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Un lavoro approfondito sui Templari è stato fatto nel sito: http://www.ordinedeltempio.it/index1.htm

 

I Templari e i loro misteri

 

L'Ordine del Tempio, oltre che dalla sua storia gloriosa, è stato da sempre ammantato dal mistero e dalla leggenda. Ora noi cercheremo di raccontare questi misteri e queste leggende nel miglior modo possibile, senza promettere rivelazioni eccezionali, ma che certo saranno di grande stimolo per chi studia la storia del nostro Ordine. Tutto ciò che è scritto in questa pagina è ricavato da bibliografia e da documenti e codici miniati antichi, oltre che dalle tradizioni orali tramandateci dai nostri antichissimi confratelli. Nulla è lasciato a semplici deduzioni o personalissime interpretazioni che talvolta non hanno alcun costrutto e possono solo deviare. Iniziamo dai primordi dell'Ordine, ai suoi albori. Come abbiamo già detto, i primi nove cavalieri templari ebbero il loro primo quartier generale sull'area della Moschea di Al-Aqsa, nella spianata del Tempio di Salomone (vedi foto 1), dalla quale appunto presero il nome. Abbiamo anche già detto che i Templari avevano inizialmente dei compiti di polizia, cioè di difendere i pellegrini dagli attacchi dei briganti e delle bande musulmane nelle zone circostanti la Città Santa. Ma, da studi neanche tanto recenti, e da documentazioni talvolta monumentali, ivi compresi antichi codici miniati, abbiamo ragione di credere che non fosse proprio così. Senz'altro i Templari avevano il compito che abbiamo detto e che svolsero in modo più che disciplinato, ma ne avevano anche un altro, molto più importante del primo. Ma per comprendere esattamente qual'era questo secondo compito, occorre fare un salto indietro di diversi secoli: al tempo immediatamente successivo alla morte di Gesù ed ai fatti accaduti allora. Quando Gesù morì, le cose andarono diversamente da quello che comunemente si sa. Si formarono due chiese, una retta da Pietro, discepolo di Gesù, ma inviso ai più, tanto che fu costretto dai saggi del Sinedrio ad allontanarsi da Gerusalemme. La seconda, più forte, retta da Giacomo, ormai riconosciuto fratello di Gesù. Il fatto che Gesù abbia avuto fratelli è ormai anche ammesso dalla Chiesa, visto oltretutto che moltissimi testi e studi storici ne attestano la presenza inequivocabile. Giacomo fu così posto a capo della Chiesa di Gerusalemme, con il compito di portare avanti la parola di Gesù ma nello stesso tempo di non urtare troppo la suscettibilità degli altri rappresentanti ebraici e non, nel Tempio di Gerusalemme. Ma alla fine anche Giacomo, come Gesù, non fu ascoltato, e un giorno fu prima lapidato, come d'uso fra gli ebrei, e poi gettato giù dalle mura del Tempio, nel luogo ove ancora oggi si può vedere la sua tomba. I seguaci di Giacomo si diedero alla macchia, mentre i cosiddetti "vincenti" si acquartierarono proprio nel Tempio di Salomone (vedi foto 2), e lo elessero a proprio domicilio religioso. Ma i sacerdoti avevano fatto i conti senza i Romani, che nel 70 d.C., sotto il regno dell'imperatore Tito, assaltarono il Tempio e lo saccheggiarono, uccidendo tutti quelli che trovarono al loro interno, e portando via il tesoro là custodito. Ma alcuni sacerdoti, prima dell'assalto delle truppe romane, erano stati avvertiti del pericolo imminente, ed allora pensarono di nascondere quello che per il popolo ebraico vi era di più sacro nei sotterranei del Tempio, inaccessibili in quanto pieni di labirinti e di trappole. Occorre sapere che, secondo le documentazioni, il re Salomone commissionò la costruzione del Tempio ad un valente architetto dell'epoca, tale Hiram Abif, che era ferratissimo in tecniche delle costruzioni, visto che aveva collaborato a quelle egizie. Il cuore del Tempio era una stanza segreta del sotterraneo, detta "Sancta Sanctorum", ossia il "santo dei santi". In questa stanza il re Salomone fece conservare le cose più preziose per il popolo ebraico, come il tesoro, l'Arca dell'Alleanza e le Leggi di Mosè. In questa stanza ed in altre camere sotterranee, i sacerdoti, consci ormai del prossimo assalto dei Romani nascosero, come detto, tutte le cose preziose e sacre dell'ebraismo. I Romani saccheggiarono il Tempio, ma non trovarono quello che era stato nascosto nei sotterranei. Prima ancora di questo assalto, che portò inoltre