Regalo ai cacciatori dell'On. Francesca Martini

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Politiche Sociali

UFFICIO STAMPA

Ripristino utilizzo dei richiami vivi nelle cacce tradizionali
Sottosegretario Francesca Martini firma Ordinanza

Il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha firmato oggi l’Ordinanza che ripristina la possibilità di utilizzo dei richiami vivi nell’ambito delle cacce tradizionali alle specie migratorie, in particolare alle specie acquatiche. Il ripristino dell’uso dei richiami vivi è motivato dal fatto che oggi il rischio della diffusione dell’influenza aviaria, che ne aveva determinato il divieto di utilizzo, è ritenuto irrilevante.
Il patrimonio di tradizione venatoria è ricco in tutta l’Italia e in particolare lungo il bacino del Po e in tutta la pianura padana fino al Delta e nelle zone vallive distribuite sui fiumi che ne caratterizzano il bacino idrografico. Basti pensare per esempio al Ticino, all’Adda, al Mincio, al Po, all’Adige.
Il Sottosegretario Martini ha dichiarato: “Ritengo molto importante per il mondo venatorio la firma di un’ordinanza che va proprio nella direzione della tutela di tradizioni che hanno fatto parte dell’identità della nostra terra. Chiaramente la firma di questo provvedimento avviene in un momento in cui sono venute praticamente a decadere le motivazioni per le quali era stato precedentemente vietato l’uso dei richiami vivi”.
 

Dalla stampa

http://www.diariodelweb.it/Articolo/Italia/?d=20080801&id=39381

DIARIO DEL WEB

1 AGOSTO 2008

Ripristino utilizzo dei richiami vivi nelle cacce tradizionali

Sottosegretario Francesca

Martini firma Ordinanza

Il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha firmato oggi l'Ordinanza che ripristina la possibilità di utilizzo dei richiami vivi nell'ambito delle cacce tradizionali alle specie migratorie, in particolare alle specie acquatiche. Il ripristino dell'uso dei richiami vivi è motivato dal fatto che oggi il rischio della diffusione dell'influenza aviaria, che ne aveva determinato il divieto di utilizzo, è ritenuto irrilevante. Il patrimonio di tradizione venatoria è ricco in tutta l'Italia e in particolare lungo il bacino del Po e in tutta la pianura padana fino al Delta e nelle zone vallive distribuite sui fiumi che ne caratterizzano il bacino idrografico. Basti pensare per esempio al Ticino, all'Adda, al Mincio, al Po, all'Adige. Il Sottosegretario Martini ha dichiarato: «Ritengo molto importante per il mondo venatorio la firma di un'ordinanza che va proprio nella direzione della tutela di tradizioni che hanno fatto parte dell'identità della nostra terra. Chiaramente la firma di questo provvedimento avviene in un momento in cui sono venute praticamente a decadere le motivazioni per le quali era stato precedentemente vietato l'uso dei richiami vivi».

http://www.ministerosalute.it/dettaglio/dettaglioNews.jsp?id=1049

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STRILLI.IT

3 AGOSTO 2008

Arci caccia: regioni applichino ordinanza su richiami vivi

L'Arci Caccia esprime la propria soddisfazion per l'ordinanza, firmata del Sottosegretario alla salute Francesca Martini, che riammette l'utilizzo dei richiami vivi per la caccia alla fauna acquatica. "Le nuove norme, per le quali il lavoro preparatorio e' stato avviato da alcuni mesi -si legge in una nota della presidenza nazionale dell'Arci Caccia- sono il frutto delle nuove disposizioni dell'Unione Europa e di una situazione di rischio ritenuta 'irrilevante' per la diffusione dell'influenza aviaria. In questa direzione e' da giudicare prezioso ed importante il lavoro svolto dagli Enti di ricerca quali l'Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie e l'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica". "L'Arcicaccia ha fortemente lavorato per ottenere questo risultato, a partire dalla precedente legislatura, subito dopo l'approvazione della facoltà di deroga da parte della Commissione Europea. Sull'emergenza aviaria abbiamo sempre mantenuto un approccio rispettoso e serio soprattutto nei mesi scorsi quando i possibili pericoli di contagio erano maggiori, ma adesso il divieto risultava ingiustificato a fronte della mutata situazione europea di distribuzione del virus. Adesso la nostra associazione - conclude l'Arci Caccia - continuerà a sviluppare il massimo impegno, anche attraverso formali sollecitazioni alle parti interessate, affinché le Regioni inizino celermente a lavorare per dare concreta attuazione alle nuove norme prima della prossima stagione venatoria". (Adn)

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IL CACCIATORE

1 AGOSTO 2008

La firma sull'ordinanza che consente l'applicazione della deroga prevista dalla Decisione 2006/574/CE del 18 agosto 2006 pone finalmente fine ad una lunga sofferenza per i cacciatori di acquatici.

