Leggende
Il Presepe.
Il primo vero presepe
della storia fu creato nella chiesa di Santa Maria Maggiore, a Roma. Questa
usanza divenne così popolare che presto tante altre chiese vi aderirono. Ognuna
creava un presepio particolare ed unico. Le scene della natività erano spesso
ornate con oro, argento, gioielli e pietre preziose.
Anche se molto popolare tra le classi più ricche, questa opulenza era quanto di
più distante dal significato della nascita di Gesù.
Dobbiamo il "nostro" presepe attuale a San Francesco d'Assisi, che nel
1224 decise di creare la prima Natività come era veramente descritta nella
Bibbia. Il presepe che San Francesco creò nel paese di Greccio, era fatto di
figure intagliate, paglia e animali veri.
Il messaggio era diretto, e poteva essere capito e recepito da tutti, ricchi e
poveri.
La popolarità del presepe di San Francesco crebbe fino ad espandersi in tutto
il mondo.
In Francia si chiama Crèche, in Germania Krippe, in Spagna e
America Latina si chiama Nacimiento, nella Repubblica Ceca si dice Jeslicky,
in Brasile si dice Pesebre, e in Costa Rica si dice Portal.
La leggenda
dell'Agrifoglio.
Un piccolo orfanello viveva presso alcuni pastori quando gli angeli araldi
apparvero annunciando la lieta novella della nascita di Cristo.
Sulla via di Betlemme, il bimbo intrecciò una corona di rami d'alloro per il
neonato re.
Ma quando la pose davanti a Gesù, la corona gli sembrò così indegna che il
pastorello si vergognò del suo dono e cominciò a piangere.
Allora Gesù Bambino toccò la corona, fece in modo che le sue foglie
brillassero di un verde intenso e cambiò le lacrime dell'orfanello in bacche
rosse.
Le leggende
dell'albero di Natale
Molte leggende narrano
che l'abete è uno degli alberi dal giardino dell'Eden.
Una narra che l'abete è l'albero della Vita le cui foglie si avvizzirono ad
aghi quando Eva colse il frutto proibito e non fiorì più fino alla notte in
cui nacque Gesù Bambino.
Un'altra leggenda narra che Adamo portò un ramoscello dell'albero del bene e
del male con lui dall'Eden. Questo ramoscello più tardi divenne l'abete che fu
usato per l'albero di Natale e per la Santa Croce.
Il bastoncino di
zucchero
Il bastoncino di
zucchero è stato a lungo un simbolo del Natale, con il suo gusto di menta.
Perché i bastoncini di
zucchero sono bianchi a strisce rosse? La tradizione vuole che fossero inventati
da un dolciaio che aveva intenzione di creare un dolce che ricordasse Gesù alle
persone. Ecco cosa rappresenta il bastoncino di zucchero:
E' fatto di caramello solido perché Gesù è la solida roccia su cui sono
costruite le nostre vite (Matt 16:18) (1Thess 5:24).
Al caramello diede la forma di una "J" per Jesus (Gesù in inglese)
(Atti 4:12), mentre per altri è la forma di un bastone da pastore, perché Gesù
è il nostro pastore (Giovanni 10:11).
I colori sono stati scelti anche per rappresentare l'importanza di Gesù: il
bianco per la purezza e l'assenza di peccato in Gesù (Heb 4:15) , e la larga
striscia rossa rappresenta il sangue di Cristo versato per i peccati del mondo
(Giovanni 19:34-35). Le tre strisce rosse sottili rappresentano le strisce
lasciate dalle frustate del soldato romano (Isaia 53:5).
Il sapore del bastoncino è di menta piperita che è simile all'issopo, pianta
aromatica della famiglia della menta usato nel Vecchio Testamento per purificare
e sacrificare. Gesù è il puro agnello di Dio venuto a sacrificarsi per i
peccati del mondo.
Le leggende della
Befana e Babushka
La leggenda narra di una
vecchia signora (la Befana in Italia e Babushka in Russia) che si rifiutò di
uscire nella notte fredda con i pastori per andare a far visita al bambino Gesù.
Al mattino, preparò un cesto di doni per il Bambinello e andò a far visita
nella stalla, ma la trovò vuota.
Da quel giorno ha viaggiato per il mondo, guardando ogni bimbo in faccia per
trovare Gesù Bambino.
A Natale lascia doni per ciascun bimbo buono sempre
sperando che uno di loro sia Gesù.
La leggenda delle
Campane di Natale
I pastori si affollarono
a Betlemme mentre viaggiavano per incontrare il neonato re. Un piccolo bimbo
cieco sedeva sul lato della strada maestra e, sentendo l'annuncio degli angeli,
pregò i passanti di condurlo da Gesù Bambino. Nessuno aveva tempo per lui.
Quando la folla fu passata e le strade tornarono silenziose, il bimbo udì in
lontananza il lieve rintocco di una campana da bestiame. Pensò "Forse
quella mucca si trova proprio nella stalla dove è nato Gesù bambino!" e
seguì la campana fino alla stalla ove la mucca portò il bimbo cieco fino alla
mangiatoia dove giaceva il neonato Gesù.
La leggenda delle
Ghirlande
Una vigilia di Natale,
quando Gesù venne a benedire gli Alberi di Natale, notò che l'albero di una
casa era coperto da ragnatele, tessute da strani ragni.
Quando benedisse l'albero, Gesù trasformò le ragnatele in bellissime ghirlande
d'oro e d'argento.
Da allora noi le usiamo per decorare i nostri abeti a Natale.
La leggenda delle
Palle di Natale
A Betlemme c'era un
artista di strada molto povero che non aveva nemmeno un dono per il Bambino Gesù
così egli andò da Gesù e fece ciò che sapeva fare meglio, il giocoliere, e
lo fece ridere.
Questo è il perché ogni anno sull'albero di Natale appendiamo le Palle
colorate - per ricordarci delle risate di Gesù Bambino.
La leggenda del
Pettirosso.
Un piccolo uccellino
marrone divideva la stalla a Betlemme con la Sacra famiglia.
La notte, mentre la famiglia dormiva, notò che il fuoco si stava spegnendo.
Così volò giù verso le braci e tenne il fuoco vivo con il movimento delle ali
per tutta la notte, per tenere al caldo Gesù bambino.
Al mattino, era stato premiato con un bel petto rosso brillante come simbolo del
suo amore per il neonato re.