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La rubrica del mistero

04-Aug-2005 9:54

 

"RENNES LE CHATEAU II"

«Questo è un luogo terribile»: è scritto così, in latino, sul portale di questa chiesa piccola e famosissima. Ma avrebbero potuto anche scriverci «Questo è un luogo pieno di misteri». E la cosa sarebbe stata sicuramente vera. Siamo ancora a Rennes Le Chateau, nel sud della Francia. Un pugno di case che molte mappe ancora si ostinano a non riportare ma dove, anche dopo la morte dei protagonisti di questa storia, personaggi potenti e misteriosi hanno continuato a venire. Perché? Molte cose sono accadute in questi mesi: nuovi scavi, nuove ricerche e un libro di cui parleremo tra poco. Un anno fa ci siamo fermati alla vigilia di un fatto importante: degli scavi che avrebbero dovuto sciogliere almeno uno dei grandi misteri di Rennes Le Chateau… Intervista al sindaco di Rennes le Chateau sull’oggetto quadrangolare che sarebbe stato rilevamenti dalle apparecchiature elettroniche sepolto tra le fondamenta della Torre Magdala. E si è scavato. Ma c’è stato anche altro. Infatti mentre si cercava di mettere ordine tra i mille interrogativi di questo paesino a complicare in qualche modo le cose è arrivato il successo mondiale di un romanzo da tempo ormai in testa alle classifiche di vendita di tutto il mondo. Il «Codice da Vinci» richiama di continuo i misteri di Rennes Le Chateau pur senza mai nominarla. Parleremo anche di questo fenomeno editoriale che molti scambiano per un libro di storia. Ma prima di addentrarci nei misteri, veri e presunti, che da decenni si accavallano su Reennes le Cahtaeu, rivediamo brevemente la storia di questo paese, stravolto, alla fine dell’Ottocento, dall’arrivo di un giovane curato: si chiamava Berengere Sauniere. Nel 1885 un giovane sacerdote viene destinato alla minuscola parrocchia di Rennes Le Chateau. Il curato, che si chiama François Berengere Sauniere ha pochissimi soldi a disposizione e una chiesa che cade letteralmente a pezzi. Con fatica riesce a dare il via ai lavori di restauro, durante i quali, spostando l’altare della Chiesa, trova alcune antiche pergamene. Sauniére porta questi documenti dal suo vescovo, nella vicina Carcassonne, e da questi viene autorizzato ad andare a Parigi, probabilmente per far consultare le pergamene a qualche sacerdote del seminario di Saint Sulpice. A Parigi Sauniere fa anche altre cose: visita musei e circoli esoterici e diventa intimo della più celebre cantante lirica dell’epoca, Emma Calvé, appassionata di occultismo. Tra bella vita ed esoterismo, Berengere si dedica anche all’arte e passa molte ore al Louvre, e precisamente nelle sale dove sono conservati i quadri di un grande pittore manierista del Seicento: Nicolas Poussin. Non a caso anche Dan Brown, il discusso autore de «Il Codice da Vinci», colloca i capitoli iniziali del suo romanzo al Louvre, dove viene assassinato il direttore del museo parigino cui viene dato, certo non a caso, il nome di Sauniere, proprio come l’oscuro abate di Rennes le Chateau. E torniamo a lui e al suo viaggio parigino di 115 anni fa. In particolare Saunière, al Louvre, si interessa a “Pastori d’Arcadia”, tela realizzata nel 1640, dove è raffigurato un antico sarcofago con l’iscrizione “Et in Arcadia Ego”. Molti sostengono che il sarcofago e il paesaggio circostante ricordano i dintorni di Rennes le Chateau anche se non risulta che Poussin (pittore molto noto e molto studiato) sia mai andato da quelle parti. E di quel quadro, come di altri, Berengére si procurerà una copia da portare con sé a Rennes Le Chateau. Rientrato a Rennes le Chateau, Saunière improvvisamente rivela una disponibilità economica impressionante. Senza badare a spese ristruttura la Chiesa – dedicata alla Maddalena – si fa costruire una casa con un ampio giardino e una torre-biblioteca. Anche il suo tenore di