Fa freddo, ma è una bellissima giornata.
La classe arriva all'appuntamento presso i laghetti vecchi e subito
iniziamo a raccontare la storia di questo ambiente, particolare e ricco
di vita.
La storia della costruzione di questi laghetti, ovvero la successione
delle seguenti operazioni:
- scavo della buca
- impermeabilizzazione della stessa
- immissione dell'acqua
- introduzione delle piante
Gli animali invece sono il risultato dell'immissione selvaggia da parte
dll'uomo, oppure dell'arrivo spontaneo: osserviamo a questo proposito
solo la significativa presenza delle gallinelle d'acqua.
![](grafica/frisi1e3.jpg)
Visto che si parla di immissione selvaggia di animali non si può
non accendere il discorso sulla presenza delle tartarughe (scopriamo
che anche uno dei ragazzi presenti ha contribuito a questa presenza
animale): soprattutto si sottolinea il fatto che questa presenza è
eccessiva rispetto allo spazio disponibile.
Prendiamo ora le misure della temperatura:
- temperatura
dell'aria: 2,1°C
- temperatura
dell'acqua: 4°C
Prendendo la temperatura dell'acqua ci accorgiamo del fatto che il
laghetto è quasi interamente ghiacciato: solo una piccola porzione
a riva risulta essere sgelata. Ci accorgiamo inoltre che la temperatura
dell'acqua stessa varia se la misuro in prossimità del ghiacco
o se la prendo a pochi centimetri da esso: nel raggio di 4-5 centimetri
la temperatura varia infatti di quasi 4°C.
![](grafica/frisi1e4.jpg)
Ci incamminiamo verso i laghetti nuovi che raggiungiamo dopo poco.
Subito partiamo con l'analisi delle differenze tra questo ambiente
e quello precedentemente osservato:
- lo stagno nuovo è più piccolo
- ci sono pochissime piante
- la riva è diversa
Notiamo qui la presenza di una femmina di germano reale che esce dalla
massa di giunco che si trova nella riva opposta alla nostra.
A questo punto riprendiamo il discorso sulle tartarughe e sulla loro
azione nefasta sulla rimanente piccola fauna.
esprimo la necessità e il mio desiderio di poter sapere qualcosa
di più sulla coscienza che i visitatori del Parco hanno di questo
problema ecologico, per cui propongo la realizzazione di un semplice
questionario che metta in evidenza le seguenti domande:
- esiste la conoscenza di quali animali sono presenti all'interno
dello stagno del Parco Nord?
- esiste la coscienza che la presenza della tartaruga risulti essere
dannosa alla presenza di altri piccoli animali?
Camminiamo lungo il canale per raggiungere il secondo laghetto nuovo:
qui facciamo un incontro interessante e inquietante allo stesso tempo.
Una rana si trova sulla neve nel fondo del canale.
![](grafica/frisi1e2.jpg)
Ovviamente tale presenza è assolutamente fuori luogo, vista
la stagione inoltrata: probabilmente sarà stata sfrattata da
qualche scavo che la avrà svegliata e costretta a rimettersi
in movimento. La cosa non è positiva, in quanto l'animale rischia
di morire congelato. La raccogliamo e la teniamo tra le mani per scaldarla
in attesa di stabilire cosa è meglio fare (alla fine dell'uscita,
una volta portato l'animale nella cascina del Parco Nord, una volta
contattato telefonicamente il dottor Ferri - un'autorità nello
studio degli anfibi - la rana stata poi rimmessa nello stagno, in acqua,
per permetterle di riprendere da sola il suo stadio di letargo invernale).
Camminiamo ancora e raggiungiamo i secondo laghetto, che risulta essere
particolarmente gelato: ci giriamo intorno velocemente e ritorniamo
verso scuola.
![](grafica/frisi1e1.jpg)