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Monsignor Girolamo Grillo
Wojtyla mi disse : Si, a Civitavecchia la Madonna piange
Per la prima volta il vescovo testimone del prodigio racconta : « La vidi piangere sangue. «Il Papa la venerò in gran segreto.Poi mi disse: " Un giorno farà sapere questo mio atto di venerazione"»
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Don Amorth aggiunse
che un'anima di Firenze, da lui diretta spiritualmente, gli aveva detto che avrebbe pianto lacrime di sangue a Civitavecchia. Otto mesi prima! )
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Giuseppe De Carli TARQUINIA (VT) febbraio 2008
Dunque, quello che non si
sapeva è che un Papa ha "certificato" l'autenticità della lacrimazione,
rompendo quella che è una rigorosa prassi osservata nei secoli dalla Chiesa
quando si tratta di fenomeni che sconfinano nel soprannaturale.Che si debba riaprire clamorosamente il dossier sulla Madonnina
di Civitavecchia? I presupposti ci sono tutti. Dopo anni di silenzio monsignor
Grillo ci ha reso, con un permesso speciale della Santa Sede, una testimonianza
che ci ha profondamente turbato. Essa parte da un"Diario del Vescovo";
tenuto finora segretissimo, che fa la cronistoria dei fatti di Civitavecchia.
Si legge di un presule - lo stesso monsignor Grillo - passato dallo scetticismo
alla sorpresa, alla conversione. Di un Papa che ha venerato, lontano da occhi
indiscreti
Lintervista a monsignor Grillo, il primo vescovo nella
storia del
Eccellenza, lei è passato dallo scetticismo alla sorpresa? «Sì. L11 febbraio del
Una strana telefonata. «Che mi ha alquanto impensierito. Anche in Vaticano, rifletto, non hanno altro a cui pensare; vedono pure la tv. Il 23 febbraio, sempre il Segretario di Stato mi ringrazia, a nome del Papa, per essere stato più possibilista in un'intervista, commentata da Enzo Biagi, a proposito delle lacrime di sangue versate dalla Madonnina».
L'irrompere di Giovanni Paolo II in questa vicenda è misterioso. Lui, il Papa che ha versato il suo sangue nell'attentato in Piazza San Pietro il 13 maggio 1981: ora cominciamo a capire perché non abbia sottovalutato Civitavecchia. E lei? «I miei convincimenti cominciavano a franare. Un Papa come
Giovanni Paolo II che irrompe nella questione e che irrompe nella mia vita non
l'avevo messo in conto. Sarà a conoscenza di qualche segreto, penso. Oppure
anche il Papa è impazzito?». Intanto le analisi rivelano che si tratta di
sangue maschile. Sarà il sangue del Figlio di Maria? Mah.
Non ha mai pensato, eccellenza, che in tutto quello che avveniva ci potesse essere lo zampino del diavolo? «Oh, sì. Abbiamo fatto tanti esorcismi. Ho contattato l'esorcista della diocesi. Ho ordinato addirittura ai preti di stare lontani da questa faccenda. Da vescovo - lo affermo per la prima volta - avevo persino ordinato che quella statuina fosse distrutta».
Lei ha incontrato anche padre Gabriele Amorth, che di demoni se ne intende... «Amorth escluse un influsso satanico.
Si poteva trattare di allucinazioni a opera diabolica . Don Amorth aggiunse
che un'anima di Firenze, da lui diretta spiritualmente, gli aveva detto che Elezioni del mese di giugno, attentato al premier, guerra civile nel nostro paese. Un presagio funesto che si poteva bloccare con una grande preghiera. Il messaggio di amorth lo comunico a mia sorella.
Che rimane profondamente turbata, leggo dal suo diario. Cosa avvenne la mattina del 15 marzo, l'imprevedibile? «Ho appena celebrato l'Eucarestia. "Non ho dormito questa notte. Ho ripensato alle parole di padre Amorth. Prima di tornare a Roma mi fai pregare davanti alla Madonna?'; implora mia sorella».