alla distruzione totale del Tempio di Salomone ed alla sua mai piu' effettuata ricostruzione, i sacerdoti scrissero tutto ciò che avevano nascosto, facendo una specie di inventario, inoltre indicando con precisione dove alcune cose erano state nascoste, per permettere poi, alle generazioni future, il recupero di questi tesori celati. Alcuni di questi sacerdoti riuscirono però a sfuggire alla strage perpetrata dalle truppe romane, proprio nascondendosi in questi sotterranei e poi, non potendo più rimanere in Palestina, partirono raggiungendo l'Europa, sparpagliandosi per il continente. Essi formarono nuclei familiari, che si tramandarono di padre in figlio quello che consideravano "il segreto del Tempio". Per ogni famiglia, ad ogni primogenito veniva svelato, al momento della maggiore età, questo segreto, e solo a lui. Ovviamente queste famiglie erano di ceppo ebraico, ma con l'andare dei secoli ci fu una vera e propria "cristianizzazione" di questi nuclei, che rimasero comunque sempre in contatto, e formarono una specie di confraternita che venne chiamata "Rex Deus". Vi era un patto preciso e segreto fra loro: quello di tornare nella città santa per recuperare ciò che i loro progenitori, gli antichi sacerdoti, avevano lasciato sotto alle rovine del Tempio, nei labirinti sotterranei e nel Sancta Sanctorum. Come per incanto, l'occasione arrivò poco più di mille anni dopo la caduta e la distruzione del Tempio: la Prima Crociata, comandata da Goffredo di Buglione, facente parte dei Rex Deus, che nel 1099 riconquistò la Città Santa. Va detto che comunque il recupero di questi tesori sotto alle rovine del Tempio andava effettuato nel più grande segreto, per motivi facilmente immaginabili. Ed ecco allora che i Rex Deus hanno l'idea di fondare un Ordine monastico e militare, unico nel suo genere: i Templari. Con gli auspici del grande San Bernardo, tale Ordine ebbe l'imprimatur papale e con ciò l'autorizzazione e prendere posizione a Gerusalemme, guarda caso proprio sopra le rovine del Tempio. Ora i templari, oltre ai compiti di polizia che abbiamo detto all'inizio, potevano iniziare l'opera che i Rex Deus si proponevano. Quindi, considerati gli studi effettuati e le prove raccolte, possiamo senza ombra di dubbio affermare che i Templari furono la più grande organizzazione per il recupero di reperti archeologici religiosi di tutto il Medioevo. Un compito gravoso e difficile, che però fu svolto con grande caparbietà. I mezzi del tempo per svolgere scavi archeologici erano certo pochi e molto grossolani, tuttavia i Templari supplirono a ciò con l'ingegno e con la volontà. Una volta acquartieratisi, essi iniziarono con pazienza gli scavi, (vedi foto 3) fino a giungere ad una profondità di oltre 20 metri al disotto delle spianata del Tempio, sotto la Cupola della Roccia. I Templari scavarono un profondo pozzo per poi calarsi nell'interno dei sotterranei del Tempio, fino ad arrivare al cuore del Tempio stesso, nel "Sancta Sanctorum", cioè la cella più segreta del Tempio, dove come detto gli Ebrei conservavano l'Arca dell'Alleanza, quella che conteneva le tavole della Legge, i nostri Comandamenti, dati da Dio stesso a Mosè. Questi sotterranei, come abbiamo riferito più sopra, erano un vero e proprio labirinto, con vicoli e cunicoli ciechi, con trappole ed altri pozzi profondi, tutti accorgimenti copiati dal sapiente Hiram Abif dalle protezioni delle piramidi egizie, dove sembra che lavorò anch'egli. Ma di preciso che cosa trovarono i Templari sotto le rovine del Tempio? Certamente qualcosa di molto, molto grosso ed importante. A quanto sembra, trovarono moltissimi documenti, là sepolti e nascosti dai sacerdoti, la cui copia fu portata dai sacerdoti non lontano da Gerusalemme, nel deserto di Giuda, a poco più di 50 Km., sulle rive del Mar Morto, e per la precisione a Qumran. Questa località è famosissima, in quanto nel 1947, durante una campagna di scavi archeologici effettuata dal governo israeliano, furono rinvenuti motissimi vasi di terracotta, contenenti dei rotoli di rame, detti appunto "Rotoli del Mar Morto", (vedi foto 4) in cui vi è la riproduzione di un frammento. La località di Qumran era la cittadella capitale di una tribù, gli Esseni. In lingua arcaica, la parola "esseno" ha il significato di "santo". Sembra poi che questi Esseni abbiano portato via dal Tempio di Salomone