Il
periodo natalizio italiano dura tre settimane, a cominciare dall’inizio
della novena (otto giorni prima di Natale), fino alla festa dell’Epifania.
Molti bambini italiani ricevono i doni la vigilia di Natale, in
alcune zone d’Italia si fa “la pesca della fortuna”:
un contenitore festoso con molte scatolette, talune vuote, ma
c’è un regalo per tutti.
Un altro giorno importante per i doni ai bambini è il 6
gennaio, quando arriva la Befana, rappresentata da una vecchia
che vola su una scopa e che entra nelle case dal camino.
Alta Badia
Il
5 e 6 dicembre si celebra la festa di San Micurà (San Nicolò),
che indossa gli abiti sontuosi del porporato e regge in mano il
pastorale. È in compagnia di un'eterea fanciulla con vesti
angeliche. Costoro fanno visita ai bambini ammonendoli per le
eventuali marachelle commesse ed elargendo loro poi i sospirati
e succulenti doni. Ai due si aggiunge la chiassosa e scampanellante
compagine dei malans. Questi demoni neri e imbrattati di fuliggine,
sono rivestiti di grosse pelli, calzano una terrificante maschera
lignea da cui sbucano due corna caprine. Sono muniti di poderosi
campanacci, catene e fanno sibilare minacciosamente nell'aria
una verga; un rito arcaico con il quale si pensava già
in passato, verosimilmente, di esorcizzare le forze del male presenti
nei mesi invernali. Il primo gennaio (in lad. "Nanü")
i bambini badioti vanno per le case intonando un inno benaugurante
dal titolo "Bun dé y bun ann", portando a tracolla
un capiente carniere candido, nel quale ripongono la "bambona",
cioè un dono.