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V I S I O N I
State
leggendo il racconto breve "La Quercia" di Arturo Ferrara Viotti,
già apparso in Iperspazio Racconti del sito Arte
e Letteratura . .
arturo
ferrara
"Evocazione"pastelli a cera e china, formato a4
Tutti
questi NON SONO. Per questo "sono stati". Ed in verità SONO perché "sono
stati". Medito su questa APPARENTE contraddizione chiamata VITA e sull'APPARENTE
SEGRETO chiamato MEMORIA.
(da miei Pensieri)
arturo
ferrara
"Al di là" olio su tavola in Arte formato 30 x40
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abarthur
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La
Quercia
di
Arturo
Ferrara
Non
so come,cosa sia successo, perchè....se sono tornato indietro
nel tempo, o se mi trovo nel futuro, nel sogno....Anche il vento mi
porta voci, lontane, vicine, chissà....voci di vita, desiderio o di
dolore, disperazione.
Non so come possa avvenire ma il vento e, soprattutto la Notte, portano
anche i silenzi. Sono carichi di Mistero solo per gli uomini forse....
Mi trovo in una collinetta, solitaria ma vedo
tutta la vallata e mi giungono tutte le voci degli abitanti (ormai li
conosco uno ad uno).
Questa valle è così ampia che sembra un pianeta.
Ogni tanto qualcuno mi passa vicino, mi guarda un istante e poi, quasi
stupito dei suoi pensieri, si allontana, però con una strana luce negli
occhi ma
per me, ora, sono amici. Io
non chiedo nulla, loro non dicono nulla, sappiamo tutto, perché in fondo
c'è poco da sapere , la vita si vive non si racconta.
Un tempo quand'ero scrittore
lo sapevo bene e avevo scelto di non vivere, ora il problema non si
poneva, non potevo scegliere. Sono una quercia. E da quando gli alberi
possono scegliere? Non sapevo neppure com'ero nata e perché conservassi
in me qualche frammento delle vite passate, i ricordi.
Un
giorno venne un ragazza, un po' strana, non leggeva libri ma le mie
foglie . Mi ricordai che anch'io un tempo avevo un luogo, un albero
dove passavo interi pomeriggi a guardare la valle, leggere, scrivere,
senza libri o matita, fogli…. ma nella mente. Non avevo nostalgia, un
tempo immaginavo i racconti ora ERO il racconto, la poesia di me stesso,
i miei sogni erano nei rami, rivolti verso il cielo che, non lontano,
anzi unito a me nello sfondo e tra le nubi, in spazi infiniti, godevano
di una luce cosmica.
Le mie radici pur non profondissime erano sicure : nella Terra non occorre
radicarsi più di tanto, basta non dimenticarsi di essere sue creature,
polvere che raggiunge la superficie, si unisce organizza, vive....ero
lo spazio ed il tempo, senza bisogno di proprietà, possesso. Senza la
necessità di "dimostrare" e neppure di essere.
Intorno a me, sapevo riconoscere, ogni giorno
diversi, i riflessi delle rocce, i colori i profumi, le variazioni del
clima del luogo e ogni istante era stupendamente un nuovo dono. Vi sono
pietre imbronciate, altre quasi sorridono, sgretolandosi sottilmente
nel tempo....altre temono la pioggia altre ancora la desiderano, e,
anche se voi non ve ne accorgete saltellano di gioia alle prime gocce.
E poi l'erba, sempre infreddolita all'alba, chiacchierona al mattino,
impigrita al mezzogiorno, quasi ironica al pomeriggio e malinconica
la sera... filosofa alla Notte. Dicono
che gli alberi sono immobili, non c'è bugia peggiore. Perché gli esseri
si muovono,? Per cercare qualcosa, per andare verso qualcosa, qualcuno.
Ma se tutto viene a te , gli esseri, le cose, l'universo i pensieri
i sogni, il tuo movimento è assoluto proprio perché non necessario,
inutile, le tue energie sono integre perché mai sprecate le tue paure
inesistenti...perché tutto ciò che è possibile accade, nulla di più,
e tutto è necessario.(al di là della tua comprensione) Mi chiedo perché
mi siano rimasti i ricordi e questa umana piega di dolore, perché partecipi
agli eventi, in fondo lontani, che arrivano sin quassù dalla valle e,
perché ho sorriso a questo ragazza che legge, scrive...alla mia ombra.?
E' assurdo ma Lei unica, ha riconosciuto questo sorriso, l'ha ricambiato.
So bene che queste "intese" con gli umani per noi sono molto
pericolose....e per loro. Il risveglio dal sogno è terribile. Solo carta
e matita che non sai più o non hai voglia di usare, o peggio ancora,
come memoria, un labile file, sempre criptato, da aprire e salvare....e
disperdere nello spazio, nel tempo.
a
Claudia
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