moltissimi altri documenti, poco prima della distruzione del simbolo d'Israele da parte delle truppe romane. Per celarli e per proteggerli, li hanno posti dentro ai vasi di terracotta e quindi interrati. Alcuni di questi rotoli contenevano una descrizione precisa e minuziosa di quello che era stato nascosto nei sotterranei del Tempio di Salomone. Poi, come detto, sono stati recuperati. Così, i Templari sicuramente ritrovarono questi documenti, fra cui ve ne era uno, il numero 52,  con scritto: "Sotto l'angolo meridionale del portico di Zadok, sotto la piattaforma dell'esedra: vasi usati per raccogliere i rimasugli delle decime, il grano raccolto con le decime e monete ornate con figure.". Qui occorre riagganciarci al discorso fatto all'inizio sulle due chiese che si vennero a formare dopo il martirio di Gesù. Sappiamo, per mezzo della scoperta sensazionale dei Vangeli gnostici di Nag-Hammadi (vedi foto 5) che Giacomo, fratello di Gesù, era detto "il giusto", che in ebraico si dice proprio "zadok", o maestro di giustizia, che in ebraico suona come "moreh-zedek". Come abbiamo già detto, e come risulta sempre da questi testi gnostici, Giacomo era capo della Chiesa Cristiana di Gerusalemme, attirandosi così tutte le ire degli Ebrei e soprattutto dei sacerdoti del Sinedrio. Per riassumere quello che abbiamo accennato all'inizio, nel 62 d.C. Giacomo fu aggredito e precipitato sotto da una delle guglie del Tempio d'Israele che era in restauro. Proprio i Rotoli di Qumran riportano la nascita di un gruppo, staccatosi dalle altre tribù ebraiche, chiamato "figli di Zadoc", quindi i figli di Giacomo, cioè coloro che continuarono la sua opera di cristianizzazione. Infatti, gli Esseni erano il popolo più cristiano di tutta l'area mediorientale, veri continuatori, prima della Chiesa di Paolo, della cristianità nel senso proprio della parola. Ma ora, per non fare di queste pagine un trattato di storia, senza meno torniamo ai templari. Nelle altre pagine che sono dedicate alla presenza dei templari alle crociate, e poi alla storia dei templari, abbiamo veduto ciò che hanno fatto e quali erano le loro Regole quotidiane di vita e di comportamento. I Templari. quindi, hanno iniziato a scavare sotto al Tempio, riportando alla luce reperti straordinari, come la Vera Croce, la Sindone e altro ancora. Forse riportarono alla luce anche l'Arca dell'Alleanza ed il Graal, oltre a documenti di capitale importanza per la comprensione delle dottrine cristiane ed ebraiche. Insomma, possiamo affermare che i Templari si impossessarono di segreti che nessuno, prima di allora, aveva conosciuto nè dei quali si aveva probabilmente il sentore di una esistenza. Da qui, la storia templare si tinge di giallo e la cronaca comincia a divenire leggenda. All'epoca, fu detto che i Templari erano a conoscenza di segreti esoterici e di magia orientale, che si erano dati all'alchimia ed alla stregoneria. Anche se queste ipotesi possono sembrare in un certo qual senso affascinanti, non vi è nulla di più falso. Quello che è vero, suffragato da testi storici e da prove incontrovertibili, è che i Templari fecero della conoscenza e della gnosi, cioè la penestrazione dei misteri un vero e proprio pallino. Contrariamente a quanto si crede, i Templari non rifuggivano tutto ciò che era scienza e conoscenza. A contatto continuo con le civiltà orientali, molto più progredite di quelle europee, i Templari impararono ad usare strumenti molto particolari, quali ad esempio l'astrolabio, ed altri strumenti di misurazione, fino allo studio delle scienze astronomiche e chimiche. Un altro fatto straordinario poi avvenne intorno fra il 1200 ed il 1250. In tutta la Francia sorsero, in brevissimo tempo, chiese particolari, in uno stile che fino ad allora era sconosciuto: le grandi cattedrali in stile gotico. Una dopo l'altra, sorsero le cattedrali di Evreux, di Rouen, di Reims, di Amiens, di Bayeux, di Parigi, fino ad arrivare al trionfo della cattedrale di Chartres (vedi foto 6 e 7). Uno stile incredibile, quello gotico, tutto proteso verso l'alto, con un sistema di spinte e controspinte straordinario, una tecnica costruttiva che a quel tempo era veramente rivoluzionaria. Come avranno fatto i Templari a progettare e costruire queste cattedrali che, nonostante le loro migliaia di tonnellate di peso, sembrano leggerissime e tali da sfidare