Incontro la classe ai laghetti nuovi: ci dividiamo in gruppi di osservazione
e scopriamo le tife, le alghe, le ninfee, si tenta di vedere rane ma
non ne troviamo neanche una.
Risaliamo il canale fino al secondo stagno nuovo dove parte un'osservazione
più dettagliata, e con calma osserviamo che lo stagno a prima
vista ci sembra piuttosto vuoto, o almeno pieno di sole alghe; ma dopo
una più attenta osservazione ci accorgiamo che in tutte quelle
alghe pullula la vita: numerossisime larve di insetti (libellula), phise,
numerosi insetti, moscerini, anche un lombrico che striscia sopra.
Osserviamo anche due libellule che volano sopra l'acqua.
Il mondo delle alghe
Non riusciamo a vedere pesci e neanche rane o rospi.
Notiamo invece una terra rossastra sulla riva ed anche sul fondo dello
stagno: è argilla, elemento essenziale per la nascita di questo
tipo di ambiente, perchè è proprio grazie alla sua impermeabilità
che l'acqua può raccogliersi e dar vita allo stagno.
Chiudiamo questa primo momento di esplorazione definendo come nasce
e qual'è il destino di uno stagno: buca con fondo di argilla,
acqua che si raccoglie, riempimento progressivo con sedimenti che lo
trasformano gradualmente in un altro tipo di ambiente e più precisameente
un prato (brughiera).
Raggiunto lo stagno vecchio notiamo le evidenti differenze con quello
precedente: più alberi intorno, animali più grossi come
i pesci, le tartarughe e le gallinelle d'acqua, meno alghe e meno insetti,
rami e foglie secche nell'acqua.
Ragioniamo sull'artificialità dello stagno e le difficoltà
di costruzione di un ecosistema, del complesso rapporto di questo ambiente
con l'uomo, cioè con tutti i visitatori del parco che portano
cibo ed animali e che creano cobseguentemente diversi problemi.
E' proprio per le numerose tartarughe introdotte che sono infatti scomparse
le rane e i rospi; il cibo dato agli animali attira anche i topi - non
molto graditi (possono portare malattie)i.
Concludiamo la nostra attività con un momento di elaborazione
dove costruiamo il nostro stagno utilizzando il cartellone preparato
in classe aggiungendo erbe e piante e terra raccolta sul posto.
Definiamo un ecosistema come:
- un'area il cui confine è un elemento di comodo funzionale al
lavoro che stiamo facendo
- è abitata da diversi organismi
- all'interno di questo troviamo materiali che possono derivare da organismi
viventi (rami secchi, cacche dei pesci, resti animali, ecc) e materiali
inorganici (argilla, sassi, sabbia, acqua, ecc)
- funziona grazie all'energia fornita dal sole.
Misuriamo le temperature:
- temperatura
acqua stagno nuovo ore 14.30 = 15 °C
- temperatura
aria stagno nuovo ore 14.30 = 17 °C