Siamo tutti
Esorcisti Padre
Pellegrino Ernetti |
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Abbiamo
già precedentemente trattato dell'attività ordinaria e straordinaria del demònio. Ed abbiamo detto che, a rigore di Diritto
Canonico, soltanto per la "Ossessione" è necessario il permesso dell'Ordinario, cioè del Vescovo
diocesano. Ma approfondiamo meglio. Come si
vede, in analogia con i sacramenti, anche i sacramentali sono "SEGNI" della fede orante e intercedente della Chiesa (exEcclesiae impetratione), la quale, mediante il linguaggio
proprio della liturgia,
impetra, secondo la specificità di ogni sacramentale, grazie e aiuti attuali e anche favori
temporali, utili al
credente nel piano salvifico. I sacramentali hanno una certa somiglianza con i
sacramenti in quanto sono
anch'essi mezzi per ottenere la grazia, ma differiscono profondamente dai
sacramenti per vari motivi: 1) per l'origine: i sacramenti sono stati istituiti da Cristo, mentre i sacramentali vengono proposti dalla Chiesa; 2) per gli effetti: i sacramenti producono direttamente la grazia santificante
o il suo aumento; i sacramentali ottengono direttamente soltanto grazie attuali e aiuti divini; 3) per il modo di azione: mentre i sacramenti hanno la loro
efficacia per la
valida amministrazione (ex opere operato), l'efficacia dei sacramentali è ottenuta in forza della dignità morale di colui che
compie il rito e di colui che l'accoglie (ex opere operantis); 4) per il numero: i sacramenti sono sette, mentre il
numero dei sacramentali
è indefinito e, per disposizione della Chiesa, può variare secondo le diverse circostanze. Come nella
liturgia sacramentale, l'aspetto trinitario è costitutivamente presente ed
operante, poiché solo così si significa che l'effetto spirituale che consegue, impetrato dalla
Chiesa, è sempre donato dal Padre mediante il Figlio nello Spirito Santo (vedi: Commento al Codice di Diritto
Canonico, Pontificia Università
Urbaniana, Roma 1985, pag. 681 ss.). (Una trattazione abbastanza completa, sotto l'aspetto
teologico, liturgico
e giuridico, la si trova nella collana ANAMNESIS, vol. VII, I sacramentali e le benedizioni, Ed. Marietti 1989, da pag. 167 e ss. a cui ci riferiremo spesso; l'autore è Achille M.
Triacca). L'esorcismo, dunque, è un
sacramentale, è un atto di culto divino, inteso alla santificazione. Questo
si evince dalla attuale "mens" giuridica. Infatti
nell'attuale Codice di Diritto Canonico abbiamo un solo canone che parla di esorcismo, è il 1172, il quale recita così: "1.
Nessuno può legittimamente
pronunciare esorcismi sugli ossessi, se non abbia ottenuto dall'Ordinario del luogo la peculiare ed espressa
licenza. 2. Questa licenza sia concessa
dall'Ordinario del luogo soltanto ad un presbitero
dotato di pietà, di scienza, di prudenza e di integrità di vita". Ora questo Canone appartiene al Titolo I che tratta dei
sacramentali, e che, a
sua volta è contenuto nella II parte ("Degli altri atti del culto divino") del libro IV, il
quale tratta appunto "dell'ufficio della chiesa di santificare" i fedeli.
Dunque, dicevamo, l'esorcismo, nella mente e concezione della Chiesa, rientra nei sacramentali che, da una parte realizzano il "culto divino", e
dall'altra parte "donano la santificazione", in questo caso liberando
il fedele da qualsiasi presenza demoniaca. Nella
riforma conciliare sono stati emanati sinora quattro documenti riguardanti l'esorcismo: 1) L'Ordo Baptismi Parvulorum: il rito per battezzare i bambini
(il 15/ 5/1969),
dove si dà per certa l'esistenza dell'esorcismo sul battezzando bambino; 2) L'Ordo benedicendi Oleum...: il rito per benedire gli olii sacri
(3/12/ 1970), dove
si parla degli effetti dell'esorcismo; 3) L'Ordo initiationis christianae adultorum: il rito dell'iniziazione degli adulti (6/1/1972, dove si
danno per certi: a) l'esistenza dell'esorcismo per il battezzando adulto; b) la loro descrizione
rituale celebrativa; c) la distinzione
tra exorcismi primi, seu minores e in exorcismi
inseriti negli scrutinia; d) i ministri di dette forme di esorcismi; e) gli effetti degli esorcismi. 4) Il
Codice di Diritto Canonico, al canone 1172 già citato, ove si parla dell'esorcismo agli ossessi (15/1/1983). Dai precedenti documenti ufficiali della
Chiesa risulta: 1) che gli esorcismi, in senso stretto, sono a) l'esorcismo liturgico che 2) che gli esorcismi sono un rito sacramentale di cui Riflettendo teologicamente sulle realtà bibliche,
ci appaiono tre realtà irrefutabili: 1) Dio ha creato il mondo
"BUONO" ( "viditDeus
quod esset bonum" Gen 1,10.
