Nella
stessa ora, a Sonntag, l'autore entrò in chiesa nel momento in cui iniziava
l'ora di Adorazione al SS. Sacramento. Ritenendo di poter riconoscere Maria,
avendo visto alcune sue fotografie nel primo libro scritto su di lei, cercò
d'individuarla fra le quindici donne presenti, ma quel giorno non era fra loro.
Le donne, guidate dal sacerdote, pregavano il S. Rosario e cantavano con
slancio fra una decina e l'altra. Il sacerdote, dando le spalle all'assemblea,
pregava, inginocchiato davanti al Santissimo. Dopo la prima decina, egli parlò
e le prime parole che pronunciò furono: "Bussate e vi sarà aperto".
L'autore sorrise, usci di chiesa e s'inerpicò lungo il ripido viale che porta
allo chalèt di Maria, lottando contro la seconda bufera di neve che si era
levata in quella giornata.Così,
poco dopo le tre, egli suonò il campanello di Maria ed ella lo fece salire per
la prima di quelle innumerevoli visite che sarebbero seguite. Dopo aver
ascoltato la sua storia, questa volta narrata non più a grandi linee, ella
condusse l'autore al suo ingresso da dove indicò un altro villaggio dall'altra
parte della valle, a circa sei chilometri di distanza e a sudovest di Sonntag.
Laggiù, ella disse, accanto alla chiesa, egli avrebbe trovato l'uomo che
poteva aiutarlo. L'autore si congedò da lei e, con la sensazione di aver
ritrovato un po' di speranza, raggiunse presto la persona indicatagli.
Dopo
quattro mesi, l'autore, tornò da Maria in veste di traduttore e d'autista per
una buona amica, i cui compagni avevano già prodotto una breve audio-cassetta
per i fedeli di lingua francese e che quindi pensava inizialmente fosse compito
suo scrivere un secondo libro più dettagliato su Maria. Fu per questa ragione
che l'autore arrivò con un registratore e diede avvio, anche se in partenza non
ne era consapevole, a quell'impresa laboriosa e piena d'ostacoli che alla fine
ha portato alla realizzazione di questo libro.Il
giorno dopo la sua prima intervista a Maria, poco prima di lasciare la Grosswalser Valle
in Austria, l'amico di Maria del versante opposto della valle aveva voluto
donare all'autore ed alla sua compagna di viaggio una statuetta della Madonna
di Fatima, alta 20 cm.
Erano rimasti un po perplessi poiché né loro né nessuno al loro arrivo aveva
bisogno di altro materiale mariano. Nel corso di quel lungo viaggio l'autore e
la persona che lo accompagnava, anch'ella molto attiva e coinvolta
nell'argomento delle anime del Purgatorio, erano tornati a più riprese
sull'argomento e sulla possibilità di scrivere questo libro e avevano deciso,
ad un certo punto, di dire un Rosario completo per le povere anime. Fu appunto
poco prima e dopo la recita di questo Rosario che avvenero due fatti curiosi.
Ad un
certo punto l'autore espresse il suo pensiero a voce alta: "Cosa ne
facciamo della Madonnina sul sedile posteriore?". Nel giro di pochi
secondi senti queste parole: "Dàlla alla prima donna che incontrerai sul
lato destro della strada". Non era stata l'amica a pronunciarle perché con
una simpatica alzata di spalle aveva solo mostrato la sua perplessità: era
stata una sommessa, dolce voce alle spalle dell'autore a parlare. Non una voce
interiore e neppure il risultato di un normale processo di pensiero nella sua
mente. La risposta era stata sensibile, rapida e chiara. L'autore stava
percorrendo, in quel frangente, una lunga curva a destra; alcuni alberi, lungo
il ciglio della strada che si curvava, impedivano la vista per un buon
centinaio di metri. Cinque, dieci secondi dopo aver sentito questa risposta,
ecco profilarsi una figura di vecchia contadina sul lato destro della strada.
Senza nulla proferire, l'autore rallentò un pochino, fissando la donna mentre
gli passò per la mente l'idea che potesse essere un anima del Purgatorio. Poco
probabile se doveva essere lei la persona che aveva bisogno della loro Madonna!
Solo in quel momento l'autore si decise a riferire all'amica della 'voce'.
