei nomi
all’interno del proprio segmento di rete. Utilizzato anche in IPv6 è incluso e
attivo in Windows Vista e Windows Server 2008. Le risposte alle query avvengono
sulla porta UDP 5355 su indirizzo multicast 224.0.0.252.
LMI (Local Management Interface): estensioni agli standard CCITT nella rete Frame Relay (sono
inviate sul DLCI 1023); consentono Inverse ARP, flow control e capacità
multicasting.
Load balancing:
tecnica di distribuzione del carico di rete su canali differenti.
LRE (Long Reach Ethernet): tecnologia che, sfruttando la modulazione di ampiezza in
quadratura (QAM), consente utilizzare reti Ethernet con doppino in rame
(cablaggio di categoria 1, 2 o 3) ad una distanza massima di
MAC (Media Access Control): sottolivello inferiore del livello data-link in 802.2 (in
Ethernet II esiste un unico livello 2); serve a risolvere il problema del mezzo
trasmissivo (è specifico per ogni LAN, dove realizza sempre una rete di tipo
broadcast).
MAC address:
indirizzo di 6 bytes che indentifica univocamente l’hardware del device a cui
appartiene (vedi MAC-PDU). Vendor
codes: http://standards.ieee.org/regauth/oui/index.shtml
MAC-PDU: il formato della MAC-PDU è peculiare di ogni singolo MAC.
Tuttavia alcuni campi principali sono presenti in tutte le MAC-PDU. In
particolare una MAC-PDU contiene due indirizzi SAP (Service Access Point) di 6
bytes (12 cifre Hex), uno di mittente (MAC-SSAP) e uno di destinatario (MAC-DSAP),
in cui i primi 3 byte sono univoci a livello mondiale (definiti dall'OUI) e gli
altri 3 identificano il numero di serie del device; un campo DATI (o INFO)
contenente la LLC-PDU (cioè il pacchetto di livello LLC in 802.2) e una FCS
(Frame Control Sequence) su 32 bit, cioè un codice a ridondanza ciclica (CRC)
per l'identificazione di errori di trasmissione. Dimensioni frame: min 64 byte,
max 1518 byte.
MIB (Management Information Base): formato per la definizione dei parametri di gestione di un
apparato di rete utilizzato dal protocollo SNMP.
MLT-3: schema di clock and data
encoding utilizzanti simboli ternari.
Manchester: codifica a livello fisico
che combina i valori dei bit di dato con le transizioni di un segnale di clock;
usata in Ethernet e Token Ring (IEEE 802.5).
MOSPF (Multicast Open Shortest Path First): protocollo di routing per i pacchetti multicast che estende le
funzionalità di OSPF in modo che vengano scambiate tra i router anche le
informazioni di appartenenza ai gruppi di multicast.
MPLS (Multi Protocol Label System): protocollo standard IETF per la trasmissione di dati applicando
politiche di precedenza in base alle label stabilite. Mediante protocolli
comuni (OSPF, BGP) o dedicati (LDP) vengono distribuiti pacchetti LSP (Label
Switched Path) che sono costituiti dal percorso dei nodi source-to-destination.
Lo switching ad alta velocità è garantito dalla lunghezza fissa (pochi byte)
delle label scambiate tra i nodi.
MTBF (Mean Time Before Failure): frequenza con cui si manifesta un guasto su un apparato.
MTP (Mechanical Transfer Pull-Off): connettore multifibra (4/8/12 fibre
ribbon).
MTU (Maximum Trasmission Unit): dimensione massima dei pacchetti supportata da una interfaccia. Esempi di MTU (in bytes): ATM: 53, PPP e
Slip: 296, Ethernet: 1500, FDDI: 4352, Token Ring 4 Mbps: 4464, Token Ring 16
Mbps: 17914. Un datagramma IP (Layer 3) con la minima
intestazione può contenere quindi un campo "dati" grande al massimo
1480 bytes, uno TCP (Layer 4) 1460 bytes, mentre in una frame (Layer 2) il
campo "dati" può avere una grandezza massima di 1500 bytes.
Se il datagramma Ip è troppo grande rispetto alla MTU dell'interfaccia da
attraversare si procede alla frammentazione del datagramma in modo da ottenere
tanti pacchetti di grandezza inferiore alla MTU richiesta.
Un semplice metodo per testare MTU: effettuare un ping con –f (flag “Don’t
Fragment” attivo) e incrementando manualmente il valore di MTU, ping <ip/www>
-f –l <mtu>. Nel caso di frammentazione di pacchetti riceverete il
messaggio “E’ necessario frammentare il pacchetto ma DF è attivo”.
Multicast: in Ip v.4 classe di indirizzi (compresa tra 224.0.0.1 e
239.0.0.255) riservata a protocolli di routing e altri protocolli low-level.
RFC1112.
Multilink PPP: modalità
di bilanciamento del traffico utilizzata nel protocollo PPP. Consente
l'aggregazione di banda su link di interconnessione tra due device. Utilizzato
principalmente nelle connessioni ISDN per aggregare i due canali 64 Kb/s in
modo da avere una banda effettiva di 128 Kb/s. RFC1990.
Native
VLAN (o default VLAN): VLAN che trasporta tutto
il traffico untagged in un trunk 802.1q.
NAT (Network Address Translation): tecnica per tradurre uno o più indirizzi IP in altri indirizzi IP
con l'intento di nascondere gli indirizzi originali. Spesso si utilizza il NAT
per consentire l'accesso ad Internet di una intera rete quando si dispone di un
limitato numero di indirizzi pubblici. La tecnica di mascheramento che consente
di tradurre, oltre agli indirizzi IP, anche i sockets viene detta NPAT (Network & Port Address
Translation).
NBMA (Non broadcast multiaccess topology): network che supporta più router ma che non ha capacità di
broadcast (Frame-Relay, X.25).
NETBEUI (NETBios Extended User Interface): protocollo per la realizzazione di reti di PC, appartenente
all'architettura SNA ed usato come protocollo standard nelle reti Microsoft.
