Dall'ingresso di Viale Suzzani ci spostiamo allo stagno vecchio.
Ci presentiamo ed iniziamo la nostra attività dal lavoro che
i ragazzi stanno facendo in classe: l'acqua come risorsa e la realtà
in Etiopia.
Affrontiamo quindi le problematiche legate allo sfuttamento di questa
ricchezza, al rischio di inquinamento derivante dalle attività
umane, all'acqua come elemento caratterizzante il nostro territorio.
L'esplorazione degli stagni che realizzeremo questo pomeriggio dovrà
mettere in luce due aspetti:
- naturalistico, conoscenza di un ambiente acquatico
- rapporto con l'uomo, cioè l'interazione che si crea tra di
essi
La facilità di avvistare ed osservare animali rende l'esplorazione
degli stagni sempre molto coinvolgente e, "vivacemente", definiamo
le caratteristiche essenziali di questi ambienti individuando indizi
della presenza umana.
Indizi che vanno da qualche rifiuto, ai tombini, al bambino che gioca
con l'acqua, agli anziani che passeggiano nei pressi, ai lavoratori
del Parco che intervengono nella manutenzione.
Rileviamo la temperatura dell'aria e dell'acqua alle ore 15.00 presso
lo stagno vecchio:
- temperatura
acqua - 8 °C
- temperatura
aria - 5 °C
Conclusa l'attività allo stagno vecchio, superando la montagnetta,
scendiamo allo stagno nuovo, dove come prima cosa cerchiamo le differenze
con l'ambiente visitato precedentemente ed ulteriori indicazioni del
rapporto con l'uomo.
E' in questa fase che i ragazzi si rendono conto del'artificialità
di questi ecosistemi: gli stagni sono stati infatti costruiti dall'uomo,
poi alcuni organismi sono comunque arrivati da sè.
Concludiamo l'uscita con un momento di elaborazione utilizzando il
cartellone preparato in classe, raccogliamo le osservazioni e sviluppiamo
una breve discussione, che ci porta a preparare la seconda uscita:
- proseguire il lavoro sull'evoluzione dello stagno e come l'uomo
interviene sul suo equilibrio
- preparare un questionario rivolto ai fruitori del parco su come
vivono questi ambienti e sulla consapevolezza della "risorsa
acqua".
Velocemente, perchè in forte ritardo, ci dirigiamo al pulman
che ci sta aspettando in Viale Suzzani.