Storia di internet
Internet è una rete di portata mondiale.
Il suo scopo originario era quello di garantire comunicazioni stabili ed
efficienti tra le sedi delle forze armate statunitensi oltre che tra le
università e i centri di ricerca che lavoravano a progetti di natura
militare. Col tempo, si è evoluta in una rete prettamente universitaria e
oggi, dopo l'avvento dell'interfaccia grafica che ne facilita la
navigazione, sta diventando uno strumento di massa, aperto alla
divulgazione di notizie e alla vendita di prodotti e servizi (anche se
questo tipo di attività è ancora proibito in molte delle sue aree).
Chiunque disponga di un personal computer o di un modem finirà per
utilizzarla un giorno o l'altro. Non è una questione di moda e non si
tratta neppure di un semplice strumento per divertirsi e raccogliere
programmi gratis, come avveniva per le bbs, si tratta di una fonte
d'informazioni talmente ampia e variegata che può produrre benefici
considerevoli tanto nel lavoro quanto nello studio, se ben utilizzata.
L'importante è non perdersi nella navigazione ed evitare la frequentazione
di zone equivoche, la cui esistenza tra l'altro dovrà essere
necessariamente limitata o per lo meno regolamentata.
La prima apparizione di questa forma d'interconnessione risale al 1969
quando il Ministero della Difesa Statunitense creò un'agenzia, arpa,
preposta allo sviluppo di una rete che potesse reggere al bombardamento
nucleare, garantendo la continuità di comunicazione tra località diverse.
Il progetto coinvolse centri di ricerca, università e qualche azienda
privata, tutti in qualche modo legati all'attività militare e dotati di
computer che all'epoca costituivano quanto di più moderno la tecnologia
informatica americana potesse offrire. Contestualmente i Bell Laboratories
(famoso centro di ricerca americano di proprietà di AT&T) stavano
lavorando allo sviluppo del sistema operativo Unix, che sarebbe diventato
uno standard per il mondo accademico e della ricerca e anche per molte
applicazioni militari. L'unione di questi filoni avrebbe portato a quello
che oggi è Internet, ma il percorso è costellato di alcuni eventi
determinanti.
Il primo appalto per la costruzione della rete fu concesso a una società
chiamata Bolt, Beranak and Newman (BBN) che collegò quattro università
diverse: Stanford University, ucla (University of California at Los
Angeles), ucsb (Univesity of California at Santa Barbara) e la University
of Utah, usando linee telefoniche e installò in ciascuna di queste un imp
(Information Message Processor), vale a dire un particolare computer che
gestiva il traffico in rete. L'imp fungeva da intermediario tra linee di
connessione e mainframe, i grandi elaboratori centralizzati su cui
all'epoca residevano tutte le informazioni e tutti i programmi. L'impianto
divenne attivo il 2 settembre 1969 e così nacque arpanet. Tutto il
traffico che viaggiava su queste connessioni non era confidenziale e
serviva prevalentemente a titolo di ricerca e sperimentazione. All'epoca i
sistemi per trasmettere messaggi da una località all'altra non erano molto
efficaci e il primo obiettivo dei ricercatori fu proprio quello di trovare
soluzioni funzionali per convogliare i pacchetti su arpanet. Decisero di
adottare un modello il cui sviluppo era già iniziato in Europa (per opera
del National Physics Lab inglese e della Sociètè Internationale de
Tèlècommunications Aeronatiques francese) e che sarebbe poi diventato
comune in molti altri sistemi di comunicazione: la commutazione di
pacchetto. Mediante questa tecnica, i messaggi e le informazioni vengono
suddivisi in pacchetti di lunghezza fissa e ogni singolo pacchetto diventa
un'entità a se stante, capace di viaggiare sulla rete in modo
completamente autonomo perchè dotata al proprio interno dell'indirizzo sia
di provenienza sia di destinazione.
Non è importante che tutti i pacchetti che compongono un determinato
messaggio rimangano uniti durante il percorso e non è nemmeno
indispensabile che arrivino nella sequenza giusta. Le informazioni che
essi convogliano al proprio interno sono sufficienti per ricostruire, una
volta arrivati a destinazione, l'esatto messaggio originale,
indipendentemente dal percorso seguito da ciascuno dei suoi frammenti.
Grazie a questo sistema si ottengono due benefici immediati: qualunque sia
lo stato della rete, il pacchetto può sempre trovare una via alternativa
per giungere alla propria destinazione (requisito utile per gli obiettivi
militari e per chiunque desideri avere un impianto il più possibile
resistente ai guasti, anche a quelli accidentali). Inoltre i vari
pacchetti provenienti da fonti diverse possono essere convogliati tutti
assieme su una singola linea ad alta velocità anzichè dover ricorrere a
tante linee separate, usate solo parzialmente. Si riesce in questo modo a
condensare il traffico su una linea collegata in permanenza che ripartisce
dinamicamente la propria capienza tra i vari computer collegati e che, in
ogni caso, è quasi sempre attraversata da qualche tipo di traffico e
perciò giustifica il proprio costo. Se la linea venisse usata da una
singola macchina o da poche macchine, resterebbe quasi sempre inattiva
visto che anche l'utente più veloce passa la maggior parte del tempo a
lavorare in locale (leggendo quello che gli è arrivato dalla rete o
preparando una risposta) e solo molto sporadicamente trasmette o riceve
qualcosa. In effetti Internet usata con un modem su linea commutata, cioè
la linea normale telefonica, non è molto efficiente poichè esistono
numerosi tempi morti dovuti al nostro personale modo di lavorare e al
ritardo di reazione dei server con cui chiediamo di collegarci.
Il primo protocollo sviluppato per la commutazione di pacchetto su arpanet
si chiamava ncp (Network Control Protocol), ma non era particolarmente
efficiente. Col passare del tempo i progettisti di arpanet definirono un
insieme di circa 100 protocolli per regolare il trasferimento dei
pacchetti e questo insieme si è evoluto in quella che noi oggi conosciamo
con il nome di Internet Protocol Suite: una raccolta di standard
trasmissivi che verte su due protocolli primari, il Transmission Control
Protocol (tcp) e l'Internet Protocol (ip), più molti altri secondari che
consentono la comunicazione tra computer e reti molto diverse. La prima
definizione di tali protocolli risale al 1973 e nel 1974 Vincent Cerf e
Robert Kahn ne stilarono le caratteristiche su un documento intitolato
IEEE Transactions on Communications (l'Institute of Electrical and
Electronics Engineers è l'associazione di categoria che riunisce tutti gli
ingegneri americani). Quello stesso anno fu pubblicata la prima specifica
per i protocolli da utilizzare su Internet. Si dovette attendere fino al 1
gennaio 1983 per l'adozione ufficiale dell'intera Internet Protocol Suite.
