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L'ESORCISMO, MEZZO DI EVANGELIZZAZIONE
Tante
volte i parenti e gli amici che assistono una persona, un familiare o un amico, che subisce una possessione, toccano con mano le realtà invisibili e
l'esorcismo diventa così un potente mezzo di evangelizzazione, uno stimolo
alla conversione, alla virtù, alla preghiera, a un maggior impegno nella fede, a una vita cristiana più intensa. Si comprende allora perché qualcuno lo ha
definito un corso rapido
di esercizi spirituali.
L'esorcista don Giuseppe Capra, in un raduno
sacerdotale, ha ricordato che in
passato, quando avveniva qualche
caso clamoroso, l'accaduto diventava per i sacerdoti una straordinaria
occasione di evangelizzazione e di
invito alla conversione. Così egli si è espresso: « San Giovanni Bosco nel 1862 nelle Letture
Cattoliche pubblicò, sul caso di una indemoniata, uno scritto di
un suo amico cappuccino, fra Carlo
Filippo da Poirino, dal titolo Il potere delle tenebre. Mentre
san Giovanni Boscoo correggeva le
bozze, il demonio gli rovesciò l'inchiostro e gl'imbrattò tutto. Si tratta di un episodio avvenuto a Val della Torre in diocesi di Torino dove
una contadina, Teresa Dosío, a
seguito di una maledizione del fratello,
subì una vessazione demoniaca durante la quale, sia che si trovasse all'aperto che in un ambiente chiuso, veniva colpita da sassi scagliati da una
mano invisibile, da noccioli di
pesche, da fagioli, gusci di noce e da vari oggetti. La contadina diventò anche
muta. Davanti a questi fatti, tutti
corsero in chiesa a pregare e tutti
cambiarono vita. E quella donna in una settimana fu liberata ritrovando nel medesimo tempo la parola. Di fronte a episodi anche più gravi di questo,
oggi si preferisce il silenzio. Il nostro gruppo di preghiera nacque nella
festa di Maria Ausiliatrice nel 1989 quando una ragazzina di 11 anni, tormentata da pesanti vessazioni (una forza invisibile la spingeva
gettandola a terra, una volta la
risucchiò dall'auto aprendole la porta, la feriva dolorosamente alle mani e alle braccia), fu liberata prodigiosamente
nel giorno della festa e della processione
di Maria Ausiliatrice dopo venti sere consecutive di un'ora di adorazione eucaristica fatte per lei.
Si convertì tutta la famiglia. Per noi quella liberazione fu un vero miracolo che don Bosco avrebbe sicuramente pubblicato, invece devo accontentarmi di
raccontarlo come un fatto
meraviglioso della mia esperienza personale. Ci sarebbero molti altri esempi che rivelano la grande insensibilità, la grande diversità di oggi
rispetto al passato, quando la coscienza del bene e del male, di Dio e del
diavolo, del Paradiso e dell'Inferno era molto più viva e anche i casi di vessazione, ossessione, possessione, erano molto meno possibili e più facilmente
risolvibili ».
LE CATECHESI
INVOLONTARIE DEL
DEMONIO DURANTE GLI
ESORCISMI
Passo ora a
descrivere alcuni aspetti di quelle che possiamo in qualche modo definire « catechesi involontarie » del demonio, tratte da casi certi di reale
possessione.Le sue
espressioni, durante gli esorcismi, sono molteplici: alcune di esse si ripetono frequentemente e, direttamente
o indirettamente, confermano in pieno le verità
della nostra fede cristiana.Tante volte, ad esempio, ha affermato egli
stesso, in maniera molto chiara, che la sua principale attività in mezzo agli uomini non è la possessione, ma la
tentazione. Una volta, al momento
in cui viene definito dal Rituale Romanum « malorum radix, fomes vitiorum, sedùctor hòminum, proditor gentìum » (« radice di tutti i mali, fomite dei vizi, seduttore degli
uomini, ingannatore dei popoli »), riassunse la sua attività tentatrice in una sintesi eccezionale e categorica: « Il nostro "dovere" è tentare, sempre, chiunque, dovunque e comunque.
Qualcuno ci cade nella nostra rete, qualcuno ci
cade per sempre! ». In un altro
esorcismo affermò:
«
Lui (si riferiva a Dio) vuole anime libere e sante, io voglio anime schiave ».
