Home Page Pagina Iniziale L 'angolo di Delphine Io, Delphine
Un solo momento
Prima di qualsiasi parola, un bacio. Due baci. Tre baci.
“Mi sei mancata!” sussurra lui.
“Anche tu!” risponde lei.
Di nuovo un bacio, questa volta più profondo.
“Ora che il tuo
calore mi avvolge, mi rendo conto di quanto siano gelide le notti senza di te!”
pensa lei socchiudendo gli occhi.
“Perché sei così
bella?” pensa lui stringendola più forte a sé.
“Parlano di te,
amore mio!” esclama improvvisamente continuando a cingerla in un tenero
abbraccio. “Li ho sentiti decantare la tua bellezza. Non fanno che
guardarti! Persino le donne vorrebbero possedere il tuo fascino!”
“Sei geloso?”
domanda lei civettuola.
Lui abbassa lo sguardo
tentando di non perdere le staffe. E’ un suo difetto quello di prendere fuoco
per un nonnulla.
“Vorrei avere la
loro stessa fortuna.” sussurra amareggiato. “Ogni notte possono
accarezzarti con lo sguardo. A me questo privilegio non è concesso.”
“Loro non contano
nulla!” risponde lei appoggiando le labbra su quelle calde di lui.
“Sei tu quello che amo e che amerò in eterno!”
Di nuovo si baciano.
Vorrebbero fermare il
tempo, ma non sanno dove Dio tenga la Clessidra.
Vorrebbero restare così,
l’uno nelle braccia dell’altra, per l’eternità.
Non è possibile.
La consapevolezza del
loro destino potrebbe ucciderli entrambi se non fossero legati alla promessa di
amarsi fino alla fine dei giorni.
Li guardo e scuoto la testa.
Come ha potuto Dio tenerli lontani così a lungo?
Com'è riuscito a non commuoversi di fronte alle loro preghiere?
Li guardo e non comprendo.
Se fossi Dio li salverei!
Sono fatti l’uno per l’altra!
D’improvviso lei
scoppia a piangere e nasconde il viso contro il corpo di lui.
Lui le accarezza la testa
incapace di parlare. In fondo, cosa può dirle? Tra poco dovranno separarsi di
nuovo e per mesi, forse anni, non si rivedranno. Vorrebbe odiare quel Dio che li
ha creati e poi maledetti, ma non ci riesce. In fondo, è lo stesso Dio che ha
donato la vita a colei che ama!
Lei trema. Lui la stringe
più forte a sé.
Lei è disperata.
Anche lui. Non piange
solo perché non sa farlo. E poi le lacrime si asciugherebbero ancor prima di
scendere.
Li guardo e scuoto la testa.
Come può Dio separarli di nuovo?
Come può condannarli ad una vita di solitudine?
A cosa pensa quando concede loro di stare insieme una manciata di minuti?
Li guardo e non comprendo.
Se fossi Dio mi siederei sul mondo e, con i gomiti appoggiati sulle ginocchia ed il volto fra le mani a coppa, resterei ore ad ammirare incredulo la profondità del loro amore.
Se fossi Dio sarei orgoglioso di averli creati.
“Ti prego, smetti di
piangere!” esordisce lui con voce rotta dall’emozione. “Voglio
portare con me il ricordo di un tuo sorriso!”
Lei punta i suoi occhi d’argento in quelli caldi di lui.
Si baciano come se fossero passati secoli dall’ultima volta.
“Abbiamo così poco tempo!” esclama lei mentre una lacrima di ghiaccio rotola lungo la sua guancia.
“Facciamo l’amore!” risponde lui asciugandole il viso. Lei annuisce e finalmente sorride.
Lui s'illumina, lei arrossisce.
In fondo, è nella loro natura.
Lui è il sole, lei è la luna.
E questa è la notte
dell’eclissi.
Tutti i diritti riservati. I testi sono coperti dal diritto di autore.