NETBEUI ingloba sia l’interfaccia Netbios, sia una semplice funzionalità di
trasporto (occupa quindi i livelli 3, 4 e 5), quindi, differentemente da
NetBIOS può lavorare anche senza appoggiarsi ad un altro protocollo.
NetBIOS (Network Basic Input Output System): API standard per le reti di personal computer. Per poter
funzionare deve essere abbinato ad un protocollo che implementi anche i livelli
3 e 4 (NetBIOS si colloca infatti al livello 5-Sessione). Porte 137
(risoluzione dei nomi Netbios UDP), 138 (datagram UDP), 139 (sessione TCP
Netbios).
NFS (Network File System): applicativo di sistema che permette a piu' elaboratori client di condividere
un file system, messo a disposizione da un elaboratore server.
NIC (Network Interface Card): interfaccia fisica del device (MAC).
NT1 (Network Terminator 1): punto di riferimento della rete ISDN equivalente al livello 1 del
modello OSI. L'interfaccia di tipo "T" rappresenta il punto in cui il
fornitore di servizio fornisce l'accesso ISDN alle apparecchiature dell'utente.
NT2 (Network Terminator 2): punto di riferimento della rete ISDN equivalente ai primi tre
livelli del modello OSI. In molti paesi, Italia compresa, le apparecchiature
NT1 e NT2 sono fuse insieme.
NRZ/NRZI (Non Return to Zero / Non Return to Zero
Inverted): schemi di clock and data encoding utilizzanti
simboli binari.
OM1, OM2, OM3:
Definizioni standard per le fibre ottiche multimodali (ISO 11801). OM1 fibra
62,5/125, OM2 fibra 50/125 standard, OM3 fibra 50/125 di alta qualità adatte
alle trasmissioni con Laser VCSEL che possono trasportare il 10Gb Ethernet.
OS1: Definizioni standard per le
fibre ottiche monomodali (ISO 11801).
OSI (Open System
Interconnection): modello di riferimento ISO
per le reti di calcolatori. Tale modello consiste di 7 livelli:
OSPF (Open Shortest Path First): protocollo di routing (Ip protocol=89)
di tipo Link-state basato sull’algoritmo di Dijkstra-Shortest Path First
utilizzato per grandi network (oltre 50 router). Caratteristiche dell’OSPF:
Out-of-band management: possibilità di management di un device anche quando la rete è
bloccata (ad es. via console-seriale).
Overhead: in ambito networking si
riferisce a quella parte di banda che viene impiegata per trasferire
informazioni aggiuntive che non siano strettamente “dati” (ad esempio le
specifiche di protocollo nell’imbustamente multiplo dell’architettura OSI).
Overlapping:
problema di indirizzamento su una rete che utilizza una network già presente
nella rete.
Oversubscription: in una LAN consiste nel rapporto di dimensionamento dei link di
collegamento tra gli apparati. Generalmente si ha il seguente aspect ratio:
Access/Wiring closet: 20:1 – Distribuzione: 4:1 – Server Farm: da 4:1 a 1:1.
Overbooking:
problema di sovraccarico su un link.
Packet filtering: tecnica di filtraggio del traffico utilizzata nei firewall (e nei
router). Vengono controllati e filtrati i pacchetti in base agli indirizzi IP e
alle porte di sorgente e destinazione. Questa tecnica è stata implementata
anche nei router (che vengono detti Screening
router). Il packet filter consente ottime performances e scalabilità ma non
garantisce un alto livello di sicurezza in quanto il controllo viene effettuato
sull'IP e quindi è facilmente aggirabile. (vedi Application gateway e Packet
inspection).
Packet inspection (o Stateful inspection): tecnica di filtraggio del traffico in cui Il firewall
(circuit-level gateway) si occupa di esaminare l'intero flusso di comunicazione
che lo attraversa (vengono esaminati tutti e 7 i layer della pila OSI). Offre
il massimo grado di affidabilità anche se comporta un decadimento delle
performances. (vedi anche Application gateway e Packet filtering).
PAD (Packet Assembler Disassembler): dispositivo utilizzato per connettere terminali asincroni a reti
X.25.
PAP (Password Authentication Protocol): protocollo di autenticazione nel protocollo PPP (livello NCP).
Basato su handshaking ad una o due vie (user to router o router to router). Non
è sicuro poiché le password vengono scambiate in chiaro. Esempio di
autenticazione Pap (one-way):
Remote user –> accesso su
PPP –> Access server
Remote user <– utilizza PAP per
autenticazione <– Access server
Remote user –> invio username e
password per accesso –> Access server
Remote user <– accept/reject <–
Access server
Path MTU discovery: meccanismo presente in Tcp/Ip che consente al mittente di un
pacchetto di conoscere in anticipo la massima dimensione del pacchetto che può
essere trasmesso senza richiedere la frammentazione da parte di nessuno dei
gateway attraversati tra mittente e destinatario. L'informazione ricavata
costituisce la MTU (Maximum
Trasmission Unit) della rete. Il meccanismo funziona nel modo seguente:
l'header del pacchetto Ip contiene il campo DF
(Don't Fragment) che, se viene settato a 1, invece di causare la
frammentazione quando incontra un gateway dalla MTU minore di quella richiesta,
forza tale gateway a spedire un messaggio di errore (pacchetto ICMP
"Destination unreachable" codice "DF set but fragmentation
required") al mittente del pacchetto. Quest'ultimo prova a ritrasmettere
il pacchetto diminuendo progressivamente la MTU fino a raggiungere quella richiesta.
PCM (Pulse Conde Modulation): codifica che consente trasormare la voce in un flusso numerico e
viceversa. Campione di 64kbps, periodo di 125 microsecondi. Specifiche G.711.
PDH (Plesionchronous Digital Hierarchy): una delle due gerarchie (l’altra èl’SDH) che definisce la
multiplazione di canali numerici.
Canale fonico, in Usa: 56
Kbps. In Europa: 64 Kbps.
