Fa freddo, ma è una bellissima giornata.
La classe arriva all'appuntamento presso i laghetti vecchi e subito
iniziamo a raccontare la storia di questo ambiente, particolare e ricco
di vita.
La storia della costruzione di questi laghetti, ovvero la successione
delle seguenti operazioni:
- scavo della buca
- impermeabilizzazione della stessa
- immissione dell'acqua
- introduzione delle piante
Gli animali invece sono il risultato dell'immissione selvaggia da parte
dll'uomo, oppure dell'arrivo spontaneo: osserviamo a questo proposito
solo la significativa presenza delle gallinelle d'acqua.
Visto che si parla di immissione selvaggia di animali non si può
non accendere il discorso sulla presenza delle tartarughe (scopriamo
che anche uno dei ragazzi presenti ha contribuito a questa presenza
animale): soprattutto si sottolinea il fatto che questa presenza è
eccessiva rispetto allo spazio disponibile.
Prendiamo ora le misure della temperatura:
- temperatura
dell'aria: 2,1°C
- temperatura
dell'acqua: 4°C
Prendendo la temperatura dell'acqua ci accorgiamo del fatto che il
laghetto è quasi interamente ghiacciato: solo una piccola porzione
a riva risulta essere sgelata. Ci accorgiamo inoltre che la temperatura
dell'acqua stessa varia se la misuro in prossimità del ghiacco
o se la prendo a pochi centimetri da esso: nel raggio di 4-5 centimetri
la temperatura varia infatti di quasi 4°C.
Ci incamminiamo verso i laghetti nuovi che raggiungiamo dopo poco.
Subito partiamo con l'analisi delle differenze tra questo ambiente
e quello precedentemente osservato:
- lo stagno nuovo è più piccolo
- ci sono pochissime piante
- la riva è diversa
Notiamo qui la presenza di una femmina di germano reale che esce dalla
massa di giunco che si trova nella riva opposta alla nostra.
A questo punto riprendiamo il discorso sulle tartarughe e sulla loro
azione nefasta sulla rimanente piccola fauna.
esprimo la necessità e il mio desiderio di poter sapere qualcosa
di più sulla coscienza che i visitatori del Parco hanno di questo
problema ecologico, per cui propongo la realizzazione di un semplice
questionario che metta in evidenza le seguenti domande:
- esiste la conoscenza di quali animali sono presenti all'interno
dello stagno del Parco Nord?
- esiste la coscienza che la presenza della tartaruga risulti essere
dannosa alla presenza di altri piccoli animali?
Camminiamo lungo il canale per raggiungere il secondo laghetto nuovo:
qui facciamo un incontro interessante e inquietante allo stesso tempo.
Una rana si trova sulla neve nel fondo del canale.
Ovviamente tale presenza è assolutamente fuori luogo, vista
la stagione inoltrata: probabilmente sarà stata sfrattata da
qualche scavo che la avrà svegliata e costretta a rimettersi
in movimento. La cosa non è positiva, in quanto l'animale rischia
di morire congelato. La raccogliamo e la teniamo tra le mani per scaldarla
in attesa di stabilire cosa è meglio fare (alla fine dell'uscita,
una volta portato l'animale nella cascina del Parco Nord, una volta
contattato telefonicamente il dottor Ferri - un'autorità nello
studio degli anfibi - la rana stata poi rimmessa nello stagno, in acqua,
per permetterle di riprendere da sola il suo stadio di letargo invernale).
Camminiamo ancora e raggiungiamo i secondo laghetto, che risulta essere
particolarmente gelato: ci giriamo intorno velocemente e ritorniamo
verso scuola.