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Intervista all'autunno

Seduti attorno ad un tavolo rotondo, dodici persone stanno discutendo il nostro futuro, completamente ignari della mia presenza.

Il primo, Gennaio, è un giovane dallo sguardo di ghiaccio. Indossa una divisa militare ed ha l’aria di chi sa controllare le proprie emozioni.

Il secondo, Febbraio, è il più piccolo del gruppo. Tiene fra le mani una foto che osserva continuamente con occhi pieni d’amore. Di tanto in tanto sospira e lancia di nascosto un bacio all’immagine della sua amata.

Marzo lo osserva e sorride perso in chissà quali ricordi di giovinezza. E’ un adorabile vecchietto, un cocktail di mitezza ed eccentricità.

Aprile è di una bellezza unica. Ha lunghi capelli dello stesso colore del miele raccolti in una treccia adorna di fiori delicati. Ha timidi occhi verdi che si spostano nervosamente da un membro all’altro della compagnia.

Maggio, invece, è una donna matura, ma non per questo meno bella. Una corona di rose orna il suo capo. Il suo sorriso è radioso come l’alba e colmo d’amore come quello di una madre.

Giugno le sorride. Porta un cappello di paglia ed una sgargiante camicia a scacchi. Giocherella con una spiga di grano. Il suo sguardo è quello di un uomo instancabile e gioioso.

Luglio e Agosto sono gemelli. La loro pelle abbronzata evidenzia l’amore che provano per il sole. Entrambi osservano con interesse le giovani ed affascinanti Aprile e Settembre, sognando chissà quali avventure. Il vigore e la gioia di vivere sono scolpiti nei loro occhi celesti come il mare.

Settembre, dal canto suo, pare quasi non accorgersi di quello che le sta succedendo intorno. Il suo sguardo è languido, assorto e malinconico.

Ottobre scuote la testa. Vorrebbe avere con sé i pennelli per immortalare il viso autunnale della dolcissima Settembre.

Novembre si passa una mano fra i capelli striati d’argento.

Dicembre gli lancia tenere occhiate, ma la tenerezza pare scontrarsi con la cupezza del suo volto segnato da profonde rughe intorno alla bocca. Detesta l’allegria e la spensieratezza della sua vicina. O forse, come lei, vorrebbe nascere, crescere e morire fra luci multicolori, doni, gioia infinita e risate cristalline. A sua volta, Dicembre gli sorride sperando di infondergli un po’ di quel calore che lui non conosce. A questo punto, quando Gennaio sta per cominciare a raccontare quello che ha in serbo per noi uomini, Novembre mi scorge.

- Non è concesso agli uomini  conoscere il futuro! - esclama indignato. - Ciò che sarà lo scoprirete vivendo! -

Maggio mi guarda in modo piuttosto materno.

- Facciamo un dono a questa ragazza che ha avuto il coraggio di tentare di svelare i misteri che noi celiamo agli uomini. - dice con voce dolce.

Ad un cenno della sua mano, Gennaio si alza e con passo marziale abbandona la stanza. Dopo qualche minuto torna con un neonato fra le braccia.

- Questo è il 1998! - esclama cullando la creatura. - Benvenuto fra noi, piccolino! -

Per un istante mi concedono di guardarlo ed il mio cuore si riempie di speranza.

Non ho più alcun dubbio: sarà un anno meraviglioso...