Dati, in Usa: T1/DS-0: 64 Kbps.
Usa, T1/DS-1: 1,544 Mbps (24 canali). In Europa, E1: 2,048 Mbps (32 canali).
Usa, T3/DS-3: 44,736 Mbps. In Europa, E3: 34,368 Mbps.
In Europa esiste anche l’E4: 139,26 Mbps.
PDU (Protocol data unit): pacchetto di dati trasmesso tra entità di pari livello.
Ping (Packet Internet Groper): comando utilizzato per verificare lo stato di una connessione.
PIM (Protocol Indipendet Multicast): protocollo per il multicast in Internet (RFC 2362). Prevede due
scenari:
Port Aggregation Protocol (PAgP): protocollo per l'aggregazione di banda EtherChannel.
Porta o Socket:
numero di porta associato al servizio nelle connessioni TCP/IP. Fino alla 1023
sono considerate “Well Known Port” (porte di sistema riservate a servizi comuni);
dalla porta 1024 alla 49151 si hanno le porte “Registrate” ovvero riservate ad
applicazioni proprietarie; dalla 49152 alla 65536 si hanno le porte dinamiche o
private.
Echo (7) Systat (11) Daytime (13) Qotd (17) CharGen (19) Ftp-data (tcp 20) Ftp
(tcp 21) SSH (tcp 22) Telnet (tcp 23) Smtp (tcp 25) Time (37) Host Name Server
(42) Nicname-Whois (43) Tacacs (49) Rmcp-Remote Mail Checking (50) Dns-Domain
Name Server (tcp/udp 53) Whois++ (63) Tacacs-ds (65) Sql-net (66) Bootp
Server/Client (67, 68) Tftp (udp 69) Gopher (70) Finger (79) Http (tcp 80)
Kerberos (88) Hostname-Nic Hostname Server (101) Pop2 (109) Pop3 (110) Sun-rpc
(111) Ident Authentication service (113) Sql-services (118) Nntp (119) Pwd-gen
(129) Location Service (135) Netbios name services (137) Netbios datagram
services (138) Netbios session services (139) Imap-internet message access (tcp
143) Sql-net (150) Sgmp (153) Sql-service (156) Snmp (udp 161) Snmp trap (162)
Print-srv (170) Bgp (179) Ipx (213) Imap3 (220) Https-SSL (tcp 443) Smb/Ip
(445) Smtp + SSL (tcp 465) Who (513) Syslog (514) Spooler-Print-srv (515) Rip
(520) Dhcp Client (546) Dhcp Server (547) Imap4 Imap + SSL (993) POP + SSL (tcp
995) Irc (1080 e 6667) Radius (1645, 1646) H323 Call Setup (1720) PPTP (tcp 1723)
MS-Sql (tcp/udp 1433-1434) RDP (tcp 3389) SIP (udp 5060). Lista completa: ftp://ftp.isi.edu/in-notes/rfc1700.txt.
Di seguito alcune porte utilizzate da sw molto comuni: PcAnyWhere (udp/tcp
5631-5632) Net2Phone (udp/tcp 2000) VNS (tcp 5900-5909 5800-5809) Unreal
Tournament (udp 7777) Quake (udp 27950 27960 27910 27952 27000 26000 27951) DirectX
Game (udp 2300-2400) Windows Media Player (udp 7000-7007) AOL Instant Messanger
(tcp 5190) MSN Messenger (tcp/udp 1863 tcp/udp 6901 udp 5190 tcp 6891-6900) Morpheous/Kazaa
(tcp/udp 1214) eDonkey (tcp/udp 4600-4700) Emule (tcp 4662 udp 4672) WinMX (tcp/udp
6200-6300) Gnutella (tcp/udp 6300-6400) BitTorrent (tcp dalla 6881 alla 6889)
Windows Terminal Server (tcp/udp 3389) UPnP-SSDP (udp 1900) UPnP-Universal Plug
and Play “event” (tcp 5000) Citrix Metaframe ICA Client (tcp/udp 1494 udp 1604)
Poison reverse: nei
protocolli di routing è una versione dello Split horizon in cui un router
trasmette un messaggio di “route unreachable” al router dal quale a imparato la
rotta che non riesce ad eseguire, creando un loop.
POP (Point Of Presence): punto di accesso fisico ad Internet.
POP (Post Office Protocol): protocollo utilizzato da applicativi client per scaricare e-mail
da un mail server. In Internet è utilizzato il POP3 (Porta 103) oppure un
protocollo analogo, ma incompatibile con esso, cioè IMAP4.
PoE (Power Over Ethernet): Protocollo standard che consente di fornire alimentazione tramite
cavo Ethernet (minimo Cat.5) ad apparati di rete come IP-Phone, Access Point,
WebCam. Al momento esistono le seguenti specifiche IEEE:
Preambolo:
indicazione di inizio nuova frame. Contiene un'alternanza di zero e di uno.
PRI (Primary Rate Interface): interfaccia ISDN che offre 30 canali B a 64 Kb/s (negli USA
"T1" i canali disponibili sono 23) e un canale D. Viene detto anche Accesso primario (E1: 2,048 Mb/s).
Esiste in 2 configurazioni: 125 Ohm bilanciato (conn. RJ-48) e 75 Ohm non bilanciato
(2 conn. BNC coax).
PPP (Point to Point Protocol): protocollo di linea (Layer 2-LLC). È una estensione del
protocollo HDLC che consente di trasmettere sullo stesso canale pacchetti
generati da diversi protocolli di livello superiore. Si divide in due
sottolivelli:
PPTP (Point to Point Tunneling Protocol): protocollo utilizzato per consentire il trasferimento di dati tra
un client remoto e un server di una rete creando una VPN (Virtual Private
Network). Incapsula pacchetti PPP in datagram Ip.
Proxy ARP: tecnica di utilizzo del protocollo ARP che consente ad un
apparato di rete (generalmente un router) di rispondere alle richieste ARP per
tutti gli host che appartengono a reti che sa come raggiungere (associando il
proprio MAC Address a ciascun IP richiesto).