Riguardo alla
potenza della preghiera, un giorno, al
momento del « Sanctus, sanctus, sanctus Dominus Deus Sàbaoth », del secondo esorcismo del Rituale RoYnanuln, fu senza dubbio
costretto a dire da Dio: « Se voi
viveste in ginocchio davanti a lui e cantaste le sue lodi, come fanno gli angeli, noi non avremmo tutto
il potere che ci date su di voi ».
Una
caratteristica ricorrente negli esorcismi è la manifestazione della sua
superbia, tanto che un giorno dovette
riconoscere: « La mia superbia è il mio
potere e la mia dannazione ».
Una sua ricorrente
richiesta è quella di essere adorato
come se fosse Dio. Non volendo accettare la sua creaturalità, infatti, illude se stesso di essere Dio ed è avido di ricevere dagli uomini il culto che
spetta a Dio solo. Spesso, mentre viene esorcizzato, dice: « Adorate me, adorate me, io sono dio, io sono dio!
Mettetevi in ginocchio quando si
pronuncia il mio nome. Io sono l'onnipotente!
Invocate me! ». A queste parole, come suggerisce
il n. 20 delle Norma' observanda'
circa exorci= zandos a demonio del Rituale
Romanum, si può rispondere con frasi tratte dalla Sacra Scrittura, ad
esempio le parole di Gesù nel
deserto: « Vattene, Satana! Sta scritto:
adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto! ». O con
le parole di san Paolo: « Nel nome di
Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto
terra; e ogni lingua proclami che
Gesù Cristo è il Signore, a gloria
di Dio Padre» (Fi12,10-11).
Alcuni esorcisti aggiungono frasi
spontanee, di questo genere: « Solo il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, è
Dio. Non c'è altro Dio. Prostrati davanti a lui e adoralo! ». Agli inviti ad adorare l'unico vero Dio, sempre ci si
sente rispondere rabbiosamente e con superbia e presunzione: « Mai, mai! Io sono dio!
Guardati intorno e vedi come tutti mi seguono, come tutti
cercano quello che io gli voglio dare! »(1) Un'altra volta, mentre gli veniva
detto: « Non c'è altro Dio all'ínfuori del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Il tuo Dio è lo stesso mio
Dio: il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo... », ha ribattuto:
« Il potere che ho sugli uomini, è il mio dio ». In pratica voleva dire
che lui si ritiene dio degli uomini che vivono nel peccato, lontani dal vero Dio. Un'altra volta
ancora, mentre l'esorcista
diceva: « Adoralo, è il tuo Dio, lui ti ha creato, adoralo! », il demonio protestò: « E andato a incarnarsi in voi, quanto di più schifoso e umiliante
potesse fare. Il ribrezzo che abbiamo provato
quando è entrato in quelle carni, solo noi lo
sappiamo! ».
Colpisce molto ciò che accade
quando un esorcista ripete la preghiera insegnata da un angelo ai tre pastorelli di Fatima, Francesco, Lucia e Giacinta. L'anno
prima che apparisse loro la Madonna, l'angelo apparve
ad essi per la terza volta tenendo in mano un calice e su di esso un'Ostia, dalla quale cadevano nel calice
alcune gocce di sangue. Lasciando il
calice e l'Ostia sospesi in aria, si prostrò per terra e rípeté per tre volte l'orazione: «
Santissima Trinità, Padre, Figlio, Spirito Santo, vi adoro profondamente e vi offro il preziosissimo
Corpo, Sangue, Anima e Divinità di
Nostro Signore Gesù Cristo, presente
in tutti i tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze con cui Egli stesso è offeso e per i meriti infiniti del suo
Santissimo Cuore e del Cuore
Immacolato di Maria, vi domando la conversione
dei poveri peccatori ». Quando un esorcista inizia a dire questa preghiera, il demonio ha delle reazioni furibonde, che crescono d'intensità quando
giunge alle parole « in riparazione
degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze con cui Egli è offeso » e che
si fanno ancora più forti durante le
espressioni finali: « vi domando la
conversione dei poveri peccatori ».Un
altro caratteristico atteggiamento del demonio, durante gli esorcismi, è di minacciare frequentemente sterminio e distruzione: tutto ciò che è bello,
buono, sano, armonico, nel suo
linguaggio beffardo, è preso di mira,
con la promessa di deturparlo e distruggerlo: « Non pochi dei nostri servi nel mondo riusciamo a
metterli nei posti più alti e da lì
dominano e distruggono ». In
maniera particolare si avverte come abbia in odio il sacramento del matrimonio e gli affetti familiari:
reagisce assai violentemente quando
si benedice il matrimonio di due sposi
o quando essi vengono invitati a rinnovare le loro promesse matrimoniali. Un giorno ha espresso molto
bene il suo odio contro la famiglia
con queste parole: « Non mi
piacciono ancora come vanno vestite le donne. Devono essere sempre più svestite così che il sesso
sia sempre più dominante e io possa
distruggere sempre più le famiglie!