Ella, per tutta risposta, gli gridò: "Gira la macchina, torna
indietro!". Cosa che fece immediatamente, accostandosi alla donna e
abbassando il finestrino. La vecchia dimostrava più di ottant' anni e aveva
solo due denti nella bocca raggrinzita. Parlava un dialetto troppo stretto
perché la potessero capire, ma poi, avendo visto la statuetta, stese le mani,
la prese, e, piangendo e ridendo insieme, se la strinse al petto. Se la teneva
tra le braccia come una piccolina tiene una grossa bambola. Mentre la
salutavano, balbettò: "Dio sia ringraziato, Dio sia ringraziato, Dio sia
ringraziato!". Girata la macchina, l'autore la vide dallo specchietto
andare verso casa sulle sue gambe malferme, sempre tenendosi la statua in quel
modo.
Proseguirono,
pregando tutte e quindici le decine del Rosario per le anime del Purgatorio.
Dopo qualche tempo tornarono a considerare la possibilità di scrivere un libro
impostato sulla lunga intervista a Maria Simma. L'autore, ad un certo punto, si
pose la domanda di come intitolarlo. Doveva essere un titolo che invogliasse
davvero le persone a leggerlo, che non facesse solo pensare che fosse il
solito libro religioso. La sua compagna di viaggio restò in silenzio per
qualche momento, poi trasalì e gridò: "Ce l'ho!, Ce l'ho!". -
"Hai cosa!?". - "Il titolo, il titolo! Me lo hai appena
chiesto!". - «Allora cos'è? Dimmelo!". - "Fateci uscire da
qui!!". - "Perché? Cosa c'è?!" chiese l'autore, premendo la frizione
e guardando in tutte le direzioni. "No, no! E' il titolo del libro,
tontolone!".Eccome
se lo era!Anche
questo suggerimento era giunto alla sua compagna di viaggio dall'esterno ed è
per questo motivo che l'autore ha voluto chiudere fra virgolette quelle parole
così efficaci ed appropriate.Solo
dopo molta riflessione, molte discussioni e molto comprensibile esitazione
derivante anche dal fatto che non aveva mai scritto nulla di importante fino a
quel momento, l'autore si rivolse al Signore perché gli desse una conferma che
proprio a lui spettasse il compito di scrivere un libro su Maria Simma.E per
ottenere una tale conferma, vi domanderete, quali iniziative avrà preso,
l'autore? Lavorò in due sensi, sempre cercando di restare il più attento e
preciso possibile. Ovunque andasse, era sèmpre molto disponibile ad aiutare
persone di grande preghiera. E lui stesso, per prima cosa, ebbe modo di pregare
molto per questo. Poi scelse, tra coloro che conosceva, cinque o sei persone,
di grande amore, saggezza, osservanza e con una vita di preghiera molto più
articolata e matura della sua. In questo modo, per circa diciotto mesi
ricevette con molta delicatezza, ma anche con molta fermezza, risposte e
segnali in senso affermativo.
Anche
se davvero rari e per l'individuazione dei quali si richiedono doti di grande
esperienza e discernimento, esistono tra le persone di preghiera individui
che, come Maria Simma, sono dotati in modo straordinario. Tra costoro vi sono
coloro che hanno le locuzioni interiori, a cui è concesso ricevere dal Cielo
direttive ricche di amore, di compassione e di protezione. Quando poi l'autore
ricevette due grosse spinte nella stessa direzione da due diverse persone con
le locuzioni, in direzione, cioè, della Beata Vergine Maria, allora prese la
faccenda davvero seriamente, mettendosi al lavoro con tutta la chiarezza e
precisione di cui fosse capace.Maria
gli diede il libro scritto su di lei nel 1968 da Padre Alfons Matt, tre
cassette audio in tedesco di alcune sue conferenze, e gli insegnamenti delle
Anime del Purgatorio. Inoltre, 'dall'estate 1991 alla primavera 1996, egli
visitò Maria trenta volte. Ogni volta aveva altre domande da porle o ulteriori
