La classe arriva all'ingresso di via Suzzani proprio mentre la nebbia
fitta si sta sollevando. E' una bella giornata!
Comincio subito ad introdurre il soggetto Parco Nord, la sua storia
e il significato che questo parco ha avuto, e ha tutt'ora, per le persone
che abitano nelle vicinanze.
Camminiamo fino al laghetto "vecchio", dove facciamo conoscenza
con questo ambiente particolare, potenzialmente molto ricco, ma facilmente
influenzabile dall'opera dell'uomo.
Parlo delle tartarughe, degli effetti "devastanti" che l'introduzione
selvaggia di questi animali ha prodotto all'interno dell'ecosistema
laghetto. Prima il laghetto era popolato da una serie di piccoli animaletti
(insetti e anfibi), oggi questo luogo si è praticamente trasformato
in un "deserto biologico", se si eccettuano poche presenze
di animali "grossi" quali gallinelle d'acqua, carpe, tartarughe,
appunto.
Camminiamo un po' e passiamo il ponte di via Clerici: arriviamo quindi
in prossimità dei "binari della Breda".
Racconto ai ragazzi la storia di questo luogo: un pezzo di storia industriale
di Milano, la Breda, l'anello di prova della Metropolitana Milanese.
E poi la storia successiva - dopo il 1960 - quando la natura si riprende
faticosamente il suo spazio: pochi semi "tenaci" che si impossessano
del cemento e lo trasformano in una sorta di vaso per alberi spontanei.
In particolare presento il mio "bonsai" - un piccolo bagolaro
che da almeno 14 anni non è crescito di neanche un centimetro,
ma sopravvive, in attesa di "bucare" definitivamente lo strato
di cemento sottostante.
Camminiamo ancora un po' fino all'ingresso del secondo lotto di rimboschimento.
Ci fermiamo per analizzare la forma di questo bosco giovane e artificiale:
notiamo la disposizione degli alberi in fila, per permettere una più
agevole manutenzione del bosco stesso - annaffiature e taglio dell'erba.
Camminiamo ancora un po' e facciamo quindi al conoscenza dell'acero
- "la Torre del Drago": presento la pianta, le sue caratteristiche,
il suo essere la pianta della paura, presento quindi il sentiero di
Greta e Anselmo.
Utilizziamo quindi questo albero per guarire da una parte delle nostre
paure: tutti i ragazzi dichiarano di avere paura di qualche cosa.
Alla fine del divertente intermezzo dello "scavalcamento"
dell'acero, racconto ai ragazzi dell'importanza che un tempo veniva
attribuita al potere guaritore di alcuni alberi - in particolare per
la guarigione di alcune malattie dei bambini.
A questo punto l'uscita è terminata, saluto i ragazzi, che si
allontanano sotto il sole.