». Altre volte ha definito gli
organi sessuali, con evidente
linguaggio metaforico, « il centro del mondo ». Altre reazioni furibonde sono state riscontrate
quando l'esorcista benedice il
fidanzamento di quei giovani che si
sono impegnati seriamente a viverlo nella castità, definendo questa loro scelta come una porcheria.Colpisce molto, mentre viene esorcizzato, l'odio puro
che manifesta nella sua profonda soddisfazione del male, in qualunque forma si realizzi. Una volta un esorcista rimase inorridito davanti a questa uscita: « Prendi quello schifo del libro
dell'Apocalisse. C'è scritto di quella
Donna che partorisce. Io i bambini cerco sempre di mangiarli. Sai come? ».
E il demonio descrisse, con parole agghiaccianti, sia lo sterminio
giornaliero, in ogni parte del mondo, di
migliaia di bambini nel grembo
materno, sia le violenze sessuali sui bambini; e, quel che rendeva ancor
più raccapricciante tali descrizioni, era ogni volta l'aggiunta
dell'espressione « come godo! »; questa
stessa espressione l'ha usata anche riferendosi ai giovani che con la droga si riducono a larve. Un'altra volta, mentre era esorcizzato, accennò
nuovamente all'aborto e disse: « Mi avete anche autorizzato! » e si fece una lunga e perfida risata. Colpisce
molto il modo con cui capovolge la
realtà e i fondamentali principi
morali, considerando il bene male e il male bene. Ad esempio varie volte, presentandogli una reliquia, ha
esclamato: « Che puzza! È la puzza di
chi ha scelto Lui! (si riferisce a Gesù
Cristo, che per odio e disprezzo
non nomina quasi mai) »;
presentandogli una corona del Rosario
l'ha definita: « Catena maledetta con la Croce in fondo »; all'aspersione con l'acqua benedetta ha
protestato: « Non voglio essere lavato
da quest'acqua, che puzza di merda e mi
brucia »; alle parole « Benedici, Signore, questo nostro fratello! »
ha prontamente risposto: « Che
sia maledetto, lo porterò con me
all'inferno! »; alle parole del
Vangelo: « Venite a me, voi tutti,
che siete affaticati e oppressi, e io vi rístorerò » (Mt 11,28), immediatamente ha detto: « Veníte a me voi tutti che siete "allegri",
venite a me voi tutti che siete
perversi e io vi ristorerò ».Una
volta, giunto l'esorcista alle parole dell'esorcismo del Rituale Romanum: « inimìce
fideí, hostis géneris umani, mortis
adductor »(« nemico della fede, avversario
del genere umano, portatore di morte »), il demonio espresse tutta la sua irresistibile aspirazione al « male per il male » con queste parole
metaforiche: « Il giorno in cui siamo andati via da Lui, gli abbiamo detto:
Il potere del peccato sarà il nostro altare, su quello sacrificheremo le anime dei tuoi figli maledetti, su quell'altare faremo scorrere il sangue dei tuoi
figli maledetti. C'è un dio per chi
odia e questo dio è il mio dio ».Sempre poi, nelle sue invettive, emerge anche
come egli sia davvero colui che
tenta continuamente di dividere gli
uomini e di aizzarli gli uni contro gli altri. Ama infatti sottolineare che gli piace l'odio fra gli
uomini ed è avido delle malvagità
umane perché, come ha affermato più
volte: « Sono "cibo" che mi
alimenta e mi rafforza »; « Noi vogliamo discordia, noi
vogliamo odio e guerra, non importa da
dove viene »; « Sai quanti "dannati"
che abbiamo in giro per il mondo? ».Una volta, al momento in cui il Rituale Romanum prevede l'interrogazione del demonio (vedi
capitolo III, nota 22), alla domanda
quale fosse il suo nome, affermò di chiamarsi Sahaar e di provenire dal
deserto. Gli fu replicato allora di
tornarsene nel deserto. Prontamente
l'esorcista sentì rispondere: « Io porto il deserto! ». Dagli esorcismi successivi l'esorcista
comprese che voleva, in questo modo,
sia indicare la sua funzione specifica
di suscitare l'odio, dal quale scaturiscono aridità, desolazione e morte nei rapporti umani; sia dimostrare di compiacersi per la sterilità, fisica e
spirituale.In alcuni casi le sue
espressioni sono tra il serio e il