la legge di gravità? I piani di costruzione e tutti progetti originali di esecuzione di queste cattedrali non sono mai stati trovati. Le opere murarie erano fatte con una maestria eccezionale. Per i tecnici, come gli architetti, ad esempio, possiamo vedere come i contrafforti esterni esercitano una spinta sulle pareti laterali della navata, e così facendo il peso, anzichè gravare verso il basso, viene come spinto verso l'alto, e tutta la struttura appare proiettata verso il cielo. Tutte le cattedrali gotiche costruite dai Templari hanno queste caratteristiche e, altra particolarità, come sono adorne di statue su tutto il loro esterno, talvolta in quantità incredibile come a Chartres o a Reims, sono quasi disadorne all'interno, essenziali e nude, tranne che per le vetrate, opere d'arte di una straordinarietà che ancor oggi lascia senza fiato. C'è un'altra particolarità  da segnalare, nella costruzione di queste gigantesche cattedrali: la loro disposizione sulla carta geografica di Francia. Ognuna di queste cattedrali è dedicata a Notre Dame, cioè alla Vergine (così almeno sembra, ma non è esattamente così). Ora, osserviamo con estrema attenzione come sono disposte le cattedrali in Francia (vedi foto 8). Come si può osservare, le cattedrali disposte sul terreno, cioè quelle più importanti e grandi, come Bayeux, Amiens, Reims, Chartres ed Evreux, formano esattamente la forma della costellazione della Vergine. Curiosamente, rimangono fuori da tale straordinaria geometria le cattedrali di Laon e Notre-Dame de Paris. Questo è per una ragione precisa. Ma andiamo ancora avanti nell'esame dei misteri templari legati ora alle cattedrali gotiche da loro stessi costruite. Da antichi documenti e da rilevazioni effettuate sul posto, soprattutto a Chartres, si vede che assolutamente nulla è lasciato al caso: tutte le cattedrali hanno la stessa disposizione, cioè con l'abside e l'altare maggiore ad est e l'entrata principale ad ovest, mentre i due transetti delle navate sono l'uno a nord e l'altro a sud. Questa simbologia è particolare: ad est sorge il sole, quindi fonte di luce, ed entrando, il pellegrino che entra da ovest deve andare verso la fonte di luce che viene dalla parte opposta. Per i Templari, poi, l'est sta a significare Palestina, la Terrasanta, il Cristo, e tutto il resto. Il nord è invece dove la luce non arriva mai, la parte più buia e più fredda. Ed è proprio nel transetto a nord che venivano di solito poste le scene e le sculture che ricordano ciò che è contro la luce, ciò che ricorda la tenebra. Lo possiamo vedere ad esempio nella cattedrale di Amiens (vedi foto 9), dove nel transetto nord è inserito un pentalfa, cioè una stella a cinque punte rovesciata, simbolo ora usato dalle sette sataniche. La cosa è stata da noi evidenziata dal cerchietto nero. Ovviamente questo non sta a significare che questa simbologia stia messa là per richiamare forze demoniache o quant'altro, ma tutto il contrario. La stella a cinque punte, chiamata anche pentagramma, o pentalfa o con altri nomi, non è affatto un simbolo del male. Difatti è invece una simbologia esorcizzatoria, in quanto le cinque punte stanno a richiamare le cinque ferite di Gesù Cristo. Le moderne sette sataniche portano infatti la stella a cinque punte non in modo che sia normale, cioè con la punta rivolta verso l'alto, ma rovesciata, in modo che verso l'alto vi siano due punte: questo perchè deve essere un richiamo alle corna del diavolo ed al rovesciamento delle cose, tipico delle cose demoniache. Ma tralasciamo questi discorsi inquietanti, che nulla hanno a che vedere con i Templari. Abbiamo visto come le cattedrali gotiche erano costruite: ma queste grandi costruzioni custodivano segreti strani: quali? La chiave di essi potrebbe stare nei labirinti che erano disegnati sui pavimenti di queste cattedrali, disegni che poi labirinti non sono, poichè in essi non è possibile perdersi, in quanto vi è sempre e comunque una sola strada. Rimane comunque un fatto che queste cattedrali stanno a darci un messaggio, sono libri di pietra nei quali sono nascosti dei segreti di sapienza e conoscenza che gli antichi Templari hanno voluto tramandare ai posteri. Già, la conoscenza. Ma non una conoscenza sporca, per divenire i padroni del mondo, o per avere tutti per sè i segreti alchemici e di ricchezza, bensì una conoscenza