Siamo tutti Esorcisti

Padre Pellegrino Ernetti

 

 

Abbiamo già precedentemente trattato dell'attivi­tà ordinaria e straordinaria del demònio. Ed abbiamo detto che, a rigore di Diritto Canonico, soltanto per la "Ossessione" è necessario il permesso dell'Ordi­nario, cioè del Vescovo diocesano. Ma approfondia­mo meglio.Cosa precisamente stabilisce il Nuovo Codice di Diritto Canonico? Anzitutto c'è da dire che il nostro caso viene trattato nella parte dei "SACRAMENTA­LI" e non dei "sacramenti". "I sacramentali sono segni sacri con i quali, in certo qual modo ad imitazione dei sacramenti, sono significati effetti anzitutto spirituali ed ottenuti mediante l' impetrazione della Chiesa" (can. 1166). "I Sacra­menti invece, del Nuovo Testamento, istituiti da Cristo Signore ed affidati alla Chiesa, in quanto azioni di Cristo e della Chiesa, sono segni e mezzi con cui la fede è espressa e rafforzata, si rende il culto a Dio e si attua la santificazione degli uomini, e per questo massimamente contribuiscono a porta­re, consolidare e manifestare la comunione eccle­siastica; pertanto, nel celebrarli sia i sacri ministri, sia gli altri fedeli debbono usare somma venerazione e debita diligenza" (can. 840).

Come si vede, in analogia con i sacramenti, anche i sacramentali sono "SEGNI" della fede orante e intercedente della Chiesa (exEcclesiae impetratione), la quale, mediante il linguaggio proprio della litur­gia, impetra, secondo la specificità di ogni sacra­mentale, grazie e aiuti attuali e anche favori tempo­rali, utili al credente nel piano salvifico.

I sacramentali hanno una certa somiglianza con i sacramenti in quanto sono anch'essi mezzi per ottenere la grazia, ma differiscono profonda­mente dai sacramenti per vari motivi:

1) per l'origine: i sacramenti sono stati istituiti da Cristo, mentre i sacramentali vengono proposti dalla Chiesa;

2) per gli effetti: i sacramenti producono direttamente la grazia santi­ficante o il suo aumento; i sacramentali ottengono direttamente soltanto grazie attuali e aiuti divini;

3) per il modo di azione: mentre i sacramenti hanno la loro efficacia per la valida amministrazione (ex opere operato), l'efficacia dei sacramentali è ottenuta in forza della dignità morale di colui che compie il rito e di colui che l'accoglie (ex opere operantis);

4) per il numero: i sacramenti sono sette, mentre il numero dei sacramentali è indefinito e, per disposizione della Chiesa, può variare secondo le diverse circostanze.

Come nella liturgia sacramentale, l'aspetto trinitario è costitutivamente presente ed operante, poiché solo così si significa che l'effetto spirituale che consegue, impetrato dalla Chiesa, è sempre donato dal Padre median­te il Figlio nello Spirito Santo (vedi: Commento al Codice di Diritto Canonico, Pontificia Università Urbaniana, Roma 1985, pag. 681 ss.).

(Una trattazione abbastanza completa, sotto l'aspetto teologico, liturgico e giuridico, la si trova nella collana ANAMNESIS, vol. VII, I sacramentali e le benedizioni, Ed. Marietti 1989, da pag. 167 e ss. a cui ci riferiremo spesso; l'autore è Achille M. Triacca).

L'esorcismo, dunque, è un sacramentale, è un atto di culto divino, inteso alla santificazione. Questo si evince dalla attuale "mens" giuridi­ca. Infatti nell'attuale Codice di Diritto Canonico abbiamo un solo canone che parla di esorcismo, è il 1172, il quale recita così: "1. Nessuno può legittimamente pronunciare esorcismi sugli ossessi, se non abbia ottenuto dall'Ordinario del luogo la peculiare ed espressa licenza. 2. Questa licenza sia concessa dall'Ordinario del luogo soltanto ad un presbitero dotato di pietà, di scienza, di prudenza e di integrità di vita".

Ora questo Canone appartiene al Titolo I che tratta dei sacramentali, e che, a sua volta è contenuto nella II parte ("Degli altri atti del culto divino") del libro IV, il quale tratta appunto "dell'ufficio della chiesa di santificare" i fedeli. Dunque, dicevamo, l'esorcismo, nella mente e concezione della Chiesa, rientra nei sacramentali che, da una parte realizzano il "culto divino", e dall'altra parte "donano la santificazione", in questo caso liberando il fedele da qualsiasi presenza demoniaca.

Nella riforma conciliare sono stati emanati sinora quattro documenti riguardanti l'esorcismo:

1) L'Ordo Baptismi Parvulorum: il rito per battezzare i bambini (il 15/ 5/1969), dove si dà per certa l'esistenza dell'esorcismo sul battezzando bambino;

2) L'Ordo benedicendi Oleum...: il rito per benedire gli olii sacri (3/12/ 1970), dove si parla degli effetti dell'esorcismo;

3) L'Ordo initiationis christianae adultorum: il rito dell'iniziazione degli adulti (6/1/1972, dove si danno per certi: a) l'esistenza dell'esorcismo per il battezzando adulto; b) la loro descrizione rituale celebrativa; c) la distinzione tra exorcismi primi, seu minores e in exorcismi inseriti negli scrutinia; d) i ministri di dette forme di esorcismi; e) gli effetti degli esorcismi.

4) Il Codice di Diritto Canonico, al canone 1172 già citato, ove si parla dell'esorcismo agli ossessi (15/1/1983).

Dai precedenti documenti ufficiali della Chiesa risulta:

1) che gli esorcismi, in senso stretto, sono a) l'esorcismo liturgico che la Chiesa usa per l'amministrazione del Battesimo, il cui soggetto è il catecumeno (bambino o adulto), i cui ministri sono il presbitero, il diacono e anche il catechista; b) l'esorcismo liturgico-giuridico, il cui soggetto è "l'ossesso", e il cui ministro è il presbitero "dotato di pietà, di scienza, di prudenza e di integrità di vita".

2) che gli esorcismi sono un rito sacramentale di cui la Chiesa fa uso come benedizione invocativa su persone, i cui scopi sono vari: catechetici, formativi, di disposizione (al Battesimo-Cresima-Eucaristia), di libera­zione dall'influsso diabolico (quest'ultimo scopo c'è sempre); inoltre gli esorcismi fanno comprendere i veri caratteri della vita spirituale, la lotta fra la carne e lo spirito, il continuo bisogno dell'aiuto divino per lottare in continuazione contro il nemico di Cristo e dei suoi seguaci, per essere liberati dall'influsso del peccato originale e dagli assalti di Satana, per essere rinvigoriti nel cammino spirituale verso l'incontro del Signore che viene incessantemente nei cuori.

Riflettendo teologicamente sulle realtà bibliche, ci appaiono tre realtà irrefutabili:

1) Dio ha creato il mondo "BUONO" ( "viditDeus quod esset bonum" Gen 1,10. 12,18. 21.25) e "BELLO" (pulchrum);

2) il peccato e la morte sono opera del demònio da lui realizzate proprio in questo mondo "buono e bello"; ed egli ne è divenuto il "principe" e se ne è fatto possessore ("totus mundus positus est in maligno... princeps huius mundi..." I Giov 5,19 passim).

3) Questo principe-diavolo di questo mondo "è stato già giudicato, gettato fuori... non ha potere sul Cristo... che è il vero RE dell'universo... e a cui tutto deve essere progressivamente assoggettato, perché ogni realtà visibile e invisibile nei cieli e nella terra è stata creata in vista di Lui e per Lui (S. Giovanni, S. Luca, S. Paolo e tutto il Nuovo Testamento ne parla in continuazione). Pertanto: negare l'esistenza del demònio e i suoi malefici effetti, vuol dire negare il Cristo e la Sua opera salvifica che si prolunga nei secoli mediante l'opera della Sua Sposa, la Chiesa, alla quale Egli ha dato il preciso mandato di "scacciare i dèmoni". Come abbiamo detto più volte, e come lo stesso Satana ripete nei vari esorcismi, il negare la sua esistenza è un vero e grande favore che gli si fa, perché possa operare nelle anime con maggiore libertà ed efficacia. E quei fedeli e sacerdoti e vescovi che lo negano, sono dei veri ERETICI, in quanto la sua esistenza è un DOGMA doppiamente affermato sia, cioè, da Gesù e sia dalla sua Chiesa. Il problema delle scienze moderne di psichiatria e di psicologia non ha nulla a che vedere con l'esistenza di Satana e dei suoi infernali effetti: NON CONFONDIAMO le idee e le realtà. Ed è inutile, anzi dannoso alla vera e solida fede cristiana, lo scandalizzarsi allorché anche i Papi ne parlano esplicitamente, come abbiamo già ricordato (cfr. il disc. Liberaci dal male di Paolo VI, del 23/11/1972; e quello di Giovanni Paolo 11, La vittoria di Cristo sopra lo spirito del male, del 24/ 8/1986: che suscitarono veri e propri scandali farisaici e morbosi sia presso giornalisti laici, e sia presso pseudo-cristiani...).