Tornando un attimo indietro nel tempo vediamo che il 1972 rappresentò
un'altra tappa importante: l'Università dello Utah realizzò un sistema per
controllare un computer a distanza su arpanet e divenne possibile
trasferire file da un computer all'altro per mezzo del protocollo ftp
(File Transfer Protocol). Combinando tcp/ip ed ftp si era giunti al
coronamento dell'obiettivo tecnologico di arpanet: trasferire dati da un
punto all'altro della rete. Quel che ancora rimaneva da dimostrare era se
i dati sarebbero potuti fluire tra due macchine di tipo anche diverso,
utilizzando i tipi più disparati di collegamento (incluso l'etere).
L'esperimento chiave in questo senso fu condotto nel 1978: un computer che
viaggiava a bordo di un camion su un'autostrada californiana inviò dati a
un altro computer che si trovava a Londra. Il camion era collegato via
radio con un terzo computer in California, il quale inoltrava le
informazioni sulla rete, queste attraversavano l'intero continente
nordamericano su linee terrestri e infine superavano l'Atlantico per mezzo
di una connessione satellitare. Già nel 1980 arpanet si trasformò in uno
strumento vitale per le università e per i centri di ricerca americani,
che avevano un bisogno sempre maggiore di scambiare informazioni e di
coordinare le proprie attività. Nacque così la posta elettronica che si
affiancava al semplice trasferimento di file, che aveva costituito la
prima applicazione di arpanet. Nel 1983 Internet divenne a tutti gli
effetti la rete delle reti, utilizzando arpanet come dorsale (rete ad alta
velocità che unisce tra loro altre reti locali).
Tuttavia restavano ancora esclusi tutti quegli atenei che non avevano
rapporti con il Dipartimento della Difesa. Al fine di risolvere questo
problema e di estendere l'accesso a tutti gli interessati, il Dipartimento
della Difesa creò una propria rete alternativa, detta milnet, così da non
dover più dipendere esso stesso da arpanet e da lasciare campo libero al
mondo accademico, mentre il governo americano istituì la National Science
Foundation (nsf) con il duplice scopo di fornire risorse di elaborazione
alle università (mediante l'uso centralizzato di supercomputer) e di
favorire la crescita di un sistema di comunicazione veloce tra queste
ultime.
Nei primi anni Ottanta la nsf costruì csnet, una rete che univa le varie
facoltà d'informatica statunitensi; alla fine degli anni Ottanta costituì
nsfnet con lo scopo dichiarato di rimpiazzare arpanet per mezzo di una
rete dorsale alternativa. La transizione è stata relativamente lunga e in
effetti arpanet è stata smantellata definitivamente solo nel 1990.
Nel 1991 il governo degli Stati Uniti ha emanato una legge, l'High
Performance Computing Act, che decretava la nascita della National
Research and Education Network (nren - detta anche "autostrada
elettronica") il cui scopo è quello di costituire reti ad alta velocità
che uniscano le varie università e i vari centri di ricerca americani,
fornendo anche l'infrastruttura per eventuali attività commerciali. Sempre
quello stesso anno, il cern (Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare)
poneva le basi per una nuova architettura capace di semplificare
enormemente la navigazione di Internet, la World Wide Web. Nel 1993 è
stato inventato il primo strumento grafico per esplorare Internet, il
programma Mosaic. A partire dal 1994 la World Wide Web ha trasformato
Internet in un fenomeno di massa e oggi esistono dorsali alternative a
nsfnet che servono sia per aumentare la quantità di traffico che può
circolare su Internet sia per consentire la presenza di servizi
commerciali che sono vietati nel contesto accademico definito dalla
National Science Foundation.
A differenza delle quattro università che parteciparono alla versione
originale di arpanet, l'Internet moderna si compone di migliaia di singole
reti, ciascuna che raccoglie a sua volta un numero più o meno grande di
host (macchine individuali). Il termine non si riferisce ai singoli
oggetti fisici al suo interno, bensì allo spazio complessivo che questo
insieme di computer rappresenta e che può essere attraversato in lungo e
in largo da chi cerca notizie, documenti, messaggi e file da scaricare. La
natura dei protocolli tcp/ip è tale da consentire l'interconnessione dei
network più eterogenei: dalle lan convenzionali (come Ethernet) alle reti
geografiche che si spargono sul territorio attraverso l'impiego di linee
telefoniche più o meno veloci, governate coi metodi trasmissivi più
disparati. Non esiste computer al mondo che non possa dialogare con il tcp/ip
e questo comprende i personal computer, i mini computer e i grandi
mainframe (i mostri da centro di calcolo). Il sistema fisico di
connessione può essere il più vario: fibra ottica per le grandi distanze,
cavo coassiale e doppino telefonico, satellite, onde radio, raggi
infrarossi. Si tratta di un mondo in continua trasformazione, con pezzi
che si aggiungono e pezzi che scompaiono, ma nel suo insieme lo spazio
Internet è sempre disponibile, a qualsiasi ora, e la sua esistenza non
dipende dall'iniziativa di una singola azienda oppure di un singolo
governo. L'universalità di questa rete consente agli utenti di scegliere
il computer e i programmi che preferiscono, di decidere liberamente il
tipo di connessione da utilizzare (modem su linea privata, linea isdn,
rete locale con collegamento geografico ad alta velocità).
NSFnet, la prima vera grande dorsale Nella prima metà degli anni Ottanta, negli Stati Uniti esistevano
svariate reti d'interconnessione, tutte finanziate dal governo, ma
ciascuna indipendente dalle altre. La più importante storicamente era
arpanet, la precorritrice di Internet finanziata dal Department of Defense
(Dipartimento della Difesa) ed estesa a tutte le università e i centri di
ricerca che all'epoca lavoravano su progetti militari o federali.