pulita, soltanto per comprendere ciò che non poteva essere spiegato con un semplice dogma. E' questo che, quando l'Ordine fu accusato di eresia, apostasia, stregoneria e quant'altro, cose che possiamo leggere nella pagina dedicata al processo ai templari, è questo che fu alla fine svelato. Solo una conoscenza che la Chiesa di allora non poteva accettare, nei secoli bui dell'Inquisizione e delle più strane superstizioni e di clima di caccia alle streghe. Tanto che i Templari furono accusati addirittura di aver adorato un idolo strano e barbuto, che rispondeva al nome di Baphomet (vedi foto 10). Anche questa, poi, si rivelò una falsità colossale: i Templari non adoravano nessun idolo, poichè, e questa è verità, essi avevano inventato un loro personale alfabeto per criptare i rituali e le conoscenze fino ad allora avute, e la parola Baphomet, se decrittata, dava la parola Sophia, che secondo le dottrine dell'antichità stava a significare "sapienza". Non solo: le moschee musulmane erano chiamate, anche in Europa, sotto la dominazione dei Mori, "baphomeries". Ecco qua il significato occulto della parola Baphomet. Centinai di Templari per questa falsità sono stati torturati ed uccisi dall'Inquisizione. Accusati soltanto di conoscenze che non avrebbero dovuto avere, di sapienza che era riservata solo ai canonici della Chiesa che allora (un po' come ora) è riservata all'Ordine dei Domenicani, che all'epoca erano il fior fiore dei Tribunali dell'Inquisizione. Ma torniamo alla nostra storia sugli svariati misteri templari. Una domanda che sempre qualcuno ci ha posto nei nostri svariati convegni: ma che fine ha fatto il tesoro dei templari? A questa domanda non vi è una risposta precisa. Ma in qualche modo cercheremo di dare una risposta che sia esauriente. Quando il 13 ottobre 1307 gli sgherri di Filippo IV il Bello, re di Francia, attaccarono e arrestarono i Templari, la prima ed unica preoccupazione di Filippo fu quella di cercare di appropriarsi del tesoro dell'Ordine: ma non lo trovò, in quanto, proprio tre notti prima dell'attacco, una lunga fila di carri, scortati da pattuglie di cavalieri, lasciò la sede dell'Ordine del Tempio di Parigi, dove era stato portato il tesoro che proveniva da Cipro, ultimo avamposto templare davanti alla Terrasanta. Questa colonna si divise in tre parti (vedi foto 11): la prima si diresse verso il porto di La Rochelle, dove era di stanza l'intera flotta templare; la seconda si diresse a sud di Parigi, verso Tolosa; la terza colonna si diresse verso il confine con l'Italia. Stando alle poche cronache del tempo, ad antichi documenti ed alle numerosissime tradizioni orali tramandate, la prima colonna fu caricata sulle navi che salparono per una destinazione sconosciuta, la seconda colonna invece si inoltrò nei territori verso i Pirenei, quasi al confine con la Spagna, mentre l'ultima colonna attraversò, dopo una cruenta quanto breve battaglia con le truppe reali, che avvenne nei dintorni di Marsiglia, il confine con l'Italia. La colonna si incamminò sulla via Francigena a marce forzate diretta verso l'Italia meridionale. Ma cosa trasportavano i carri? In modo molto più che verosimile, tutto il tesoro, o almeno la grandissima parte di esso. Il tesoro era formato anche da quelle reliquie di cui abbiamo parlato all'inizio di questa parte, reliquie che, a parte la Sacra Sindone, non sono mai state ritrovate. Noi, per quanti sforzi possiamo fare, dobbiamo necessariamente perdere le tracce della prima colonna, in quanto non sappiamo dove la flotta del Tempio si diresse: qualcuno dice in Scozia, altri in America. A questo proposito, molti scrittori sostengono che i Templari avevano scoperto l'America ben prima di Colombo, in quanto proprio là i Templari avevano le loro miniere d'argento. Una prova? Il solo fatto che quando Colombo arrivò sulle coste americane con le famose tre caravelle, sulle vele avevano applicata una croce di colore rosso come quella templare. Gli indigeni che vennero incontro a Colombo, con sua grande sorpresa, dimostrarono di aver già visto e di conoscere tale simbolo, tanto che si dimostrarono fin troppo amichevoli... Ma torniamo alle altre due colonne, quella diretta a sud e l'altra diretta in Italia. Quella diretta a sud della Francia si perse nei meandri della regione dell'Aude, nei dintorni della città medievale di Carcassonne, regione