12,18. 21.25) e "BELLO" (pulchrum); 2) il peccato e la morte sono opera del demònio
da lui realizzate proprio in questo mondo "buono e
bello"; ed egli ne è divenuto il "principe" e se ne è fatto possessore ("totus mundus positus est in maligno...
princeps huius mundi..." I Giov 5,19 passim). 3)
Questo principe-diavolo di questo mondo "è stato già giudicato, gettato fuori... non ha potere sul Cristo... che
è il vero RE dell'universo... e a cui tutto deve essere progressivamente
assoggettato, perché ogni realtà visibile e
invisibile nei cieli e nella terra è stata creata in vista di Lui e per Lui (S. Giovanni, S. Luca, S. Paolo e tutto
il Nuovo Testamento ne parla in
continuazione). Pertanto: negare
l'esistenza del demònio e
i suoi malefici effetti, vuol dire negare il Cristo e Nella teologia liturgica esistono alcuni princìpi
fondamentali: 1) Quanto Cristo fece nella sua vita, 2) 3) L'autentica specificità e
novità del modo di agire del cristiano è, e deve essere, unicamente in
relazione al modo di agire di Cristo. Quanto Cristo fece
nella sua vita, Dunque
anche l'esorcismo è una ATTUAZIONE ANAMNETICA del modo di agire di Gesù
vittorioso sul male e sull'autore del male, Satana. "Se è vero che a causa del peccato dell'uomo nel mondo è entrato il
male, è anche vero che a causa
dell'Incarnazione del Verbo e della sua Passione, Morte e Risurrezione, la
corruzione della natura umana è stata redenta. La persona può diventare
figlia di adozione di Dio e vincere le potenze delle tenebre che dominano il mondo. Il Cristo stesso che fu tentato dal
Satana, ha vinto. Anzi nella Sua vita più volte scacciò il Satana facendo
prevalere su di lui la sua
divina.volontà. Specialmente l'evangelista Luca sottolinea che il Satana tentò il Cristo addirittura nella
passione, dunque nel momento culminante del suo Mistero Pasquale.
Tuttavia è certezza del deposito della fede cristiana sia che Cristo è vittorioso per
mezzo dello stesso
Mistero Pasquale da Lui compiuto, sia che Egli compartecipa la sua vittoria ai redenti del Suo Sangue. Essi sono
sospinti ad agire come Egli ha agito, facendo del bene e liberando gli oppressi dal diavolo. D'altro canto i Dodici, ed altri
discepoli, erano già stati ammaestrati e spinti ad agire contro Satana, direttamente da Cristo.
Egli ha instaurato un regno
di fede i cui confini progressivamente si estendono quanto più diminuisce la presenza attiva del
demònio. Fa parte
del primitivo deposito della fede un insieme di certezze che non si possono
intaccare, senza
svilire in qualche modo l'adorabile volontà del Cristo. Esse possono essere così sintetizzate: a) La
necessità di pregare per essere liberati dal male-maligno (Mt 6,13). b) La
convinzione di essere sotto l'efficacia della domanda del Cristo mediatore presso il Padre perché
"i suoi" siano preservati dal maligno (Gv 17,15). c) La
persuasione che per mezzo di Cristo il principe di questo mondo è gettato fuori (Gv 12,31). d)
L'impellente esigenza di realizzare quanto Cristo ha promesso a chi crede, di scacciare cioè i
dèmoni in nome Suo (Mc 16,17). e) La
convinzione che in ragione della Persona di Cristo e della sua autorità, in forza dello Spirito
Santo, i cristiani possono comandare al più forte di loro, ma non di Cristo (At 16,16-19) (cfr
Triacca, o.p.). Fin dalle
primitive comunità cristiane, le espressioni o formule esorcistiche variavano: dallo scongiuro indicativo (exorgizo te, adiuro
te...) al
deprecativo
(erradicare, effugare, discede...), all'ottativo di supplica (rogamus, deprecamur...). Inoltre esistono anche delle
formule direttamente epichetiche sia indicative (benedico, invoco, confirmo) sia deprecative (aspice,
mitte...) sia ottative (benedictio, descendat...). Il soggetto-oggetto dell'esorcismo sono
state sempre le cose, gli animali e le persone ossesse dal demònio. Si fanno
benedizioni di santificazione
su tutti gli elementi creati "buoni" da Dio, ma che il demònio ha voluto profanare con
la sua nefasta presenza. L'azione del Cristo Redentore e Salvatore è anamneticamente
ripresentata e, con efficacia, esercitata
"in mysterium". Tutto ciò che ha compiuto Cristo è passato nei misteri che riattualizzano, in forma
vitale e reale, gli atti divini del
Redentore (S. Leone Magno). - "Hodie Christus natus est... Hodie
Christus apparuit... Hodie crucifixus est... Hodie resurrexit... Hodie ascendit
ad Patrem..." È la
teologia dell`OGGI", nel quale, Nella Chiesa l'eucologia
esorcistica si presenta sotto due aspetti: 1) come preghiera "apotropaica" (dal greco: apotropaios-apotrepein, cioè "allontanare") che
cioè "allontana-scaccia" l'influsso e la presenza di Satana dalle persone e dalle
cose; 2) come
preghiera "preventiva" (alcuni la chiamano anche "profilattica", nel senso di "mettere in
guardia da..."): sono cioè preghiere che prevengono l'influsso diabolico e impediscono di agire sui
fedeli e sulle cose. Le
preghiere e l'esorcismo "apotropaico" è antichissimo e nasce dallo
stesso Gesù che ammonisce di scacciare il demònio mediante il digiuno e le preghiere (Mt 17,20-21)..