La prerogativa primaria di arpanet era quella di aver dimostrato, in vent'anni
di attività, la possibilità di collegare tra loro sistemi diversi e reti
diverse utilizzando un nuovo tipo di protocollo suddiviso in due
componenti: tcp (Transmission Control Protocol) e ip
(Internet Protocol).
Il grande difetto di arpanet derivava dalla sua dipendenza da strutture
burocraticamente complesse e poco agili. Finché la sua attività si era
concentrata su quattro università-polo, come nella configurazione
originale del 1969, o comunque era rimasta asservita a progetti militari,
non erano emersi problemi. Tuttavia dal 1983 la componente militare si era
separata (trasformandosi in milnet) e arpanet aveva assunto le
caratteristiche e il nome di Internet, vale a dire uno strumento al
servizio dei ricercatori e docenti universitari di qualsiasi genere e
provenienza. All'inizio del 1985 vi si collegavano già 100 reti diverse ed
era già fortemente congestionata, all'inizio del 1987 questa cifra era
salita a 200 e nel 1989 ce ne sarebbero state 500. arpanet stentava a
reggere il passo con una crescita esponenziale di questo tipo. Le
università scoprivano le grandi potenzialità offerte dalla posta
elettronica, dallo scambio di file a distanza e dall'impiego condiviso di
supercalcolatori. I ricercatori non dovevano più viaggiare da una città
all'altra oppure da una nazione all'altra per scambiare informazioni con i
loro colleghi e potevano accedere a risorse di calcolo prima
irraggiungibili. Nel 1989 la National Science Foundation (un ente
governativo creato per finanziare lo sviluppo della ricerca americana)
aveva assegnato ad arpanet uno stanziamento di 4 milioni di dollari al
fine d'installare nodi in 40 nuovi college e università che dovevano
collegarsi alla Rete. La Defense Communications Agency, che aveva da poco
rilevato la gestione di arpanet ereditandola da darpa (Defense Advanced
Research Projects Agency), impiegò ben cinque anni prima di far
arrivare questi terminali a destinazione. Le apparecchiature erano
diventate talmente vecchie che quando arrivarono a destinazione erano già
obsolete e in alcuni casi furono installate e disinstallate nella medesima
settimana perché il loro arrivo coincise con il varo della nuova dorsale
ad alta velocità che li rendeva di fatto inutilizzabili.
La prima dorsale nsfnet funzionava a 56 Kbit per secondo e collegava
sei centri di supercalcolo in diverse regioni degli USA. A questi centri
accedevano numerose università e centri di ricerca.
Nel periodo di massimo splendore solo il cinquanta per cento delle
università primarie negli Stati Uniti erano collegate ad arpanet.
Per colmare la forte richiesta di comunicazione e di servizi a cui
l'arrivo di arpanet aveva dato la stura, senza poi farvi fronte, erano
nate altre reti parallele.
Nel 1981 la National Science Foundation aveva costituito una propria
dorsale chiamata csnet (Computer Science NETwork) che collegava tra
loro ricercatori e ingegneri informatici e che aveva consentito dal 1983
in avanti il collegamento a Internet per molti centri di ricerca non
raggiunti da milnet o da arpanet.
Con larrivo di MCI, IBM e Merit Network, fu costruita una nuova dorsale
con linee da 1,5 Mbps. Questa dorsale usava i protocolli tcp/ip per
affiancarsi ad arpanet e progressivamente sostituirla.
Parallelamente esistevano anche una rete del Department of Energy, una
rete della nasa (National Aeronautics and Space Administration),
hepnet (High Energy Physics network) che riuniva i ricercatori
della fisica delle alte energie, mfenet (Magnetic Fusion Energy Network),
e bitnet (Because It's Time NETwork) una rete creata nel 1981 con
tecnologia IBM per lo scambio di messaggi tra le università. C'era ben
poca integrazione tra tutti questi vari ambienti che utilizzavano anche
talvolta protocolli diversi. Occorreva trovare un legante universale che
fosse anche in qualche modo svincolato dagli obiettivi militari che
avevano caratterizzato arpanet (nata come sistema di comunicazione capace
di resistere a un bombardamento nucleare). L'unificazione di queste varie
risorse fu demandata alla National Science Foundation che nel luglio del
1986 costruì una dorsale che collegava sei città negli Stati Uniti dove
risiedevano altrettanti centri di supercalcolo. La dorsale usava uno
speciale software di gestione chiamato Fuzzball (dal nome di un fungo che
esplode per disseminare i suoi semi) e funzionava a 56 Kbit per secondo,
una velocità modesta secondo i nostri standard attuali, ma adatta per
quell'epoca, dove ancora la grafica non era in uso.
I nodi erano il San Diego SuperComputer Center in California
(http://www.sdsc.edu), il National Center for Supercomputing Applications
a Urbana-Champaign nell'Illinois (luogo dove nel 1993 sarebbe nato il
browser Mosaic antesignano di Netscape - http://www.ncsa.uiuc.edu), il
Cornell Theory Center di Itacha nello stato di New York
(http://www.tc.cornell.edu), il Pittsburgh Supercomputing Center in
Pennsylvania (http://www.pscinfo.psc.edu), il John von Neumann
Supercomputer Center a Plainsboro nel New Jersey (vicino a Princeton) e il
National Center for Atmospheric Research a Boulder nel Colorado (http://http.ucar.edu).
Lo sviluppo della rete era demandato al Cornell Theory Center e al ncsa,
col supporto tecnico di Dave Mills dell'Università del Delaware e di
Hans-Werner Braun di Merit Metwork, un corsorzio formato dalle università
del Michigan e gestore di una rete Internet regionale (MichNet). Questa
struttura già costituiva un'alternativa interessante ad arpanet come
terreno di prova per la costruzione di una nuova dorsale più potente visto
che dall'inizio del 1986 aveva già riunito intorno a sé un consorzio di 13
università statunitensi, interessate a fruire dei servizi offerti dai
cinque centri di supercalcolo appena menzionati.
Il consorzio comprendeva l'Università dell'Arizona
(http://www.arizona.edu), la Brown University (http://www.brown.edu),
l'Università del Colorado (http://www.colorado.edu), la Columbia
University (http://www.columbia.edu - inventrice del noto protocollo di
comunicazione Kermit), l'Harvard University (http://www.harvard.edu), l'Institute
for Advanced Study (http://www.ias.edu), il MIT (Massachusetts
Institute of Technology - http://web.mit.edu), la New York
University (http://www.nyu.edu), la Pennsylvania State University
(http://www.psu.edu), l'Università della Pennsylvania
(http://www.upenn.edu), la Princeton University
(http://www.princeton.edu), l'Università di Rochester
(http://www.rochester.edu) e la Rutgers University (http://www-ns.rutgers.edu).
