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Vita da Cani

  

        Non sto più nella pelle. Dove mi porterà questa volta? Non molto tempo fa siamo andati a caccia insieme. Mi sono divertito da matti!  C’erano cani da tutte le parti ed ognuno moriva dalla voglia di compiacere l’uomo che accompagnava. Io passeggiavo accanto al mio fedele amico che, di tanto in tanto, mi rivolgeva quelle che penso fossero parole gentili. Ricordo ancora adesso come se mi trovassi lì l’odore del trifoglio e quello degli Orecchi Lunghi impauriti. Sento crescere in me l’eccitazione nello stesso istante in cui riporto alla mente questi episodi felici...

        Oh, eccolo lì...  No, non credo proprio che andremo a caccia questa volta. Non ha sulla testa quel buffo copricapo verde e non scorgo da nessuna parte il suo potente fucile. Per tutte le pulci, spero proprio che non abbia intenzione di riportarmi da quel macellaio che si fa chiamare veterinario! L’ultima volta mi ha costretto ad inghiottire una pastiglia grossa quanto un calabrone e per poco non ci rimanevo secco! Uhm, no.  Non ha preso il collare. Se crede che d’improvviso io abbia deciso di seguirlo spontaneamente al macello, si sbaglia! Oggi non ho voglia di pastiglie o punture. Ehi, si sta avvicinando! Adoro vederlo camminare nella mia direzione perché già pregusto il dolce sapore delle sue carezze e dei suoi giochi affettuosi. Magari se qualche volta si scordasse di tirarmi la coda sarebbe più piacevole per entrambi, ma come lui accetta con rassegnazione le buche nel giardino e le ciabatte morsicate, così io lo perdono ogni volta. Ah, non c’è amore più grande di quello che lega il cane all’uomo! Quando venni strappato dalla mamma e rinchiuso in una gabbia desideravo solo morire. Poi, come nelle favole degli uomini, lui venne verso di me, mi indicò e fu il giorno più bello della mia vita. Quante coccole! Quanti giochi! Gli ho giurato fedeltà nell’istante stesso in cui mi ha preso in braccio e mi ha tenuto sotto la giacca per non farmi prendere freddo. Non so cosa significhi il nome che ha scelto per me anche se sono sicuro che fra gli uomini Fido sia una parola che rappresenta qualcosa di meraviglioso. Uffa, si sta dirigendo nuovamente verso la macchina. Peccato, avrei gradito volentieri qualche carezza... Oh, ma c’è anche lei! Allora significa sicuramente che andremo lontano! L’anno scorso facemmo una splendida vacanza in un  paese dove conobbi un esemplare di pastore scozzese, una femmina da capogiro. Ah, indimenticabile!

        Ehi, un attimo! Ci sono! Ci sono! Stiamo per partire per quelle che il mio amico e la sua compagna chiamano vacanze! Rapido salgo sull’automobile e mi accuccio su quello che per anni è stato il mio sedile. Scodinzolo come non mai. Spero che si ricordino di aprire il finestrino! E’ normale per un cane soffrire il mal d’auto! Ecco, come mi aspettavo, il mio buon amico lo apre, ma non volge per un solo istante i suoi occhi verso di me. Ho l’impressione che sia arrabbiato. No, non è possibile. Non ho fatto nulla di male... Gli lecco amorevolmente una mano senza sospettare che fra meno di un’ora lui fermerà l’auto, mi farà scendere e romperà il suo giuramento di fedeltà. Gliela lecco una seconda volta ignaro del fatto che fra poco più di tre ore sarò nel bel mezzo di uno sconosciuto mare di cemento (autostrada, vero?) in attesa del più grande amico che abbia mai avuto e, soprattutto, ignaro del fatto che quel grande amico non tornerà mai più a prendermi.