Proxy
server: Server adibiti alla concentrazione/filtraggio
delle connessioni client-server. Se ben configurati determinano un elevato
controllo sul traffico di rete. Generalmente il servizio proxy viene applicato
alle porte 8080 o 3128.
PXE (Preboot Execution Environment): Ambiente di esecuzione pre boot che consente di sfruttare una
connessione di rete per effettuare il boot su macchine prive di memoria di
massa. Su un server DHCP si possono utilizzare le option 60, 66, 67 per
trasferire la configurazione di boot al client PXE che ne fa richiesta.
QoS (Quality of Service): capacità dello Switch/Router di priorizzare il traffico (in gergo
"colorare"). QoS classifica il traffico in base alle specifiche
riportate nell'IEEE 802.1p.
QSIG: protocollo di segnalazione
utilizzato dai PBX.
RARP (Reverse Address Resolution Protocol): protocollo usato principalmente nell'architettura di rete Tcp/Ip
per ottenere un indirizzo di livello Network a partire da un indirizzo di
livello Data-Link. Il protocollo RARP viene utilizzato dalle stazioni non
dotate di memoria di massa (diskless) per scoprire il loro indirizzo IP in fase
di bootstrap.
RCP (Remote Copy Protocol): servizio Tcp/Ip per effettuare la copia dei file da un sistema
remoto.
Record MX (Mail Exchanger): Si tratta di un record DNS che contiene i nomi dei server SMTP
che ricevono la posta destinata alle caselle di dominio. La sintassi di tale
record è la seguente: nome_dominio_posta
IN MX priorità host_mail_server.
RJ (Registered jack): Connettori standard per cavi in rame: Rj-11 (2 coppie –
Telefonico); Rj-12 (3 coppie); Rj-21 (3 coppie - ISDN); Rj-45 (4 coppie –
Ethernet); Rj-48 (4 coppie – Flussi Primari).
RMON (Remote Monitoring): specifica (RFC 1271) che consente di scambiare informazioni
(stat, history, alarm) tra apparati.
Round Trip Delay: il tempo di ritardo massimo che può intercorrere da quando la
stazione ha trasmesso il primo bit del preambolo a quando viene propagato
l'ultimo bit di jamming nel segmento su cui essa è collegata.
RFID (Radio Frequency IDentification)
RPV-D (Rete Privata Virtuale - Digitale): flusso a 2,048Mb/s. Utilizza lo stesso hardware delle connessione
PRI. Se suddiviso in canali, questi ultimi divengono semplici connessioni
punto-punto (come i CDN) a 64Kb/s.
RSA
(Rivest Shamir Adelman): Algoritmo di crittografia
dei dati a chiave asimmetrica basato su complesso calcolo di logaritmi.
Permette di utilizzare chiavi da
RSVP: protocollo standard IEEE per
QoS basato sul flusso che permette a un’applicazione di segnalare quale qualità
del servizio (latenza, jitter, ampiezza di banda) le serve mediante l’invio di
messaggi di controllo end-to-end attraverso
Runts: in Tcp/Ip, frammenti di
frame causati da collisione e inferiori alla grandezza minima di una frame
ethernet (64 byte).
Giants: in Tcp/Ip, frame la cui
grandezza eccede quella massima conentita di 1518 byte (generando un Jabber
error).Throttles: Numero delle volte in cui chi deve ricevere frame risulta
disabilitato (buffer pieno, overload processore).
RSH (Remote Shell Protocol): protocollo utilizzato per eseguire comandi su un sistema remoto
senza essere autenticati.
RSSI (Received Signal Strength Indication): sistema di misura della potenza
di ricezione di un segnale radio.
RTP (Real Time Protocol): Protocollo Udp/Ip utilizzato per trasmissioni end-to-end che
richiedono sessioni real-time (voce, video). Un pacchetto voce è generalmente
costituito dal payload + header IP (20 bytes) + header UDP (8 bytes) + header
RTP (12 bytes) + header Livello 2 (variabile a seconda del media utilizzato).
Gli header hanno dimensioni fisse mentre i pacchetti voice hanno dimensioni
differenti in base al codec utilizzato (G.711, G.729a etc.)
RTCP (Real Time Transport Protocol): Protocollo di controllo di RTP, utilizzato per monitorare la QoS
di sessioni RTP.
SAN (Storage Area Network).
SAP (Service Access Point): indirizzi di sorgente e destinatario (SSAP-DSAP) di una PDU
riferiti al livello di competenza della PDU stessa.
Quando assume valore AA per
entrambi i campi significa la frame è di tipo SNAP
(è stato fatto cio' perchè il numero dei protocolli era superiore al byte
concesso al campo all'interno della trama). Per identificare il livello
superiore si ricorre al campo “Type”.
SAP (Service Advertistment Procedure): pacchetto inoltrato costantemente dai server nelle reti
Novell-IPX.
SDH (Synchronous Digital Hierarchy) o SONET (Synchronous Optical
Network): Gerarchia (l’altra è PDH) che definisce la
multiplazione di canali numerici.
L'elemento base di multiplazione SDH è una trama
che ha un periodo fondamentale di ripetizione pari a 125micros (lo stesso di
PDH e della trama PCM per motivi di compatibilità). La struttura di questa
frame, che è denominata STS-1 (Synchronous Transport Signal at Level 1), è
costituita da 6480 bit che, trasmessi in 125microSeccondi, corrispondono ad un
bit-rate di 51,84 Mbps.
La prima trama della struttura europea è denominata STM-1 (Synchronous
Transport Module at Level 1) ed è costituita da 19440 bit che trasmessi in
0,125 ms (135micros) corrispondono ad un bit rate di 155,52 Mbps.
SDLC (Synchronous Data Link Control): protocollo di livello Data-Link, definito da IBM per
l'architettura di rete SNA, da cui è derivato l'HDLC.
