Nella stalla dove stavano dormendo Giuseppe, Maria e il piccolo
Gesù, il fuoco si stava spegnendo. Presto ci furono soltanto
alcune braci e alcuni tizzoni ormai spenti. Maria e Giuseppe sentivano
freddo, ma erano così stanchi che si limitavano ad agitarsi
inquieti nel sonno.
Nella stalla c'era un altro ospite: un uccellino marrone; era
entrato nella stalla quando la fiamma era ancora viva; aveva visto
il piccolo Gesù e i suoi genitori, ed era rimasto tanto
contento che non si sarebbe allontanato da lì neppure per
tutto l'oro del mondo.
Quando anche le ultime braci stavano per spegnersi, pensò
al freddo che avrebbe patito il bambino messo a dormire sulla
paglia della mangiatoia. Spiccò il volo e si posò
su un coccio accanto all'ultima brace.
Cominciò a battere le ali facendo aria sui tizzoni perché
riprendessero ad ardere. Il piccolo petto bruno dell'uccellino
diventò rosso per il calore che proveniva dal fuoco, ma
il pettirosso non abbandonò il suo posto. Scintille roventi
volarono via dalla brace e gli bruciarono le piume del petto ma
egli continuò a battere le ali finché alla fine
tutti i tizzoni arsero in una bella fiammata.
Il piccolo cuore del pettirosso si gonfiò di orgoglio e
di felicità quando il bambino Gesù sorrise sentendosi
avvolto dal calore.
Da allora il petto del pettirosso è rimasto rosso, come
segno della sua devozione al bambino di Betlemme.