L'esorcismo pertanto è, sotto un certo aspetto, istituito dallo stesso Gesù; mentre l'esorcistato
è di molto posteriore,
si legga Le preghiere e l'esorcismo "preventivo" è
innato nello stesso stato di essere del cristiano in quanto battezzato, poi
cresimato e che vive della Eucaristia. Dal carattere battesimale gli proviene già il titolo di vero "lottatore" contro
Satana. E la stessa preghiera del Pater
poster gli dona
il titolo valido per
lottare già in forma "preventiva". Egli non soltanto ha lo stretto "dovere" di
soldato e seguace di Cristo che è venuto in terra "per distruggere le opere del
demònio", ma ne ha anche il "diritto" a partecipare a questa lotta, diritto
sempre anche esso proveniente sia dal carattere battesimale, sia dal carattere crismale, e, nutrito di Gesù alla mensa eucaristica, diventa sempre più forte per ottenere
la vittoria, insieme al suo Re e Vincitore Cristo. Dunque: tutti siamo esorcisti,
lottatori e vincitori contro Satana! Ma si spiega anche che, come
esorcista, il fedele altro non fa che esercitare ed espletare il suo JUS NATIVUM
connaturato nel sacerdozio comune dei fedeli: il fedele in tal caso agisce nella Chiesa in quanto
appunto battezzato e cresimato. "Ciò è più che lecito;
anzi è opportuno e salutare che ogni fedele faccia per sé almeno per l'ambito del mondo (personecose) che lo circonda ogni
sforzo, preghiera, azione per tener lontano l'influsso, quale che sia, di Satana, impedendogli di
agire in forza di Cristo.
Dall'agire del singolo fedele all'agire su scala ecclesiale (e viceversa) c'è continuità. È all'Ecclesia
in quanto tale, e
cioè in quanto ministra
ufficiale del mandato di Cristo, che spettano le forme di esorcismo apotropaiche"
(cfr. Triacca l.c.). Infatti una volta che il catecumeno è battezzato in Cristo in virtù dello
Spirito ed è confermato nello Spirito
in virtù di Cristo, egli comincia a possedere lo jus nativum congiunto ad una obbligatorietà
ontologica per espletare
l'esorcismo profilattico, fino a potere (per mandato della Chiesa se si
tratta di un ministero ufficiale) espletare
l'esorcismo apotropaico (ivi). Non dimentichiamo poi che tutte le
formule genuine esorcistiche sono formule epicletiche: è lo Spirito Santo, il digitus Dei con cui lo stesso Cristo scacciava i dèmoni, che opera la vittoria del
mistero pasquale che Cristo ha realizzato e con cui ha vinto il peccato, la
morte e il maligno. Ma se tutti siamo esorcisti, allora in che consiste la figura dell'"esorcista"?
Chi è l'esorcista, oggi tanto chiacchierato e
tanto malamente compreso? Quasi sembra una bestia strana, da baraccone, a cui si perviene come ad
un tocca-sana per tutti i malanni di questo mondo come se tutti, appunto, fossero opera soltanto del
demònio! Abbiamo riportato sopra il testo ufficiale del Codice di
Diritto Canonico,
il quale è molto chiaro e preciso, ma purtroppo male, e volutamente, interpretato anche da certi
stessi "esorcisti". Dunque vediamo di analizzare e approfondire questo testo che così recita: Canone
1172: "1 - Nemo exorcismus in obsessos proferre legitime
potest, nisi ab Ordinario loti peculiarem et
expressam licentiam obtinuerit. " 2 - Haec licentia ab Ordinario loti concedatur
tantummodo presbytero pietate,
scientia, prudentia ac vitae integritate praedito". Ho voluto
riportare qui il testo latino ufficiale (precedentemente ho riportato la traduzione
italiana) per meglio chiarire il significato. a) Anzitutto, il testo parla
unicamente di "esorcismi negli ossessi" termine ben preciso nell'attività demoniaca, da
non confondere con altri termini pure
appartenenti a tale attività infernale. Precedentemente ho spiegato in che consiste l'attività
ordinaria e straordinaria. Per ricordare sintetizzo e l'una e l'altra: Attività ordinaria del demònio: favorisce in noi il risveglio
delle tre concupiscenze per tentarci e
indurci al peccato. Noi sappiamo che la spinta
al male ci proviene da tre cause: dalla nostra natura, ferita dal peccato originale, dal mondo e dal demònio.
Purtroppo Satana "risveglia"
in noi continuamente le tre concupiscenze con pressanti tentazioni di superbia-orgoglio, di lussuria, di avidità a
tutti i livelli e in tutte le categorie,
dal singolo individuo, alla famiglia, alla società, in campo politico, economico, diplomatico ecc., per cui
Gesù giustamente disse: "Totus
mundus positus est in maligno: tutto
il mondo è nelle mani del maligno": nessuno vi può scampare! Attività straordinaria del demònio: consiste in una gradualità di attività demoniaca sempre più grave che oggi viene così denominata dai migliori teologi-esorcisti: 1) Soggezione diabolica
(chi fa un patto esplicito o implicito col demònio, si dona volontariamente al
demònio); 2) Disturbi esterni (sofferenze fisiche, battiture, pugni, flagellazioni da parte del demònio); 3) Infestazioni diaboliche
(assalti demoniaci agli averi, ai luoghi,
agli oggetti); 4) Vessazioni diaboliche (manifestazioni più o meno gravi, diaboliche, che possono colpire
persone o famiglie nella salute, negli affetti ecc.); 5)
Invasioni diaboliche (sindrome intellettuali e sdoppiamento intellettivo, ma non volitivo); 6)
Possessioni diaboliche (forme gravi di presenza diabolica
col possesso del corpo, non dell'anima, per cui l'individuo fa e dice cose che non direbbe
mai se fosse in stato normale); 7)
OSSESSIONE DIABOLICA (comporta la presenza permanente del demònio in un corpo umano, ed implica il blocco