Nella teologia liturgica esistono alcuni princìpi fondamentali:

1) Quanto Cristo fece nella sua vita, la Chiesa nei e con i suoi fedeli lo perpetua nel tempo e nello spazio, sempre in un contesto liturgico-vitale;

2) La Chiesa altro non fa che attuare, nel corso del tempo, in modo ANAMNETICO (perciò vero ed efficace), quanto Gesù ha compiuto nella sua vita terrena con una modalità simile alla nostra, e che ora noi compiamo con Lui, con una modalità analoga alla Sua di Sommo ed Eterno Sacerdote.

3) L'autentica specificità e novità del modo di agire del cristiano è, e deve essere, unicamente in relazione al modo di agire di Cristo. Quanto Cristo fece nella sua vita, la Chiesa lo rivive nei suoi singoli fedeli.

Dunque anche l'esorcismo è una ATTUAZIONE ANAMNETICA del modo di agire di Gesù vittorioso sul male e sull'autore del male, Satana. "Se è vero che a causa del peccato dell'uomo nel mondo è entrato il male, è anche vero che a causa dell'Incarnazione del Verbo e della sua Passione, Morte e Risurrezione, la corruzione della natura umana è stata redenta. La persona può diventare figlia di adozione di Dio e vincere le potenze delle tenebre che dominano il mondo. Il Cristo stesso che fu tentato dal Satana, ha vinto. Anzi nella Sua vita più volte scacciò il Satana facendo prevalere su di lui la sua divina.volontà. Specialmente l'evangelista Luca sottolinea che il Satana tentò il Cristo addirittura nella passione, dunque nel momento culminante del suo Mistero Pasquale. Tuttavia è certezza del deposito della fede cristiana sia che Cristo è vittorioso per mezzo dello stesso Mistero Pasquale da Lui compiuto, sia che Egli compartecipa la sua vittoria ai redenti del Suo Sangue. Essi sono sospinti ad agire come Egli ha agito, facendo del bene e liberando gli oppressi dal diavolo. D'altro canto i Dodici, ed altri discepoli, erano già stati ammaestrati e spinti ad agire contro Satana, direttamente da Cristo. Egli ha instaurato un regno di fede i cui confini progressivamente si estendono quanto più diminuisce la presenza attiva del demònio. Fa parte del primitivo deposito della fede un insieme di certezze che non si possono intaccare, senza svilire in qualche modo l'adorabile volontà del Cristo. Esse possono essere così sintetizzate:

a) La necessità di pregare per essere liberati dal male-maligno (Mt 6,13).

b) La convinzione di essere sotto l'efficacia della domanda del Cristo mediatore presso il Padre perché "i suoi" siano preservati dal maligno (Gv 17,15).

c) La persuasione che per mezzo di Cristo il principe di questo mondo è gettato fuori (Gv 12,31).

d) L'impellente esigenza di realizzare quanto Cristo ha promesso a chi crede, di scacciare cioè i dèmoni in nome Suo (Mc 16,17).

e) La convinzione che in ragione della Persona di Cristo e della sua autorità, in forza dello Spirito Santo, i cristiani possono comandare al più forte di loro, ma non di Cristo (At 16,16-19) (cfr Triacca, o.p.).

Fin dalle primitive comunità cristiane, le espressioni o formule esorcistiche variavano: dallo scongiuro indicativo (exorgizo te, adiuro te...) al deprecativo (erradicare, effugare, discede...), all'ottativo di supplica (rogamus, deprecamur...). Inoltre esistono anche delle formule direttamente epichetiche sia indicative (benedico, invoco, confirmo) sia deprecative (aspice, mitte...) sia ottative (benedictio, descendat...).

Il soggetto-oggetto dell'esorcismo sono state sempre le cose, gli animali e le persone ossesse dal demònio. Si fanno benedizioni di santificazione su tutti gli elementi creati "buoni" da Dio, ma che il demònio ha voluto profanare con la sua nefasta presenza. L'azione del Cristo Redentore e Salvatore è anamneticamente ripresentata e, con efficacia, esercitata "in mysterium". Tutto ciò che ha compiuto Cristo è passato nei misteri che riattualizzano, in forma vitale e reale, gli atti divini del Redentore (S. Leone Magno). - "Hodie Christus natus est... Hodie Christus apparuit... Hodie crucifixus est... Hodie resurrexit... Hodie ascendit ad Patrem..." È la teologia dell`OGGI", nel quale, la Chiesa, celebrando il singolo mistero, lo attua realmente. E quando esorcizza l'ossesso, è ancora il Cristo che, per mezzo della Chiesa, esorcizza: infatti il ministro sacro lo fa nel "nome di Gesù" che, appunto volle e disse: "In nomine meo eicite demonia". È Gesù, è sempre nel Suo nome che la Chiesa agisce: agisce "in persona Christi". Oh, la forza del NOME DI GESÙ! Nel Suo nome gli Apostoli e i Santi guariscono le membra inferme dei malati, risuscitano i morti e... scacciano i dèmoni. Il NOME di Gesù è la più grande forza che la Chiesa possiede per vincere sempre contro ogni "potenza delle tenebre".

La Chiesa è convinta che ogni anima porta in sé il peccato originale, e dunque è sotto l'azione di Satana, donde la sua cura pastorale e l'azione santificatrice, seguendo il suo Cristo e Sposo. Da qui sono nate le tantissime espressioni eucologiche che significano la continua rinuncia a Satana e l'adesione a Cristo. La Chiesa non ha mai cessato di ricordare ai suoi fedeli la necessità del combattimento contro Satana. I cristiani infatti "sono nel mondo, ma non appartengono al mondo" (Gv 17,11.14.16), ma al Cristo che li ha redenti dal dominio di Satana. È da meditare il brano seguente di S. Paolo che prepara il cristiano alla infernale lotta: "Raffor­zatevi nel Signore e con la sua possente forza vestite l'intera armatura di Dio per contrastare le ingegnose macchinazioni del diavolo: infatti NON LOTTIAMO CONTRO UNA NATURA UMANA MORTALE, ma contro i principi, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo oscuro, CONTRO GLI SPIRITI MALIGNI DELLE REGIONI CELE­ STI. Per questo motivo indossate l'intera armatura di Dio per resistere nel GIORNO MALVAGIO e, dopo aver tutto predisposto, TENETE SAL­DAMENTE IL CAMPO. State saldi dunque, avendo già ai fianchi la cintura della verità, indosso la corazza della giustizia, e calzate i piedi con la prontezza che dà il Vangelo della pace; in ogni occasione imbracciando lo scudo della fede, col quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio: mossi dallo Spirito pregate incessantemente con ogni sorta di preghiera e di supplica..." (Ef 6,10-18).

Nella Chiesa l'eucologia esorcistica si presenta sotto due aspetti:

1) come preghiera "apotropaica" (dal greco: apotropaios-apotrepein, cioè "allontanare") che cioè "allontana-scaccia" l'influsso e la presenza di Satana dalle persone e dalle cose;

2) come preghiera "preventiva" (alcuni la chiamano anche "profilattica", nel senso di "mettere in guardia da..."): sono cioè preghie­re che prevengono l'influsso diabolico e impediscono di agire sui fedeli e sulle cose.

Le preghiere e l'esorcismo "apotropaico" è antichissimo e nasce dallo stesso Gesù che ammonisce di scacciare il demònio mediante il digiuno e le preghiere (Mt 17,20-21).. L'esorcismo pertanto è, sotto un certo aspetto, istituito dallo stesso Gesù; mentre l'esorcistato è di molto posteriore, si legga la Traditio Apostolica.

Le preghiere e l'esorcismo "preventivo" è innato nello stesso stato di essere del cristiano in quanto battezzato, poi cresimato e che vive della Eucaristia. Dal carattere battesimale gli proviene già il titolo di vero "lottatore" contro Satana. E la stessa preghiera del Pater poster gli dona il titolo valido per lottare già in forma "preventiva". Egli non soltanto ha lo stretto "dovere" di soldato e seguace di Cristo che è venuto in terra "per distruggere le opere del demònio", ma ne ha anche il "diritto" a parteci­pare a questa lotta, diritto sempre anche esso proveniente sia dal carattere battesimale, sia dal carattere crismale, e, nutrito di Gesù alla mensa eucaristica, diventa sempre più forte per ottenere la vittoria, insieme al suo Re e Vincitore Cristo.

