Il faggio ha
un areale che si estende dalla Spagna al Mar Nero, dalla Norvegia alla Sicilia, ed è il
piú importante costituente dei boschi di latifoglie del piano montano. Lo troviamo in
formazioni pure o associato ad abeti, pini, tasso, frassino maggiore, olmo montano, aceri,
sorbi, ciliegio selvatico, carpini, fino a 1400-1800 m di altitudine. La specie predilige
clima temperato. Non è particolarmente esigente per il terreno, purché sia ben aerato e
drenato e non troppo acido; soffre per gelate tardive e forte vento. Questo bell'albero è
molto diffuso per la grande importanza forestale, governato a ceduo o fustaia. Capita
talvolta di osservarlo coltivato come ornamentale nei parchi per il bel colore del tronco
e dei fogliame in tutte le stagioni. Il legno è il principale prodotto dei faggio; di
color bianco-rosato, piuttosto duro e compatto, ha impiego in falegnameria, per lavori al
tornio, rivestimenti, compensati, botti, zoccoli, manici di attrezzi. Si presta a essere
curvato a vapore e si adopera per fabbricare sedie e mobili. E infine ottimo combustibile.
I frutti, detti faggiole, vengono utilizzati come mangime per i suini.
Sono note come ornamentali le seguenti varietà: var. purpurea a foglie rosse, var.
laciniata o heterophylla a foglie profondamente lobate e talvolta colorate, var.
roseo-marginata a foglie marezzate di porpora, giallo e bianco, var. pendula a portamento
piangente. |