io cresco e l'albero cresce con me

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le classi del Comune di Milano - 2b - scuola elementare Locatelli
23 gennaio 2002

Pioviggina, ma i bambini della 2b arrivano comunque puntuali all'appuntamento.

Ci avviamo verso l'ingresso del bosco, dove ci fermiamo e comiciamo le attività previste per la mattinata.

Come cresce un albero? sicuramente attraverso un lento ma inesorabile e inarrestabile allungamento e ingrossamento del tronco e dei suoi rami.
Inoltre la sua crescita è molto diversa da quella di noi umani: noi abbamo un limite di crescita molto preciso, l'albero, in teoria, potrebbe crescere indefinitamente.
I bambini hanno un determinato ritmo di crescita, gli alberi ne hanno un altro; noi ci muoviamo, le piante rimangono immobili nel tempo.

Cominciamo quindi l'escursione andando alla ricerca dei paletti con i cartellini lungo il sentiero di Greta e Anselmo: ne troviamo quattro in successione.
Ci fermiamo in corrispondenza dell'acero n°27 - con il relativo gioco "trovare la pianta più giovane del bosco".
Dividiamo la classe in 4 gruppi e li inviamo alla ricerca.

I bambini individuano 4 piante di diverse età:

  • 2 alberi di cira 20 anni - come tutti gli altri facenti parte della struttura storica del Parco -
  • 1 albero di circa 7/8 anni
  • un alberello di circa 3 anni

Vicino a quest'ultimo - che nominiamo come quello più giovane individuato dalla classe - osserviamo anche alcuni altri piccoli alberelli nati durante la primavera scorsa. Decidiamo che un qualcosa che spunta dal terreno e che sia:

  • basso
  • sottile
  • lignificato
  • ovviamente che mi dia l'idea di essere vivo

può chiamarsi albero.

A questo punto i bambini mi parlano del loro lavoro fatto a scuola: una filastrocca molto bella diventata poi un calligramma.

Ero un seme piccolino,
un pochino rotondino.
Un terriccio,
un po' asciutto e un po' umidiccio,
al calduccio e coccolato,
sono cresciuto riparato.
Il germoglio e le radici
mi spuntarono in giorni felici.
Sole, pioggia e vento,
son cresciuto in un momento?
No, no, no!
Tanto tempo ahimè passò!!
Rami, gemme, foglie e fiori,
frutti dolci, maturi, pieni di sapori:
mi hanno riempito di colori.

Oltre ad una scheda intitolata "quanto tempo è necessario per..."

Facciamo ora la merenda.

Comincia di nuovo a piovere, ma noi, imperturbabili, continuiamo le nostre attività.

Dopo avere camminato un po' nel bosco distribuisco alla classe - disposta a coppie - 9 fette di albero per stimolare i bambini a determinarne l'età e a riconoscerne alcuni segni dovuti alla storia passata dell'albero stesso.

I bambini osservano bene le fette di legno:
quercia, pino, pioppo, ontano, acero, frassino, betulla, sambuco, olmo
e riconoscono abbastanza bene le età relative, oltre a una serie di segni presenti all'interno delle fette stesse:
  • segni dovuti al taglio della sega
  • segni derivanti da inglobamento di rametti
  • cicatrici da ferita superficiale
  • unione di due rami
  • danneggiamento da malattie
  • spaccature da asciugatura del legno

Sotto la pioggia arriviamo velocemente a definire la loro stanza del tempo, corrispondente alla quercia n° 50.

Assegno quindi ai bambini i compiti a scuola e li invito all'incontro primaverile quando allestiremo al meglio la loro stanza.