mentale intellettivo,
volitivo e affettivo). Ora il
nuovo Codice di Diritto Canonico si interessa soltanto di questa ultima forma dell'attività
straordinaria del demònio, b) Da osservare attentamente: il Codice parla di
"esorcismo" soltanto ed unicamente in questo canone, e mai più. Inoltre questo canone non parla se non di
"ossessi". In terzo luogo non ordina affatto al Vescovo di "nominare" degli esorcisti, come purtroppo
oggi insistentemente dicono e vogliono certi stessi esorcisti poco preparati in Diritto Canonico, e
si permettono addirittura di tacciare i
Vescovi di "essere in peccato mortale" qualora non nominino
esorcisti nella propria diocesi. No, nessun
Vescovo "deve nominare esorcisti" in forza del Diritto Canonico. Al contrario, è il singolo sacerdote che
"deve domandare la peculiare ed espressa
licenza all'Ordinario" qualora si trovasse di fronte ad un ossesso da esorcizzare. Al
Vescovo, invece, spetta discernere se il sacerdote richiedente abbia o meno le dovute e debite
qualità "di pietà, di scienza, di prudenza e di integrità di vita" per poter lottare
contro il demònio esistente in una
creatura in forma ossessiva. Anzitutto una domanda: perché mai il Codice vuole
che il sacerdote richieda il permesso del Vescovo soltanto allorché si
tratta di "ossesso" e non per le altre forme di attività ordinaria e
straordinaria del demònio? - La risposta è questa: solo l'ossesso è
totalmente e permanentemente in balìa del
demònio, con il totale "blocco mentale intellettivo, volitivo e affettivo". In tal caso l'ossesso non pensa
più, non vuole più, non ama più per sé, bensì solo manovrato e diretto dal diavolo, il
quale sa tutto e conosce il sacerdote e i
presenti; troppe volte ha detto e svelato fatti nascosti anche di vita interiore e peccaminosa. Ecco allora la necessità
della autorità "superiore"
di colui che ha la pienezza del sacerdozio e che incarna la "Ecclesia" in quella comunità diocesana: il
sacerdote agisce in virtù di questa "pienezza sacerdotale" del
Vescovo, del successore degli Apostoli
sui quali Cristo ha fondato la sua Chiesa, con tutti i poteri divini. Dunque non esiste un
"ufficio-munus" che abbia il nome di "ESORCISTA" nel Codice di Diritto Canonico. Pertanto il Vescovo non deve nominare affatto nessun
"esorcista", quasi fosse un "ufficiale" di Curia ovvero diocesano. Il Vescovo come detto deve soltanto dare il
permesso
ad un sacerdote, per benedire un ossesso, e basta. Infatti l'esorcismo
non è altro, come già detto, che una benedizione ovvero un sacramentale da recitare sulla povera e mal
capitata creatura. Per tutte le altre attività demoniache, sopra
elencate, tutti indistintamente i battezzati e cresimati
hanno il "munus" e il "dovere" di lottare insieme a Gesù per debellare il nemico infernale. Tutti siamo dei "soldati di Gesù", tutti
siamo dei "lottatori" che - come
dice S. Paolo - lottiamo "nello stadio" di questo mondo;
continuiamo cioè l'opera di Cristo per "distruggere
le opere del demònio". Lottiamo in
forza del nome adorabile di Gesù. Egli infatti ce ne ha dato il mandato, prima di ascendere al cielo, quasi come
suo testamento: "Questi saranno i
segni che accompagneranno quelli che credono: NEL MIO NOME SCACCERANNO I DEMONI... imporranno le mani ai malati e
questi guariranno" (Mc 16,17-18). Lottare
contro il demònio è un effetto e una conseguenza della nostra fede in Gesù; fa parte dei doni
datici da Lui, ed insieme delle qualità del vero suo seguace che, usando la virtù della fortezza
nello Spirito Santo, si
schiera con Gesù e i suoi Apostoli e Martiri per "schiacciare" la
testa del dragone
infernale. c) Da quanto detto, bisognerà
RIPRISTINARE la vita e la pratica pastorale dei cristiani
dei secoli antichi, durata sino al 1400 circa. Vita piena della presenza
sacramentaria, per cui si vive la presenza di Dio in noi: il demònio sta lontano da
queste anime, come dice l'Apostolo dell'amore, S. Giovanni: "Chi è nato da Dio preserva
se stesso e il maligno
NON LO TOCCA" (1 Gv 5,18). Anzitutto vivere costantemente il BATTESIMO: è basilare ed essenziale nella lotta contro Satana. Noi apparteniamo a Gesù, in un continuo
apporto di amore: per questo Satana e
il mondo "ci odiano". La
frequente rinnovazione delle promesse battesimali con le relative rinuncie a Satana, la
frequente recita del Credo con la relativa riaffermazione della nostra fede ai sacri misteri della nostra religione, sono
la nostra quotidiana forza, scudo e
baluardo contro Satana. Insegnare a vivere il sacramento della
CONFERMAZIONE
quando, appunto,
divenimmo veri LOTTATORI, insieme a Gesù, contro Satana, mediante la effusione particolare
dello Spirito Santo, che ci ha donato tutti i Suoi doni, e in particolar modo
quello della FORTEZZA. "NON SPEGNERE LO SPIRITO SANTO" ci esorta S. Paolo. La
devozione allo Spirito
Santo dovrebbe essere la prima, al di sopra di qualsiasi altra. Oggi vi è troppo
"devozionismo" e dispersione di forze spirituali: si dimentica troppo l'Autore e Fattore dei più
grandi misteri della nostra fede, compreso
quello del Mistero Pasquale, da cui provengono tutti i sacramenti; ci si dimentica, ovvero si mette in ultimo
luogo, lo Spirito del Padre e del
Figlio, l'alter ego di Gesù, senza il quale nulla possiamo. Eppure Egli INABITA sempre in noi, e noi siamo il Suo
tempio santo! Il sacramento della CONFESSIONE, lo sappiamo, è Ovviamente,
bisogna vivere poi una vita cristianamente autentica, senza dimenticare la devozione
