De André     


 

 

( febbraio 1940, Genova Pegli - gennaio 1999 ) di famiglia benestante, avviato agli studi universitari sulla spinta del padre, negli anni ’60 trova un’intesa di vedute assieme a diversi artisti della scena genovese quali Luigi Tenco, Gino Paoli, Umberto Bindi e l’attore Paolo Villaggio, con il quale firma anche Il Fannullone e Carlo Martello. Mina, interprete, nel 1965, de La canzone di Marinella lo porta alla ribalta. Seguono alcuni indimenticabili momenti di rottura sia sul piano letterario che su quello ideologico: La Ballata dell’amore cieco, Bocca di rosa, Via del Campo e l’album Tutti morimmo a stento. I risultati sono eccellenti e De Andrè continua con La buona novella (1970) trasposizione della vita di Gesù dai Vangeli Apocrifi, e con Non al denaro non all’amore né al cielo (1971), 33 giri ispirato al noto volume di poesie del 1915 di Edgar Lee Masters "Antologia di Spoon River", libro che contribuisce a incentrare la narrazione attorno a figure archetipo in una splendida trasposizione, curata insieme alla scrittrice Fernanda Pivano. Segue Storia di un impiegato (1973) più aggressivo e politicamente diretto. Sente la necessità di uno stretto contatto con un compositore questo porta De Andrè alla collaborazione con il cantautore rock Massimo Bubola, responsabile di tutte le musiche di Rimini (1978); De Andrè organizza un tour con la Premiata Forneria Marconi. Proprio durante questo periodo De Andrè e la moglie Dori Ghezzi vivono un grave dramma quando vengono rapiti (agosto 1979) in Sardegna, regione in cui risiedono per buona parte dell’anno. 1981 LP importante dal titolo De Andrè (musiche di Bubola), apertamente dedicato agli Indiani d’America e ai Pastori Sardi. Con Mauro Pagani realizza l’assoluto capolavoro Creuza de ma (1984), cantato in genovese e scritto, arrangiato e prodotto insieme allo stesso Pagani. È il primo esempio di un grande cantautore italiano che compie una svolta decisa, utilizzando strumentazioni inconsuete “Mediterranee”. Nel 1990 esce Le nuvole (Bubola e Pagani). Dopo cinque anni di silenzio, ecco Anime salve (1996), disco nato dalla collaborazione con l’amico Ivano Fossati. L’opera cattura uno spirito dei tempi che parte dal ventre delle situazione per uscire in superficie con sconcertante, poetica e cruda dirompenza. 
I temi cari a F.De Andrè sono la povertà, i conflitti sociali, la meschinità, l’emarginazione. Profondamente pacifista, in tutti i suoi dischi ci avverte del pericolo della guerra come fosse una malattia contro cui bisogna sempre vaccinarsi, valorizza l’uomo visto nella sua individualità, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti: ogni forma di “emancipazione” dell’io attraverso l’imitazione dell’altro porta solo ad una sicura sconfitta

 


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Amore che vieni Il Pescatore
Andrea La Canzone di Marinella
Bocca di rosa La città vecchia
Carlo Martello La guerra di Piero
Crueza de ma La leggenda di Natale
Don Raffaé Quello che non ho
Fiume Sam Creek Un giudice
Franziska Un ottico
Geordie Via del Campo
Il Gorilla Volta la carta