a prevalenza catara, dove i templari avevano le loro roccaforti, in Linguadoca, e dove gli stessi volevano fondare uno stato indipendente. Ma dove misero il tesoro e che fine fecero? Questo riguarda il mistero di Rennes-Le-Chateau. La terza colonna, quella diretta in Italia, fece tappa in Liguria e poi alle precettorie del Tempio di Firenze, di Orvieto, di Roma e di Anagni. Poi, la colonna di fermò nei dintorni di Sermoneta, dove vi era una importante precettoria del Tempio, acquartierata a Ninfa, e vicino all'Abbazia Cistercense di Valvisciolo, dove la colonna si fermò, stette qualche giorno e ripartì alla volta di Parigi, dopo aver lasciato il suo carico prezioso ed altri templari di rinforzo. Una tradizione radicata, recita che una parte del tesoro del Tempio è nascosta nei sotterranei dell'Abbazia di Valvisciolo, ma non se ne è mai avuta prova. La particolarità di questa abbazia è quella che è architettonicamente situata fra il romanico ed il gotico, ed è dotata di contrafforti, come quelli delle cattedrali gotiche sulle quali torneremo più tardi, ma tali contrafforti sono perfettamente inutili (vedi foto 12). Osserviamo. In questa foto vediamo solo due dei vari contrafforti dell'Abbazia. Sono quelli esterni ed appaiono perfettamente inutili, in quanto non devono sostenere una cosiddetta "controspinta" dall'interno. Non solo: notiamo anche che il contrafforte a sinistra è strutturato in modo assai diverso da quello di destra. Da una ispezione accurata che abbiamo effettuato e da altre prove, possiamo sostenere che sui vari contrafforti dell'Abbazia, almeno tre non servono a nulla e...sono vuoti internamente. Perchè? Scorrendo ora altre immagini dell'Abbazia, osserviamo attentamente il chiostro (vedi foto 13). Al centro vi è un pozzo, di forma prettamente ottagonale come vedremo anche di altre cose templari, e le colonnine che contornano il chiostro sono anch'esse tipiche delle abbazie cistercensi, cioè sono doppie e su ogni capitello vi è scolpita una forma diversa, sempre comunque richiamantesi ai templari. Ma di queste colonnine, ve ne sono alcune che non sono affatto in linea geometricamente con le altre, ma sono disassate: questa particolarità è nei punti "giusti", ossia proprio all'ingresso della Sala Capitolare e di fronte alla stessa, dalla parte opposta, dove esistono alcuni particolari che ora, con l'aiuto di una piantina, vedremo (vedi foto 14). Abbiamo segnato con il numero 1 la Sala Capitolare, ovviamente rivolta ad est come in tutte le costruzioni templari. Con il numero 4 abbiamo evidenziato una parte nella quale esiste un contrafforte che non assove assolutamente ad alcuna funzione, ed oltretutto è vuoto nella parte interna. Visto che all'epoca non esistevano i montacarichi per passare da un piano all'altro i documenti (perchè il vuoto di tale contrafforte sprofonda nel suolo), a quale altra funzione poteva servire? Altri contrafforti assolutamente inutili e senza un senso logico li abbiamo evidenziati sulla piantina con il numero 3. Vuoti anch'essi, e senza alcun carico da sostenere. In ultimo abbiamo evidenziato con il numero 2 una parte nella quale è presente il pozzo, la davanti ad essso c'è un enorme contrafforte sul quale non grava alcun carico e che è addirittura più basso rispetto alla parete che dovrebbe, in teoria, sostenere. Anch'esso, da una ispezione che abbiamo effettuato, è cavo internamente. Perchè tutti questi contrafforti cavi che in pratica costituiscono dei cunicoli che affondano nei sotterranei dell'Abbazia? Non abbiamo potuto visitare i sotterranei stessi, perchè sono "off limits" e, secondo i frati, là sotto non ci sarebbe nulla da vedere. La Sala Capitolare (vedi foto 15) è un vero gioiello di arte cistercense e "parla" templare in ogni sua pietra. Difatti è strutturata esattamente come tutte le sale ove si svolgevano i Capitoli dell'Ordine del Tempio. La parte principale è ad oriente, dove siedeva il Gran Maestro o il dignitario più alto in carica della zona, che in quel caso poteva essere il Precettore di Ninfa. Il pavimento è strutturato in zone diverse, ove appunto nei capitoli prendevano posto i vari appartenenti alle diverse categorie, chiamiamole così, che esistevano nell'Ordine Templare. Se osserviamo le chiavi delle volte a crociera della sala, notiamo che portano incise i cosiddetti "nodi templari" (vedi foto 