A ciascuna di queste università si sarebbero poi collegate altre
università e altri centri locali, formando una rete capillare dedicata
interamente alla ricerca che partiva da una dorsale comune alla quale si
sarebbero allacciate diverse reti regionali (successivamente identificate
col nome di Regional Network Provider). Tra l'altro, mediante una di
queste reti, la JvNCnet (John von Neumann Center network) abbinata al
centro di supercalcolo di Plainsboro, la NSFnet aveva attivato già nel
1987 due connessioni verso l'Europa: janet (Joint Academic NETwork)
in Gran Bretagna e NORDUnet per tutti i paesi Scandinavi a cominciare
dalla Norvegia. La connessione transatlantica usava inizialmente
una linea a 64 Kbps che sarebbe passata a 128 Kbps nel 1989.
Sempre mediante jvncnet, quello stesso anno nsf aveva attivato una
connessione diretta con arpanet permettendo in tal modo il libero scambio
di traffico tra quest'ultima ed nsfnet, usando protocolli comuni. Per
questi motivi il governo statunitense affidò all'nsf il compito di
continuare lo sviluppo di Internet per i successivi cinque anni. D'altro
canto la stessa nsf aveva bisogno di migliorare il rendimento della
propria rete che già nella prima metà del 1987 era arrivata alla
saturazione.
Di conseguenza il 15 giugno 1987 nsf pubblicò un bando di appalto per la
realizzazione di una nuova dorsale che recepisse i protocolli tcp/ip già
impiegati in arpanet, ma che modificasse l'architettura di quest'ultima
trasformandola da una sola dorsale alla quale si collegavano le singole
reti componenti Internet, a una serie di dorsali regionali da far
confluire su una dorsale nazionale, distribuendo meglio il traffico e
favorendo la diffusione dei nodi.
La nuova dorsale si sarebbe chiamata nsfnet, avrebbe usato linee ad alta
velocità T1 (1,5 Mbit per secondo) e avrebbe collegato, tanto per
iniziare, le tredici reti regionali e i centri di supercalcolo visti in
precedenza. nsfnet sarebbe stata al servizio di qualsiasi istituto
universitario e di qualsiasi centro di ricerca, senza distinzione, ma
sarebbe rimasta preclusa al traffico di tipo commerciale.
Queste regole furono definite in un documento passato alla storia con il
nome di aup (Acceptable User Policy). Le università avrebbero avuto
voce in capitolo nella scelta delle soluzioni tecnologiche e
implementative della rete, così da raccogliere il massimo consenso e la
piena cooperazione di chi avrebbe dovuto promuoverne l'uso a livello
locale (anche questo era un cambiamento importante rispetto
all'impostazione di arpanet). L'appalto quinquennale del valore di 57,9
milioni di dollari fu concesso a un pool di quattro aziende. IBM avrebbe
fornito i sistemi di commutazione necessari per interconnettere i vari
nodi (Nodal Switching Subsystem), MCI avrebbe provveduto alle linee
fisiche di connessione organizzando anche un centro di gestione operativo.
Merit Network si sarebbe occupata della gestione operativa dei servizi e
del supporto agli utenti finali. Lo stato del Michigan contribuì anch'esso
con uno stanziamento di 5 milioni di dollari che andava ad arricchire il
budget a disposizione di nsf e che avrebbe favorito strategicamente lo
sviluppo di know how e di risorse d'interconnessione. La linea di
connessione da 1,5 Mbps veniva suddivisa in diversi canali da 448 Kbps
ciascuno, così da consentire la massima comunicazione simultanea tra i
diversi nodi. La rete entrò fisicamente in funzione nel luglio del 1988 e
restò attiva fino al luglio del 1989 quando fu rimpiazzata da una nuova
dorsale capace di fornire 1,5 Mbps pieni su ciascuna connessione. Furono
anche aggiunti due nodi nuovi.
Nel 1990 IBM, MCI e Merit Network crearono un'organizzazione senza fini di lucro chiamata Advanced Network and Services (ans) che aveva la missione di gestire e commercializzare i servizi di nsfnet oltre che di potenziare, assieme a Merit Network, la dorsale già esistente. Nel gennaio 1991 entra in gioco un altro contendente, Sprint, a cui viene affidato il compito di sviluppare le connessioni con le reti della ricerca in Europa, e successivamente con l'Asia, attraverso quello che all'epoca si chiamava nsf icm (International Connections Manager). Già nel 1992 gran parte delle istituzioni accademiche e di ricerca americane erano collegate a nsfnet e la comunicazione con le reti Internet governative veniva garantita dalla presenza di speciali nodi di scambio (Federal Internet Exchange) sulle due coste: fix-East e fix-West. La connessione con l'Europa e con l'Asia veniva garantita da Sprint (http://www.sprint.com). Le organizzazioni commerciali, non potendo transitare su nsfnet, avevano creato il cix (Commercial Internet Exchange) a San Francisco e Sprint offriva la connessione tra la dorsale americana e le reti della ricerca in Europa e in Asia.
Nel novembre del 1992 fu attivata una terza versione della dorsale dotata di linee T3 a 45 Mbit per secondo. Questa sarebbe stata la versione finale di nsfnet destinata a rimanere in funzione fino all'aprile del 1995, data in cui sarebbe stata rimpiazzata da una nuova architettura d'interconnessione. Nei sette anni di durata dell'appalto (se n'erano aggiunti due rispetto ai cinque previsti inizialmente) IBM, MCI e Merit Network collaborarono ricavando know how fondamentale per lo sviluppo futuro della propria presenza su Internet. Durante la sua vita, nsfnet ha consolidato la crescita di grandi dorsali regionali, ciascuna delle quali è diventata di fatto una piccola Internet che serve una particolare porzione degli Stati Uniti.
