Oh, eccoci arrivati ad una delle sezioni più serie,
qui non c'entra più il punk e la musica. Qui si parla seriamente di anarchia,
quella che noi vogliamo e quella per cui combattiamo, distruggiamo, moriamo,
anche se non è quella l'anarchia. Anarchia è qualcosa che si deve sentire come
stato emotivo, nell'anima...beh leggete!!
STORIA DELL'ANARCHIA
L'anarchia è una dottrina
politica contraria a ogni forma di dominio o di autorità ideologica, politica,
economica, sociale o giuridica, in nome di una libertà d'espressione individuale
ritenuta l'unica strada per raggiungere l'armonia sociale. Le idee anarchiche
ebbero una prima espressione compiuta con Pierre-Joseph Proudhon, considerato il
padre dell'anarchismo filosofico, che sostenne la tesi dell'evoluzione pacifica
verso l'anarchia. Le sue tesi esercitarono una notevole influenza sugli ambienti
operai francesi e diedero forza a un'altra corrente del pensiero anarchico, nata
verso la fine del XIX secolo dalla teoria socialista, che giunse a giustificare
l'azione politica organizzata, anche terroristica, in nome dell'ideale
anarchico. Al congresso dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori, o Prima
internazionale, tenutosi a Basilea nel 1869, tale impostazione più politica e
fortemente antimarxista adottata dal rivoluzionario russo Mikhail Bakunin fu
però messa in minoranza. Da allora, nonostante il comune approccio
anticapitalista, l'anarchismo si è sempre più allontanato dal socialismo anche
se diversi suoi sostenitori hanno aderito in parte al movimento del
sindacalismo. Benché lontano dal terrorismo, negli anni l'anarchismo è stato
spesso identificato con la violenza, soprattutto in occasione di assassini, come
nel caso di Umberto I, di William McKinley, presidente degli Stati Uniti, di
Giorgio I re di Grecia, e del presidente francese Marie-François Sadi-Carnot.
COSA VOGLIAMO:
1.
Abolizione della
proprietà privata della terra, delle materie prime e degli strumenti di
lavoro, perché nessuno abbia il mezzo di vivere sfruttando il lavoro
altrui, e tutti, avendo garantiti i mezzi per produrre e vivere, siano
veramente indipendenti e possano associarsi agli altri liberamente, per
l'interesse comune e conformemente alle proprie simpatie.
2.
Abolizione
del governo e di ogni potere che faccia la legge e la imponga agli
altri: quindi abolizione di monarchie, repubbliche, parlamenti,
eserciti, polizie, magistratura ed ogni qualsiasi istituzione dotata di
mezzi coercitivi.
3.
Organizzazione
della vita sociale per opera di libere associazioni e federazioni di
produttori e di consumatori, fatte e modificate secondo la volontà dei
componenti, guidati dalla scienza e dall'esperienza e liberi da ogni
imposizione che non derivi dalle necessità naturali, a cui ognuno, vinto
dal sentimento stesso della necessità ineluttabile, volontariamente, si
sottomette.
4.
Garantiti i mezzi
di vita, di sviluppo, di benessere ai fanciulli, ed a tutti coloro che
sono impotenti a provvedere a loro stessi.
5.
Guerra alle
religioni ed a tutte le menzogne, anche se si nascondono sotto il manto
della scienza. Istruzione scientifica per tutti e fino ai suoi gradi più
elevati.
6.
Guerra alle
rivalità ed ai pregiudizi patriottici. Abolizione delle frontiere,
fratellanza fra tutti i popoli.
7.
Ricostruzione della
famiglia, in quel modo che risulterà dalla pratica dell'amore, libero da
ogni vincolo legale, da ogni oppressione economica o fisica, da ogni
pregiudizio religioso.
NE' DIO
NE' STATO
NE' SERVI
NE' PADRONI
Ne consegue oggi:
PIU' DIO, PIU' STATO,
PIU' SERVI, PIU' PADRONI
La
rovina dell'uomo?
LA PROPRIETA'
PRIVATA.
Abbatterla è lo scopo primario di qualunque anarchico di questo pianeta.
Parafrasando la
famosa frase di J.J. Rousseau "l'uomo nasce libero ed ovunque è in
catene"; Scriveva W. Reich: "L'uomo sà di vivere in una gabbia, conosce
bene la strada per uscirne ma però non fà nessun passo verso di essa,
preferisce adornarsi la gabbia.