16) e che ritroviamo in moltissime costruzioni templari anche in Italia, come a Staffarda, nei pressi di Saluzzo, in provincia di Cuneo. Si dice che questo nodo rappresenti esotericamente il cammino della coscienza e della conoscenza, comunque sempre a forma di croce appunto per il rispetto dovuto a Gesù Cristo. Ma in questa strana e bellissima abbazia ritroviamo un qualcosa di clamoroso, che abbiamo già trovato in tantissime parti dove i templari erano di stanza, come a Gerusalemme o in Francia, vicino a Rennes-Le-Chateau: il SATOR, ovvero un criptogramma cristiano (vedi foto 17) che, decodificato, non è altro che il Pater Noster in latino, ma qualcuno sostiene anche che conterrebbe in codice crittografico l'ubicazione esatta dell'Arca dell'Alleanza, che altri sostengono sia nascosta proprio a Valvisciolo. Presto nel nostro sito ci sarà una pagina dedicata a questa strano simbolo. Quindi questa abbazia è sicuramente uno dei luoghi di arrivo del tesoro del Tempio, e dove i cavalieri templari hanno nascosto una buona parte di quello che avevano portato da Parigi su quella lunga colonna di carri. Ma siamo certi che oltre a parte del tesoro vero e proprio, altri segreti si celino là sotto, in quei sotterranei inesplorabili, segreti che i Templari hanno voluto lasciare a loro testimonianza. Ma i misteri dei Templari sono tantissimi, e non ci esauriscono certamente qui. Vogliamo parlare ora della Francia, culla dei Templari, dove ci sono diversi misteri ai quali cercheremo di dare spiegazione. Nella regione della Champagne, fra Payns e Troyes esiste una grande foresta, chiamata stranamente "foresta d'oriente" (vedi foto 18). Questa foresta occupa una grande area, la bellezza di ventimila ettari, ed è solcata ancor oggi da numerosissime stradicciole e sentieri che sembrano inestricabili e che sembrano entrare gli uni negli altri come fossero un vero e proprio groviglio. Questa zona è oltretutto piena di stagni e di paludi, e la conformazione del terreno è argillosa, quindi impermeabile. Quando qui pioveva, in tempi lontani, tutto diveniva pericoloso, si formavano sabbie mobili ed i semplici ruscelli divenivano impossibili da guadare o era comunque suicida avvicinarsi ad essi magari per attingere acqua. Una miriade di leggende sono nate in questa zona, piena come detto di stagni chiamati "morges", domini delle fate delle fiabe celtiche, dove secondo la leggenda corrente si rifugia ancora una fata, chiamata Fata Morgue, o Fata Morgana. La Fata della Morte. Questa grande Foresta d'Oriente era il dominio incontrastato dei Cavalieri Templari: al centro della foresta vi era una grande fattoria, chiamata "Casa del Tempio" e tutto all'intorno si richiamava ai templari. Esisteva la "strada forestale del Tempio", il "ruscello del Tempio", la "fontana dei Tempio" e così via. Una serie di case esistevano in questa foresta, e altro non erano che le precettorie templari. Ma perchè era proprio qui il cuore dell'Ordine del Tempio? La risposta è semplice: ad est della foresta d'oriente sorge Payns, città natale di Hugues de Payns, fondatore e primo Gran Maestro dell'Ordine del Tempio (almeno così si crede, ma pensiamo che presto daremo una risposta clamorosa a tale riguardo); ad ovest della foresta sorge Thors, dove i Templari avevano grandi possedimenti; a sud di Payns, sulla Seine, sorge Troyes, dove l'Ordine del Tempio ricevette l'imprimatur della Chiesa; da ultimo, a sud-ovest   della foresta sorge Clairvaux, Chiaravalle, città di San Bernardo, che scrisse di proprio pugno la regola templare. Ma la foresta d'oriente è leggendaria in quanto i templari stesero una vera e propria rete di trappole e di difese formidabili: passaggi segreti, trabocchetti, voragini che si aprivano d'improvviso e chi più ne ha più ne metta. Ma perchè i Templari hanno costruito siffatte difese? Non certo per difendere se stessi, evidentemente, ma qualcosa di molto più importante. Uno scritto dell'epoca narra che quando una parte le navi dell'Ordine di ritorno da Cipro attraccarono nel porto di Marsiglia (altre navi attraccarono invece nel porto di La Rochelle) una parte segreta del tesoro fu caricata su carri e trasportata proprio nella "foresta d'oriente", dove fu nascosta. Tradizioni orali e leggende dell'epoca narrano che su uno dei carri era stato caricato un oggetto che era nientemeno che l'Arca