Lei abitava nella villa San Francesco, la sua residenza? «È così. Pregare non nuoce, ho pensato. Chiamo una della due suore, suor Tereza, e le chiedo di estrarre dall'armadio, dov'era chiusa a chiave, la statuina. Con me cerano, dunque, mia sorella, mio cognato, la religiosa».
Come pregavate? «Senza
metterci d'accordo, recitavamo l'identica preghiera,
Cosa stava accadendo? «Una lacrima scendeva dall'occhio destro della statuina come un filo di capello. La lacrima scendeva, quasi come una lacrima normale, ma fermandosi prima della gota formava come una piccola perla di rubino, la quale voleva superare la gota, per rifare lo stesso tracciato di quella precedente asportata al Policlinico Gemelli. Sono sbiancato tanto che mia sorella si mise a gridare "aiuto, aiuto"; macchiandosi il dito con il sangue per l'agitazione. Al suo grido, accorsero suor Mariana e mio nipote Angelo che ancora riposava. Chiamarono subito il primario cardiologo dell’ospedale civile, il professor Di Gennaro, il quale si avvide sia dello stato grave di shock in cui mi trovavo, sia della nuova lacrima di sangue ancora fresca».
Mai avuto dubbi? Una allucinazione, una percezione deviata, qualcosa di patologico, una suggestione? «Ma eravamo in quattro! Diventati poi sei! Quale scherzo Quale allucinazione o suggestione collettiva? Allucinazione, o percezione sbagliata potevano essere quelle di Lourdes o Fatima: là, dei ragazzi, hanno visto la Madonna. Io non ho avuto una, visione. Ho visto il sangue scorrere e restare. Ha capito? È stato un fatto constatabile, non una visione. Quante volte sono stato preso da scrupolo. Torturato:" E’ possibile che una Madonnina abbia pianto?':-Eccellenza'; mi rimproverava suor Tereza che allora aveva 25 anni, "è una brutta tentazione! Un cattivo pensiero. Se lo tolga dalla mente"».
Lei è un uomo di fede, un vescovo. Ha toccato quel sangue... potrebbe essere il sangue di Cristo: Ciò non la sconvolge? «A dir la verità non l'ho toccato. L'ha toccato mia sorella.
Lei sa che la commissione incaricata dal Vaticano di affrontare la questione
ha dato dieci pareri positivi su undici. Sette di questi propendevano per
l'evento non spiegabile, per un evento soprannaturale. Io posso solo dire che,
sì,
Questo premere dell'eterno sul mondo travolge ogni umana certezza. Questo fatto le ha procurato più gioie o sofferenze? Esita a lungo: «Non dico nulla».
Il vescovo di prima, dopo quell'evento, non c é più? «No. La lacrimazione ha sconvolto la mia vita e tutto è diventato effimero, caduco. È come se avessi una percezione nuova delle cose e della vita».
So che tocco corde molto intime. La sua devozione mariana si è irrobustita?
Forse che una lezione da trarre da tutto questo: bisogna avere il coraggio di non respingere il mistero di Dio. «Dio però ama la libertà. Ha creato l'uomo libero, libero anche di negarlo. Aprirsi al mistero di Dio significa lasciarsi toccare da Dio. Essere disponibili. Prego molto perché le donne e gli uomini del nostro tempo sentano, come un dono, quello di essere toccati da Dio».
