SQUADRE D'AZIONE DEL FASCIO REPUBBLICANO

 

Il 15 settembre 1943 Mussolini emana i primi ordini del giorno: L'o.d.g. N.2 costituisce il Partito Fascista Repubblicano con Pavolini segretario. Il 30 sett.1943 il segretario del P.F.R. (Partito Fascista Repubblicano) comunica:
"Il distintivo del Partito è quello del 1919-1921, il tricolore ovale col fascio littorio di foggia repubblicana".
Il giuramento: "Nel nome di Dio e dell'Italia, giuro di eseguire gli ordini del Duce e di servire con tutte le mie forze e se necessario col mio sangue la causa della Rivoluzione Fascista".
In seno al P.F.R. nascono I GG.FF.RR. (Gruppi Femminili Repubblicani), i N.A.F. (Nuclei d'Azione Femminili) dai quali deriva il S.A.F. (Servizio Ausiliario Femminile) e le ausiliarie della L.W..

 

(sopra: giovani fasciste nel giuramento)

 

Sempre in settembre, presso tutte le federazioni i fascisti si organizzano militarmente in "SQUADRE D'AZIONE DEL FASCIO REPUBBLICANO";
I giovani in "GRUPPI FASCISTI D'AZIONE GIOVANILE ONORE E COMBATTIMENTO".
Vengono ricostituite tutte le associazioni del vecchio P.N.F. tra cui l'Opera Balilla che però è presieduta da Ricci. I giovani di età superiore ai 18 anni possono iscriversi nelle "Compagnie della morte" e
"SQUADRE D'AZIONE"
"SQUADRE FEDERALI DI POLIZIA"

 

"LEGIONE MUTI"

16/3/1944 - Milano -

Riassume nei suoi battaglioni permanenti e di riserva i componenti delle ex-squadre d'azione. Il comandante delle squadre ha assunto il comando della LEGIONE. La Legione conserva e potenzia, nelle sue formazioni, lo spirito volontaristico ed il mistico sentimento del sacrificio dello squadrismo consacrato nelle lotte contro le forze del disordine e su tutti i fronti di guerra. I componenti della Legione "ETTORE MUTI" sono muniti di tessera di riconoscimento, da esibire a richiesta, come documento di legittimazione. Sono da escludersi pertanto da parte degli stessi, azioni ed operazioni non rispondenti a precisi e tassativi ordini delle autorità responsabili. Sono esclusi inoltre compiti di normale polizia, che sono di competenza della Questura repubblicana.

"BRIGATE NERE"

30/6/1944 - viene pubblicato il decreto con il quale si trasforma il P.F.R. in partito armato, tutte le federazioni provinciali del P.F.R. assumono il nome di "BRIGATA NERA DEL CORPO AUSILIRIO DELLE SQUADRE D'AZIONE DELLE CAMICIE NERE"; ogni Brigata Nera assumerà il nome di un caduto per la causa repubblicana. Ma questo non avviene sempre in quanto alcune assumono il nome regionale ed alcune, sembra, il nome di Mussolini... Ad esse fanno parte tutti gli iscritti dai 18 ai 60 anni e si dividono in: permanenti ed ausiliari. In ogni capoluogo di provincia nasce una brigata su 2 btg. uno territoriale ed uno mobile. Spesso i btg. non esistono che sulla carta, in altri casi le B.N. cedono b.t.g. alle B.N. Mobili. Alcune B.N. veramente efficienti passano sotto comando e alle dipendenze delle FF.AA. repubblicane e come segno distintivo sostituiscono i fasci rossi delle mostrine con i gladi. Il progetto nasce già alla fine di Aprile ed alcuni giornali ne preannunciano la nascita nel centro Italia, si spiega così la denominazione sia della B.N. di Lucca che di Cesena.

"CAMICIE NERE"

Alla fine del primo conflitto mondiale molti ex-combattenti che ricoprivano cariche di comando divennero i primi seguaci del fascismo teorizzato da Mussolini. Gli squadristi indosavano la camicia nera e portavano come simbolo un teschio con le tibie incrociate, oltre al fascio littorio. Erano armati di pistole, pugnali, manganelli e riconoscevano in Mussolini il loro Duce (dal latino Dux che vuol dire capo, condottiero). Sino dall'inizio degli anni '20 gli squadristi scatenarono una serie di violenze intimidatorie con obbiettivo lavoratori socialisti o comunisti, e formazioni sindacali o di partito. Il loro obbiettivo era distruggere i centri simbolo della lotta operaia quali cooperative, camere del lavoro e circoli culturali. Quando il 28 ottobre 1922 con la marcia su Roma Mussolini ottenne il potere, le camicie nere divennero lo strumento ufficiale della dittatura per reprimere qualunque moto di contestazione o di rivolta partigiana.

 

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