alla Madonna, agli Angeli custodi e alle anime del Purgatorio (questo sarebbe un argomento
importante da trattare a parte). CONCLUDENDO: 1) Tutti i battezzati, in quanto
incorporati a Cristo nel battesimo ed avendo avuto lo Spirito Santo nella confermazione( Cresima ) come "lottatori e soldati di Cristo
contro Satana", possono pregare, lottare in tutte le manifestazioni ordinarie e straordinarie demoniache,
eccetto nel caso dell'ossessione. 2) II Codice di
Diritto Canonico (can. 1172) stabilisce che, in caso di ossessi, il sacerdote,
che deve benedire con preghiera esorcistica, abbia l'espresso permesso dell'Ordinario. 3) Sempre
secondo il Codice, nessun Ordinario è tenuto a nominare esorcisti nella propria diocesi in forma permanente;
anzi, stando alla lettera del detto canone,
non potrebbe neppure farlo. Pertanto crolla quella mentalità di certi "esorcisti" italiani, secondo i
quali l'Ordinario "sarebbe in
peccato mortale" qualora non nominasse esorcisti nella propria
diocesi. 4)
Necéssita risvegliare e rilanciare una sana pastorale presso i fedeli,
soprattutto una pastorale sacramentaria, affinché aumenti in loro la fede, la
speranza e la carità "nell'Unico vero Agente" contro il nostro
nemico, e sappiamo
che "i ministri degli esorcismi preventivi e profilattici sono TUTTI I FEDELI in ragione del
loro sacerdozio battesimale-cresimale" (Triaca, l.c.).
ESORCISMO MINORE DI PAPA LEONE XIII
Quello che segue non è l’esorcismo solenne che puo’ farsi solo con l’autorizzazione del Vescovo. E’ quello semplice, composto dal papa Leone XIII, che puo’ essere recitato con frutto da ogni fedele. L’esistenza del demonio non e’ una favola. La Sacra Scrittura ce ne parla con abbondanza ammonendoci che il demonio e’ tutto occupato a danneggiare il genere umano, soprattutto sul piano spirituale, ma anche sul piano fisico e psichico. Persecuzioni, tentazioni, discordie, scandali ed anche disastri fisici, spesso vengono dal maligno. Solo la potenza di Dio ci libera dalle vessazioni di satana. Si asperga il luogo con acqua benedetta, sia prima che dopo. Si tenga inoltre presente che l'esorcismo può essere compiuto SOLO SE SI E' IN GRAZIA DI DIO; ovvero se si ci è confessati e non si sia già caduti in peccato mortale. N.B. al segno di + segnarsi. Anche se non fa parte del rito, molti esorcisti sono soliti cominciare con la lettura dell’inizio del Vangelo di S.Giovanni. “In principio era il Verbo, ed il Verbo era presso Dio, ed il Verbo era Dio. Egli era in principio con Dio. Tutto si fece per mezzo di lui; e senza di Lui nulla fu fatto di quanto si fece. In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini. E la luce splende fra le tenebre, ma le tenebre non l’accolsero. Ci fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. Questi venne per rendere testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di Lui. Egli non era la luce, ma venne per rendere testimonianza alla luce. Il Verbo era la luce vera che illumina ogni uomo che viene in questo mondo. Egli era nel mondo, ed il mondo per mezzo di Lui fu fatto, ma il mondo non Lo riconobbe. Venne tra i suoi, ma i suoi non Lo accolsero. Ma a quanti Lo accolsero, diede il potere di diventare figli di Dio: i quali non da sangue, nè da volere di carne, nè da volere di uomo, ma da Dio sono nati (Ci si inginocchia). Ed il verbo si fece carne (ci si alza) ed abitò fra noi. E noi abbiamo contemplato la Sua gloria: gloria che viene dal Padre al suo Unigenito pieno di grazia e di verita’.”
PREGHIERA A SAN MICHELE ARCANGELO
ESORCISMO Confidando nel Vostro aiuto (si ci riferisce a San Michele Arcangelo) e nella Vostra protezione, pieni di fiducia e di sicurezza nella potenza del nome di Gesù, nostro Maestro e nostro Dio, noi avanziamo per respingere gli attacchi e le insidie del demonio e del mondo, per intercessione della Immacolata Sempre Vergine Maria, Madre di Dio e madre nostra, di Voi, o Arcangelo San Michele, dei Santi Apostoli e Cloriosi Martiri Pietro e Paolo e di tutti i Santi. Sorga IDDIO e si disperdano i suoi nemici + e fuggano davanti a Lui coloro che Lo odiano. Come si disperde il fumo, come fonde la cera di fronte al fuoco + periscano gli empi davanti a Dio. V) Ecco la Croce del Signore! Fuggite potenze nemiche NOI TI IMPONIAMO di fuggire spirito immondo, potenza satanica,
invasione del nemico infernale, con tutte le tue legioni, riunioni e sette
diaboliche, in Nome ed in Potere di Nostro Signore Gesù Cristo + : sii sradicato
dalla Santa Chiesa di DIO, allontanati dalle anime riscattate da Preziosissimo
Sangue dell’Agnello Divino + . D’ora innanzi non ardire, perfido serpente, di
ingannare il genere umano, di perseguitare la Chiesa di Dio e di scuotere e
crivellare come frumento gli eletti di Dio. + te lo comanda l’Altissimo Dio, al
quale nella tua grande superbia presumi essere simile. Te lo comanda Dio Padre
+, te lo comanda Dio Figlio, + te lo comanda Dio Spirito Santo. + te lo comanda
Cristo, Verbo eterno di Dio fatto Carne + che, per la salvezza della nostra
razza perduta, si è umiliato e fatto obbediente fino alla morte ed alla morte di
Croce. E che edificò la sua Chiesa sulla ferma pietra di Pietro, assicurando che
le forze dell’inferno non avrebbero mai prevalso contro di essa e che con essa
sarebbe rimasto fino alla consumazione dei secoli. + te lo comanda il segno
sacro della Croce + ed il potere di tutti i misteri della nostra fede cristiana.