Nel maggio del 1993 lo staff tecnico della National Science Foundation ipotizzò una trasformazione nell'architettura di nfsnet che avrebbe dovuto portare alla costruzione di una dorsale ad altissima velocità vbns (very high-speed Backbone Network Service) e diversi nap (Network Access Point) per consentire alle singole reti regionali di collegarsi alla dorsale servendosi e al tempo stesso di scambiare traffico tra loro. I nap e la vbns avrebbero continuato a ricevere sovvenzioni governative rispettivamente per quattro e cinque anni, mentre le reti regionali si sarebbero trasformate da rsp (Regional Service Provider) in nsp (Network Service Provider) fornendo i propri servizi a pagamento e ricevendo sovvenzioni pubbliche quadriennali solo se si fossero agganciate ad almeno tre nap. In questo modo veniva garantita la connessione a Internet per tutte le università statunitensi e al tempo stesso si favoriva un'evoluzione commerciale dell'infrastruttura esterna alla dorsale così da svincolarla entro quattro anni dai finanziamenti governativi. Un'altra componente chiave dell'architettura era la creazione di un Routing Arbiter (ra) per gestire tabelle e database d'instradamento globali a beneficio delle varie reti periferiche.
La dorsale vbns è entrata in funzione nell'aprile del 1995 e collega i
cinque centri di supercalcolo statunitensi con linee ottiche a 155 Mbps
gestite da MCI (tutti quelli già connessi da nsfnet nel 1986 con la sola
eccezione del John von Neumann Supercomputer Center).
L'accesso alla vbns è consentito solo a quelle organizzazioni che devono
eseguire applicazioni ad altissima velocità come il calcolo scientifico e
la visualizzazione d'immagini in movimento. La gestione del Routing
Arbiter è stata invece affidata a Merit Network con uno stanziamento
quinquennale iniziato nel luglio del 1994.
I nap regionali sono gestiti da Pacific Bell a San Francisco
(http://www.pacbell.com), Ameritech Advanced Data Services (aads) a
Chicago (http://www.ameritech.com), Sprint nel New Jersey, vicino a New
York (http://www.sprint.com) e Metropolitan Fiber Systems (mfs) nella
cittadina di Vienna in Virginia, nei pressi della capitale Washington
(http://www.mfsdatanet.com).
La nuova vbns costituisce la prima realizzazione della nren (National Research and Education Network) che costituisce a sua volta il primo tassello della Electronic Information Infrastructure (infrastruttura informativa elettronica) che il presidente Bill Clinton ha definito in una legge del 1991 chiamata High Performance Computing Act. Le singole università usano i loro provider regionali per arrivare alla dorsale e ai nap, in questo modo sono autonome nella scelta del servizio e del tipo di supporto che ricevono, e al tempo stesso viene garantito loro l'accesso privilegiato alle risorse della vbns qualora le rispettive applicazioni lo richiedano. Entro il 2000 la vbns dovrà raggiungere velocità di 2,2 Gbit per secondo così da costituire una piattaforma di prova per la diffusione su Internet di servizi a larga banda (televisione interattiva, film su richiesta, suono di qualità e altro). Dovrà anche valutare la bontà d'interazione tra sistemi informativi e rete atm. Nel frattempo MCI sta anche gestendo una rete sperimentale ATM da 622,8 Mbps che unisce i poli di Reston (Virginia), Dallas e Pittsburgh, anch'essa costruita in collegamento con nsf. Infatti il programma governativo che nsf segue per la creazione di questa nuova infrastruttura dedicata alla ricerca che la dorsale vbns arrivi a 2,5 Gbps (2,5 milioni di bit per secondo) vale a dire una velocità trasmissiva sufficiente a trasmettere l'intero contenuto di due biblioteche ogni secondo. Il programma si chiama hpcc (High Performance Computing and Communications) e viene coordinato dal nlanr (National Laboratory for Applied Network Research - http://www.nlanr.net) che riunisce tutti i cinque centri di supercalcolo americani. Sono stati i tecnici del nlanr a curare tra il marzo e l'aprile del 1995 la posa della fibra ottica sia della tratta principale della vbns sia della tratta secondaria di test e, successivamente, a realizzare il collaudo e le prove di rendimento della rete. Il Pittsburgh Supercomputing Center ha provato a collegare il proprio anello fddi interno ai corrispondenti anelli del San Diego Supercomputer Center e del National Center for Atmospheric Research usando la vbns come intermediario e dimostrando che era possibile arrivare alla piena velocità di 100 Mbps su rete geografica.
Con l'avvento della vbns, il primo passo verso la trasformazione della
rete Internet americana è stata la creazione dei quattro nap (Network
Access Point) ciascuno incaricato di presidiare una porzione del
territorio statunitense. Il primo di questi nap che s'incontra venendo
dall'Europa è quello di New York (in realtà nel New Jersey) gestito da
Sprint, la società che dal 1991 costituisce l'interfaccia primaria tra le
reti della ricerca sui due continenti.
Le prime connessioni erano verso Stoccolma e Sophia Antipolis (polo
tecnologico sulle telecomunicazioni costruito nei pressi di Nizza e che
riunisce i centri di ricerca di svariate multinazionali americane), e si
affiancavano alle linee verso il Regno Unito e verso la Scandinavia già
create dalla JvNCnet. Successivamente le linee intercontinentali di Sprint
sono state estese a Londra, Parigi, Tokyo, Bonn, Milano, la Cina, la
Malesia, il Sud Africa e il Medio Oriente. Benché il ruolo non sia più
ufficiale, questa presenza diffusa conserva a Sprint il ruolo di ponte
verso gli altri continenti per la rete della ricerca statunitense, anche
dopo lo scioglimento della nsfnet.
