Ci incontriamo vicino allo stagno vecchio dove mi presento e iniziamo
subito l'attività dato il poco tempo a disposizione.
Partiamo dal lavoro dei ragazzi: il cartellone vuoto dello stagno con
i vari animali e piante da applicargli.
Costruiamo così uno stagno immaginario, cioè pensato
in classe.
Disponiamo gli elementi a nostra disposizione: diverse tartarughe, libellule,
pesci, insetti vari, rane, girini, tritoni, ecc.
Non hanno praticamente preparato piante a parte una ninfea e lo sfondo
sul cartellone stesso.
Vediamo dove ci immaginiamo di trovarle: vicino alla riva, in mezzo
allo stagno e così via.
La nostra esplorazione deve tenere conto di tre domande cui cercheremo
di rispondere:
- come funziona lo stagno,
- come questo funzionare è influenzato dall'uomo
- come lo stagno influenza l'uomo stesso.
Divisi in quattro gruppi partiamo per l'esplorazione.
I ragazzi sono catturati da questo ambiente e dalla osservazione degli
animalli presenti: ma non solo, anche dalle "strane" piante
acquatiche presenti.
Notiamo anche i segni della presenza umana: dai tombini, ai rifiuti,
dalle tartarughe ai pesci rossi, ai fruitori del parco stesso, anziani
con i bimbi, o in bicicletta.
Prendiamo, infine, al termine della nostra esplorazione la temperatura
dell'acqua alla spiaggetta alle ore 15.10 che misura 15 °C
e dell'aria
che misura 20 °C. (clicca sulle parole rosse per
vedere i grafici delle temperature)
Ci disponiamo successivamente di nuovo a completare il nostro lavoro
sul cartellone, togliamo ciò che non abbiamo visto, tipo le rane
e i girini ed aggiungiamo tutto quello che manca servendoci anche delle
piantine che possiamo raccogliere in loco.
Proseguiamo il nostro discorso sull'influenza dell'uomo sull'equilibrio
dello stagno, partendo proprio dal fatto che lo stagno stesso è
stato proprio costruito dall'uomo.
Affrontiamo così il concetto di ecosistema, di equilibrio dinamico,
di ricerca di equilibrio, di artificiale e naturale, ma anche i bisogni
di "natura" che l'uomo ha e come il Parco e lo stagno in particolare
cercano di soddisfare tali bisogni.
Il tempo è ormai quasi finito ma insieme agli insegnanti decidiamo
comunque di fare una breve scappata allo stagno nuovo, uno stagno meno
fruito e più giovane; per avere un altro imput per il lavoro
in classe e per vedere entrambi i laghetti nella stessa stagione.
Il lavoro in classe proseguirà con l'approfondimento del rapporto
uomo - natura e della ricerca del migliore equilibrio.