SDSL (Single-line digital subscriber line): una delle 4 DSL. Linea utilizzata per fornire accessi alle
velocità delle T1/E1 (2 Mbit/s) però con un singolo doppino telefonico. La
distanza massima dalla centrale per l'installazione di una linea Sdsl è
SDU
(Service Data Unit): unità di dati passata da
una entità di livello superiore che richiede un servizio fornito da una entità
di livello inferiore.
SFP (Small Factor Pluggable): interface converter che consente (tramite connettore LC) di
utilizzare diverse combinazioni di interfacce. Supporta infatti:
Può supportare inoltre
interface converter di tipo 10/100/1000BASE-T e 100BASE-FX.
SFP+ (Small Factor Pluggable+): interface converter di terza generazione che, analogamente a QSFP
e XFP, è in grado di supportare Ethernet 10 Gigabit/s (1 lane 10.3125 Gb/s).
Supporta gli standard: 10GBASE-LR, 10GBASE-ER, 10GBASE-ZR, 10GBASE-SR,
10GBASE-USR, 10GBASE-LRM.
SFP+ CU: intrefacce rame 10Gigabit
per cavi rame tipo twinax. Lunghezza cavo: 10mt.
Signal Quality Error (SQE): segnale di avvenuta collisione in Ethernet/IEEE 802.3.
SIP (Session Initiation Protocol): Protocollo standard basato su IP utilizzato principalmente in
applicazioni Voice Over IP. Storicamente SIP utilizza il protocollo di
trasporto UDP con porta di default 5060. Recenti revisioni di questo standard
permettono anche l'utilizzo attraverso TCP e TLS.
Sliding window: in
Tcp/Ip è la dimensione massima dei segmenti (default 8 Kbyte) che possono
essere trasmessi consecutivamente senza attendere la ricezione di alcun ACK
dalla stazione ricevente.
Esempio: supponiamo che
SLIP (Serial Line Internet Protocol): Ip su connessione seriale.
Slot time: nelle
reti CSMA/CD è la finestra di tempo necessaria per trasmettere una trama di
lunghezza minima.
Smurf: attacco di tipo Denial Of
Service (DoS) che ha lo scopo di esaurire la banda a disposizione dell’host
attaccatto. In pratica vengono spediti pacchetti ICMP (echo request) che hanno
come sorgente l’indirizzo delle vittima (tecnica di Spoofing) e come
destinazione degli indirizzi di broadcast.
SMB (Server Message Block): protocollo di tipo client-server che si colloca al più alto
livello al di sotto del quale si può trovare NetBEUI oppure NetBIOS (associato
a TCP/IP o IPX/SPX). SMB rende possibile la condivisione di file/stampanti e il
browsing di rete. All’interno di questo protocollo si distingue l’elemento
detto “redirector” che consente di disporre delle risorse remote come se fossero
locali. Utilizza le porte 137, 138 (UDP) e 139 (TCP). In Windows 2000/XP/2003
Microsoft ha aggiunto la possibilità di far girare SMB direttamente su TCP/IP,
senza l’ausilio di NetBT. A tale scopo viene utilizzata
SMT (Station ManagemenT): rappresenta la funzionalità di controllo di una stazione FDDI. In particolare si
occupa dell'inserzione e rimozione di
una stazione dall'anello, dell'inizializzazione di una stazione, della gestione della
configurazione della stazione, dell'isolamento dei guasti, del recupero della
funzionalità globale della rete e della raccolta di statistiche.
SMTP (Simple Mail Transfer Protocol): nell'architettura di rete Tcp/Ip, il protocollo per la
trasmissione dei messaggi di posta elettronica (Livello 5, Porta 25).
SNA (System Network Architecture): architettura di rete sviluppata da IBM basata su mainframe che
devono interconnettere terminali distribuiti sul territorio.
SNAP (SubNetwork Access Protocol): Protocollo proprietario utilizzato da applicativi "name
server".
Snapshot Routing: metodo applicabile ai protocolli di routing di tipo Distance
vector (RIP, IGRP) che consente a tali protocolli di girare su connessioni DDR
(es. ISDN) riducendo l'overhead degli aggiornamenti del protocollo.
SNMP (Simple Network Management Protocol): protocollo di gestione dei sistemi di rete appartenente
all'architettura Tcp/Ip. Utilizza come protocollo di trasporto UDP, viene
utilizzata la porta UDP/161 per le interrogazioni/risposte e la porta UDP/162
come destinazione delle trap SNMP generate dagli agent.
Spanning tree:
protocollo basato su un algoritmo che riconfigura una topologia magliata di una
LAN in una topologia ad albero eliminando i percorsi alternativi in modo da
evitare loop nella rete, definito nello standard IEEE 802.1D. Le informazioni
del protocollo vengono scambiate periodicamente tra i bridge/switch attraverso BPDU (Bridge Protocol Data Unit) su indirizzi
multicast (mac 01-80-C2-00-00-00). Le porte dei bridge/switch che compongono la
rete si possono trovare in diversi stati: Blocking, Listening, Learning e
Forwarding. Normalmente una porta per passare dal Blocking al Forwading impiega
circa 50 secondi.
Si definisce Bridge Aging-Timer (o
Max-Age) il tempo massimo che lo switch attende senza ricevere BPDU per passare
dallo stato di Blocking allo stato di Listening (default IEEE=20 secondi, non
può essere inferiore a 6 secondi); si definisce Forward Delay il tempo che lo switch attende prima di passare dallo
stato di Listening al Learning e dal Learning al Forwarding (default=15
secondi, non può essere inferiore a 4 secondi); si definisce Hello time il tempo (default=2, da
All'interno di una rete magliata, quindi non-loop-free, con applicato il
protocollo di Spanning Tree si configurano le seguenti operazioni:
SPB (Shortest Path Bridging): protocollo standard IEEE 802.1aq (basato su protocollo IS-IS) che
consente di migliorare le performances nelle reti magliate consentendo di
evitare l’utilizzo dello Spanning Tree (fornendo un sistema di instradamento a
più percorsi al livello 2 della pila OSI, architettura “Fabric”). Vedi anche
TRILL e MLAG.