vita cambia: si concede qualche lusso, fa dei viaggi e, soprattutto, inizia a ricevere visite misteriose e importanti. E nonostante la comprensibile curiosità di compaesani e delle autorità ecclesiastiche, non fornisce alcuna giustificazione del suo arricchimento. Si sparge la voce che Sauniere abbia trovato un tesoro, magari sotto una di quelle tombe del cimitero dietro la chiesa che di notte scava e poi distrugge. Inspiegabilmente. Sauniere muore nel gennaio 1917 portando con se i propri segreti. Accanto a lui la tomba della sua perpetua, Marie Denardau, l’unica a conoscere forse i segreti del sacerdote ma anche lei muta fino alla morte, avvenuta negli anni Cinquanta. Solo una volta, si lasciò scappare che «La gente che vive qui cammina sull’oro e non lo sa». Un po’ tutte le ricostruzioni su Rennes Le Chateau richiamano una leggenda che, secondo alcuni, sarebbe alla base dei misteri di questo minuscolo paese. Una leggenda che risale a duemila anni fa e che ha due protagonisti d’eccezione: Gesù Cristo e Maria Maddalena. Secondo una leggenda senza basi storiche certe, subito dopo la Passione del Cristo un gruppo di cristiani lasciò la Palestina per trovare rifugio nel sud della Francia. Tra loro ci sarebbe stata anche Maria Maddalena, la prostituta convertita da Gesù. Secondo altri la Maddalena sarebbe stata addirittura la sposa di Gesù Nazzareno e dalla sua discendenza, cresciuta in queste zone, avrebbe avuto origine la dinastia dei Merovingi, i primi re di Francia, sul trono tra il 400 e il 750 a. C. Il nome di uno degli ultimi sovrani della dinastia, Dagoberto II, assassinato in una congiura di Palazzo, torna di frequente nella storia di Rennes Le Chateau. E’ impossibile qui ripercorrere tutti i misteri e gli interrogativi relativi a questo luogo incredibile. Ma sul nostro sito potrete trovare molto materiale utile ad approfondire questo argomento. Una delle chiavi del mistero di Rennes Le Chateau sta nel fatto che questo luogo e i suoi antichi abitanti sarebbero legati alla cosiddetta «eredità messianica», cioè alla discendenza che partita da Gesù avrebbe dato vita alla dinastia dei Merovingi. Poi scalzati i Merovingi dalla dinastia dei Carolingi, quella di Carlo Magno, per intenderci, questa «eredità» sarebbe sopravvissuta clandestinamente, grazie all’opera di un ordine segreto e attivo ancora oggi: Il Priorato di Sion Bene si è sempre pensato che il Priorato di Sion, nel corso dei secoli, avesse celato proprio a Rennes Le Chateau le prove della leggenda che abbiamo appena ricordato. Il «Codice da Vinci» lo confermerebbe. Ma, facendo delle verifiche, sembra che le cose non stiano proprio come il romanzo potrebbe far credere Il Priorato di Sion (quello che si dice son tutte balle. Il vero Priorato è stato fondato a Rennes le Chateau solo a metà del 1600 Negare che il Priorato di Sion abbia avuto e abbia ancora oggi il ruolo che molte inchieste, e ora anche romanzi, gli attribuiscono non vuol dire però che intorno a Rennes le Chateau si muovano forze e interessi oscuri. Si può ipotizzare che sia stato avviato un discorso strategico che mira a screditare la religione cattolica? Perché o tutto è vero (ma fino ad oggi mancano i riscontri storici e archeologici) oppure qualcuno sta cercando, con un certo successo, di seminare dei dubbi? E se questo è vero chi può essere? Magari l’avversario principe del Cristianesimo? Rennes le Chateau è la casa del Diavolo? Ma anche senza scomodare il Maligno c’è chi è convinto che grandi interessi e organizzazioni con fini ancora non chiari stiano sfruttando l’interesse che suscita in tutto il mondo la storia di Rennes Le Chateau Intervista al professor Mariano Bizzarri secondo il quale alcune organizzazioni, in America, avrebbero interesse a mischiare le carte e gettare discredito sulla Chiesa, distruggendo un patrimonio culturale su cui si è edificato