dell'Alleanza, trovata dai Templari nei loro scavi sotto al Tempio di Salomone, e proprio quest'oggetto fu trasportato e nascosto nella foresta d'oriente. Così sarebbe spiegata la rete di difesa così capillare e strettissima che difendeva appunto la foresta, perchè, come si racconta, altre reliquie trovate dai Templari furono portate nella foresta. La colonna dei carri diretta a Valvisciolo si fermò proprio qui, nella Foresta d'Oriente. Secondo concezioni esoteriche, chiunque possieda l'Arca con le tavole della Legge Divina otterrebbe grande sapienza e conoscenza: noi sappiamo quanto i templari tenessero alla conoscenza, visto che proprio per questa furono poi perseguitati ed alla fine torturati ed uccisi, come scritto nella pagina del processo ai templari. Un altro mistero che ora viene svelato del tutto, è quello della presenza di donne nell'Ordine. Come vi può leggere nella pagina dedicata alla storia dei templari, esistevano le cosiddette "ancelle templari", ossia ragazze che i cavalieri non potevano mai vedere e neppure ascoltare la loro voce, che erano addette, una per cavaliere, alla cura delle vesti e dei rammendi vari, oltre di altre cose che, vista la muliebrità del lavoro, non si addicevano ad un cavaliere. Per fugare ogni dubbio (vedi foto 19), pubblichiamo un bassorilievo che si trova nella Cappella dei Templari di Villalcazar, in Spagna. Come si può ben osservare, il bassorilievo raffigura un cavaliere templare che torna dal combattimento, ed ad attenderlo c'è...una donna. I templari erano poi, oltre che formidabili costruttori di cattedrali, come abbiamo visto in questa stessa pagina, bravissimi costruttori di strade. Ne costruirono a centinaia, in Francia come in Terrasanta: ma in Francia avevano costruito una vera e propria rete capillare di strade. La rete di queste strade (vedi foto 20) come si vede, era fittissima, e dotata di tutto il necessario per i viaggiatori, soprattutto templari: i quadratini neri rappresentano i balivati, o magioni templari che avevano la responsabilità di una parte del territorio, mentre i cerchietti bianchi sono le varie precettorie disseminate su queste strade, e non le abbiamo neanche riportate tutte. Come si vede, esistono sulle strade punti nevralgici, come Parigi, Payns, Lione, Tolosa e Marsiglia ma, come si evince, quasi tutte le strade convergono in un punto ben preciso: il porto di La Rochelle, dove era di stanza la stragrande maggioranza della flotta templare (gli altri due porti erano Marsiglia e Le Havre). Ma che importanza può avere un semplice porto in una pagina dedicata ai misteri dei templari? Sembrerebbe nessuna, ma così non è, perchè abbiamo testimonianze che da quel porto la navi del Tempio salpavano sia per la Terrasanta ma, facendo prima tappa a Madeira, arrivavano in America. Questa cosa è risaputa: alcuni marinai del Tempio erano normanni, discendenti di coloro che erano andati dalla Groenlandia all'America, da loro chiamata Wineland (terra del vino) e vi erano poi tornati parecchie volte; altri marinai del Tempio erano Bretoni, che hanno lasciato tracce del loro passaggio, ben prima di Colombo, nei dintorni di Filadelfia; inoltre i Templari sapevano perfettamente che la terra era rotonda (a quei tempi invece si pensava che la terra fosse piatta), e tali prove le troviamo nella cattedrale di Chartres, le cui misure sono esattamente in proporzione con le misure dell'equatore e del raggio terrestre. Cristoforo Colombo per il suo viaggio consultò i cartolari di Calatrava, guarda caso redatti dai templari. Altre prove: quando Colombo pose piede sulla terra d'America, vennero ad esso incontro gli indiani locali, che non si mostrarono affatto sorpresi vedendo la croce rossa ricamata sulle vele delle tre caravelle, perchè era...una croce templare. Non solo: Colombo, nei suoi diari di bordo, parla che questi indigeni avevano grosse orecchie e lineamenti particolari: ebbene, a Vezelay, in un bassorilievo che risale al 1150, vengono raffigurati esseri strani, detti proprio "indiani dalle grandi orecchie" (vedi foto 21). Quindi i misteri legati ai templari sono ancora tantissimi. Cercheremo, più avanti nel tempo, di dedicare pagine specifiche, appositamente, di questo sito a tanti altri misteri insoluti che ancora oggi affascinano tanta gente per il loro manto di arcano e di "soprannaturalità" che esprimono tali misteri