Finalmente! Le campane dei cacciatori di acquatici risuonino a festa. Erano anni che lo auspicavamo, erano 2 mesi che lo attendevamo con trepidazione e la lunga attesa stava tramutandosi in delusione in quanto, dopo la Task Force del 20 maggio si pensava che fosse questione di giorni la firma dell'Ordinanza che consentisse l'uso dei richiami vivi in base alla deroga concessa dall'UE. D'accordo, ci saranno sempre gli scontenti che affermeranno e si lamenteranno che bisognava concludere prima e che in molte regioni l'apertura coi richiami vivi è ormai compromessa. Pensiamo invece a quelle regioni che in tempi rapidi consentiranno ai cacciatori di sentire la prima alba con le "ragnate" delle anatre vive almeno già dal 21 settembre, auspicando che tutte le altre in tempi rapidi lo consentiranno almeno dalla metà di ottobre. Per noi dell'ACMA, dopo anni di battaglie, delusioni, sofferenze, arrabbiature, contrasti, entusiasmi, nottate passate in bianco ad elaborare o a tradurre documenti siamo troppo felici per trovare il pelo nell'uovo o quel pizzico di amarezza nel pensare che potevamo già essere in grado di fare le nostre pratiche burocratiche per metterci in regola per usare i nostri beneamati richiami. Ora è il momento della gioia, non quello della polemica, della recriminazione, della lamentela ad ogni costo.

Un ringraziamento sentito ai tecnici del Ministero che hanno lavorato a lungo e che si sono sempre resi disponibili al dialogo.

Un ringraziamento alla Sottosegretaria Martini che per conto del Ministro Sacconi ha siglato la conclusione di un lungo lavoro e l'avvio di una nuova epoca per la caccia gli acquatici.

Un affettuoso ringraziamento a chi ci è stato vicino ed incoraggiato a proseguire nel lavoro in questi anni.

Un caloroso in bocca al lupo a TUTTI i cacciatori di acquatici: che la prima alba, che la prima cantata dei vostri richiami vi faccia riscoprire il quasi dimenticato tuffo al cuore di un branco di uccelli avvistato in questo contorno di poesia. Un bel regalo di compleanno per

il Presidente dell'ACMA!

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http://www.federcaccia.org/news_show.php?idn=480

LA PADANIA

1 DICEMBRE 2008

LA PADANIA 30/11 - CACCIA, PERCHÈ STIAMO CON LE "DOPPIETTE"

ANDREA ACCORSI

On. Bricolo, cos'è la caccia per la Lega Nord?

«La Lega ha sempre considerato la caccia come un mondo di tradizioni che ci sono state tramandate nei secoli dai nostri padri, e che da questo punto di vista ci siamo sempre impegnati a tutelare. Oggi dobbiamo coniugare la possibilità di andare a caccia e di continuare queste tradizioni con quella di trasmetterle alle nuove generazioni in modo compatibile con il rispetto dell'ambiente e della fauna selvatica. Un atteggiamento che deve confrontarsi anche con gli scempi dovuti a una cementifìcazione sregolata che ha colpito molte valli e province della nostra Padania».

Quindi cacciare è un modo di rispettare la natura?

«I veri cacciatori amano la caccia ma, al di là delle strumentalizzazioni, amano anche la natura, vogliono rispettarla e tengono tantissimo al suo rispetto».

Quali sono i model li cui si ispira la politica venatoria della Lega?

«Ormai, grazie anche agli studi scientifici del settore, molti Paesi all'avanguardia dal punto di vista della organizzazione della caccia sul proprio territorio - come la Gran Bretagna, l'Austria, la Germania e la Francia solo per restare in Europa - hanno dimostrato come sia possibile far convivere i cacciatori con il rispetto della fauna e l'incremento della fauna stessa, attraverso politiche venatorie mirate e soprattutto attraverso la collaborazione con gli agricoltori. In quei Paesi la caccia non è demonizzata come nel nostro Paese, ma è considerata ancora una nobile arte».

Quali sono le peculiarità del nostro territorio rispetto a quei Paesi?

«Il bello del nostro Paese è che ogni regione, ma in certi casi addirittura ogni provincia vanta tradizioni venatorie diverse dalle altre. La Padania è una delle zone più interessanti dal punto di vista faunistico, perché ha una diversità di ambienti naturali che va dalla montagna fino alle zone vallive e alla pianura, come in Veneto. Per questi motivi, è importante che la caccia sia gestita direttamente dal territorio e dunque dagli enti locali anziché dallo Stato centrale».

Qual è l'obiettivo della Lega?

«Far capire a tutti, cacciatori, rappresentanti delle associazioni venatorie, mondo agricolo, finora troppo divisi per interessi specifici e particolari, l'importanza di avere una visione comune in grado di tutelare gli interessi del mondo della caccia. Che poi, soprattutto nelle regioni del Nord, è fonte di ricadute economiche molto importanti. La stragrande maggioranza delle aziende che producono armi sono in provincia di Brescia, ma non solo: il volano economico collegato alla caccia comprende oltre alla produzione di armi anche l'abbigliamento, l'allevamento di animali selvatici per il ripopola mento dei territori, l'allevamento di molte razze di cani da caccia - settore che ci vede primi in Europa. Si tratta di settori molto importanti, che occupano migliaia di lavoratori nelle aziende del Nord».

Che cosa ha già fatto il Governo per venire incontro alle esigenze dei cacciatori?

«Bene ha fatto il ministro dell'Agricoltura Zaia a far capire la grande attenzione che vorrà dare al settore nel suo mandato, e di questo gli ambienti venatori già gliene stanno dando atto. Mentre il sotto segretario Martini ha reintrodotto la possibilità di usare richiami vivi per la caccia agli anatridi, cosa che era stata vietata dopo la crisi dell'aviaria».