APS Fiat 666 n7



 

Allestita dalle officine:
Viberti di Torino per la carrozzeria
ASPI di Milano per gli impianti.

Anno di costruzione 1948.

Lunghezza mt 7,30
Larghezza mt 2,40
Altezza mt 2,60
Peso a pieno carico Kg 12.500
Motore Diesel a 6 cilindri
Cilindrata 9.365 cc
Potenza: 113 Cv a 1.900 g/min.
Velocità: 110 Km/h
Raffreddamento ad acqua
Serbatoio dell'acqua capacità: It 2.700
Serbatoio per schiumogeno capacità: 1t 300
- (N. 2 serbatoi da 150 It ciascuno)
Pompa centrifuga ASPI mod. Fertilia VII a 2 giranti
Portata: 2.500 lt/1' a 8 atm
Adescamento: Anello idraulico
Numero e diametro bocche:
- N. 1 bocca da 125 m/m per aspirazione
- N. 4 bocche da 70 m/m di mandata.

Questo nella foto è l'unico esemplare rimasto della serie di autopompe pesanti costruite per il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ed è conservata presso il Museo di Mantova.

 

 

Nel 1947 erano stati elaborati due progetti di autopompe: uno era quello di una grande serie di APS da produrre su vasta scala, per costituire la nuova linea di autopompe medie su modello Fiat 640 N, l'altro era quello di una serie più ridotta di APS pesanti su modello Fiat 666 N7 per i Comandi più importanti.
Il 14 febbraio del 1949 ebbero inizio le operazioni di collaudo delle 25 APS Fiat 666 N7 con le quali veniva costituito il primo contingente di automezzi antincendio pesanti e di grandi dimensioni dei quali venivano dotati i Vigili del Fuoco italiani.
Dopo le operazioni di collaudo, i Fiat 666 vennero assegnati ai Comandi e così iniziò la storia della più prestigiosa ed efficiente autopompa dei Vigili del Fuoco. Nonostante la mole possente era molto maneggevole, azionato da un motore collaudatissimo anche nell'impiego bellico, strutturato su un telaio eccezzionalmente robusto, il Fiat 666 aveva una dotazione completa di ogni attrezzatura, dal gruppo elettrogeno agli autorespiratori.

La pompa fornì prestazioni addirittura superiori ai dati di progetto e la velocità era molto elevata, grazie ad un rapporto al ponte perfettamente dimensionato ed allo studio dei centri di gravità.
A Milano il Fiat 666 fece storia nei grossi incendi, quelli difficili e rischiosi del periodo dello sviluppo industriale degli anni '50 e '60.
La vita di questo mezzo era stata prevista per 15 anni, invece rimase in servizio per quasi il doppio del tempo, perchè era un mezzo straordinario e le nuove generazioni di Vigili del Fuoco lo preferirono alle autopompe più recenti. Infatti proprio al Comando di Milano sul finire degli anni '60, era ancora presente un Fiat 666 dislocato presso il distaccamento cittadino di via Darwin.





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