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Io, la vera Delphine

La canzone “Isa” degli “Eh?”, un gruppo nel quale suona una persona che mi ha insegnato che si puo’ anche esser terrorizzati all’idea di far sapere alla gente che si ha un cuore, dice:

“(...) scrisse le sue memorie, un foglio non terminò (...)”

E’ quello che capiterà a me, poiché anch’io ho imparato ad aver paura. Essere un libro aperto può divenire, purtroppo, pericoloso, lo dico per esperienza personale.

Cosa posso dire di me che già non si evinca dai miei racconti o dalle mie poesie?

Mi chiamo Sabrina, “piccolo fiore del deserto” per gli Arabi, “affilata” per i Celti....
Sono nata a Ravenna il 4 dicembre 1974, sagittario ascendente sagittario. Sono nata quasi un mese prima e, più di una volta, dopo aver visto come vanno le cose in questo mondo, mi sono chiesta che fretta avessi...

Sono una ragazza eccentrica, troppo sensibile e permalosa, timida ed insicura e, ciliegina sulla torta, gelosa dei miei affetti.
So essere molto dolce ed affettuosa, spiritosa e potrei buttarmi nelle fiamme per le persone che amo. Non mi arrendo mai, anche quando e’ palese che non ho speranze. Non so dire se questo sia un pregio o una maledizione...

Sono uno spirito libero.

Ho un debole per i gatti ed i delfini, i cavalli e le farfalle. Amo scrivere, leggere, giocare di ruolo; adoro l’occultismo e l’astrologia, il fantasy e la fantascienza, i misteri delle antiche civiltà, i vampiri; non so assolutamente stare senza musica.

Ho vissuto un’infanzia felice fra le mura domestiche (con due genitori che mi hanno cresciuta insegnandomi tutti quei valori che poche persone hanno la fortuna di conoscere, una sorella di 22 mesi più giovane di me, con la quale combinare mille guai e scoprire il mondo, ed un fratello di sei anni più piccolo di me da proteggere e coccolare) e traumatica ogni volta che mettevo il naso fuori di casa (pochi sembravano capire la mia sensibilità e la mia diversità. Molte volte avrei voluto essere come gli altri. Oggi ringrazio il Cielo di non esserlo mai stata)

Ho compreso il significato della morte a 5 anni, quando ho perso il mio adorato nonno, ma ancora oggi non so come affrontarla. Non sopporto e non accetto i cambiamenti drastici, soprattutto quando si tratta di dovermi separare da coloro che amo.

Sono cresciuta pensando di esser il brutto anatroccolo ma, a differenza di quello della favola, ero certa che non sarei mai diventata un cigno.

A 17 anni ho conosciuto Nicola, un ragazzo fantastico, e con lui ho vissuto e vivo tuttora una bellissima storia d’amore. (Da 1 anno, dopo 10 anni di fidanzamento, siamo marito e moglie e ringrazio Dio per avermelo fatto incontrare..).

Troppo presto ho scoperto che, in una famiglia numerosa, esser la primogenita non sempre e’ una fortuna. Devi crescere in fretta per aiutare i genitori e, purtroppo, talvolta anche rinunciare ai sogni, come a quello di laurearmi in lettere.

Il 29 settembre 2001, in chat, ho conosciuto un poeta. Colpita dai suoi versi, dal suo cavalleresco modo di fare e dall’affinità di pensiero, giorno dopo giorno, mi sono sempre più affezionata a lui e, pur non avendolo mai incontrato di persona, so che lui e’ il fratello maggiore che non ho mai avuto. Sì, sto proprio parlando di lui, del Signore di questo sito, di Tenebre il Sognatore!

Cosa mi riservi il futuro, proprio non so dirlo.

Non posso veder oltre la parete del presente, sulla quale, ogni giorno, proprio come il mio adorato Tenebre, aggiungo un nuovo sogno.
Spero solo che, oltre quel muro, ci siano tutte le persone che amo, mio marito, la mia famiglia, la mia Topina, Tenebre, i miei amici, quei figli che desidero e gli amici che verranno... tutti lì, con un sorriso sulle labbra e la braccia aperte.

Non chiedo altro.