Nel 1992 Sprint è stata la prima a lanciare un servizio di accesso per i privati, denominato SprintLink, con 320 punti di presenza nei soli Stati Uniti e con numerose ramificazioni in Europa e in Italia. La topologia è a due livelli, con un primo livello dedicato ai clienti privati e un secondo livello costituito da una dorsale che interconnette i nodi della rete SprintLink. All'interno di ciascuno di questi ultimi viene impiegata una rete locale fddi (Fiber Distributed Data Interface) in fibra ottica a 100 Mbps. La rete SprintLink si collega anche ai vari punti d'interscambio del traffico esterni alla dorsale per la ricerca: fix-East e fix-West per l'interconnessione con le strutture governative americane, cix (Commercial Internet Exchange) a Santa Clara e mae-East (Metropolitan Area Exchange) per il traffico commerciale. Proseguendo verso l'interno troviamo Ameritech Advanced Data Services responsabile del nodo di Chicago assieme a Bellcore (http://www.belcore.com) di cui è una controllata. Questo nodo serve tutti i Network Service Provider dell'area urbana di Chicago con linee telefoniche dedicate a 45 Mbps oppure linee ottiche a 155 Mbps. Il protocollo trasmissivo è atm. Oltre a garantire la connessione diretta per l'Università di Chicago (http://www.uchicago.edu), l'Università dell'Illinois (sempre a Chicago, http://www.uic.edu), il Fermi National Laboratory (http://www.fnal.gov) l'Argonne National Library (http://www.anl.gov), Ameritech si aggancia alla rete commerciale di Sprint negli USA (http://www.sprintlink.net), a MCI (http://www.internetmci.com), alla dorsale vbns (http://www.widdehren.reston.mci.net) e al Routing Arbiter gestito da Merit (http://www.ra.net) più ad altri fornitori di accesso locali.
A Washington troviamo la mfs Communications Company che offre una
copertura nazionale piuttosto ampia (più di quaranta città americane
collegate direttamente in fibra ottica) che si estende anche a Londra,
Francoforte, Parigi, Zurigo e Stoccolma, oltre che Città del Messico.
Anche questo nap è costruito su tecnologia atm e si collega da una parte
alla dorsale vbns e dall'altra a una serie di fornitori di accesso
regionali e locali che hanno il vincolo di agganciarsi a mfs con linee
della velocità minima di 1,5 Mbps. Quest'ultima ha costruito e sta
costruendo una propria rete di mae (Metropolitan Area Exchange) che
coprono le città di Chicago, Dallas, Houston, Los Angeles (in cogestione
con l'Information Sciences Institute), New York, San Jose, Parigi e
Francoforte. Il nap più remoto è quello di San Francisco dove Pacific Bell
interconnette svariati Network Service Provider regionali usando linee ad
alta velocità da 36 Mbps e 139 Mbps con tecnologia atm. Il valore è più
basso della velocità nominale delle linee ds3 e oc-3 (45 Mbps e 155 Mbps)
perché tiene conto dell'effettivo volume di traffico che riesce a
convogliare su una di queste linee usando il protocollo atm. Non a caso
Pacific Bell si sta specializzando nei test di ottimizzazione del traffico
tcp/ip su dorsale atm. Dovendosi collegare ai nap per accedere alla
dorsale della ricerca e dovendo al tempo stesso contare sulle proprie
forze per la reciproca interconnessione, le singole reti regionali si sono
riunite in diversi consorzi, oppure si sono attrezzate per presentarsi sul
mercato per proprio conto. Uno dei primi consorzi creati allo scopo di far
fronte all'imminente scioglimento della nsfnet è stato il coren (Corporation
for Research and Enterprise Networking), nato nel 1992 su iniziativa
di MCI per riunire tutte le principali otto delle reti regionali attive
all'epoca barrnet, cicnet, midnet, nearnet, nysernet, NorthWestNet,
suranet, Westnet (con la sola eccezione di pcsnet). Il coren, a cui
successivamente si è aggiunta anche Sequinet, aveva lo scopo di creare una
dorsale comune per scambiare traffico al di fuori di nsfnet. Oggi alcune
di queste reti regionali sono state acquistate da società private, ma la
struttura d'interconnessione funziona ancora e vi si sono aggiunte altre
strutture interregionali tra cui i numerosi Metropolitan Area Exchange
allestiti da mfs. La tendenza è verso velocità sempre maggiori e verso un
impiego diffuso della fibra ottica. L'autostrada elettronica americana sta
prendendo forma di mese in mese.
Ebone
(European Backbone Network - rete dorsale europea) Dorsale Internet paneuropea creata nel 1991 e che oggi collega tra loro
52 Internet Service Provider in 27 nazioni, agganciandoli alla rete
Internet statunitense. L'organizzazione che la gestisce non ha fini di
lucro e si trova in Francia. Non esiste nessun vincolo sul tipo di
traffico trasmesso, perciò può essere utilizzata anche per attività di
natura commerciale. La dorsale ha il suo centro a Parigi, da qui si
diramano a stella connessioni dirette verso Vienna (2 Mit per secondo),
Monaco (1 Mbps), Stoccolma (4 Mbps), Ginevra (2 Mbps) e Amsterdam (4 Mbps)
dove ebone dispone di nodi propri a cui sono collegate altre reti
nazionali. Al nodo di Parigi si collegano direttamente anche diverse reti
italiane tra quella del cineca e InterBusiness di Telecom Italia. La
capacità trasmissiva globale all'interno dell'Europa è di 28 Mbps. Per la
connessione transatlantica verso gli Stati Uniti vengono impiegate diverse
linee ad alta velcoità per un totale di 13 MBps. I costi di collegamento
vengono condivisi da ciascuno dei partecipanti. L'indirizzo del sito Web è
http://www.ebone.net, l'indirizzo di posta elettronica è info@ebone.net.
EUnet Un grande fornitore di accesso olandese con 250 Point of Presence
(punti di presenza) e con migliaia di siti collegati in tutto il
continente, inclusi i paesi dell'Est. È nato come consorzio di svariati
fornitori di accesso nazionali, ciascuno dei quali concorre al suo
finanziamento.
Oltre a fornire servizi alle aziende, questa rete viene anche utilizzata
nel mondo dell'istruzione e della ricerca. L'indirizzo del suo sito Web è
http://www.eu.net. Il nome della rete è InterEUnet.
Serve come punto di accesso internazionale per il fornitore di accesso
italiano IUnet, gestito da Olivetti.
La dorsale per la ricerca nsfnet che gli Stati Uniti hanno utilizzato dal
1986 al 1995 serviva una serie di reti regionali che a loro volta
portavano l'accesso alle università e ai centri di ricerca sul territorio.
Dal 1995, con il taglio degli stanziamenti governativi e la necessaria
chiusura di nsfnet, tutte queste reti regionali (Regional Network Provider)
si stanno trasformando in fornitori di accesso commerciali (Network
Service Provider), potendo contare su uno stanziamento federale di quattro
anni che favorirà la transizione e di cui possono usufruire solo a patto
di continuare a fornire la connessione per le università pubbliche alla
nuova dorsale che si chiama vbns (very high-speed Backbone Network
Service). Vediamo i nomi di ciascuna di queste reti e le aziende che
vi sono collegate.