l’Occidente. Anche il successo editoriale del “Codice da Vinci” sarebbe stato costruito e pianificato a tavolino dalle stesse organizzazioni. Se c’è una cosa che a Rennes Le Chateau non manca sono gli interrogativi. Anche senza il Priorato di Sion qui le cose che non tornano sono numerosissime. Una delle più clamorose è sotto questa Torre. Pochi anni fa, è venuto alla luce il diario di un capomastro di Rennes che aveva svolto tutti i lavori per Sauniere, compresa la costruzione della torre di Magdala. Nel diario di quel capomastro, gli eredi hanno trovato una nota in cui l’uomo racconta di aver ricevuto l’ordine da Sauniere di nascondere una cassa sotto questa torre. Nel 2001, indagini con il red scan hanno evidenziato che effettivamente sotto questa torre c’era un parallelepipedo (una cassa). Poiché per molto tempo ricercatori più o meno improvvisati hanno scavato, spesso senza autorizzazioni, in tutta la zona per cercare i segreti di Sauniere, in questa area è proibito ogni scavo dal 1965. Intervista al Sindaco di Rennes che spiega che gli scavi sono stati proibiti perché si temeva l’arrivo di frotte di investigatori improvvisati i cui lavori avrebbero potuto danneggiare le strutture. Recentemente un gruppo di ricerca statunitense, autorizzato dal Comune di Rennes Le Chateau, ha potuto scavare sotto la Torre di Magdala. Tra i ricercatori c’era anche un professore italiano: Andrea Barattolo Intervista all’archeologo Andrea Barattolo che testimonia di essere stato presente durante lo scavo sotto la Torre Magdala. E stato rinvenuto qualcosa? Assolutamente nulla di interessante. Ma, secondo Barattolo, la Torre Magdala non era il posto giusto dove scavare. La prossima volta bisognerà scavare sotto la chiesa e nel giardino circostante. Il tesoro di Sauniere forse era in parte composto da beni e preziosi ritrovati fortunosamente. Ma probabilmente era anche composto da antichi documenti, il cui contenuto però ci è ancora ignoto. Così come è ancora poco noto che in questa regione altri sacerdoti, negli stessi anni di Sauniere, vissero esperienze simili alla sua: strane frequentazioni, ricchezze improvvise, problemi con le autorità ecclesiastiche. In più, nel caso di Antoine Gélis, c’è una morte atroce… Coustaussa è un paesino a soli 8 km. da Rennes Le Chateau. Nella canonica di questa Chiesa, venne assassinato il curato Gélis la sera del 31 ottobre 1897. Le indagini non portarono alla scoperta dell’assassino ma furono ugualmente utili. Infatti dopo la morte del sacerdote vennero ritrovate enormi quantità di denaro un po’ ovunque: in due casseforti in canonica ma anche sotto il pavimento, dietro un muro, nel camino, tra i libri, sotto il letto e, addirittura, nel gabinetto. Come aveva avuto tutto quel denaro un semplice curato di campagna…? E, soprattutto, perché l’assassino non ha preso neanche il denaro che era in bella vista? Perché è stato ucciso Gélis, l’amico di Sauniere? Intervista a Massimo Polidoro, segretario nazionale del Cicap, e a Mariano Bizzarri che espongono le teorie secondo cui gli eclesiastici della zona avrebbero fatto parte di una società segreta di stampo ultracattolico e conservatore. Questo potrebbe spiegare l’omicidio rituale di Gélis, e l’improvvisa ricchezza di Saunière. La società avrebbe avuto il compito di accumulare fondi segreti per favorire il ritorno della monarchia in Francia. Questa è la tomba di Gélis. Dopo la sua morte, tra le sue cose, vennero anche ritrovati simboli esoterici. Così come su questa lapide c’è il simbolo di un’antica e misteriosa setta tardomedievale: i Rosa Croce. Ma la cosa ancora più singolare è che questa tomba è disposta in modo diverso dalle altre. Tutte le altre lapidi guardano a nord mentre quella di Gélis è l’univa rivolta a sud. In direzione della collina dove sorge Rennes Le Chateau…

 

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