La classe arriva all'appuntamento in cascina: da qui ci avviamo verso
l'ingresso del bosco.
Ci fermiamo e cominciamo a raccontare qualcosa di questo nostro Parco
Nord: in particolare il fatto che si tratta di un ambiente giovane e
artificiale.
Gli alberi non hanno più di venti anni di vita e sono stati tutti
piantati dall'uomo nel corso degli anni.
Facciamo quindi conoscenza con il sentiero
di Greta e Anselmo: spiego ai bimbi di che cosa si tratta e di come
mi dovranno aiutare per renderlo più bello e interessante.
Invito la classe a cercare i paletti con i cartellini relativi agli
alberi del sentiero: cosa che i bambini fanno volentieri e con molta
vivacità.
Raggiunto l'acero n°27 ci fermiamo e osserviamo l'albero e la sua
foglia: è palmata, assomiglia ad una mano - segno molto "umano"
di questa pianta. Spiego ai bambini che si tratta dell'albero della
paura, che ci potrebbe aiutare a guarire da almeno una parte delle nostre
paure, delle nostre difficoltà.
Però la maggior parte di questi bambini dichiara di non avere
paura di nulla! Per cui mi trovo costretto a somministrare "la
medicina" solo a tre di loro (oltre che alle maestre).
Quindi "scavalchiamo" il nostro acero e "guariamo"
dalle nostre paure - una sorta di aspirina per la nostre malattie di
tutti i giorni come le usanze degli antichi uomini ci riportano.
Camminiamo un po' nel bosco, facciamo la necessaria merenda - fa freddo
e l'ambiente è piuttosto umido.
Osserviamo insieme il contenuto di un loro quaderno di scienze: ovvero
una serie di schede relative al mondo dell'albero - le sue foglie, il
tronco, le radici, i colori dell'autunno, i frutti, etc...
Ecco il contenuto del loro quaderno: clicca sulle piccole
immagini per visualizzarne il contenuto.
prima pagina |
seconda pagina |
terza pagina |
quarta pagina |
quinta pagina |
sesta pagina |
settima pagina |
ottava pagina |
nona pagina |
decima pagina |
undicesima pagina |
dodicesima pagina |
Riprendiamo il cammino fino ad un certo punto: qui invito i bimbi a
trovare tre alberi con un numero giallo sulla corteccia. Li trovano
(13, 15, 17); osserviamo il primo - una betulla che è morta e
ha il tronco pieno di funghi lignicoli.
Spiego ai bimbi l'importanza di questi funghi, che trasformeranno in
alcuni anni un tronco duro in una massa molle simile a terra (humus
nutrimento per le piante del bosco).
Ci spostiamo ad osservare gli altri due alberi e decidiamo insieme
che l'albero intorno al quale costruiremo la nostra stanza
del gioco sarà il n°16 - un frassino
maggiore.
Segniamo il perimetro della nostra stanza con vari rametti, entriamo
all'interno della stanza stessa, buttiamo via la chiave e ci diamo i
compiti per la volta prossima, in primavera, quando dovremo effettivamente
realizzare questo nostro ambiente e dovremo animarlo con un gioco.