Dunque: tutti siamo esorcisti, lottatori e vincitori contro Satana! Ma si spiega anche che, come esorcista, il fedele altro non fa che esercitare ed espletare il suo JUS NATIVUM connaturato nel sacerdozio comune dei fedeli: il fedele in tal caso agisce nella Chiesa in quanto appunto battezzato e cresimato. "Ciò è più che lecito; anzi è opportuno e salutare che ogni fedele faccia per sé almeno per l'ambito del mondo (persone­cose) che lo circonda ogni sforzo, preghiera, azione per tener lontano l'influsso, quale che sia, di Satana, impedendogli di agire in forza di Cristo. Dall'agire del singolo fedele all'agire su scala ecclesiale (e viceversa) c'è continuità. È all'Ecclesia in quanto tale, e cioè in quanto ministra ufficiale del mandato di Cristo, che spettano le forme di esorcismo apotropaiche" (cfr. Triacca l.c.). Infatti una volta che il catecumeno è battezzato in Cristo in virtù dello Spirito ed è confermato nello Spirito in virtù di Cristo, egli comincia a possedere lo jus nativum congiunto ad una obbligatorietà ontologica per espletare l'esorcismo profilattico, fino a potere (per mandato della Chiesa se si tratta di un ministero ufficiale) espletare l'esorcismo apotropaico (ivi). Non dimen­tichiamo poi che tutte le formule genuine esorcistiche sono formule epicletiche: è lo Spirito Santo, il digitus Dei con cui lo stesso Cristo scacciava i dèmoni, che opera la vittoria del mistero pasquale che Cristo ha realizzato e con cui ha vinto il peccato, la morte e il maligno.

 

Ma se tutti siamo esorcisti, allora in che consiste la figura dell'"esorcista"?

 

Chi è l'esorcista, oggi tanto chiacchierato e tanto malamente compreso? Quasi sembra una bestia strana, da baraccone, a cui si perviene come ad un tocca-sana per tutti i malanni di questo mondo come se tutti, appunto, fossero opera soltanto del demònio!

Abbiamo riportato sopra il testo ufficiale del Codice di Diritto Canoni­co, il quale è molto chiaro e preciso, ma purtroppo male, e volutamente, interpretato anche da certi stessi "esorcisti". Dunque vediamo di analiz­zare e approfondire questo testo che così recita: Canone 1172:

"1 - Nemo exorcismus in obsessos proferre legitime potest, nisi ab Ordinario loti peculiarem et expressam licentiam obtinuerit.

" 2 - Haec licentia ab Ordinario loti concedatur tantummodo presbytero pietate, scientia, prudentia ac vitae integritate praedito".

Ho voluto riportare qui il testo latino ufficiale (precedentemente ho riportato la traduzione italiana) per meglio chiarire il significato.

a) Anzitutto, il testo parla unicamente di "esorcismi negli ossessi" termine ben preciso nell'attività demoniaca, da non confondere con altri termini pure appartenenti a tale attività infernale. Precedentemente ho spiegato in che consiste l'attività ordinaria e straordinaria. Per ricordare sintetizzo e l'una e l'altra:

Attività ordinaria del demònio: favorisce in noi il risveglio delle tre concupiscenze per tentarci e indurci al peccato. Noi sappiamo che la spinta al male ci proviene da tre cause: dalla nostra natura, ferita dal peccato originale, dal mondo e dal demònio. Purtroppo Satana "risve­glia" in noi continuamente le tre concupiscenze con pressanti tentazioni di superbia-orgoglio, di lussuria, di avidità a tutti i livelli e in tutte le categorie, dal singolo individuo, alla famiglia, alla società, in campo politico, economico, diplomatico ecc., per cui Gesù giustamente disse: "Totus mundus positus est in maligno: tutto il mondo è nelle mani del maligno": nessuno vi può scampare!

Attività straordinaria del demònio: consiste in una gradualità di attività demoniaca sempre più grave che oggi viene così denominata dai migliori teologi-esorcisti:

1) Soggezione diabolica (chi fa un patto esplicito o implicito col demònio, si dona volontariamente al demònio);

2) Disturbi esterni (sofferenze fisiche, battiture, pugni, flagellazioni da parte del demònio);

3) Infestazioni diaboliche (assalti demoniaci agli averi, ai luoghi, agli oggetti);

4) Vessazioni diaboliche (manifestazioni più o meno gravi, diaboliche, che possono colpire persone o famiglie nella salute, negli affetti ecc.);

5) Invasioni diaboliche (sindrome intellettuali e sdoppiamento intellettivo, ma non volitivo);

6) Possessioni diaboliche (forme gravi di presenza diabolica col possesso del corpo, non dell'ani­ma, per cui l'individuo fa e dice cose che non direbbe mai se fosse in stato normale);

7) OSSESSIONE DIABOLICA (comporta la presenza perma­nente del demònio in un corpo umano, ed implica il blocco mentale intellettivo, volitivo e affettivo).

Ora il nuovo Codice di Diritto Canonico si interessa soltanto di questa ultima forma dell'attività straordinaria del demònio, la OSSESSIONE: "Nessuno può legittimamente pronunciare esorcismi sugli OSSESSI, se non abbia ottenuto dall'Ordinario del luogo la peculiare ed espressa licenza".

b) Da osservare attentamente: il Codice parla di "esorcismo" soltanto ed unicamente in questo canone, e mai più. Inoltre questo canone non parla se non di "ossessi". In terzo luogo non ordina affatto al Vescovo di "nominare" degli esorcisti, come purtroppo oggi insistentemente dicono e vogliono certi stessi esorcisti poco preparati in Diritto Canonico, e si permettono addirittura di tacciare i Vescovi di "essere in peccato mortale" qualora non nominino esorcisti nella propria diocesi. No, nessun Vescovo "deve nominare esorcisti" in forza del Diritto Canonico. Al contrario, è il singolo sacerdote che "deve domandare la peculiare ed espressa licenza all'Ordinario" qualora si trovasse di fronte ad un ossesso da esorcizzare. Al Vescovo, invece, spetta discernere se il sacerdote richiedente abbia o meno le dovute e debite qualità "di pietà, di scienza, di prudenza e di integrità di vita" per poter lottare contro il demònio esistente in una creatura in forma ossessiva.

Anzitutto una domanda: perché mai il Codice vuole che il sacerdote richieda il permesso del Vescovo soltanto allorché si tratta di "ossesso" e non per le altre forme di attività ordinaria e straordinaria del demònio? - La risposta è questa: solo l'ossesso è totalmente e permanentemente in balìa del demònio, con il totale "blocco mentale intellettivo, volitivo e affettivo". In tal caso l'ossesso non pensa più, non vuole più, non ama più per sé, bensì solo manovrato e diretto dal diavolo, il quale sa tutto e conosce il sacerdote e i presenti; troppe volte ha detto e svelato fatti nascosti anche di vita interiore e peccaminosa. Ecco allora la necessità della autorità "superiore" di colui che ha la pienezza del sacerdozio e che incarna la "Ecclesia" in quella comunità diocesana: il sacerdote agisce in virtù di questa "pienezza sacerdotale" del Vescovo, del successore degli Apostoli sui quali Cristo ha fondato la sua Chiesa, con tutti i poteri divini.

Dunque non esiste un "ufficio-munus" che abbia il nome di "ESORCISTA" nel Codice di Diritto Canonico. Pertanto il Vescovo non deve nominare affatto nessun "esorcista", quasi fosse un "ufficiale" di Curia ovvero diocesano. Il Vescovo come detto deve soltanto dare il permesso ad un sacerdote, per benedire un ossesso, e basta. Infatti l'esorcismo non è altro, come già detto, che una benedizione ovvero un sacramentale da recitare sulla povera e mal capitata creatura.

Per tutte le altre attività demoniache, sopra elencate, tutti indistinta­mente i battezzati e cresimati hanno il "munus" e il "dovere" di lottare insieme a Gesù per debellare il nemico infernale. Tutti siamo dei "soldati di Gesù", tutti siamo dei "lottatori" che - come dice S. Paolo - lottiamo "nello stadio" di questo mondo; continuiamo cioè l'opera di Cristo per "distruggere le opere del demònio". Lottiamo in forza del nome adorabile di Gesù. Egli infatti ce ne ha dato il mandato, prima di ascendere al cielo, quasi come suo testamento: "Questi saranno i segni che accompagne­ranno quelli che credono: NEL MIO NOME SCACCERANNO I DEMONI... imporranno le mani ai malati e questi guariranno" (Mc 16,17-18).

Lottare contro il demònio è un effetto e una conseguenza della nostra fede in Gesù; fa parte dei doni datici da Lui, ed insieme delle qualità del vero suo seguace che, usando la virtù della fortezza nello Spirito Santo, si schiera con Gesù e i suoi Apostoli e Martiri per "schiacciare" la testa del dragone infernale.

c) Da quanto detto, bisognerà RIPRISTINARE la vita e la pratica pastorale dei cristiani dei secoli antichi, durata sino al 1400 circa. Vita piena della presenza sacramentaria, per cui si vive la presenza di Dio in noi: il demònio sta lontano da queste anime, come dice l'Apostolo dell'amore, S. Giovanni: "Chi è nato da Dio preserva se stesso e il maligno NON LO TOCCA" (1 Gv 5,18).

