Con la classe ci dirigiamo velocemente verso il bosco, in corrispondenza
dell'albero n° 17, del sentiero
di Greta e Anselmo.
Ci prepariamo per la nostra attività: per prima cosa dobbiamo
inoltrarci seguendo il sentiero per un certo tratto; successsivamente,
partendo dai lavori realizzati in classe sugli alberi cercare di comprendere
come vive un albero e come vive il bosco.
Giunti al n° 53, un frassino, depositiamo gli zaini e ragioniamo
sulle schede di rilevamento prodotte dai ragazzi.
Emergono diverse domande relative alla forma, alla struttura, all'età
degli alberi. Ad alcune incominciamo a rispondere, ad altre troveremo
risposte esplorando la zona di bosco intorno al nostro frassino.
Divisi in gruppi incominciamo l'esplorazione.
I ragazzi si dimostrano molto coinvolti e capaci di mettere in relazione
le diverse osservazioni: definiamo così un ecosistema, gli elementi
che lo compongono, cercando relazioni tra di essi e i principali processi
che avvengono al suo interno, come la produzione e la decomposizione.
Lavoriamo sulle reti alimentari e sui cicli naturali.
L'altro momento di esplorazione è dedicato all'osservazione
di un albero, che nel mese di novembre è il sambuco.
Sempre a gruppi cerchiamo di utilizzare le schede preparate a scuola.
La discussione si sviluppa relativamente alla forma degli alberi: da
cosa dipende?
L'argomento è complesso, ci accorgiamo che sicuramente l'ambiente
influisce.
Cerchiamo di individuare i fattori ambientali pricipali (luce, umidità,
vento, disponibilità di nutriuenti, ecc.) che agiscono e su quali
caratteri: dimensioni dei rami e del tronco, colore delle foglie, forma
nel suo complesso, ecc.
La discussione è molto interessante, e il proseguo sarà
il lavoro da fare in classe per la seconda uscita.
Prima di ritornare verso la scuola delimitiamo la nostra stanza
(il frassino n° 53) e le diamo un nome: "La fantasia della
natura", perchè le forme sono tante e sempre diverse come
neanche possiamo immaginare.