SPF (Shortest Path First): termine spesso usato per indicare l'algoritmo di Dijkstra, in cui
i cammini verso tutte le destinazioni sono calcolati a partire dal grafo della
rete; utilizzato dai protocolli di routing di tipo Link State (OSPF).
Spike: picco, spunto.
Split Horizon: nei
protocolli di routing è una tecnica che consente di non rispedire informazioni
identiche a quelle ricevute.
Split Tunneling: Configurazione
che consente da un accesso remoto in VPN di accedere simultaneamente alla rete
locale e alla rete sulla quale il client è connesso.
Spoc (Single Point of
Contact).
Spoofing (1): apparato che simula
uno stato di UP su una interfaccia anche se questa ha il protocollo di linea
DOWN.
Spoofing (2): tecnica di intrusione
che consiste nel presentarsi su una interfaccia con un IP non proprio.
SSDP (Simple Service Discovery Protocol): protocollo di rete utilizzato dai sistemi Microsoft per annunciare
o scoprire servizi presenti in rete (fa parte dello stack UPnP). Comunica in
multicast 239.255.255.250 su porta udp 1900.
SSID (Service Set IDentifier): Nelle reti wireless è l’identificativo della rete (network name).
Il BSSID (Basic SSID) identifica una
singola rete, mentre l'ESSID
(Enhanced SSID) identifica la capacità di accesso a più reti basic, permettendo
di passare dall'una all'altra in modo trasparente tramite un meccanismo di
roaming.
SSL (Secure Socket Layer): tecnica di criptazione dei dati usata nel WEB (ad es. nella
trasmissione del codice delle Carte di Credito). Porta 443.
Store and forward: metodo di commutazione delle frame in cui una trama viene prima
interamente ricevuta e poi ritrasmessa. Il tempo di latenza della frame nello switch
è alto ma frame con errato CRC o frammenti di collisioni non vengono inoltrate.
Vedi anche Cut-through e
Fragment free.
Stub network:
network periferico con una singola connessione ad un router.
Summarization (Supernetting): quando abbiamo necessità di includere più subnet in un'unica
subnet che le comprenda tutte applichiamo questa funzione togliendo bit alla
subnet mask.
Supplicant, authenticator, NAS e authentication
server Terminologia riferita alla protezione di accesso
alle reti in ambito 802.1x.
SYN Flood:
attacco di tipo DoS che ha lo scopo di esaurire le risorse a disposizione del
server attaccato. In Tcp/Ip il pacchetto SYN viene spedito per instaurare una
connessione, la macchina che riceve il pacchetto risponde alla richiesta con un
SYN/ACK e riserva delle risorse attendendo l’ACK per attivare
Switch: dispositivo multiporta in
grado di commutare trame a livello Data-Link.
T3: uno degli standard per la
trasmissione digitale su rete geografica a 44,636 Mb/s di frame DS-3 (vedi
anche E3).
TA (Terminal Adapter): Dispositivo che converte l'interfaccia "R" non ISDN in
interfaccia standard ISDN di tipo "S".
TAD (Traffic Anomaly Detection): Caratteristica dei sistemi IDS che attraverso l’analisi del
traffico di rete (flood di traffico, tipologia di connessioni etc) consente di
verificare comportamenti anomali nelle rete.
TAN (Tape Area Network).
TCP (Trasmission
Control Protocol): protocollo di trasporto
(Livello 4) di tipo connesso (CONS, Ip protocol=6) che fornisce un servizio di
tipo full-duplex (bidirezionale-contemporaneo), con acknowledge (conferma) e
controllo di flusso. Garantisce la trasmissione pacchetto. RFC 793. Servizi
Tcp/Ip: Telnet, FTP, SMTP, RCP, HTTP, POP3, NNTP. Gli stati possibili in una
connesione Tcp/Ip sono i seguenti:
– LISTEN: in attesa di una connessione;
– SYN-SENT: indica che è stato inviato un segmento con SYN attivo e si attende
il segmento di risposta SYN/ACK;
– SYN-RECEIVED: indica che è stato ricevuto un segmento SYN, è stato inviato in
risposta il SYN/ACK e si sta attendendo l'ACK per completare l'handshake;
– ESTABLISHED: connessione stabilita dopo un corretto handshake;
– FIN-WAIT1: in attesa di una richiesta di terminazione della sessione da parte
dell'host remoto o di un ACK della richiesta di terminazione della connessione
precedentemente stabilita;
– FIN-WAIT2: in attesa di una richiesta di terminazione della sessione da parte
dell'host remoto;
– CLOSE-WAIT: in attesa di una richiesta di terminazione della sessione da
parte dell'host locale;
– CLOSING: in attesa dell'ACK alla richiesta di terminazione da parte dell'host
remoto;
– LAST-ACK: in attesa dell'ACK della richiesta di terminazione della
connessione che è stata precedentemente inviata all'host remoto, include un ACK
della sua richiesta di terminazione della connessione;
– TIME-WAIT: tempo di attesa in modo assicurarsi che l'host remoto abbia
ricevuto l'ACK della sua richiesta di terminazione della connessione;
– CLOSED: connessione terminata.
TDM (Time Division MultIplexing): tecnica di raggruppamento di più linee per aumentare la banda di
un unico canale.
TE1 (Terminal Endpoint 1): Interfaccia di rete standard ISDN (detta di tipo "S")
per accesso base o primario.
TE2 (Terminal Endpoint 2): Interfaccia di rete non ISDN (detta di tipo "R", ad.
Es. RS-232).
Teaming: Processo di raggruppamento
di più interfacce di rete fisiche (NIC) in un'unica interfaccia logica in modo
da consentire alta affidabilità e/o load balancing.