Anzitutto vivere costantemente il BATTESIMO: è basilare ed essen­ziale nella lotta contro Satana. Noi apparteniamo a Gesù, in un continuo apporto di amore: per questo Satana e il mondo "ci odiano". La frequente rinnovazione delle promesse battesimali con le relative rinuncie a Satana, la frequente recita del Credo con la relativa riaffermazione della nostra fede ai sacri misteri della nostra religione, sono la nostra quotidiana forza, scudo e baluardo contro Satana.

Insegnare a vivere il sacramento della CONFERMAZIONE quando, appunto, divenimmo veri LOTTATORI, insieme a Gesù, contro Satana, mediante la effusione particolare dello Spirito Santo, che ci ha donato tutti i Suoi doni, e in particolar modo quello della FORTEZZA. "NON SPEGNERE LO SPIRITO SANTO" ci esorta S. Paolo. La devozione allo Spirito Santo dovrebbe essere la prima, al di sopra di qualsiasi altra. Oggi vi è troppo "devozionismo" e dispersione di forze spirituali: si dimentica troppo l'Autore e Fattore dei più grandi misteri della nostra fede, compreso quello del Mistero Pasquale, da cui provengono tutti i sacra­menti; ci si dimentica, ovvero si mette in ultimo luogo, lo Spirito del Padre e del Figlio, l'alter ego di Gesù, senza il quale nulla possiamo. Eppure Egli INABITA sempre in noi, e noi siamo il Suo tempio santo!

Il sacramento della CONFESSIONE, lo sappiamo, è la SECONDA TAVOLA della salvezza, dopo il Battesimo. I nostri peccati quotidiani, purtroppo, mai vengono meno. Ed è proprio su questo terreno che Satana costruisce la sua casa infernale. L'esperienza insegna che difficilmente Satana riesce a penetrare in un'anima che si lava frequentemente con il SANGUE preziosissimo di Gesù. Questo Sangue diventa la vera corazza dell'anima, contro la quale Satana potrà cozzare, ma non fare alcuna breccia. La frequenza assidua e costante è necessaria sia per chi prega l'esorcismo, e sia per chi ne avesse bisogno. Sono certo, dalla lunga esperienza, che il sacerdote dovrebbe lavare la sua anima nel sangue di Gesù anche quotidianamente, se vuole lottare insieme a Gesù contro Satana e riuscire vittorioso. È proprio e principalmente di questo sacra­mento che Satana ha paura! Lo ha detto tante volte lui stesso per bocca delle sue vittime! E, viceversa, non rare volte ha assalito quei sacerdoti, che hanno voluto cacciarlo da queste vittime, rinfacciando loro situazioni spirituali davvero vergognose...! Cristo ha vinto Satana con il proprio sangue. E l'Apocalisse esplicitamente ci dice: "Questi sono coloro che hanno vinto Satana con il Sangue dell'Agnello".

La SS.ma EUCARISTIA è poi il massimo elemento per la vittoria sicura contro Satana. Infatti mentre gli altri sacramenti ci donano la grazia divina, ciascuno secondo la propria finalità voluta dal Signore, l'Eucari­stia ci dona l'AUTORE di ogni grazia, con la Sua presenza di perenne sacrificio ed offerta al Padre proprio "per distruggere le opere del demònio". Il Calvario è la continua vittoria del Cristo sul demònio, sul mondo ("Io ho vinto il mondo") e sulla carne. Cristo, nella Eucaristia, diventa nostra vita, perché viene in noi in corpo, sangue, anima e divinità: Egli pertanto è il mio Redentore e Salvatore non soltanto in quel momento della comunione, ma sempre... perennemente... e io vivo in Lui e di Lui come il tralcio che vive della linfa della vite. Non ci sono altri spazi vuoti per Satana, ove vive pienamente Gesù!

Ovviamente, bisogna vivere poi una vita cristianamente autentica, senza dimenticare la devozione alla Madonna, agli Angeli custodi e alle anime del Purgatorio (questo sarebbe un argomento importante da trattare a parte).

 

CONCLUDENDO:

1) Tutti i battezzati, in quanto incorporati a Cristo nel battesimo ed avendo avuto lo Spirito Santo nella confermazione( Cresima )  come "lottatori e soldati di Cristo contro Satana", possono pregare, lottare in tutte le manifestazioni ordinarie e straordinarie demoniache, eccetto nel caso dell'ossessione.

2) II Codice di Diritto Canonico (can. 1172) stabilisce che, in caso di ossessi, il sacerdote, che deve benedire con preghiera esorcistica, abbia l'espresso permesso dell'Ordinario.

3) Sempre secondo il Codice, nessun Ordinario è tenuto a nominare esorcisti nella propria diocesi in forma permanente; anzi, stando alla lettera del detto canone, non potrebbe neppure farlo. Pertanto crolla quella mentalità di certi "esorcisti" italiani, secondo i quali l'Ordinario "sarebbe in peccato mortale" qualora non nominasse esorcisti nella propria diocesi.

4) Necéssita risvegliare e rilanciare una sana pastorale presso i fedeli, soprattutto una pastorale sacramentaria, affinché aumenti in loro la fede, la speranza e la carità "nell'Unico vero Agente" contro il nostro nemico, e sappiamo che "i ministri degli esorcismi preventivi e profilattici sono TUTTI I FEDELI in ragione del loro sacerdozio battesimale-cresimale" (Triaca, l.c.).

 

 

ESORCISMO MINORE DI PAPA LEONE XIII

 

 

 

 

Leone decimo terzo, pregate per noi

 

Quello che segue non è l’esorcismo solenne che puo’ farsi solo con l’autorizzazione del Vescovo. E’ quello semplice, composto dal papa Leone XIII, che puo’ essere recitato con frutto da ogni fedele. L’esistenza del demonio non e’ una favola. La Sacra Scrittura ce ne parla con abbondanza ammonendoci che il demonio e’ tutto occupato a danneggiare il genere umano, soprattutto sul piano spirituale, ma anche sul piano fisico e psichico. Persecuzioni, tentazioni, discordie, scandali ed anche disastri fisici, spesso vengono dal maligno. Solo la potenza di Dio ci libera dalle vessazioni di satana.

Si asperga il luogo con acqua benedetta, sia prima che dopo.

Si tenga inoltre presente che l'esorcismo può essere compiuto SOLO SE SI E' IN GRAZIA DI DIO; ovvero se si ci è confessati e non si sia già caduti in peccato mortale.

N.B. al segno di + segnarsi.

Anche se non fa parte del rito, molti esorcisti sono soliti cominciare con la lettura dell’inizio del Vangelo di S.Giovanni.

“In principio era il Verbo, ed il Verbo era presso Dio, ed il Verbo era Dio. Egli era in principio con Dio. Tutto si fece per mezzo di lui; e senza di Lui nulla fu fatto di quanto si fece. In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini. E la luce splende fra le tenebre, ma le tenebre non l’accolsero. Ci fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. Questi venne per rendere testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di Lui. Egli non era la luce, ma venne per rendere testimonianza alla luce. Il Verbo era la luce vera che illumina ogni uomo che viene in questo mondo. Egli era nel mondo, ed il mondo per mezzo di Lui fu fatto, ma il mondo non Lo riconobbe. Venne tra i suoi, ma i suoi non Lo accolsero. Ma a quanti Lo accolsero, diede il potere di diventare figli di Dio: i quali non da sangue, nè da volere di carne, nè da volere di uomo, ma da Dio sono nati (Ci si inginocchia). Ed il verbo si fece carne (ci si alza) ed abitò fra noi. E noi abbiamo contemplato la Sua gloria: gloria che viene dal Padre al suo Unigenito pieno di grazia e di verita’.”

 

