E’ un evento particolare quello che si prepara a celebrare la città di Bojano che intende gemellarsi con il Comune di Moulins La Marche, in Normandia. Particolare, perché questo gemellaggio riguarda l’intera regione Molise, la cui denominazione deriva proprio dalla località francese che ha dato i natali a Rodolfo de’ Moulins, italianizzato in Rodolfo di Molisio. Rodolfo divenne conte di Bojano nel 1046, e la contea crebbe tanto in ricchezza e in potenza, sotto il suo dominio, da espandersi ben oltre i confini dell’attuale città, per abbracciare gran parte del territorio regionale, fino a Trivento, Venafro, Castelvolturno, Pietrabbondante, Isernia, Roccamandolfi. Territorio che prese perciò il nome di Contea di Molise e faceva capo al Castello di Civita Superiore, sede della famiglia de’ Moulins. Ciò che non era riuscito a conquistare il fiero popolo dei Sanniti Pentri, che aveva fondato la sua capitale, Bovianum, alle sorgenti del Biferno, fu realizzato, dopo circa 1.450 anni, dal conte normanno. Una spettacolare ricostruzione della vicenda, è stata fatta recentemente a Bojano, centro a 30 chilometri da Campobasso che conserva la tradizione di centro strategico pentro e di seconda capitale della Lega Italica, grazie alle ricerche dello studioso Oreste Gentile, che nel 1988 si era recato anche a Moulins La Marche, consultando l’Archives Departimentales de l’Orne di Alencon, per completare il suo volume "Il Sannio Pentro. Dalla civitas di Bojano alla contea di Molise" donato, nel 1991, al Sindaco della città, monsieur Chevalier. Proprio il Sindaco Chevalier sarà a Bojano, in settembre, per il gemellaggio che dovrà consacrare lo stretto legame di sangue che unisce due popoli, quello francese e quello italiano. La vicenda di Rodolfo, del figlio Ugo I, del conte Simone e del conte Agone, del Guiscardo, di Beatrice e di Serlo, è tornata a rivivere grazie ad un progetto del Liceo Scientifico di Bojano, finanziato dal Provveditorato agli Studi di Campobasso, nell’ambito del Programma "Mecenate". La Settimana della Cultura, tenutasi dal 27 al 30 giugno, sarà dunque riproposta in occasione del gemellaggio con Moulins La Marche, che vedrà la partecipazione di tutte le Istituzioni, regionali e provinciali, per un evento che finalmente fa luce sulla storia del Molise e del conte Rodolfo, che alla regione ha lasciato in dote il nome della sua casata. "Io, Rodolfo De Moulins - nella rievocazione - sono riuscito a dare un nome a questa terra. E tutti quelli che dopo di me sono venuti, hanno continuato ad affermare l’identità di questo mare di verde. Ma se solo dopo mille anni avete voluto sapere chi siete, beh, è in questo il senso della vostra storia presente. Animo, dunque, ripescate tra i vostri sogni il senso della vostra identità". Sarà proprio il patto siglato tra due popoli, a restituire il senso della dignità alle radici e alla storia.