faceto, come quando l’esorcista si sentì dire: «Per noi, i preti che fanno il loro dovere, sono degli
iettatori, perché ci fanno andar
male le nostre cose! ».Particolarmente
consolante è l'esperienza mariana negli
esorcísmi. Quando è nominata la
Madonna, gli esorcisti
sperimentano come i demòni, per il loro grande disprezzo e odio nei confronti della Madre di Dio, s'infuriano
grandemente. Senza osare mai chiamarla per
nome, dicono « quella », aggiungendo un cumulo di ingiurie nei suoi confronti, perché lamentano che ella rovina molti dei loro piani. Una ricorrente
manifestazione antimariana del
demonio è quella di manifestare grandissima
rabbia quando è nominato il Cuore Immacolato
di Maria, perché gli fa ricordare, come spesso ha urlato, che il mondo è stato consacrato da quel ... (espressione
irriferibíle rivolta a Giovanni Paolo II) a questo Cuore Immacolato e questa consacrazione ha provocato il
fallimento di molti suoi progetti, su scala mondiale.
Riguardo al Santo Rosario,
una volta, mettendo al collo della persona che veniva esorcizzata una corona, il demonio cominciò subito a gridare: « Mi sta schiacciando, pesa, mi sta
schiacciando quella catena con la Croce in fondo! ». L'esorcista esclamò: « Da oggi in poi questa nostra sorella pregherà il Rosario
ogni giorno ». E il demonio subito
rispose: « Ma tanto siete pochi
che lo dite (si riferiva al Rosario), in confronto al mondo intero! È bene per me che sia così perché mi
fa male, perché invocate Quella (si
riferiva alla Madonna), mi ricordate
la vita di Quello (si riferiva alla vita di Gesù, che
meditiamo nei misteri del Rosario) ». Un altro giorno, mentre esorcizzava il demonio, l'esorcista tirò fuori di tasca una corona del Rosario; subito il
demonio gridò: « Leva quella catena, leva quella catena! ». « Quale catena? ». « Quella con la Croce
in fondo. Lei ci frusta con quella
catena! ». Anche questo è certamente un linguaggio metaforico, che però ci fa
capire, in modo molto concreto, la
potenza del Rosario e quanto il
demonio lo tema.Un giorno, con grande
sorpresa, un esorcista si accorse
che Dio umiliava il demonio costringendolo a lodare Maria. Infatti,
mentre l'esorcista invocava Maria, disse: «Lei è l'unica che è dovunque, mi
"uccide", mi ha sempre "ucciso", mi ha sempre "ucciso",
mi mette in testa i piedi; il suo velo maledetto mi strozza
ogni volta; nessuno di noi resiste
». A queste parole l'esorcista esclamò: « Grazie Madre, grazie Cuore
Immacolato! ». Il demonio ríbatté
immediatamente: « Lascialo stare
quel Cuore: gli abbiamo infilato una spada e non è morto, gli abbiamo crocifisso il Figlio e non è morta: ha preso altri figli! ». In un altro esorcismo, mentre l'esorcista lodava il Cuore Immacolato di Maria, il demonio disse: «
Il suo Cuore è il nostro dolore, il suo Cuore più lo abbiamo trafitto e più era
vivo, più lo abbiamo schiacciato e
più Lei ha schiacciato noi, più soffriva più noi soffrivamo. Noi volevamo "gioire" e invece Lei ci uccideva con il suo pianto: le sue lacrime sono
fuoco che ci "uccide"». Un altro giorno mentre lo stesso esorcista invocava 1'intercessione del Cuore
Immacolato di Maria, il demonio parlò
delle spine confitte in esso (che rappresentano
i peccati dell'umanítà) e di coloro che riparano alle offese verso questo Cuore, e disse: « Gli uomini mi hanno aiutato a infilarci mille miliardi
di spine, mi avete aiutato voi a
infilarci tutte quelle spine, mi avete
aiutato voi, ma più spine, più forza; più sangue, più potere; più dolore, più gloria; i vostri peccati
si sono trasformati in gloria perché altrettante
anime si sono consacrate a espiarli e
ogni anima gli fa saltare una spina e ogni spina che salta conficca un palo di
fuoco nel nostro cervello. Noi li
picchiamo, noi li battiamo, noi li bruciamo,
noi li graffiamo, noi li squarciamo, e loro giù a pregare. Noi li
insultiamo, noi li calunniamo, e loro giù a
pregare. Non finirà mai questa tortura, non finirà mai questa tortura. Sono troppe, sono troppe!
