daniele

La giusta via

E come il battito d'ali d'una farfalla
l'apparire d'ogni parola
su questo bianco foglio, a scandire
il minuto che m'accompagna
oltre la cima degli alberi, che
dipingono nel viottolo di campagna
il viaggio di stordite fantasie, che
d'inizio e di fine non c'è traccia.
Simile alla torre d'un faro
offeso dal vento, lo scoglio
lì rimango a strizzare l'occhio
al basso orrizonte, che
appare uguale ogni volta, a tratti
mi fermo assalito dalla pigra
violenta e inerte, voglia di scrivere.
Riprendo poi il cammino
con l'ignorante baldanza di chi,
crede d'aver trovato la giusta via
e spera di non lasciare il viottolo
per una poco sicura strada di città.

Sono una stella

Splendo e risplendo
l'universo aulico
in un quadro trattiene
la creata e immensa luce.
In compagnia rimango
delle illuminate mie sorelle,
quale grandiosa emozione
a chi mi guarda so donare.
Desideri e speranze
sospiri e promesse,
mi nascondo nel mare
del cielo di giorno, nell'attesa
che l'abito oscuro della notte
risalti le mie inconfondibili forme
Splendo e risplendo
sono una stella.

Dietro i legnosi e intrecciati rami

Dietro i legnosi e intrecciati rami
del castello e le rovine
aguzzano l'antica vista in lontananza
alternati merli.
Inalato da chi s'avvicina
calpestando la veccia che la circonda
l'odore dell'antenata abitazione.
Sanguinanti ferite su stanche mura,
ciarliere fenditure sul vecchio corpo,
narrano anni e vite
passati e perdute,
laddove rievocanti testimoni, minuscoli
gnomi e signori fantasmi, svelano
ordite figure che ora sfigurano.
E a noi, nipoti di queste rovine,
regalano, il loro canto d'amore
e ai nostri giovani merli
che fino al domani non vedono
il loro canto di speranza.

Sono i vent'anni

Sono i vent'anni
della nostra vita
grevi d'emozioni
giovanili ardori
tramontati
nel maturo
e scolorito ricordo.
Meri sentimenti
quelli dei vent'anni,
le mattinate nascono
ridenti al nuovo giorno,
sono l'inizio
dei progetti sognanti.
Dall'adolescenza
appena trascorsa
vengono adagiati
sullo scoglio della vita,
il tuffo nel futuro
è da tempo annunciato.
Intrisi di virtù
e d'ambizioni leonine
sono i vent'anni.

La felicità

Sveglia il sonno
di un mattino
nato per errore
che a lungo dorme,
riempie il triste silenzio
che vive dentro di noi,
sfoggia l'abito più bello
nel giorno più brutto,
la felicità
si presenta
e la vita cambia,
il volto grigio
nella sua maschera
più bella.

Il sogno

Libero con forza
l'irreale pensiero,
le onde della mente
vivono la notturna quiete,
un mondo parallelo, trova spazio,
e intorno al mio corpo
è di contorno una luce,
l'avvolgente silenzio
il sogno protegge,
è l'unico istante della vita
che l'intimità, nessuno
può spogliare, in questa
mia piccola avventura,
di uomo sulla terra.

Pensiero d'Abruzzo

Sul granito scoglio
ascolto il muggire del mare,
dall'oscuro cielo
saette fiondano
sulla terra d'Abruzzo.

L'ansito del vento risparmia
il vacuo a me circondante,
protetto dalla chiudenda
dell'armato cemento.

Ondeggiando sull'onde, precario,
rimpatria in fretta il peschereccio
nell'invito dell'insenatura.

Dalla sponda di legno
impregnato dall'odore del sale,
della porazzàra, spicca,
la pertica inanimata,
orfana del pescato, subito riposto
nel vano appropriato.

Col cenno d'un saluto
svelo la mia presenza,
alle barcollanti figure, ritte
sull'umida tolda.

L'imminente attracco, scoraggia
schiere di gabbiani, ciarlieri
e intenti nello speranzoso sorvolo
su di un premio tanto ambito.

Chissà se il vate Dannunzio, un giorno
fu anch'egli testimone
d'una pari emozione.

Pensiero d'Abruzzo
pensiero di gente, un giorno
partita per rincorrere un sogno,
con la speranza nel cuore
d'un presto ritorno.

Col Gran Sasso
negli occhi dell'emigrante,
maestoso faro, luminoso
fino alle lontane terre del nord,
pensiero di gente umile,
gente d'Abruzzo.

L'acqua piovana

Discende
lenta
fitta
irruente
sparsa,
sulle rosse tegole
rumoreggiante,
sui trasparenti vetri
picchiettante,
nella pozzanghera
è il bambino
a piedi nudi,
è il passero
dissetato,
del grosso albero
sulle verdi foglie
vellutata signora,
su fiumi e laghi
su mari e oceani
tintinnante,
discende
lenta
fitta
irruente
sparsa
l'acqua piovana.

La grandine

Oggi la grandine ha riempito
il secchio fuori dalla porta,
col naso schiacciato
al vetro della finestra,
ho visto poi:
I raggi del sole, schiarire
e il cielo schiudersi
e colorarsi d'azzurro
e il giardino brillare
e l'aria fresca rinfrescare
e la grandine nel secchio
acqua ritornare
e poi senza rimorsi
il secchio abbandonare.

Morte di due innamorati

Ci siamo presi per mano,
un alito di vento
lontano c'ha portato,
eravamo nudi, ricordi
ora
rimangono solo
i nostri sogni
su quella strada,
smarriti
e i nostri vecchi abiti,
lasciati lì
a sognare
e piangere
per noi.

Quel giorno verrà

Ardentemente spero
vedere dalla mia vista
nel crinale della vita, un varco,
da dove, il fiore del bello passare,
raggiungere sognanti valli
ognuno di noi raggiungere,
mendicanti d'arte
da tempo in attesa
dei filistei la sconfitta:
Un poeta
un pittore
uno scultore
il giorno sovrano, sia un giorno,
trionfatore sia quel giorno,
d'autentica bellezza
sull'ateo mondo,
quel giorno verrà.