PREGHIERA A SAN MICHELE ARCANGELO

ITALIANO
LINGUA SACRA

Gloriosissimo Principe della Milizia Celeste, Arcangelo San Michele, difendeteci in questa ardente battaglia contro tutte le potenze delle tenebre e la loro spirituale malizia. Venite in soccorso degli uomini creati da Dio a sua immagine e somiglianza e riscattati a gran prezzo dalla tirannia del demonio. Combattete oggi le battaglie del Signore con tutta l’armata degli Angeli beati, come gia’ avete combattuto contro il principe dell’orgoglio lucifero ed i suoi angeli apostati; e questi ultimi non potettero trionfare e ormai non v’e’ piu’ posto per essi nei cieli. Ma e’ caduto questo grande dragone, questo antico serpente che si chiama lo spirito del mondo, che tende trappole a tutti. Si, e’ caduto sulla terra ed i suoi angeli sono stati respinti con lui. Ora ecco che, questo antico nemico, questo vecchio omicida, si erge di nuovo con una rinnovata rabbia. Trasfiguratosi in angelo di luce, egli nascostamente invase e circuì la terra con tutta l’orda degli spiriti maligni, per distruggere in essa il nome di Dio e del suo Cristo e per manovrare e rubarvi le anime destinate alla corona della gloria eterna, per trascinarle nell’ eterna morte.
Il veleno delle sue perversioni, come un immenso fiume d’immondizia, cola da questo dragone malefico e si trasfonde in uomini di mente e spirito depravato e dal cuore corrotto; egli versa su di loro il suo spirito di menzogna, di empieta’ e di bestemmia ed invia loro il mortifero alito di lussuria, di tutti i vizi e di tutte le iniquità la Chiesa, questa Sposa dell’Agnello Immacolato, è ubriacata da nemici scaltrissimi che la colmano di amarezze e che posano le loro sacrileghe mani su tutte le sue cose più desiderabili. Laddove c’è la sede del beatissimo Pietro posta a cattedra di verità per illuminare i popoli, lì hanno stabilito il trono abominevole della loro empietà, affinché colpendo il pastore, si disperda il gregge(1).
Pertanto, omai sconfitto Duce, venite incontro al popolo di Dio contro questa irruzione di perversità spirituali e sconfiggetele. Voi siete venerato dalla Santa Chiesa quale suo custode e patrono ed a Voi il Signore ha affidato le anime che un giorno occuperanno le sedi celesti. Pregate, dunque, il Dio della pace a tenere schiacciato satana sotto i nostri piedi, affinché non possa continuare a tenere schiavi gli uomini e a danneggiare la Chiesa. Presentate all’Altissimo, con le Vostre, le nostre preghiere, perché scendano presto su di noi le Sue Divine Misericordie e Voi possiate incatenare il dragone, il serpente antico satana ed incatenarlo negli abissi. Solo così non sedurrà più le anime.

PRINCEPS gloriosissime caelestis militiae, sancte Michael Archangele, defende nos in proelio et colluctatione, quae nobis adversus principes et potestates, adversus mundi rectores tenebrarum harum, contra spiritualia nequitiae, in caelestibus. Veni in auxilium hominum, quos Deus creavit inexterminabiles, et ad imaginem similitudinis suae fecit, et a tyrannide diaboli emit pretio magno. Proeliare hodie cum beatorum Angelorum exercitu proelia Domini, sicut pugnasti contra ducem superbiae luciferum, et angelos eius apostaticos: et non valuerunt, neque locus inventus est eorum amplius in coelo. Sed proiectus est draco ille magnus, serpens antiquus, qui vocatur diabolus et satanas, qui seducit universum orbem; et proiectus est in terram, et angeli eius cum illo missi sunt.

En antiquus inimicus et homicida vehementer erectus est. Transfiguratus in angelum lucis, cum tota malignorum spirituum caterva late circuit et invadit terram, ut in ea deleat nomen Dei et Christi eius, animasque ad aeternae gloriae coronam destinatas furetur, mactet ac perdat in sempiternum interitum. Virus nequitiae suae, tamquam flumen immundissimum, draco maleficus transfundit in homines depravatos mente et corruptos corde; spiritum mendacii, impietatis et blasphemiae; halitumque mortiferum luxuriae, vitiorum omnium et iniquitatum.

Ecclesiam, Agni immaculati sponsam, faverrrimi hostes repleverunt amaritudinibus, inebriarunt absinthio; ad omnia desiderabilia eius impias miserunt manus. Ubi sedes beatissimi Petri et Cathedra veritatis ad lucem gentium constituta est, ibi thronum posuerunt abominationis et impietatis suae; ut percusso Pastore, et gregem disperdere valeant.

Adesto itaque, Dux invictissime, populo Dei contra irrumpentes spirituales nequitias, et fac victoriam. Te custodem et patronum sancta veneratur Ecclesia; te gloriatur defensore adversus terrestrium et infernorum nefarias potestates; tibi tradidit Dominus animas redemptorum in superna felicitate locandas. Deprecare Deum pacis, ut conterat satanam sub pedibus nostris, ne ultra valeat captivos tenere homines, et Ecclesiae nocere. Offer nostras preces in conspectu Altissimi, ut cito anticipent nos misericordiae Domini, et apprehendas draconem, serpentem antiquum, qui est diabolus et satanas, ac ligatum mittas in abyssum, ut non seducat amplius gentes.

ESORCISMO

Confidando nel Vostro aiuto (si ci riferisce a San Michele Arcangelo) e nella Vostra protezione, pieni di fiducia e di sicurezza nella potenza del nome di Gesù, nostro Maestro e nostro Dio, noi avanziamo per respingere gli attacchi e le insidie del demonio e del mondo, per intercessione della Immacolata Sempre Vergine Maria, Madre di Dio e madre nostra, di Voi, o Arcangelo San Michele, dei Santi Apostoli e Cloriosi Martiri Pietro e Paolo e di tutti i Santi. Sorga IDDIO e si disperdano i suoi nemici + e fuggano davanti a Lui coloro che Lo odiano. Come si disperde il fumo, come fonde la cera di fronte al fuoco + periscano gli empi davanti a Dio.

V) Ecco la Croce del Signore! Fuggite potenze nemiche
R) Vinse il Leone della tribù di Giuda (Gesù Cristo), discendente di Davide.
V) Sia sempre con noi la Sua misericordia.
R) In Te abbiamo sperato.

NOI TI IMPONIAMO di fuggire spirito immondo, potenza satanica, invasione del nemico infernale, con tutte le tue legioni, riunioni e sette diaboliche, in Nome ed in Potere di Nostro Signore Gesù Cristo + : sii sradicato dalla Santa Chiesa di DIO, allontanati dalle anime riscattate da Preziosissimo Sangue dell’Agnello Divino + . D’ora innanzi non ardire, perfido serpente, di ingannare il genere umano, di perseguitare la Chiesa di Dio e di scuotere e crivellare come frumento gli eletti di Dio. + te lo comanda l’Altissimo Dio, al quale nella tua grande superbia presumi essere simile. Te lo comanda Dio Padre +, te lo comanda Dio Figlio, + te lo comanda Dio Spirito Santo. + te lo comanda Cristo, Verbo eterno di Dio fatto Carne + che, per la salvezza della nostra razza perduta, si è umiliato e fatto obbediente fino alla morte ed alla morte di Croce. E che edificò la sua Chiesa sulla ferma pietra di Pietro, assicurando che le forze dell’inferno non avrebbero mai prevalso contro di essa e che con essa sarebbe rimasto fino alla consumazione dei secoli. + te lo comanda il segno sacro della Croce + ed il potere di tutti i misteri della nostra fede cristiana. Te lo comanda l’eccelsa Madre di Dio, la Vergine Maria + che dal primo istante della sua Immacolata Concezione, ha schiacciato la tua testa orgogliosa. Te lo comanda la fede dei santi apostoli Pietro e Paolo + e degli altri apostoli. te lo comanda il sangue dei martiri, + e la potente intercessione di tutti i santi e sante di Dio.
Dunque, dragone maledetto, e tutta la legione diabolica, noi ti scongiuriamo per il Dio
+ Vivo, per il Dio + Vero, per il Dio + Santo; per il Dio che ha tanto amato il mondo da sacrificare per esso il suo Unigenito Figlio, affinché, chiunque creda in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna, cessa d’ingannare le umane creature e di propinare loro il veleno della dannazione eterna; cessa di nuocere alla Chiesa e di mettere lacci alla sua libertà. Vattene satana, inventore e maestro di ogni inganno, nemico della salvezza umana. Cedi il posto a Cristo sul quale nessun potere hanno avuto le tue arti. Cedi il posto alla Chiesa; una, santa cattolica ed apostolica, che lo stesso Cristo conquistò col proprio sangue. Umiliati sotto la potente mano di Dio, trema e fuggi all’invocazione che noi ti facciamo del santo e terribile nome di GESU’ (ci si inginocchia) che fa tremare l’inferno a cui sono sottomesse le virtù, le potenze e le dominazioni dei cieli e che i cherubini ed i serafini lodano incessantemente dicendo: “Santo, Santo, Santo è il Signore Dio dell’universo”.

V) O Signore ascolta la mia preghiera
R) Ed il mio grido giunga sino a Te.


ORAZIONE


O Dio del cielo, Dio della terra, Dio degli angeli, Dio degli arcangeli. Dio dei patriarchi, Dio dei Pofeti, Dio degli apostoli, Dio dei martiri, Dio dei confessori, Dio dei Vergnini, Dio che hai il potere di donare la Vita dopo la morte ed il riposo dopo la fatica, giacché non vi è altro dio all’infuori di te, nè ve ne può essere se non Tu, Creatore di tutte le cose visibili ed invisibili il cui regno non avrà fine; umilmente supplichiamo la Tua gloriosa maestà di volerci liberare da ogni influenza, inganno, laccio, trappola, infestazione e perversità degli spiriti infernali e custodiscici sempre sani e salvi da ogni male. Amen.

Per Cristo nostro Signore. Amen.


V) Liberaci o Signore dalle insidie del demonio.
R) Noi Ti preghiamo, ascoltaci o Signore.
V) Affinché la Tua Chiesa sia libera nel Tuo servizio.
R) Noi Ti preghiamo, ascoltaci o Signore.
V) Affinché Ti degni di umiliare i nemici della Santa Chiesa.
R) Noi Ti preghiamo, ascoltaci o Signore.