chiarimenti da chiederle in merito ad argomenti già trattati.Con il
permesso di Maria, per il libro l'autore scelse il genere letterario
dell'intervista. Ciò che il lettore ha appena finito di leggere è dunque la
"composizione" di più elementi: la lunga intervista iniziale del
marzo 1991, tutta la sequela delle diciotto conversazioni tra il 1991 ed il
1996, e le fonti suddette. L'autore fa appello alla fiducia e comprensione del
lettore perché accetti questa impostazione che a lui ed a Maria sembrò
adattarsi meglio di qualsiasi altra alla particolare situazione. Ne saranno
grati al lettore.Alla fine del novembre 1993 mancavano
all'opera solo alcune rifiniture. Per accertarsi fino in fondo che tutto
rispondesse a verità, l'autore fece tre cose. La prima fu di richiedere un
esame rigoroso della teologia ivi contenuta ad alcuni stimati teologi di grande
preghiera. Nessuno di loro ad oggi ha sollevato obiezioni. In secondo luogo,
fece esaminare il testo ad una delle persone con locuzioni, esorcista e con una
grande sensibilità a livello fisico al falso, ambiguo o al malefico quando
prega su qualcuno o qualcosa. La risposta fu che tutto ciò che era stato
scritto in "FATECI USCIRE DA QUI!!" era limpido ed autentico. La
terza, infine, per avere la certezza matematica, fu che a Maria Simma fu
concesso di chiedere ad un'anima del Purgatorio se le anime approvassero il
contenuto del libro. Maria ebbe questa risposta: "Non abbiamo nulla da
eccepire nel libro". Poi, senza che Maria o l'autore chiedessero altro,
l'anima aggiunse: "Tutti gli attacchi subiti da Nicky e dalla sua famiglia
in questi anni sono da attribuirsi al fatto che ha scritto questo libro".
Nel dicembre 1994 e nel gennaio 1995 queste due procedure di controllo furono
ripetute. Maria chiese ad un anima ancora una volta se tutto il contenuto del
libro andasse bene e rispondesse a verità, la risposta dell'anima fu: "Sì, tutto ciò che si
dice risponde a verità".
Ma in
che cosa consistettero quegli attacchi di cui parlarono le anime alla fine del
1993, potrà chiedersi il lettore, e come si verificarono?
L'autore risponde
sintetizzando qui di seguito sette anni di dolore, caos e perdite.Sperimentò nella propria casa un'attività demoniaca così furibonda,
brutale ed oscura da paralizzargli le gambe, ammutolirlo, obliterargli la
memoria di quello che aveva appena sentito e in pochi secondi, nonostante
l'umido e freddo pomeriggio di febbraio, rendere bagnata fradicia dal sudore la
camicia che indossava. Soffrì e soffre tuttora profondamente per la
separazione, durata tutti questi anni, dalla sua famiglia che egli ama sopra
ogni cosa e per la quale, se il Signore glielo chiedesse, sarebbe pronto a
farsi martirizzare. Trascinato in tribunale, che invocava le cosiddette
"condizioni d'emergenza", per una faccenda tramata ad arte contro di
lui, fu condannato a pagare un risarcimento pari al 120% del suo intero
patrimonio. Perse la sua galleria di tappeti orientali, conosciuta a livello
internazionale. Perse la sua casa, i suoi cani di razza e tutti gli oggetti
d'arte ereditati dal padre, uomo mite e buono, recentemente scomparso e che
l'autore con le sue preghiere ha aiutato ad andare in Paradiso. Fu oggetto di
un tentativo di omicidio e, in un'altra occasione, qualcuno cercò di lapidarlo
solo per la sua incrollabile lealtà alla propria famiglia.L'autore ha diverse ragioni per rendere pubblici fatti così personali.La prima ragione è quella di voler risvegliare nei noncredenti le
verità fondamentali sostenute da Maria anche attraverso la narrazione, seppure
in breve, della propria vita privata, perché queste sue esperienze confermano
quanto ella va asserendo.