Three way handshaking: procudura di inizializzazione di una connessione TCP. Esempio
connessione di host1 ad host2: host1 invia il primo segmento con il flag SYN
attivato per indicare ad host2 che il campo Sequence
number è valido e deve essere letto. Il valore del Sequence number iniziale
viene detto ISN (Initial Sequence Number) –>
–> host2 risponde attivando il flag SYN e indicando il proprio ISN, quindi
invia l'ACK con l'ISN + 1 di host1 –>
–> infine host1 invia l'ACK di conferma indicando l'ISN + 1 di host2.
Per terminare una connessione si utiliizza la seguente procedura di
terminazione: host1 spedice all'altro un segmento con il flag FIN attivo in
modo da chiudere la connessione in un'unica direzione. host2 invia tutto ciò
che deve essere spedito e infine spedisce il segmento con FIN attivato
chiudendo la comunicazione anche nella proprio direzione.
TN3270 (Telnet 3270): Metodo che consente a flussi di dati SNA 3270 di comunicare in reti
TCP/IP. E’ basato sul protocollo Telnet,RFC 1576.
TNS (Transparent Network Substrate): Protocollo che definisce la comunicazione tra un database server e
i relativi client (TNS Listner port = 1521/tcp, ncube-lm).
Time-to-live (TTL): campo di 8 bit nelle PDU di livello Network utilizzato per
limitarne temporalmente la vita nel caso si verificassero loop nella rete. Tale
valore viene inizializzato a 255 dall'host che spedisce il pacchetto e ogni
volta che un router processa quel pacchetto decrementa di una unità questo
contatore. Quando il TTL raggiunge lo zero il pacchetto viene scartato.
TLS (Transport Layer
Security): assieme al predecessore SSL (Secure Sockets
Layer) costituisce un protocollo di cifratura al livello Trasporto su reti
TCP/IP. Stardard IETF, RFC 5246.
Token Ring (IEEE 802.5): tipologia di LAN (4 o 16 Mb) in cui la trasmissione avviene al
passaggio di una frame di sincronismo (Token frame) per evitare collisioni.
ToS (Type of Service): campo di un byte nel pacchetto Ip ver. 4 utilizzato per indicare
la precedenza del pachetto. Vedi CoS.
Traceroute:
Servizio ICMP utilizzato per mappare il percorso dei pacchetti da una stazione
sorgente ad una stazione destinazione.
Transparent
bridging/Source route bridging: metodi di bridging. Nel Transparent Bridging (usato in Ethernet,
STP) il compito di determinare il percorso delle frame spedite è assegnato al
bridge. Il bridge estrapola dalla frame il mac-address di destinazione e
controlla se si trova nella propria tabella di bridging: se lo trova spedisce
la frame nella porta corrispondente; se non lo trova spedisce la frame a tutte
le porte connesse eccetto quella di proveninza (flooding). Nel Source route bridging (usato nelle Token
Ring) il compito di determinare il percorso delle frame è a carico delle
stazione che trasmette. Nelle Token Ring l'apparato spedisce una test frame per
vedere se il mac-address di destinazione è presente nella local ring. Se non
riceve risposta viene spedita una explorer frame sotto forma di broadcast,
questa frame acquisisce dei dati (ring number e bridge number) dei bridge che
percorre sino alla destinazione finale. La combinazione dei dati acquisiti
costituisce il campo RIF (Routing Information Field).
Transparent Proxying: tecnica di interception
caching che consente di ridirigere le richieste di connessione http ad un
sistema di proxy/web-cache (ad esempio Squid) per controllare il traffico web
della propria rete. Un'altra tecnica di interception caching è quella che
utilizza il protocollo WPAD (Web Proxy Autodiscovery Protocol).
Trunk: connessione logica o
fisica tra due apparati di rete attraverso la quale passa il traffico di rete.
UBR
(Unspecified Bit Rate): caratteristica dei servizi
di tipo best effort che non richiedono alcuna garanzia sul bit rate di
trasmissione. Esempio: trasporto di traffico dati. I servizi UBR appartengono
alle classi di servizio C e D (vedi anche CBR).
UDP (User Datagram
Protocol): protocollo di trasporto (Livello 4) di tipo non
connesso (CLNS, Ip protocol=17) utilizzato su rete locale non offre garanzie
alla trasmissione (RFC 792). Servizi Udp/Ip: NFS, SNMP, TFTP, RIP, BOOTP, NTP,
WHO, SYSLOG.
UTM (Unified Threat Management)
VBR (Variable Bit Rate): caratteristica dei servizi che
richiedono un bit rate variabile. Esempio: segnali generati da codec
audio/video. I servizi VBR appartengono alla classe di servizio B.
VDSL (Very high bitrate digital subscriber line): una delle 4 DSL. Linea che dovrebbe fornire velocità di accesso
molto elevate (da
VLSM (Variable Lenght Subnet Masking): tecnica che definisce un sistema di maschere di sottoreti
impiegato nell’indirizzamento IP che consente di ottimizzare l’utilizzo dello
spazio disponibile per gli indirizzi. Tale tecnica determina il passaggio dalla
gestione IP classfull ad una tipologia di indirizzamento classless.
VRF (Virtual Router Forwarding): Tecnologia di routing Ip che consente di ad un singolo router di
gestire più istanze (separate tra loro) nella tabella di routing.
VTAM (Virtual Telecommunication Access Method): set di programmi che controllano le comunicazioni tra LU (Logical
Unit).
VTP (Virtual Trunk Protocol): Protocollo utilizzato dagli switch Cisco per la propagazione
delle informazioni di trunking (vlan, convergenza etc). Viene propagato tramite
multicast. Mac
address: 01-00-0C-CC-CC-CC.
V.24: standard ITU-T che
specifica il livello fisico tra DTE e DCE. Sostanzialmente identico al
EIA/TIA-232.
V.32: standard ITU-T per i
protocolli di linea con trasmissione da
V.32bis: Standard ITU-T per i
protocolli di linea con trasmissione fino a 14.4 Kb/s.
V.34: standard ITU-T per i
protocolli di linea con trasmissione fino a 28.8 Kb/s.