 

Si asperga il luogo con acqua benedetta, sia prima che dopo.

Si tenga inoltre presente che l'esorcismo può essere compiuto SOLO SE SI E' IN GRAZIA DI DIO; ovvero se si ci è confessati e non si sia già caduti in peccato mortale.

 

NOTA 1: La parte ingrandita manca nelle edizioni dopo il 1914

 

‘Nel nome mio scaccerete i Dèmoni’ - Monsignor Andrea Gemma: “Non solo i sacerdoti delegati dal Vescovo ma anche i laici possono effettuare preghiere di liberazione e veri e propri esorcismi"

di Gianluca Barile

 

CITTA’ DEL VATICANO - I laici possono recitare preghiere di liberazione e veri e propri esorcismi nei confronti di persone vessate, infestate, ossessionate o possedute da Satana e dagli Spiriti infernali? La domanda è d’obbligo in un’epoca in cui all’interno stesso della Chiesa si crede sempre meno nell’azione ‘perversa e pervertitrice’ (parole del servo di Dio Paolo VI) del Demonio, tanto che i Vescovi, per primi, negano l’esistenza del ‘padre della menzogna’ e difficilmente conferiscono il mandato di esorcista ai sacerdoti delle proprie Diocesi. Risultato: le vittime del Maligno sono costrette ad affrontare disperati viaggi della speranza alla ricerca di un prete autorizzato dal proprio Ordinario che li possa liberare. Quella del sacerdote esorcista resta la prima scelta, ma come spiega in esclusiva a ‘Petrus’  il Vescovo emerito di Isernia-Venafro, Monsignor Andrea Gemma, tra i più grandi e famosi esorcisti d’Europa, anche i laici possono, anzi devono, esorcizzare i fratelli perseguitati da Satana e dai suoi angeli decaduti. E’ totalmente priva di fondamento, dunque, l’interpretazione delle normative vigenti secondo cui solo ai sacerdoti, e per giunta esclusivamente a quelli delegati dal Vescovo, sarebbe concesso praticare esorcismi. Invece, se fatti con timore di Dio e in nome di Cristo, invocando l’intercessione della Madonna e dei Santi che in vita hanno maggiormente lottato con il Demonio, gli esorcismi e le preghiere di liberazione sono allo stesso modo efficaci pur se recitati da 'semplici' laici. “Noto intanto con soddisfazione - dice Monsignor Gemma - che l’argomento suscita fortunatamente nuovo interesse anche tra il popolo di Dio, nonostante la carenza della predicazione. Posso assicurare che questo fatto dà fastidio al Maligno, il quale amerebbe molto più rimanere e operare nell’ombra. Venendo alla domanda se i laici possano o meno esorcizzare, si deve rispondere certamente in maniera affermativa, tenendo presente quanto è scritto nel Vangelo. Quando Gesù invia i settantadue discepoli (cf Mt 10, 1 ss) - si noti, non solo gli Apostoli -, i discepoli al ritorno dicono al Maestro: ‘Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome’ (Mt 10, 17). Gesù, poi, prosegue con la celebre affermazione che costituisce una vivida luce sulla demonologia: ‘Vedevo Satana cadere dal cielo come la folgore’ (ib 10, 18). Tutti i battezzati, dunque, sono ‘esorcisti’; io stesso ho ricevuto pubblicamente il ministero di esorcista quando ero un semplice laico. Naturalmente, la prudenza della Chiesa ha voluto disciplinare l’esercizio di questo ministero secondo l’attuale vigente normativa, ma ciò non toglie che anche i laici possano pregare su una persona per la sua liberazione dagli spiriti infernali”. Ma allora, quando la Chiesa sottolinea che solo il sacerdote autorizzato dal Vescovo può esorcizzare, cosa intende? Puntuale arriva il chiarimento di Monsignor Gemma: “Secondo la vigente normativa solo il presbitero delegato dal Vescovo può pubblicamente - sottolineo, pubblicamente - compiere gli esorcismi ed attuare gesti come l’imposizione della stola, delle mani, l’aspersione dell’acqua benedetta, l’unzione con gli olii sacri -, ma in privato - cioè nel chiuso di una stanza e non davanti alle folle - ogni battezzato, come detto, può, e deve, ordinare al Demonio di lasciare in pace un fratello disturbato”. Accennavamo, prima, ai viaggi della speranza che, in particolare in Europa, tanti fedeli devono effettuare alla ricerca di un esorcista, considerato che spesso nelle proprie Diocesi non ve ne sono. Negli ultimi anni, molti esorcisti, laici e religiosi, per andare incontro alle esigenze delle vittime del Maligno, hanno iniziato ad esorcizzare anche al telefono. Per Monsignor Gemma si tratta di un metodo validissimo. “La mia esperienza quotidiana - afferma, infatti, il prelato - mi dice che l’esorcismo fatto per via telefonica è immediatamente efficace, come risulta dalle reazioni dall’altra parte del filo. Del resto, per chi è spirito la distanza locale non conta; conta la forza della preghiera e l’esorcismo, come ripeto sempre, non è nient’altro che una preghiera fatta nel nome di Cristo e della Chiesa. Il demonio si può quindi combattere anche a distanza. Si pensi che il grande Pio XII esorcizzò Hitler direttamente dal Vaticano, anche se, purtroppo,  in quel caso, senza effetto”. Molti laici, tra cui la gran parte ‘carismatici’, si frenano nel portare avanti il ministero della liberazione con il timore di trasgredire ad una norma della Chiesa e di cadere in peccato. Un’altra leggenda che Monsignor Gemma tiene a sfatare. “Se tutto avviene in privato, le preghiere di liberazione e anche l’esorcismo imperativo - quello in latino di Leone XIII può essere un ottimo esempio - non costituisce alcun peccato. È, anzi, un atto di carità fraterna, di cui posso testimoniare personalmente l’efficacia”. Un atto di carità che non necessita assolutamente dell’approvazione o del mandato del Vescovo diocesano. “Come ho già detto - sottolinea Monsignor Gemma -, non c’è bisogno di alcuna autorizzazione: tutto proviene dalla forza del Battesimo ricevuto e, quindi, dall’ontologica appartenenza al Corpo mistico di Cristo”. Eppure, nei confronti dei laici impegnati nel ministero della liberazione, c’è scetticismo da parte di alcuni esorcisti di provincia che, forse gelosi di una prerogativa che pensano sia soltanto loro, invitano i posseduti dagli spiriti infernali a non fidarsi di chi non è un sacerdote. “Questi esorcisti sbagliano a comportarsi così. Si può dire che, in parte, quest’atmosfera è ingiustamente derivata dalla prudenza che la Chiesa ha sempre dimostrato in una materia tanto delicata. Nella vita dei Santi, tuttavia, queste precauzioni e questo timore - penso ad esempio a Santa Gemma Galgani - non hanno avuto ragione di essere. Questi Santi, a cui il Maligno appariva talvolta addirittura in forme umane o angeliche, ordinavano a Satana di abbandonare la sua morsa, e siccome lo facevano in nome di Cristo, lui era costretto a obbedire e ad andarsene. Sono convinto che proprio l’ignoranza della vita dei Santi costituisce la ragione di tanto diffusa diffidenza e di tanto eccessiva precauzione verso i laici”. L’esorcismo che unanimemente risulta essere quello più efficace è, senza ombra di dubbio, quello in latino di Leone XIII. Monsignor Gemma ha già spiegato che si può impiegare tranquillamente anche da parte dei laici per ottenere la liberazione di persone possedute dal Demonio. Ma non solo. I laici possono utilizzare tranquillamente le stesse formule dei sacerdoti esorcisti. “Basta aprire il Rituale in vigore, che nella sua seconda parte offre una grande varietà di formule; se non sono immodesto - aggiunge Monsignor Gemma - posso rimandare al mio volume ‘Il Signore ti libererà’ (ed. Dehoniane)”. Accertato che un laico ha la stessa facoltà di un sacerdote delegato dal Vescovo, sia pure in privato e non pubblicamente, cioè nel chiuso di una stanza e non davanti all’assemblea dei fedeli, di ordinare a Satana e ai suoi angeli decaduti di lasciare il corpo (o la casa o l’ufficio) di una persona, i poveri posseduti come possono distinguere una persona seriamente impegnata nel ministero della liberazione da qualche mago o stregone che dice di esorcizzare solo per denaro o fanatismo? “Io credo che il posseduto -evidenzia Monsignor Gemma -, specie se è in balìa del Maligno, sappia distinguere immediatamente il vero dal falso esorcista. Comunque, onde evitare cattive sorprese, bisogna andare con estrema precauzione nella scelta di chi può ‘esorcizzare’, diffidando sempre da chi, sacerdote o laico, chiede la corresponsione di danaro. Il danaro, infatti, è lo sterco del Diavolo. E chi esorcizza non può e non deve accettare assolutamente, in cambio delle sue preghiere e del suo impegno, né soldi né altri tipi di ricompense”. L’auspicio è che la Chiesa esorti sempre più i laici ad adoperarsi per i fratelli e le sorelle vittime del Maligno. Monsignor Gemma sottoscrive: “I laici dopo, quello che abbiamo detto, possono supplire, ma solo in qualche modo, alla carenza di esorcisti; possono farlo privatamente, come ho spiegato abbondantemente, o riunirsi in gruppi di preghiera con o senza la presidenza di un ministro sacro - in quest’ultimo caso evitando di compiere pubblicamente gesti rituali, meno che mai toccare il malato, perché ribadisco che ciò si può fare in privato ma non davanti all’assemblea dei fedeli -  proprio allo scopo di aiutare qualche fratello disturbato dal Maligno”.


