Incontriamo la classe alla sbarra e ci dirigiamo verso lo stagno nuovo.
Una volta arrivati iniziamo la nostra attività con un esplorazione
dell'ambiente acquatico.
I bimbi rimangono colpiti dalle numerose alghe, e dopo una iniziale
sensazione di schifo tutti incominciano a raccoglierle e a scoprire
che sono in realtà piene di vita: ci sono numerose larve di insetti,
moluschi, insetti, moscerini, ecc. - uno stagno che sembrava un po'
vuoto si rivela in realta ricco di forme viventi.
Notiamo che le alghe hanno colori diversi e che in certi punti si ammassano
alghe morte di colore quasi nero. A livello di queste macchie brune
in certi casi sentiamo un odore cattivo, questo ci indica che sta avvenendo
una decomposizione in assenza di ossigeno.
Scopriamo inoltre sulla riva una terra particolare, di colore rossiccio:
l'argilla.
A questo punto, grazie al lavoro realizzato in classe dai ragazzi,
sviluppiamo un momento di elaborazione su come nasce uno stagno; al
termine del quale ci spostiamo velocemente, con una corsa sulla montagnetta,
allo stagno vecchio dove lavoriamo, dopo un'esplorazione, sulle differenze
tra i due ambienti.
Raccogliamo rametti, foglie, un po' di menta acquatica ed altri resti
vegetali per completare il cartellone dello stagno fatto dai ragazzi:
con l'argilla coloriamo i bordi, però non riusciamo a completarlo,
per cui tale compito verrà realizzato a scuola prima dell'uscita
primaverile.
Oggi abbiamo visto come nasce uno stagno e cosa contiene, in classe
si dovrà cercare di immaginare come funziona, cioè individuare
delle possibili relazioni tra le varie componenti e una possibile evoluzione
dello stagno stesso.
La temperatura
dell'acqua, sia allo stagno nuovo sia in quello vecchio misurava,
alle ore 15, 11 °C, anche se l'acqua del secondo sembrava sensibilmente
più fredda.
La temperatura
dell'aria misurava invece 10 °C.
Accompagno la classe al bus e saluto i ragazzi.