Ciò che
ci divide non è il fatto che noi non troviamo nessun Dio, né nella storia, né
nella natura, né dietro la natura, - ma che quello che è stato adorato come Dio
noi non lo troviamo affatto "divino", ma al contrario pietoso, assurdo, dannoso,
non solo perché è un errore, ma perché è un crimine contro la vita...
Guerra alle religioni ed a tutte le menzogne, anche se si nascondono sotto
il manto della scienza. Istruzione scientifica per tutti e fino ai suoi
gradi più elevati
Ma se la religione é
sopravvissuta per così tanti anni, lo dobbiamo anche ad interessi materiali
nascosti dietro ad essa: la religione può infatti facilmente essere adoperata
come un vero e proprio strumento di regno, per mantenere buoni certi individui o
certi ceti sociali con vane promesse di una vita ultraterrena in cui rifulga
l'uguaglianza, o intimorendoli con le minacce di un dio in grado di castigare
chi infrange le leggi in vigore. Naturalmente tutti possono facilmente capire
come sia facile e vantaggioso slacciare le briglia alla fantasia e crearsi un
Dio, cercando poi di far sì che tutti credano nella sua esistenza: dico facile,
perchè non costa neanche un grande dispendio di forza intellettuale, dico
vantaggioso perchè introducendo una forza superiore agli uomini capace di
punirli o di premiarli, si impone al popolo di comportarsi come vogliamo, o
meglio, a seconda di come vuole il Dio che abbiamo inventato. E così diventa
facilissimo tener a bada il popolo, da sempre soggiogato in maniera più o meno
evidente alla volontà dei potenti, i quali possono rivendicare e giustificare la
propria 'superiorità' appellandosi ad un misterioso volere divino: Dio, colui
che ha creato il mondo e tutto può, ha scelto che le cose andassero così, che
alcuni avessero più diritti rispetto al altri, ma che nel presunto aldilà
regnerà l'uguaglianza e chi si sarà comportato bene, non nuocendo ai potenti e
non sovvertendo la situazione vigente, potrà godere di una vita beata. Prima
avevo avanzato l'ipotesi che forse sarebbe stato vantaggioso, o per lo meno meno
dannoso, ravvisare un dio nell'universo stesso, portando ad un livello divino
ogni singolo atomo del mondo: questo se non altro avrebbe impedito quella che
per me é la più grande tragedia religiosa, ossia l'abbandono e la sfiducia
totale nel nostro mondo, in ciò che quotidianamente ci circonda, visto come un
qualcosa di caduco, di passeggero, come la copia di qualcosa di più perfetto
presente in un'altra dimensione; la nostra vita stessa su questo mondo é
diventata una vita di passaggio, che va vissuta nel timore di una futura
punizione divina e nella speranza di un'esistenza beata ed eterna nel 'vero'
mondo.
DIO; SINONIMO DI POTERE,
PADRONE DEL CIELO E DELLA TERRA, TUTTI GLI UOMINI DEVONO A LUI RACCOMANDARSI,
OBBEDENDO ALLE SUE LEGGI SIA DIVINE CHE TERRENE. QUALCUNO SI ARROGA IL DIRITTO
DI ESSERE SUO RAPPRESENTANTE E QUINDI HA IL DIRITTO DI PRETENDERE OBBEDIENZA IN
NOME DI COLUI CHE E' IL PADRONE DI TUTTO. ACCETTARE L'IDEA CHE POSSA ESSERCI UN
DIO SOVRANNATURALE, CI OBBLIGA AD ACCETTARE COME FENOMENO NATURALE LE DIFFERENZE
DI CONDIZIONI SOCIALI. L'ANARCHICO COMBATTE I PADRONI, E DIO E' PADRONE;
COMBATTE LE TIRANNIE, E DIO E' TIRANNO; LOTTA PER L'EMANCIPAZIONE DELL'UOMO, E
DIO VUOLE TUTTI SOTTOMESSI ALLE SUE LEGGI.
QUANDO SENTIAMO DIRE:
"SONO ANARCHICO E CREDO IN DIO", ABBIAMO DI CHE RABBRIVIDIRE, PENSANDO CHE LA
STRADA VERSO L'ANARCHIA E' SEMPRE PIù LONTANA E LASTRICATA DI INNUMEREVOLI
CONTRADDIZIONI.