Questo
per dare verosimiglianza alla scena delimitata da costruzioni riproducenti
luoghi tipici del paesaggio cittadino o campestre: mercati, taverne,
abitazioni, casali, rovine di antichi templi pagani. A tali fastose
composizioni davano il loro contributo artigiani vari e lavoranti
delle stesse corti regie o la nobiltà, come attestano gli
splendidi abiti ricamati che indossano i Re Magi o altri personaggi
di spicco, spesso tessuti negli opifici reali di S. Leucio. In questo
periodo si distinguono anche gli artisti liguri in particolare a
Genova, e quelli siciliani che, in genere, si ispirano sia per la
tecnica che per il realismo scenico, alla tradizione napoletana
con alcune eccezioni come ad esempio l'uso della cera a Palermo
e Siracusa o le terracotte dipinte a freddo di Savona e Albisola.
Sempre nel '700 si diffonde il presepio meccanico o di movimento
che ha un illustre predecessore in quello costruito da Hans Schlottheim
nel 1588 per Cristiano I di Sassonia. La diffusione a livello popolare
si realizza pienamente nel '800 quando ogni famiglia in occasione
del Natale costruisce un presepe in casa riproducendo la Natività
secondo i canoni tradizionali con materiali - statuine in gesso
o terracotta, carta pesta e altro - forniti da un fiorente artigianato.
In questo secolo si caratterizza l'arte presepiale della Puglia,
specialmente a Lecce, per l'uso innovativo della cartapesta, policroma
o trattata a fuoco, drappeggiata su uno scheletro di fil di ferro
e stoppa. A Roma le famiglie importanti per censo e ricchezza gareggiavano
tra loro nel farsi costruire i presepi più imponenti, ambientati
nella stessa città o nella campagna romana, che permettevano
di visitare ai concittadini e ai turisti. Famosi quello della famiglia
Forti posto sulla sommità della Torre degli Anguillara, o
della famiglia Buttarelli in via De' Genovesi riproducente Greccio
e il presepe di S. Francesco o quello di Padre Bonelli nel Portico
della Chiesa dei Santi XII Apostoli, parzialmente meccanico con
la ricostruzione del lago di Tiberiade solcato dalle barche e delle
città di Gerusalemme e Betlemme. Oggi dopo l'affievolirsi
della tradizione negli anni '60 e '70, causata anche dall'introduzione
dell'albero di Natale, il presepe e' tornato a fiorire grazie all'impegno
di religiosi e privati che con associazioni come quelle degli Amici
del Presepe, Musei tipo il Brembo di Dalmine di Bergamo, Mostre,
tipica quella dei 100 Presepi nelle Sale del Bramante di Roma; dell'Arena
di Verona, rappresentazioni dal vivo come quelle della rievocazione
del primo presepio di S. Francesco a Greccio e i presepi viventi
di Rivisondoli in Abruzzo o Revine nel Veneto e soprattutto la produzione
di artigiani presepisti, napoletani e siciliani in special modo,
eredi delle scuole presepiali del passato, hanno ricondotto nelle
case e nelle piazze d' Italia la Natività e tutti i personaggi
della simbologia cristiana del presepe.
|