La seconda ragione è quella di ammettere che furono soltanto le difficoltà
in cui versava la sua famiglia che lo indussero a voler incontrare Maria,
avendo giustamente capito che i suoi amici, sia tra i vivi che tra i defunti,
avrebbero aiutato sia lui che la sua famiglia. E l'aiuto gli è giunto
grandissimo, al di là di quanto egli potesse anche solo lontanamente sperare in
quel momento.La terza ragione è quella di raccomandare al lettore che sta affrontando
momenti difficili o che dovrà affrontarli in un futuro, di non perdere mai la
speranza, di affidare tutto alla Madonna, e di essere convinto, che creda in
Dio o meno, che così facendo tutto finirà come deve finire: in pace.La quarta ragione è quella di esprimere due verità assolute ed importantissime,
verità concrete che potrebbero definirsi leggi spirituali, che dicono:
"Dio risponde ai Suoi figli nella misura in cui essi confidano in Lui,
ed è in rapporto a questa fiducia che Egli fa miracoli attraverso di loro".
"Ad ogni attacco spirituale di qualsiasi natura ed entità, dal più piccolo
al più grande, corrisponderà non solo una soluzione del problema, ma anche un
premio, una grazia data da Dio che, senza eccezione, supera sempre di gran
lunga l'entità dell'attacco stesso."
Su queste verità potete scommetterci!La quinta ragione è quella di chiedere gentilmente a coloro che vorranno,
di recitare quèsta breve preghiera:
Per l'intercessione di Nostra Madre Maria
SS., degli Arcangeli Santi Michele, Gabriele e Raffaele possa il buon Dio umiliare il cuore
dei potenti, fortificare il cuore dei timorosi, consolare il cuore degli
afflitti, liberare il cuore dei prigionieri, illuminare il cuore degli
ingannati, e guarire il cuore di coloro che odiano. Amen.
Le
anime del Purgatorio chiedono insistentemente che noi le aiutiamo e ci
offrono, in cambio, aiuti davvero sorprendenti. In questi anni, dal momento in
cui conobbe Maria e da quando egli iniziò a pregare intensamente per le anime
del Purgatono, l'autore può rendere testimonianza di diverse occasioni in cui
egli sentì la loro presenza e delle numerose volte in cui esse lo guidarono e
lo aiutarono in mille modi, testimonianze che egli non ha riportato in questo
libro per non distogliere l'attenzione del lettore da chi, come Maria, ha alle
spalle decine di anni di esperienze in più rispetto a lui.L'esperienza
più recente che l'autore ebbe fu quella di una voce di donna anziana, pochi
minuti prima della prima colazione, all'inizio del gennaio 1994, che gli disse:"Non
hai ancora capito la grandezza di questo libro".Poiché
Maria Simma afferma che le anime possono parlarci solo se la Madonna lo consente e,
poiché per la particolare illuminazione in cui vivono,le anime possono dire
solo il vero come è loro mostrato in quel particolare momento, ciascuno di noi
potrà constatare di persona il realizzarsi di questa affermazione. Di
conseguenza, noi stessi potremo appurare se ciò che Maria ci dice delle anime
e ciò che esse hanno detto a Maria ed all'autore sia nella verità.Ovviamente,
se così fosse, capiremo che è la stessa Vergine Maria a chiedere indirettamente
a noi ed alle nostre famiglie di prendere questo libro molto seriamente e di aiutare le
povere, sante, elette anime del Purgatorio in tutti i modi descritti in queste
pagine. Fatelo anche con il chiedere ai vostri amici, come ai vostri nemici,
di leggere questo piccolo documento per il bene delle loro famiglie e, quindi,
per il bene del mondo intero.Ci
fosse ancora, dopo tutto ciò, ancora qualcuno che dubita che il Cielo stesso
non consideri pregare per i propri fratelli defunti cosa buona e giusta,
necessaria e taumaturgica e se ci fosse tra costoro anche qualche biblista o
che si rifiene tale, l'autore consiglia di leggere Matteo 16,18-19. E mentre
essi mediteranno su quelle parole pronunciate da Gesù stesso, possa questo
libro portare tutti noi, che già crediamo in Maria Simma, molto più vicini alla
realtà di Dio e di Sua Madre che ci amano oltre ogni misura e sopra ogni cosa.Soltanto
tramite i nostri cuori, uniti a Gesù attraverso Maria, potrà giungere in questo
mondo agitato, distrutto e confuso la vera pace e la vera gioia.
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SU MARIA SIMMA
http://teleamore.newsoftware.tv/Maria-Simma-e-le-anime-purganti.html
Niicky Eltz
Durante la vita si cerca
Dio, nell'ora della morte Lo si trova, nell'eternità Lo si possiede.
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