Te lo comanda l’eccelsa Madre di Dio, la Vergine Maria + che dal primo istante
della sua Immacolata Concezione, ha schiacciato la tua testa orgogliosa. Te lo
comanda la fede dei santi apostoli Pietro e Paolo + e degli altri apostoli. te
lo comanda il sangue dei martiri, + e la potente intercessione di tutti i santi
e sante di Dio. V) O Signore ascolta la mia preghiera
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Si asperga il luogo con acqua benedetta, sia prima che dopo. Si tenga inoltre presente che l'esorcismo può essere compiuto SOLO SE SI E' IN GRAZIA DI DIO; ovvero se si ci è confessati e non si sia già caduti in peccato mortale.
‘Non praevalebunt’ - ‘Eccellenza, permette?’. Intervista-provocazione di Gianluca Barile a Monsignor Andrea Gemma. Che ribadisce: “Nel nome di Cristo anche i laici possono esorcizzare” Gli editoriali e le interviste di Mnor Andrea Gemma (nella foto con Papa Benedetto XVI)
sulla facoltà dei laici di effettuare preghiere di onsigliberazione ed esorcismi
hanno inevitabilmente animato il dibattito e attirato l’attenzione degli
‘addetti ai lavori’. Per meglio chiarire il pensiero di Sua Eccellenza, l’unico
Vescovo in Italia ad effettuare esorcismi, pubblichiamo questa
intervista-provocazione del nostro Direttore Gianluca Barile, da anni impegnato
come laico nel ministero della liberazione. di Gianluca
Barile
Eccellenza, andrò all’inferno se nel nome di Cristo scaccio i demoni?
Questo ministero è riservato solo ai sacerdoti delegati dal proprio Vescovo. Io,
invece, non sono che un povero laico… “Le auguro di evitare ad ogni costo le
fiamme dell’inferno e per questo non cesserò di aiutarLa con le mie preghiere.
Fuori dallo scherzo penso che alla Sua domanda si debba rispondere
articolatamente così. Anche il sottoscritto dapprincipio era un poco restio a
pensare che un qualsiasi cristiano potesse combattere il demonio. In seguito,
una più attenta lettura del Vangelo (cf Lc 10,17 ss), un confronto con
autorevoli esorcisti e, soprattutto, la rilettura di alcune vite di Santi non
presbiteri - l’ultima quella di San Gerardo Majella - mi hanno convinto che il
potere di respingere il demonio e le sue male arti appartiene a tutti i
discepoli di Gesù, in quanto battezzati e quindi membra del suo
corpo”.
Mi scusi, ma non c’è niente da fare, nessuno mi
toglie l’idea (e la paura) che andrò all’inferno: durante le preghiere di
liberazione e gli esorcismi utilizzo il rituale ufficiale della Chiesa e quello
in latino di Leone XIII. Eppure “Non ho presente al momento il documento
cui Ella allude; penso tuttavia che si tratti solo di una esclusività rituale
pubblica. In privato ognuno può attingere dal patrimonio stupendo della
eucologia ecclesiale per ottenere uno dei risultati più importanti, anzi direi
quello preliminare: la liberazione dal Maligno - “libera nos a Malo”. D’altra
parte, vorrei dire, se Ella constata, come mi ha assicurato, che i disturbati
dal demonio reagiscono prontamente alle Sue invocazioni, vuol dire che
l’efficacia della preghiera di liberazione è indubitabile. Conosco peraltro casi
in cui sacerdoti non espressamente delegati - ai sacerdoti è imposta la delega
vescovile (cf can
Eccellenza, comunque sia chiaro: mi guardo bene dal fare tutto ciò in
pubblico. Mi limito a farlo in privato, con qualche amico disposto a tenere
immobilizzati gli infermi, per rispettare la norma della Chiesa che dice: ‘Pubblicamente solo i sacerdoti delegati dal
Vescovo possono chiedere al demonio di abbandonare una persona’. Peccato che
tanti fratelli ‘indemoniati’ e tanti sacerdoti non credano che noi laici
possiamo esorcizzare… Come fare a convincere anche il clero che un battezzato
può ordinare in nome di Cristo agli spiriti infernali di abbandonare il corpo di
una persona? “Lei continui pure nella precauzione di
non esporsi in pubblico. Quanto a convincere coloro che negano quanto abbiam sin
qui detto, Le dirò che è impresa disperata. Oltretutto se non credono al demonio
e al suo potere non potranno convincersi che qualcuno - Papa compreso - possa
opporsi autorevolmente alla malvagia azione del demonio. Dica comunque a costoro
che rileggano con attenzione il Vangelo”.