V.35: standard ITU-T per il
livello fisico consigliato per trasmissione sopra i 48 Kb/s.
V.42bis: standard ITU-T per la
compressione/decompressione dei dati fra i modem. Lavora parallelamente agli
altri protocolli di linea rendendo la banda a disposizione molto maggiore
(4:1).
V.44: nuovo standard ITU-T per
la compressione/decompressione dei dati fra i modem. Lavora parallelamente al
V.92.
V.90: standard di comunicazione
ITU-T del 1997 su linea commutata: in ricezione 56Kb/s e in trasmissione
33.6Kb/s.
V.92: nuovo standard di
comunicazione ITU-T del 2000 su linea commutata: in ricezione 56Kb/s e in
trasmissione 40Kb/s.
VMPS (Dynamic Port Vlan Membership): tecnica utilizzata negli switch Cisco per assegnare
automaticamente le virtual-lan in base al mac-address dell’host connesso.
VRRP (Virtual Router Redundancy Protocol): protocollo standard (RFC2338) per il supporto della ridondanza su
Tcp/Ip. I pacchetti di hello vengono inviati all’indirizzo multicast
224.0.0.18. Il virtual mac-address corrisponde a 00:00:5e:00:01:XX (dove XX
rappresenta il VRID).
Wake on lan: metodo
per accendere un computer spento, dotato di scheda ethernet rispondente alle
specifiche “WOL-Wake on lan”, attraverso la spedizione di un particolare
pacchetto denominato “magic packet” (pacchetto broadcast contenente il MAC
Address del computer da “svegliare”, UDP porta 0, 7 o 9).
Wardriving: consiste
nell'intercettare reti Wi-Fi, in automobile o a piedi con un notebook/pda,
solitamente abbinato ad un ricevitore GPS per individuare l'esatta locazione
della rete trovata ed eventualmente pubblicarne le coordinate geografiche su un
sito web.
WEP
(Wired Equivalent Privacy): Protocollo per la gestione
della sicurezza in ambito wireless 802.11. Il WEP è ormai ritenuto
insufficiente per proteggere anche una rete wireless domestica visto che
l'algoritmo di cifratura RC4 su cui è basato, unito ad un vettore di
inizializzazione di soli 24 bit da combinare con la chiave condivisa, può
essere crackato in poco tempo se si sniffano una quantità sufficiente di
pacchetti.
WPA (Wi-Fi Protected Access): Protocollo per la gestione della sicurezza in ambito wireless. Permette
l'utilizzo di chiavi TKIP (Temporal Key Integrity Protocol). WPA è affiancata
da un protocollo di autenticazione utente denominato 802.1X. Il WPA-PSK che utilizza un vettore di
inizializzazione di 48 bit, purché utilizzato con una PSK (Pre-Shared Key) di
almeno 20 caratteri, è una soluzione accettabile in ambienti domestici o SOHO.
WPA2 (Wi-Fi Protected Access 2): Protocollo per la gestione della sicurezza in ambito wireless.
Permette l’utilizzo di chiavi CCMP (Counter-mode CBC MAC Protocol), derivata da
AES (Advanced Encryption System). WPA2 è affiancata da un protocollo di
autenticazione utente denominato 802.1X.
Whois: servizio Tcp/Ip (Porta 43)
utilizzato per reperire informazioni su un dominio o un indirizzo da un WhoIs
Server.
Wins (Windows Internet Name Service): Servizio presente nelle reti Microsoft che consente (attraverso
richieste unicast ad un Server Wins) di ottenere una associazione Nome_Netbios
- Indirizzo IP. I client Microsoft per consultare le risorse di rete utilizzano
diversi sistemi, nell'ordine: 1) cache interna 2) server Wins 3) ricerca
tramite broadcast 4) consultazione file LMHOSTS.
WMI (Windows Management Instrumentation): Servizio dei sistemi operativi Windows che consente di effettuare
interrogazioni sull’interazione del sistema operativo con hardware e applicazioni.
WREL (Wireless Resonant Energy Link): Tecnologia in fase di sviluppo che, sfruttando il principio della
risonanza, consente di trasferire corrente elettrica da una sorgente ad un
dispositivo senza connessioni fisiche.
XOT: Standard X.25 su TCP.
X2: interface converter di
seconda generazione che, analogamente a XENPACK e XPAK, è in grado di
supportare Ethernet 10 Gigabit/s (XAUI – 4 lanes 3.125 Gb/s). Supporta gli
standard: 10GBASE-LR, 10GBASE-ER, 10GBASE-ZR, 10GBASE-SR, 10GBASE-LX4.
X.21: standard ITU-T per
comunicazioni seriali su linee digitali sincrone.
X.21bis: Standard ITU-T che
definisce il protocollo per il livello fisico per comunicazioni DCE/DTE in un
network X.25.
X.28: raccomandazioni ITU-T per
connessione terminal-to-PAD interface in un network X.25.
X.29: raccomandazioni ITU-T per control
information in una connessione terminal-to-PAD interface in un network
X.25.
X.25: protocollo di livello 3,
standard CCITT per la realizzazione di reti pubbliche a commutazione di
pacchetto (da
Al livello 1 il protocollo adottato da X.25 è X.21 (RS-232), al livello 2 LAPB,
al livello 3 PLP (Packet Level Protocol).
X.25 over Frame Relay (Annex G):
Supporto per il trasporto dati incapsulati X.25 su network Frame Relay.
X.400: raccomandazioni ITU-T per
lo standard nel trasferimento di e-mail.
X.500: raccomandazioni ITU-T per
la definizione degli standard per la gestione di un servizio di “directory
distribuito” contenente le informazioni sugli utenti e sulle infrastrutture di
appartenenza (ad. es. MS-Active Directory è compatibile X.500).
XFF-X-Forwarded-For: Campo di un pacchetto HTTP che contiene l’indirizzo sorgente del client
che si connette ad un server web attraverso un proxy http oppure un load
balancer.