Civitavecchia
con la sua Madonnina rischiano la "damnatio memoriae": Lei non
vuole. Lei, autorizzato dal Segretario di Stato, il cardinale Tarcisio
Bertone, dopo tanti anni, ha finalmente parlato. Lei, forse, vorrebbe qualcosa
di più dal «Può darsi che sia arrivato il momento da parte della
Chiesa di dire il suo sì a Civitavecchia. Teniamo conto del miracolo delle
conversioni, delle famiglie che si ricompongono, delle persone che si sentono
attratte da questo mistero di luce. A Civitavecchia quella Madonnina, è
incredibile, attira, chiama. "Monsignore, dopo avere sconvolto
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Al seguito, la prova evidente di un altro esorcismo oltre a quella di Don Amorth precedentemente, dove il diavolo per bocca della persona colpita da possessione, ha rivelato il perchè una statuina della Madonna ha pianto nella mani di un Vescovo.... Dal libro di Arrigo Muscio " Storie di esorcismi " Ed.EDB ( da pagina 174 a 178 )
Sabato 12 febbraio 2000 - primo esorcismo Assieme all'esorcista vi erano anche alcune persone fidate e di provata fede e preghiera per aiutarlo nel compito di scacciare i demoni. L'esorcismo iniziò con la preghiera del santo Rosario comunitario di protezione dei presenti, dei loro familiari e di liberazione di Attilia e della mamma (assente in quanto anziana e malata). Alla terza decina Attilia iniziò a provare un senso di soffocamento e a non ricordare le preghiere del Rosario. Alla fine dell'orazione i presenti invocarono con un canto lo Spirito Santo ed effettuarono il canto in lingue. Attilia iniziò ad assumere un aspetto diverso e sofferente (alla fine confidò ai presenti che la preghiera in lingue la faceva star male). Durante la preghiera di Leone XIII recitata dall'esorcista, Arturo spruzzava il viso di Attilia con acqua di Lourdes, mentre gli altri partecipanti recitavano a bassa voce, in continuazione, il santo Rosario. L'esorcista iniziò a inframmezzare la recita dell'esorcismo di Leone XIII e dei salmi con delle domande, imponendo le mani a Attilia e ungendola, con dei segni di croce sulla fronte, con olio benedetto.
Esorcista: «In nome di Gesù Cristo ti ordino di dire quanti siete». Attilia iniziò a inghiottire e a muovere il labbro come un cammello, mentre all'interno della bocca, vicino alle gengive, si vedeva dell'inspiegabile sostanza nera che pareva inchiostro. Ma non rispose.
Esorcista: «In quanti siete? Te lo ordino in nome della Santissima Trinità? Indica con la mano quanti siete?» Attilia, dopo circa quindici minuti di letture di salmi, intervallate da ordini impartiti nel nome di Dio, faticosamente indicò con le dita che dentro di lei c'erano tre presenze.
Esorcista: «Siete anime dannate o angeli decaduti?» «Non te lo dico!», rispose Attilia assumendo un atteggiamento sardonico e incrociando le braccia in segno di sfida.
Alla fine, dopo ripetuti inviti nel nome di Dio, di Maria Santissima e della Santissima Trinità, l'anima dannata disse d'essere stato, quand'era in vita, un pirata. Affermò d'essere stato ucciso, e d'aver lanciato un urlo di terrore quando finì all'inferno.
Esorcista: «Quante persone vanno all'inferno? Rispondi in nome dello Spirito Santo di verità!» «Tante!» rispose il pirata.
«Qual è il peccato principale che ai giorni nostri porta, le persone all'inferno?» lo incalzò l'esorcistà. «La lussuria! E l'ateismo!», rispose l'anima dannata ormai chiaramente manifestatasi. L'anima dannata sbuffava in continuazione e mostrava un'evidente sofferenza quando Arturo, su invito dell'esorcista, spruzzava il volto di Attilia con acqua di Lourdes, cercando di togliersela.
«Chi ha voluto che Attilia capitasse da noi?», gli chiese l'esorcista. «Gesù!», rispose il diavolo dopo ripetuti inviti e spruzzate sul viso di acqua di Lourdes.
«Pregano Attilia e la sua mamma?» continuò l'esorcista. «Sì!» disse il pirata.
«Che cosa devono fare affinché tu vada via?» «Occorre che preghino il rosario!»
«È vero che non puoi nulla nei confronti di chi prega il Rosario intero devotamente e quotidianamente?» continuò imperterrito l'esorcista. «È vero!» confermò l'anima dannata.
«Perché Perché non c’è più Religione nel mondo!» «Che cosa bisogna fare per uscire da questa situazione?», chiese l’esorcista. «Occorre pregare. Soprattutto in famiglia. Guardare meno televisione e pregare di più. Soprattutto il Rosario», rispose il diavolo.
«È vero che molti programmi televisivi sono tuoi? Rispondi in nome di Gesù Cristo!» «È vero!», rispose con un sorriso sardonico il diavolo. Attilia, continuando a sbuffare, allungò le gambe e die de qualche colpo ritmico col piede.