Non Le nascondo che a volte temo di andare oltre:
faccio il segno della croce sulla fronte degli indemoniati, impongo
“A mio parere, mostrare ed anche imporre
oggetti sacri - specialmente reliquie di Santi - è cosa che ognuno può fare su
se stesso e su chiunque abbia bisogno di particolare grazia di Dio. Non
obietterei nulla quanto al segno di croce col pollice sulla fronte del
sofferente; escluderei tassativamente, come ho sempre espresso in questa
materia, l’imposizione delle mani e comunque il contatto di esse con il corpo
del posseduto. L’imposizione delle mani è un gesto tipicamente sacrale, in molti
casi, come nella Messa e nel rito dell’ordinazione; un gesto epicletico, ed è
condizione necessaria per la trasmissione, “ex opere operato”, dello Spirito
Santo. Evitare di imporre le mani è
oltre tutto - mi creda - una necessaria precauzione che libera da possibili
spiacevoli conseguenze per sé e per gli altri. Anche Gesù del resto per
scacciare i demoni non faceva altro che adoperare la sua voce imperativa. Anche
il laico quindi al riguardo si limiti a … parlare, adoperando formule che gli
tornino utili, le quali tuttavia abbiano almeno implicito il ricorso alla
potenza di Dio e quindi abbiano significato di supplice preghiera e si fondino
sulla strumentalità di ogni intervento spirituale: è Dio che salva, è Dio che
schiaccia la testa al demonio. Tutti noi non siamo che strumenti: più siamo
consapevoli della nostra nullità, più il nostro intervento sarà efficace”.
Chiedere l’ora e il giorno della liberazione a questi spiriti, il loro
nome, attraverso quale rituale magico o maleficio erano arrivati a possedere una
persona: Eccellenza, un semplice laico non può tutto ciò. O
sì? “Consiglio di evitare ad ogni costo
qualsiasi domanda del genere, anche perché, secondo la mia esperienza, il
demonio si diverte a prenderci in giro, soprattutto se si accorge di una morbosa
curiosità. Il laico si senta onorato di inserirsi nella incessante preghiera di
Cristo e della Chiesa, si accontenti quindi di volgere insistenti suppliche a
Dio a favore dei suoi fratelli, specialmente quelli particolarmente tribolati.
Questa incessante preghiera è il migliore aiuto che i laici possono dare, specie
nel momento in cui assistono di presenza il sacerdote esorcista”.
Eccellenza, Le assicuro che non ho mai chiesto o accettato neanche un
bicchier d’acqua in cambio del mio umile servizio. Ma purtroppo c’è chi lo fa e
non esorcizza neanche realmente nel nome di Cristo. Come fare a distinguere un
laico ‘serio’ da un approfittatore o, peggio, da un
mago? “Lodevolissimo, anzi assolutamente
necessario, il rifiuto di ogni materiale compenso. D’altra parte, per
distinguere chi opera santamente da chi mercifica qualsiasi intervento religioso
o pseudo religioso, o peggio, chi anche inconsciamente si fa ministro di Satana,
basta vedere se chiede in cambio qualcosa”.
Sappiamo che Lei sta scrivendo la seconda parte del Suo grandissimo
successo editoriale, ‘Io, Vescovo esorcista’. Posso chiederLe, a tal proposito,
la carità, a nome dei tanti fratelli impegnati nel ministero della liberazione,
di dedicare un capitolo a noi laici spiegando come e perché possiamo
esorcizzare? “Prometto!”.
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"Ecco perchè il Diavolo teme questo Papa" di Gianluca Barile
CITTA’ DEL VATICANO - “E’ una tragedia: Benedetto XVI è ancora più
forte, è ancora peggio di Giovanni Paolo II”. E’ stata questa l’accoglienza
riservata da Satana al Cardinale Joseph Ratzinger poche ore dopo la sua
elevazione alla Cattedra di Pietro, nell’aprile del 2005. Il Diavolo, per
l’esattezza, parlò per bocca di una donna - posseduta - sottoposta ad esorcismo
da Monsignor Andrea Gemma, Arcivescovo Emerito di Isernia-Venafro, uno dei pochi
prelati, se non il solo, ad esercitare il ministero della liberazione dal
Maligno, che ha raccontato l’aneddoto in questa intervista esclusiva concessa a
‘Petrus’ di ritorno da un
pellegrinaggio a Lourdes.
Monsignor Gemma, il Diavolo non sembra proprio aver gradito l’elezione di
Benedetto XVI… “Esatto. Me lo confermò lui stesso, il
‘signor malefico’. E questa sua espressione non mi meravigliò. Non bisogna
dimenticare, infatti, che il Cardinale Ratzinger ha sempre combattuto il Maligno
e messo in guardia l’umanità dai pericoli del Demonio”.
Eccellenza, a conferma di quanto Lei dice, si parla con insistenza di una
possibile istruzione del Santo Padre per obbligare i Vescovi a nominare un
numero stabile di esorcisti diocesani. “Volesse il cielo che il Papa preparasse
questo documento, ce n’è davvero bisogno! Quando ho appreso la notizia, ho
gioito. Ed ho avuto la conferma che Benedetto XVI è il Papa giusto per
affrontare in questa epoca la battaglia contro Satana. Che Dio lo conservi a
lungo sul trono di Pietro! Avevamo proprio bisogno di Lui. Basti pensare già al
fatto che è stato l’unico Papa in tutta la storia a lodare e ad incoraggiare
pubblicamente gli esorcisti per il ministero loro
affidato”.
Qualcuno ha però manifestato scetticismo verso
l’istruzione… “Si tratta di ignoranti! Chiederò
personalmente un’udienza privata al Santo Padre per sollecitare la pubblicazione
di questa nota e per chiedergli di continuare ad essere al nostro fianco. Sì,
c’è bisogno che i Vescovi nominino almeno un esorcista fisso per ogni Diocesi!
Sono certo che il Santo Padre non deluderà le attese di chi si attende questa
forte iniziativa”.