Barrnet
(Bay Area Regional Research network - rete
regionale per la ricerca nell'area di San Francisco)
Era al servizio delle università, dei centri di ricerca e delle aziende
private nell'area di San Francisco.
È stata acquisita dalla bbn (Bolt, Beranek and Newman) per creare
un grande network service provider che accorpi anche altre reti prima
gestite da associazioni accademiche o di ricerca, come nearnet e suranet.
È membro di farnet (Federation of American Research NETworks).
Bbn
(Bolt, Beranek and Newman)
Detta anche bbn Systems and Technologies. Una società di Cambridge
(sobborgo di Boston) che ha sviluppato il primo modem, ha contribuito in
modo determinante alla creazione di arpanet, la precorritrice di Internet
costruita con stanziamenti militari, e reso popolare il formato standard
per gli indirizzi di posta elettronica.
Per arpanet sviluppò il protocollo a commutazione di pacchetto ncp
(Network Control Protocol), in seguito rimpiazzato dal tcp/ip, e ideò
primi Interface Message Processor (imp), grosso modo corrispondenti
agli odierni router, installandoli nelle quattro università che
componevano la prima realizzazione di arpanet. Successivamente ha lavorato
allo sviluppo del protocollo TCP/IP, ha assunto la responsabilità di
gestire le reti csnet (Computer Science NETwork) e nearnet oltre
che la gestione del nnsc (nsf Network Service Center - l'indice di
tutte le risorse disponibili su nsfnet). Ha gestito il primo nic
(Network Information Center) per nfsnet.
Tra il 1994 e il 1995 si è trasformato in un nsp (Network Service
Provider) acquisendo nearnet (New England Academic and Research
network), barrnet (Bay Area Regional Research network), suranet
(Southeastern University Research Association network) stringendo
un accordo con AT&T. È membro di farnet (Federation of American
Research NETworks). L'indirizzo del suo sito Web è http://www.bbn.com.
Cerfnet
(California Education and Research Foundation network
- rete della fondazione di ricerca e di pubblica istruzione della
California)
Fornisce servizi di accesso alle università e alle aziende private della
California meridionale e dell'Arizona. cerfnet incoraggia i propri soci a
realizzare servizi commerciali su Internet svincolati dall'aup imposta su
nsfnet. È uno dei principali Network Service Provider statunitensi e anche
uno dei membri fondatori del cix (Commercial Internet Exchange).
Scambia dati anche con mae-west, mae-la, il New York nap (Network
Access Point) e numerosi altri provider. cerfnet dispone di una
dorsale ad alta velocità basata su linee T3 (45 Mbps). L'indirizzo del suo
sito Web è http://www.cerf.net.
Cicnet
(Commitee on Institutional Cooperation Network -
Comitato per una rete istituzionale cooperativa)
Si tratta di un'organizzazione senza fini di lucro che fornisce servizi di
rete agli stati centrali degli USA. Quest'area, detta anche Midwest,
comprende Minnesota, Wisconsin, Iowa, Indiana, Illinois, Michigan e Ohio.
L'indirizzo di posta elettronica per raggiungerlo è info@cic.net.
Il cicnet ha creato una dorsale ad alta velocità (T1) che unisce
università, college, scuole elementari e medie, oltre che società private,
supportando i protocolli slip, FTP, Telnet, Gopher, Usenet. L'indirizzo
del suo server Web è http://www.cic.net. È membro di farnet (Federation
of American Research NETworks).
Jvncnet
(John von Neumann supercomputer Center network -
Northeast Research Regional network - rete regionale della ricerca per
il Nord-Est)
Collega le istituzioni di ricerca degli Stati Uniti nordorientali e
dispone di connessioni la Gran Bretagna e i principali paesi scandinavi:
Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Svezia. Ha sede a Princeton nel
New Jersey. È stata acquisita dalla Global Enetrprise Services.
L'indirizzo del suo server Web è http://www.ges.com che può essere
contattato anche all'indirizzo http://www.jvnc.net. Il suo indirizzo di
posta elettronica è market@jvnc.net.
Los Nettos
(Greater Los Angeles Area Regional Network -
rete regionale della grande Los Angeles)
Ha sede a Los Angeles e collega università e laboratori di ricerca
residenti in quell'area. Viene gestita dall'isi (Information Sciences
Institute) della University of Southern California e si collega
direttamente al mae-la (Metropolitan Area Exchange-Los Angeles),
gestito in parte sempre dall'isi, per scambiare traffico con tutti
altri fornitori di accesso americani.
L'indirizzo del suo sito Web è http://www.isi.edu. Il suo indirizzo di
posta elettronica è los-nettos-request@isi.edu.
MichNet (Michigan Network - rete del Michigan)
Viene gestita da Merit Network, un consorzio senza fini di lucro che
riunisce le varie università del Michigan e formato nel novembre del 1966
e che ha partecipato a diversi progetti federali tra cui la creazione e la
gestione della dorsale nfsnet dal 1987 all'aprile del 1995.
Midnet
(Midwestern States network - rete degli stati del
Midwest)
Fornisce accesso alle risorse di supercalcolo a sette stati del Midwest:
Nebraska, Oklahoma, Arkansas, Missouri, Iowa, Kansas, South Dakota.
L'indirizzo del suo server Web è http://www.mid.net. Il suo indirizzo di
posta elettronica è info@gi.net.
Mrnet
(Minnesota Regional Network - rete regionale del
Minnesota)
È stata costituita nel 1987 e offre connessione al Minnesota Supercomputer
Center, alla University of Minnesota e ad altre isituzioni accademiche e
di ricerca. Ha sede tecnica a Minneapolis. L'indirizzo del suo server Web
è http://www.mr.net. Il suo indirizzo di posta elettronica è sales@mr.net.
È membro di farnet (Federation of American Research NETworks).
Ncsanet
(National Center for Supercomputing Applications
network - rete del centro nazionale per le applicazioni di
supercalcolo)
Viene gestita dall'ncsa e collega centri di ricerca governativi e varie
università dell'Illinois, del Wisconsin e dell'Indiana. Ha sede a
Champaign nell'Illinois e gestisce anche una rete di accesso commerciale
di scala nazionale. Il suo indirizzo di posta elettronica è network@ncsa.uiuc.edu.