 ‘Non praevalebunt’ - ‘Eccellenza, permette?’. Intervista-provocazione di Gianluca Barile a Monsignor Andrea Gemma. Che ribadisce: “Nel nome di Cristo anche i laici possono esorcizzare”

Gli editoriali e le interviste di Mnor Andrea Gemma (nella foto con Papa Benedetto XVI) sulla facoltà dei laici di effettuare preghiere di onsigliberazione ed esorcismi hanno inevitabilmente animato il dibattito e attirato l’attenzione degli ‘addetti ai lavori’. Per meglio chiarire il pensiero di Sua Eccellenza, l’unico Vescovo in Italia ad effettuare esorcismi, pubblichiamo questa intervista-provocazione del nostro Direttore Gianluca Barile, da anni impegnato come laico nel ministero della liberazione.

 

 

di Gianluca Barile

 

Eccellenza, andrò all’inferno se nel nome di Cristo scaccio i demoni? Questo ministero è riservato solo ai sacerdoti delegati dal proprio Vescovo. Io, invece, non sono che un povero laico…

“Le auguro di evitare ad ogni costo le fiamme dell’inferno e per questo non cesserò di aiutarLa con le mie preghiere. Fuori dallo scherzo penso che alla Sua domanda si debba rispondere articolatamente così. Anche il sottoscritto dapprincipio era un poco restio a pensare che un qualsiasi cristiano potesse combattere il demonio. In seguito, una più attenta lettura del Vangelo (cf Lc 10,17 ss), un confronto con autorevoli esorcisti e, soprattutto, la rilettura di alcune vite di Santi non presbiteri - l’ultima quella di San Gerardo Majella - mi hanno convinto che il potere di respingere il demonio e le sue male arti appartiene a tutti i discepoli di Gesù, in quanto battezzati e quindi membra del suo corpo”.

 

 

 

Mi scusi, ma non c’è niente da fare, nessuno mi toglie l’idea (e la paura) che andrò all’inferno: durante le preghiere di liberazione e gli esorcismi utilizzo il rituale ufficiale della Chiesa e quello in latino di Leone XIII. Eppure la Congregazione per la Dottrina della Fede, negli anni ’80, sembra aver limitato ai soli sacerdoti questa possibilità…

“Non ho presente al momento il documento cui Ella allude; penso tuttavia che si tratti solo di una esclusività rituale pubblica. In privato ognuno può attingere dal patrimonio stupendo della eucologia ecclesiale per ottenere uno dei risultati più importanti, anzi direi quello preliminare: la liberazione dal Maligno - “libera nos a Malo”. D’altra parte, vorrei dire, se Ella constata, come mi ha assicurato, che i disturbati dal demonio reagiscono prontamente alle Sue invocazioni, vuol dire che l’efficacia della preghiera di liberazione è indubitabile. Conosco peraltro casi in cui sacerdoti non espressamente delegati - ai sacerdoti è imposta la delega vescovile  (cf can 1172 C. J. C.) -  si sono sentiti ridere in faccia … Ciò lo spiego con il fatto che il sacerdote, in quanto ordinato, agisce sempre in qualche modo pubblicamente, anche se in presenza di pochi testimoni. Dunque, per assurdo, può crearsi la situazione in cui un laico (assolutamente libero di farlo) esorcizza con dei risultati, non dovendo chiedere il permesso a nessuno, mentre un sacerdote non autorizzato dal Vescovo rischia di non avere l’opportuna autorità contro il Maligno”.

 

 

 

Eccellenza, comunque sia chiaro: mi guardo bene dal fare tutto ciò in pubblico. Mi limito a farlo in privato, con qualche amico disposto a tenere immobilizzati gli infermi, per rispettare la norma della Chiesa che dice: ‘Pubblicamente solo i sacerdoti delegati dal Vescovo possono chiedere al demonio di abbandonare una persona’. Peccato che tanti fratelli ‘indemoniati’ e tanti sacerdoti non credano che noi laici possiamo esorcizzare… Come fare a convincere anche il clero che un battezzato può ordinare in nome di Cristo agli spiriti infernali di abbandonare il corpo di una persona?

“Lei continui pure nella precauzione di non esporsi in pubblico. Quanto a convincere coloro che negano quanto abbiam sin qui detto, Le dirò che è impresa disperata. Oltretutto se non credono al demonio e al suo potere non potranno convincersi che qualcuno - Papa compreso - possa opporsi autorevolmente alla malvagia azione del demonio. Dica comunque a costoro che rileggano con attenzione il Vangelo”.

 

 

 

Non Le nascondo che a volte temo di andare oltre: faccio il segno della croce sulla fronte degli indemoniati, impongo la Croce di San Benedetto sulla testa e sullo stomaco, dico letteralmente: ‘Nel nome di Cristo, io ti esorcizzo, vattene spirito immondo’. Sono certo che il Signore non mi perdonerà perché oso fare tutto ciò: impiegare il Crocifisso, segnare gli indemoniati. E per fortuna mi guardo bene dall’imporre le mani…

“A mio parere, mostrare ed anche imporre oggetti sacri - specialmente reliquie di Santi - è cosa che ognuno può fare su se stesso e su chiunque abbia bisogno di particolare grazia di Dio. Non obietterei nulla quanto al segno di croce col pollice sulla fronte del sofferente; escluderei tassativamente, come ho sempre espresso in questa materia, l’imposizione delle mani e comunque il contatto di esse con il corpo del posseduto. L’imposizione delle mani è un gesto tipicamente sacrale, in molti casi, come nella Messa e nel rito dell’ordinazione; un gesto epicletico, ed è condizione necessaria per la trasmissione, “ex opere operato”, dello Spirito Santo.  Evitare di imporre le mani è oltre tutto - mi creda - una necessaria precauzione che libera da possibili spiacevoli conseguenze per sé e per gli altri. Anche Gesù del resto per scacciare i demoni non faceva altro che adoperare la sua voce imperativa. Anche il laico quindi al riguardo si limiti a … parlare, adoperando formule che gli tornino utili, le quali tuttavia abbiano almeno implicito il ricorso alla potenza di Dio e quindi abbiano significato di supplice preghiera e si fondino sulla strumentalità di ogni intervento spirituale: è Dio che salva, è Dio che schiaccia la testa al demonio. Tutti noi non siamo che strumenti: più siamo consapevoli della nostra nullità, più il nostro intervento sarà efficace”.

 

 

 

Chiedere l’ora e il giorno della liberazione a questi spiriti, il loro nome, attraverso quale rituale magico o maleficio erano arrivati a possedere una persona: Eccellenza, un semplice laico non può tutto ciò. O sì?

“Consiglio di evitare ad ogni costo qualsiasi domanda del genere, anche perché, secondo la mia esperienza, il demonio si diverte a prenderci in giro, soprattutto se si accorge di una morbosa curiosità. Il laico si senta onorato di inserirsi nella incessante preghiera di Cristo e della Chiesa, si accontenti quindi di volgere insistenti suppliche a Dio a favore dei suoi fratelli, specialmente quelli particolarmente tribolati. Questa incessante preghiera è il migliore aiuto che i laici possono dare, specie nel momento in cui assistono di presenza il sacerdote esorcista”.

 

 

 

Eccellenza, Le assicuro che non ho mai chiesto o accettato neanche un bicchier d’acqua in cambio del mio umile servizio. Ma purtroppo c’è chi lo fa e non esorcizza neanche realmente nel nome di Cristo. Come fare a distinguere un laico ‘serio’ da un approfittatore o, peggio, da un mago?

“Lodevolissimo, anzi assolutamente necessario, il rifiuto di ogni materiale compenso. D’altra parte, per distinguere chi opera santamente da chi mercifica qualsiasi intervento religioso o pseudo religioso, o peggio, chi anche inconsciamente si fa ministro di Satana, basta vedere se chiede in cambio qualcosa”.

 

 

 

Sappiamo che Lei sta scrivendo la seconda parte del Suo grandissimo successo editoriale, ‘Io, Vescovo esorcista’. Posso chiederLe, a tal proposito, la carità, a nome dei tanti fratelli impegnati nel ministero della liberazione, di dedicare un capitolo a noi laici spiegando come e perché possiamo esorcizzare?

“Prometto!”.