Il fatto che si parli di un richiamo all’obbedienza da parte di Benedetto
XVI ai Vescovi perchè deleghino stabilmente degli esorcisti, denota una grande
carenza in materia. “Purtroppo è così. Devo dire che ha
ragione il mio amico Padre Gabriele Amorth quando sostiene che molti Vescovi
sono i primi a non credere all’esistenza del Demonio. Lo posso testimoniare
anch’io: da 16 anni, da quando mi è stata conferita la dignità episcopale, mi
avvalgo della facoltà di esorcizzare in prima persona, ed ho ricevuto poveretti
provenienti da ogni parte d’Italia per essere liberati dal Maligno perché nelle
loro Diocesi il Vescovo è scettico o eccessivamente prudente e non nomina nessun
esorcista. E il Diavolo se la ride. Pensi, quasi sempre mi dice: ‘Sei solo, sei
l’unico, gli altri Vescovi non credono neanche all’inferno, se tutti facessero
come te, se tutti esorcizzassero, noi spiriti maligni saremmo spacciati. E anche
il Papa è isolato in questa lotta’. Credo non ci sia nulla da aggiungere…”.
Monsignor Gemma, una bella soddisfazione personale per Lei, ma per
“Già. Veda, io non voglio giudicare i
miei confratelli Vescovi, ma mi chiedo: dove è andato a finire il Catechismo
della Chiesa Cattolica (la cui ultima versione è stata peraltro curata proprio
da Benedetto XVI quando era ancora Cardinale)? In esso è scritto chiaramente che
Satana esiste in tutta la sua pericolosità e chi non crede nella sua esistenza è
fuori dalla Chiesa. Mi domando: questi Vescovi, e i sacerdoti che come loro non
credono nel Demonio, hanno letto il Catechismo? Possibile che non ricordino
neanche il capitolo 12 dell’Apocalisse, quello in cui San Giovanni parla del
dragone rosso? Sarà ignoranza, sarà distrazione, ma certe omissioni
contribuiscono a disorientare e a far essere
Intanto la gente corre dai maghi… “Ed è proprio così, lo scriva a chiare
lettere, che si diffondono principalmente le possessioni diaboliche. I maghi -
io non faccio distinzione tra magia bianca o nera - invocano Satana per esaudire
le richieste dei loro clienti. Ma, sempre, prima o poi, il Diavolo presenta il
conto. Cosicché chi è andato da un mago, inizia ad essere vessato, ossessionato
o addirittura posseduto dal Maligno. E nel frattempo i maghi, quelli veri,
quelli dediti all’occultismo, incuranti del fatto che si dannano l’anima, si
riempiono i portafogli con la complicità del Maligno e le sofferenze di poveri
sventurati”.
Eccellenza, anche le sette sataniche sono in netto aumento e coinvolgono
particolarmente i giovani. “Tutta colpa della perdita dei valori
alti. Ormai la gente, e in particolar modo i giovani, non crede più
all’esistenza del giudizio finale, del Paradiso, del Purgatorio e dell’Inferno.
Si vive come non si dovesse mai morire o come se tutto dovesse finire con la
morte.
Monsignor Gemma, cosa stiamo vivendo? Quest’epoca sembra degenerata.
Genitori che uccidono i figli e viceversa, violenze di ogni tipo,
guerre… “Siamo tutti in lotta contro Satana.
Questo perfido essere sta tentando in maniera disperata e spregiudicata di
conquistare il mondo e chi lo abita; nulla di nuovo, Gesù stesso ci dice che la
battaglia durerà sino alla fine dei tempi. Ma noi non dobbiamo scoraggiarci o
demordere, ma reagire pregando, affidandoci al Signore e proclamando
Proprio come ci esorta a fare il Santo Padre Benedetto
XVI… “Il fatto che Satana abbia paura del Papa, vuol dire che è sulla strada giusta. Che Dio guardi e protegga il Santo Padre Benedetto XVI! Non tutti sanno che Giovanni Paolo II è molto invocato negli esorcismi, e il Diavolo soffre molto all’udire il suo nome. E’ dunque confortante che Benedetto XVI venga considerato dagli spiriti maligni un avversario addirittura più pericoloso, letale e potente del suo venerato predecessore”.
Dalla pagina del libro di Don Pasqualino Fusco ( Esorcista ), Preghiere di liberazioni dal mailigno a pag 349... i è preteso di vietare ai fedeli l'uso della formula di esorcismo, pubblicata per ordine del papa Leone XIII. Ora bisogna dire che tale divieto non ha valore. In effetti, uno di grado inferiore non ha il diritto di vietare l'uso di una preghiera pubblicata per ordine di un sommo Pontefice. II Catechismo della Chiesa Cattolica, pubblicato nel 1992, stabilisce che "I'esorcismo solenne,chiamato Grande Esorcismo, può essere praticato solo da un sacerdote con il permesso del vescovo" (n. 1673). Ciò significa che l'esorcismo privato, recitato anche da laici, è autorizzato, senza il permesso esplicito del vescovo, in conformità all'insegnamento comune dei Padri della Chiesa e dei teologi, e soprattutto in conformità con le parole di Gesù, che nessuno, nel modo più assoluto, ha il diritto di contraddire: "E questi sono i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni..." (Mc 16,17) (1). Naturalmente ciò va inteso nel senso che l'esorcismo vero ( IL MAGGIORE )e proprio lo può fare solo il sacerdote autorizzato dal vescovo, mentre tutti i cristiani possono fare le preghiere di liberazione. In realtà - secondo il parere di P. Amorth - il cosiddetto "esorcismo di Leone XIII" è una preghiera di liberazione che in pubblico i fedeli non possono fare, ma privatamente - come preghiera privata di liberazione rivolta al Signore per sè e per gli altri - si può fare tranquillamente.
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