Nearnet
(New England Academic and Research network - rete
accademica e della ricerca per il New England)
Una delle reti regionali primarie (Regional Network Provider) che
componevano Internet negli Stati Uniti al tempo di nfsnet. Serve le
università e i centri di ricerca del New England (area Nord-Est degli USA)
ed è stata acquisita dalla bbn (Bolt, Beranek and Newman) per
creare un grande network service provider che accorpi anche altre reti
prima gestite da associazioni accademiche o di ricerca, come barrnet e
suranet. Serve i seguenti stati: Maine, New Hampshire, Vermont,
Connecticut, Rhode Island, Massachusetts.
NorthWestNet
(Northwestern States Network - rete degli
stati del Nord-Ovest)
Detta anche NWNet. Una delle reti regionali di livello intermedio (Regional
Network Provider) che componevano Internet negli Stati Uniti al tempo di
nfsnet. È stata creata nel 1987 per collegare tra loro nove università e
la Boeing Company. Fornisce connessione alle università e centri di
ricerca dell'Alaska, dalla California, dell'Idaho, del Montana, del North
Dakota, dell'Oregon e dello stato di Washington per un totale di 180
organizzazioni, di tipo sia accademico sia commerciale. La sede tecnica è
a Seattle. Il suo sito Web è http://www.nwnet.net. L'indirizzo di posta
elettronica è info@nwnet.net. È membro di farnet (Federation of
American Research NETworks).
Nysernet
(New York State Education and Research Network -
rete accademica e della ricerca dello stato di New York)
Una delle reti regionali di livello intermedio (Regional Network Provider)
che componevano Internet negli Stati Uniti al tempo di nfsnet. Ha sede a
Troy nello stato di New York. È stata la prima tra le reti regionali a
costruire una propria dorsale a 90 Mbps (due linee T3 da 45 Mbps ciascuna)
e si è già trasformata in un fornitore di accesso per la clientela privata
stringendo un accordo di partnership con Sprint. L'indirizzo del suo sito
Web è http://nysernet.org. L'indirizzo di posta elettronica è sales@nysernet.org.
È membro di farnet (Federation of American Research NETworks).
Oarnet
(Ohio Academic Resources Network - rete accademica
e della ricerca dell'Ohio)
Serve tutte le comunità accademiche dello stato dell'Ohio. L'indirizzo del
suo server Web è http://www.oar.net. È membro di farnet (Federation of
American Research NETworks).
Pscnet
(Pittsburgh Supercomputing Center network - rete
del centro di supercalcolo di Pittsburgh)
Si collega uno dei cinque centri di supercalcolo americani. È membro di
farnet (Federation of American Research NETworks).
Prepnet
(Pennsylvania Research and Economic Partnership
network - rete della ricerca e della collaborazione economica della
Pennsylvania)
Una delle reti regionali di livello intermedio (Regional Network Provider)
che componevano Internet negli Stati Uniti al tempo di nfsnet. È stata
fondata nel 1988 da un consorzio di università che riuniva la Carnegie
Mellon University, la Drexel University, la Lehigh University, la Penn
State University, la Temple University, l'Università della Pennsylvania e
l'Università di Pittsburgh. Serve la comunità accademica della
Pennsylvania. Ha sede a Pittsburgh e continua a servire la sua comunità
accademica oltre a fornire accesso a pagamento per la clientela privata.
Il suo sito Web è http://www.prep.net. È membro di farnet (Federation
of American Research NETworks).
Sdscnet
(San Diego Supercomputer Center network - rete
del centro di supercalcolo di San Diego)
Collega al centro di supercalcolo centri accademici, società e organi
governativi. Ha sede a San Diego. Per avere informazioni si può contattare
il sito del centro di supercalcolo all'indirizzo http://www.sdsc.edu.
Sesquinet
Serve le università, i laboratori di ricerca e diverse società del Texas.
Ha sede a Houston e viene gestita dalla Rice University. Offre accesso a
Internet per tutto lo stato del Texas con nodi di appoggio a Dallas,
Austin, San Antonio e Waco e si collega alla dorsale nazionale gestita da
MCI attraverso una linea da 25 Mbps. L'indirizzo del suo server Web è
http://www.sequi.net.
Il suo indirizzo di posta elettronica è info@sequi.net. È membro di farnet
(Federation of American Research NETworks).
Suranet
(Southeastern Universities Research Association
network - rete dell'associazione di ricerca delle università del
Sud-Est)
La più grande tra le reti regionali (Regional Network Provider) che
componevano Internet negli Stati Uniti al tempo di nfsnet. Serve gli stati
dell'Alabama, Delaware, Florida, Georgia, Kentucky, Louisiana, Maryland,
North Carolina, South Carolina, Tennessee, Virginia, West Virginia e la
città di Washington. Ha sede presso il Computer Science Center
dell'Università del Maryland. È stata acquisita dalla bbn (Bolt,
Beranek and Newman) per creare un grande network service provider che
accorpi anche altre reti prima gestite da associazioni accademiche o di
ricerca, come barrnet e nearnet.
L'indirizzo del suo sito Web è http://www.sura.net ma sarete comunque
rimandati al sito della bbn all'indirizzo http://www.bbn.com. È membro di
farnet (Federation of American Research NETworks).
Thenet
(The Texas Higher Education network - la rete per
college e università del Texas)
Copre lo stato del Texas con connessioni all'Instituto Tecnologico y de
Estudios Superiores de Monterrey a Monterrey in Messico. Non offre accesso
ai privati e il suo traffico è unicamente di tipo accademico. La sua
gestione è a cura dell'Università del Texas ad Austin.
Il server Web è all'indirizzo http://www.the.net. L'indirizzo di posta
elettronica è info@nic.the.net.
Vernet
(Virginia Education and Research Network - rete
accademica e della ricerca della Virginia)
Serve lo stato della Virginia. È membro di farnet et (Federation of
American Research NETworks).
Westnet (Southwestern States network - rete degli stati
del Sud-Ovest)
Una delle reti regionali primarie (Regional Network Provider) che
componevano Internet negli Stati Uniti al tempo di nfsnet. Serve l'area
centro-occidentale degli Stati Uniti e in particolare Arizona, Colorado,
Idaho, New Mexico, Utah, Wyoming. L'indirizzo del suo sito Web è http://westnet.net.
È membro di farnet (Federation of American Research NETworks).