Il Maggiociondolo
è una pianta molto interessante sia dal punto di vista ornamentale e paesaggistico che
come essenza spontanea. Ama posizioni soleggiate e terreni calcarei a reazione
sub-alcalina, pur tollerando anche quelli tendenzialmente acidi, sabbiosi, profondi ed
umidi. Allo stato naturale entra nella costituzione di boschi di latifoglie consociandosi
con Castagno, Carpino, Quercia e Faggio. E' molto adatto, per lo sviluppo radicale esteso,
al consolidamento di scarpate e rive ghiaiose. Il Maggiociondolo, in tutte le sue
parti, è ricco di citisina, un alcaloide estremamente tossico e velenoso. Il legno,
apprezzatissimo, è molto scuro e viene impiegato in opere di artigianato. Molto simile è
il Laburnum alpinumconosciuto volgarmente come Maggiociondolo di monte; anch'esso
ha notevole diffusione, ma in una fascia vegetativa più alta che va dai 600 ai 1.600
metri di altitudine. Questo è dovuto alle diverse esigenze fisiologiche ed alla maggiore
resistenza al freddo. Entra quindi nella costituzione di boschi montani di latifoglie.
Differisce dalL. anagyroides per i rametti, le foglie ed i frutti privi di peluria. Le
foglioline sono di minori dimensioni (2 x 4 centimetri), con l'apice appuntito. Il
vessillo del fiore ha colore uniforme e, per le diverse condizioni altimetriche, fiorisce
più tardi. Il maggiociondolo trova impiego come pianta ornamentale nei parchi e
nei giardini per l'effetto decorativo della sua fioritura, a questo scopo è molto
utilizzato l'ibrido Laburnum, x watereri vossii che si caratterizza per l'abbondante
fioritura con grappoli fiorali molto più lunghi e ricadenti, indicato anche per decorare
dei pergolati. |