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La vera storia
di Cappuccetto Rocco (V.M. 18)
Una sera sola soletta
Cappuccetto Rosso camminava per il bosco con il
suo cestino di vimini dirigendosi verso la
casetta della buona nonnina. L'aria era tersa, e
gli usignoli cinguettavano allegramente
saltellando di ramo in ramo. "Che splendida
giornata !" esclamo` Cappuccetto Rosso tutta
felice, e continuo` per la sua strada cantando
un'allegra canzoncina; la mamma le aveva
raccomandato di stare attenta ai brutti incontri
nel bosco, che a volte loschi figuri si
nascondevano dietro agli alberi per insidiare le
tenere fanciulle come lei. "Non preoccuparti
mammina," aveva detto Cappuccetto Rosso,
"chi mai potrebbe volere far del male ad una
bimba, nel nostro ridente paesello di Valle
Felice ?" E cosi` si era incamminata, per
portare alla nonna una cosa di cui ella aveva
estremo bisogno. Mentre seguiva il sentiero degli
innamorati un lupo feroce e cattivo sbuco` da
dietro a un albero, e disse a Cappuccetto Rosso:
"Ciao cara, cosa fai qui?" Cappuccetto
Rosso stava per dire: "Vaffanculo,
lupo!" ma si trattenne.
Aveva infatti notato il
fallo di considerevoli dimensioni che dondolava
tra le gambe della belva. "Yum-yum"
penso' Cappuccetto Rosso, e si getto` avidamente
sul lupo per violentarlo. "Aiuto,
aiuto", grido` il lupo, mentre Cappuccetto
Rosso si avventava sulla sua verga con la bocca
spalancata. Divincolandosi il lupo riusci` a
liberarsi dalla presa e, afferrato un nodoso
ramo, colpi` alla nuca la fanciulla,
tramortendola. Poi, fuggi` disperato, finche` non
arrivo` ad una casetta isolata, dove penso` di
poter trovare rifugio; busso` alla porta.
"Chi e`?" chiese una tremula voce da
dietro alla porta. "Ehm, sono
l'idraulico" disse affanosamente il lupo.
"Un uomo!" penso' la vecchia, che altri
non era che la nonnina adorata di Cappuccetto
Rosso; e subito lo fece entrare. Non appena il
lupo fu entrato, la vecchia gli balzo` addosso
con sorprendente agilita` e comincio` a baciarlo
sulla bocca: poi si denudo` e gli disse:
"Idraulico, tira fuori la chiave inglese e
ispeziona questa tubatura, he he" Il lupo si
senti` svenire alla vista del pube della vecchia
novantenne, e corse verso la porta; ma la vecchia
gli fece una presa al collo da lottatore
professionista, e lo fece cadere al suolo.
La nonna di Cappuccetto
Rosso era una ninfomane di 94 anni, ex-prostituta
in un bordello di Tripoli; il lupo passo` momenti
terribili, e riusci` a sottrarsi alle sue voglie
solo sfasciandole sul cranio un pesante
posacenere in marmo con la scritta "Ricordo
di Riccione". Stava per andarsene, quando
udi` bussare alla porta. "Chi e`?"
chiese imitando la voce tremolante della vecchia.
"Sono io nonnina, Cappuccetto Rosso"
senti' rispondere il lupo con grande sgomento.
Immediatamente chiuse la vecchia nel gabinetto,
si mise la sua cuffia in testa e si infilo` nel
letto, da cui grido`: "Avanti" alla
faciulla. "Eccomi nonnina", disse
Cappuccetto Rosso avvicinandosi al letto ed
infilando la mano nel cestino; "Ti ho
portato la lavanda vaginale che mi avevi
chiesto" proclamo` estraendo dal paniere un
enorme strumento di gomma di foggia strana.
"Oh, ehm, grazie." rispose il lupo.
"Ma, nonnina, che mani grandi che hai!"
disse sgranando occhioni la dolce fanciulla.
"Davvero? Beh,
perche` non torni a casa prima che faccia
buio?" "E che bocca grande che
hai!" "Si, e` perche` ho tolto la
dentiera...ma ora vai, su....muoviti!"
"E che uccello grande che hai!" disse
scostando il lenzuolo e fissando il membro del
povero malcapitato; e si getto` su di lui,
facendosi impalare dalla sua verga. "Ahhh mi
hai schiacciato le palle..." stava urlando
il lupo, quando la porta del gabinetto si
spalanco` e ne usci` la vecchia, che subito si
sedette sulla faccia del lupo.
"Mmmmph....fmmfmm..." borbotto` il
lupo, ormai stremato, quando dalla porta di
ingresso della casupola entro` un cacciatore.
"Mio dio, un lupo!" grido`, ed
estraendo un fucile mitragliatore Kalashnikov
fece fuoco sulle due ninfomani, riducendole a
gruviera. "Grazie", disse il lupo al
suo salvatore "non so come
ringraziarti." "Oh, il modo ci
sarebbe...." rispose il cacciatore,
soppesando il membro del lupo tra le sue mani;
"Baciami stupido!" Il lupo e il
cacciatore si allontanarono nel tramonto mano
nella mano, e vissero per sempre felici e
contenti.
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