«Come mai in Europa vi è una massiccia immigrazione musulmana?» «Perché certi politici la favoriscono per distruggere i valori cattolici»', rispose il demonio.
«Ci sono dei preti che ti appartengono? Che militano nella setta della Bestia'? Rispondi in nome di Dio!!». «Sì. Molti!», rispose compiaciuta l'anima dannata assumendo un'inspiegabile fattezza del volto, impossibile da riprodurre naturalmente. Evidentemente si trattava del viso dell'anima dannata che si manifestava ormai sempre più chiaramente.
«Com'è l'inferno?! È come l'ha mostrato «Peggio!»
«Allora appartengono a te quanti propagano invece un'idea
di un inferno soft; non in sintonia con quanto scritto nel «Sìì! »
«Il capitolo 12 dell'Apocalisse si riferisce all'apparizione della Madonna a Fatima?» «Sì!»
«E il dragone rosso simboleggia l'eresia profetizzata a Fatima?
Cioè il comunismo? Rispondi in nome della Madre del «Sì!»
«È qui presente Il demonio, tramite Attilia, segnò con la mano la posizione
sopraelevata in cui Incalzato dall'esorcista mostrò inoltre la posizione, vicino all'esorcista stesso, in cui si trovava s. Michele arcangelo invocato durante le preghiere.
«È vero che i castighi sono alle porte?» «È vero», confermò satana.
«Che cosa bisogna fare per bloccarli?» «Pregare il Rosario», replicò il diavolo, dopo ripetute spruzzate di acqua di Lourdes.
«È vero che «È vero», rispose il demonio confermando indirettamente le promesse legate alla recita quotidiana del Rosario intero.
Poi l'esorcista cominciò a pregare il salmo 91 e al punto «... mille cadranno al tuo fianco e díecimila alla tua destra; ma nulla ti potrà colpire...» disse al diavolo: «Confermi, diversamente da quanto fanno credere alcuni, che voi non potete nulla nei confronti di quanti dimorano all'ombra dell'Onnipotente: di quanti, cioè, vanno devotamente a messa, lo pregano, seguono i suoi comandamenti, lo invocano e si affidano a lui?» «Sììì! !» affermò il demonio, annuendo col capo e mostrando d'essere costretto da una volontà superiore ad avvalorare l'eterna Parola di Dio.
L'esorcista poi citò le parole della Scrittura «... sono caduti nella fossa davanti a me...» ed intimò all'anima dannata di rispondere nel nome del santo Spirito di verità: «È vero che se qualcuno ordisce una fattura nei confronti di chi prega devotamente, è lui stesso invece a cadere nella fossa scavata davanti al destinatario della fattura?!». Anche stavolta il pirata fu costretto a confermare suo malgrado.
«È già nato l'anticristo?» «Non ti rispondo!», rispose l'anima dannata con una risata. « «Sì!»
«Quando te ne andrai?» «Io non me ne vado!», reagì arrogantemente il diavolo.
«Ma tu chi sei per dire non me ne vado! Sei un nulla di fronte all'onnipotenza di Dio! È vero?» lo rimproverò l'esorcista. «È vero, sono una nullità!» ammise dimesso il demonio. «Tant'è che Gesù con uno sguardo fa tremare l'inferno». «Sììì!»
«Nell'Apocalisse si parla di una piaga dolorosa e maligna che comparirà sugli uomini che recano il marchio della bestia e si prostrano davanti alla sua statua. Si tratta di una piaga fisica? Rispondi nel nome di Dio!» lo interrogò l'esorcista. «Non te lo dico!» replicò sogghignando l'anima dannata. «Rispondi in nome di Maria Santissima!» «Sììì! »
Attilia, alla fine, indicò con le dita il numero 2 e chiarì che si trattava di mesi. Dichiarò poi che erano rimasti ih due in quanto un'anima dannata era fuggita. Confermò inoltre ',che erano entrati in Attilia da 10 anni tramite l'intervento di un mago. Terminato l'esorcismo Attilia non -ricordava nulla di quanto
detto ed era convinta che fosse trascorso solo un quarto d'ora anziché un'ora
e mezza. Non ricordava neppure d'aver gettato a terra
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