 

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Parla Monsignor Gemma, il Vescovo esorcista:

"Ecco perchè il Diavolo teme questo Papa"

di Gianluca Barile

 

CITTA’ DEL VATICANO - “E’ una tragedia: Benedetto XVI è ancora più forte, è ancora peggio di Giovanni Paolo II”. E’ stata questa l’accoglienza riservata da Satana al Cardinale Joseph Ratzinger poche ore dopo la sua elevazione alla Cattedra di Pietro, nell’aprile del 2005. Il Diavolo, per l’esattezza, parlò per bocca di una donna - posseduta - sottoposta ad esorcismo da Monsignor Andrea Gemma, Arcivescovo Emerito di Isernia-Venafro, uno dei pochi prelati, se non il solo, ad esercitare il ministero della liberazione dal Maligno, che ha raccontato l’aneddoto in questa intervista esclusiva concessa a ‘Petrus’ di ritorno da un pellegrinaggio a Lourdes.

 

Monsignor Gemma, il Diavolo non sembra proprio aver gradito l’elezione di Benedetto XVI…

“Esatto. Me lo confermò lui stesso, il ‘signor malefico’. E questa sua espressione non mi meravigliò. Non bisogna dimenticare, infatti, che il Cardinale Ratzinger ha sempre combattuto il Maligno e messo in guardia l’umanità dai pericoli del Demonio”.

 

Eccellenza, a conferma di quanto Lei dice, si parla con insistenza di una possibile istruzione del Santo Padre per obbligare i Vescovi a nominare un numero stabile di esorcisti diocesani.

“Volesse il cielo che il Papa preparasse questo documento, ce n’è davvero bisogno! Quando ho appreso la notizia, ho gioito. Ed ho avuto la conferma che Benedetto XVI è il Papa giusto per affrontare in questa epoca la battaglia contro Satana. Che Dio lo conservi a lungo sul trono di Pietro! Avevamo proprio bisogno di Lui. Basti pensare già al fatto che è stato l’unico Papa in tutta la storia a lodare e ad incoraggiare pubblicamente gli esorcisti per il ministero loro affidato”.

 

Qualcuno ha però manifestato scetticismo verso l’istruzione…

“Si tratta di ignoranti! Chiederò personalmente un’udienza privata al Santo Padre per sollecitare la pubblicazione di questa nota e per chiedergli di continuare ad essere al nostro fianco. Sì, c’è bisogno che i Vescovi nominino almeno un esorcista fisso per ogni Diocesi! Sono certo che il Santo Padre non deluderà le attese di chi si attende questa forte iniziativa”.

 

Il fatto che si parli di un richiamo all’obbedienza da parte di Benedetto XVI ai Vescovi perchè deleghino stabilmente degli esorcisti, denota una grande carenza in materia.

“Purtroppo è così. Devo dire che ha ragione il mio amico Padre Gabriele Amorth quando sostiene che molti Vescovi sono i primi a non credere all’esistenza del Demonio. Lo posso testimoniare anch’io: da 16 anni, da quando mi è stata conferita la dignità episcopale, mi avvalgo della facoltà di esorcizzare in prima persona, ed ho ricevuto poveretti provenienti da ogni parte d’Italia per essere liberati dal Maligno perché nelle loro Diocesi il Vescovo è scettico o eccessivamente prudente e non nomina nessun esorcista. E il Diavolo se la ride. Pensi, quasi sempre mi dice: ‘Sei solo, sei l’unico, gli altri Vescovi non credono neanche all’inferno, se tutti facessero come te, se tutti esorcizzassero, noi spiriti maligni saremmo spacciati. E anche il Papa è isolato in questa lotta’. Credo non ci sia nulla da aggiungere…”.

 

Monsignor Gemma, una bella soddisfazione personale per Lei, ma per la Chiesa è allarmante: Satana è soddisfatto dell’assenza di esorcisti e dell’incredulità del Clero.

“Già. Veda, io non voglio giudicare i miei confratelli Vescovi, ma mi chiedo: dove è andato a finire il Catechismo della Chiesa Cattolica (la cui ultima versione è stata peraltro curata proprio da Benedetto XVI quando era ancora Cardinale)? In esso è scritto chiaramente che Satana esiste in tutta la sua pericolosità e chi non crede nella sua esistenza è fuori dalla Chiesa. Mi domando: questi Vescovi, e i sacerdoti che come loro non credono nel Demonio, hanno letto il Catechismo? Possibile che non ricordino neanche il capitolo 12 dell’Apocalisse, quello in cui San Giovanni parla del dragone rosso? Sarà ignoranza, sarà distrazione, ma certe omissioni contribuiscono a disorientare e a far essere la Chiesa sempre più esposta agli attacchi delle potenze infernali. E poi, come è attuale quel grido d’allarme lanciato negli anni ’70 da Paolo VI: il fumo di Satana è entrato anche nella Chiesa, la Casa di Dio”.

 

Intanto la gente corre dai maghi…

“Ed è proprio così, lo scriva a chiare lettere, che si diffondono principalmente le possessioni diaboliche. I maghi - io non faccio distinzione tra magia bianca o nera - invocano Satana per esaudire le richieste dei loro clienti. Ma, sempre, prima o poi, il Diavolo presenta il conto. Cosicché chi è andato da un mago, inizia ad essere vessato, ossessionato o addirittura posseduto dal Maligno. E nel frattempo i maghi, quelli veri, quelli dediti all’occultismo, incuranti del fatto che si dannano l’anima, si riempiono i portafogli con la complicità del Maligno e le sofferenze di poveri sventurati”.

 

Eccellenza, anche le sette sataniche sono in netto aumento e coinvolgono particolarmente i giovani.

“Tutta colpa della perdita dei valori alti. Ormai la gente, e in particolar modo i giovani, non crede più all’esistenza del giudizio finale, del Paradiso, del Purgatorio e dell’Inferno. Si vive come non si dovesse mai morire o come se tutto dovesse finire con la morte. La Fede si è raffreddata, non ci sono più valori: anziché andare dai sacerdoti si va dai maghi, si predilige il profano al sacro, l’occultismo alla preghiera. E’ bene che si sappia che anche con l’adesione alle sette sataniche si rischia di essere posseduti dal Demonio, con tutto ciò che ne deriva in termini di patimenti fisici e spirituali. Non bisogna dimenticare, infatti, che chi è posseduto o vessato dal Diavolo va incontro ad atroci sofferenze”.

 

Monsignor Gemma, cosa stiamo vivendo? Quest’epoca sembra degenerata. Genitori che uccidono i figli e viceversa, violenze di ogni tipo, guerre…

“Siamo tutti in lotta contro Satana. Questo perfido essere sta tentando in maniera disperata e spregiudicata di conquistare il mondo e chi lo abita; nulla di nuovo, Gesù stesso ci dice che la battaglia durerà sino alla fine dei tempi. Ma noi non dobbiamo scoraggiarci o demordere, ma reagire pregando, affidandoci al Signore e proclamando la Verità”.

 

Proprio come ci esorta a fare il Santo Padre Benedetto XVI…

“Il fatto che Satana abbia paura del Papa, vuol dire che è sulla strada giusta. Che Dio guardi e protegga il Santo Padre Benedetto XVI! Non tutti sanno che Giovanni Paolo II è molto invocato negli esorcismi, e il Diavolo soffre molto all’udire il suo nome. E’ dunque confortante che Benedetto XVI venga considerato dagli spiriti maligni un avversario addirittura più pericoloso, letale e potente del suo venerato predecessore”.

 

 

 

 

Dalla pagina del libro di Don Pasqualino Fusco ( Esorcista ),

Preghiere di liberazioni dal mailigno a pag 349...

i è preteso di vietare ai fedeli l'uso della formula di esorcismo, pubblicata per ordine del papa Leone XIII. Ora bisogna dire che tale divieto non ha valore. In effetti, uno di grado inferiore non ha il diritto di vietare l'uso di una preghiera pubblicata per ordine di un sommo Pontefice. II Catechismo della Chiesa Cattolica, pubblicato nel 1992, stabilisce che "I'esorcismo solenne,chiamato Grande Esorcismo, può essere praticato solo da un sacerdote con il permesso del vescovo" (n. 1673). Ciò significa che l'esorcismo privato, recitato anche da laici, è autorizzato, senza il permesso esplicito del vescovo, in conformità all'insegnamento comune dei Padri della Chiesa e dei teologi, e soprattutto in conformità con le parole di Gesù, che nessuno, nel modo più assoluto, ha il diritto di contraddire: "E questi sono i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni..." (Mc 16,17) (1).

Naturalmente ciò va inteso nel senso che l'esorcismo vero ( IL MAGGIORE )e proprio lo può fare solo il sacerdote autorizzato dal vescovo, mentre tutti i cristiani possono fare le preghiere di liberazione. In realtà - secondo il parere di P. Amorth - il cosiddetto "esorcismo di Leone XIII" è una preghiera di liberazione che in pubblico i fedeli non possono fare, ma privatamente - come preghiera privata di liberazione rivolta al Signore per sè e per gli altri - si può fare tranquillamente.

 

 
 
 

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