Quanti incoscienti si consacrano e
non aspettano altro che di morire per
quella ... e suo Figlio! ».In un altro esorcismo, vantandosi delle sofferenze
provocate a persone innocenti, l'esorcista cominciò a pregare con
decisione: « Signore Gesù Cristo, mentre in Croce sembravi sconfitto, mentre sembrava che il potere delle
tenebre avesse vinto per sempre, in realtà eri Tu che stavi vincendo per sempre
». E il demonio: « È tutta colpa di Lei, è tutta colpa di sua Madre. Per questo avevo insegnato a questa cretina (si
riferiva alla persona che
tormentava) a odiarla e lei è riuscita a superare anche questo. Lei (qui si riferiva alla Madonna) prega sempre, non tace un momento e noi siamo
frustati dalle sue preghiere ». Evidentemente parlava sia dell'intercessione che Maria stava operando presso Dio per quella donna, sia del crescente amore per
Maria che quella donna stava
alimentando. In altro esorcismo, anche
qui con un evidente linguaggio metaforico (non avendo egli né pelle né cervello, perché spirito immateriale),
aggiunse: « Ogni volta che scende in
questa terra (si
riferiva alla Madonna) noi sprofondiamo più in basso. Ogni sua lacrima è un buco nella nostra
"pelle", ogni suo sguardo è
uno strappo nel nostro "cervello", ogni suo passo è la nostra fine. Stiamo cercando di fermarla, non ci possiamo riuscire perché Lei è più
potente di noi. Il Male non ha nessun potere su di Lei ».Un episodio particolarmente commovente è il seguente:
un giorno, rivolgendosi a un'immagine della Madonna, presente nella sala dove l'esorcista esorcizzava, il demonio
cominciò a gridare: « Perché hai offerto
tutto a quel ... ? Perchééé? ! Perchééé? !». L'esorcista si è intromesso e
ha detto: « Che cosa ha offerto? ».
E lui: « Sotto la Croce
di Quello, Lei soffriva! ». Si
riferiva chiaramente all'offerta che la Madonna ha fatto all'Eterno
Padre delle sue sofferenze e di quelle di Gesù al momento della crocifissione. E allora l'esorcista ha cominciato a dire: «Ricordati che Maria, ai piedi della Croce, ha offerto al Padre Gesù e
ha offerto se stessa al Padre con
Gesù. Per noi suoi Figli ha offerto questo sacrificio ». A queste
parole ha lanciato delle urla indescrivibili
ed evidentemente schiacciato dalla forza redentrice, che scaturisce dal
sacrificio di Cristo e di Maria sul Calvario, ha detto: « Basta, basta, non mi far ricordare, basta, mi stai bruciando, mi stai
bruciando! ».Il Venerdì Santo
del 2006, mentre un esorcista svolgeva
il suo ministero, leggendo nel Vangelo di Giovanni le parole che Gesù in croce rivolse a Maria: « Donna, ecco tuo Figlio » e quelle a Giovanni: « Ecco tua
Madre », così si espresse il
demonio: « In un istante Lei ha amato
tutti i suoi figli per tutte le generazioni e ha detto il suo secondo "sì". Dopo il
"sì" detto all'Angelo, ha detto
il suo "sì" al suo Figlio sulla croce perché voi diventaste suoi figli ». L'esorcista
allora tra lo stupore e la gioia,
perché comprendeva che il demonio era chiaramente
costretto, suo malgrado, a dire cose che mai avrebbe voluto dire, ha
proseguito leggendo le parole del Vangelo: « E da
quel momento il discepolo la prese nella sua casa ». E il demonio, con una
ripugnanza tremenda, che
manifestava nella voce e negli atteggiamenti,
ha aggiunto: « Le anime pure prendono la Madre di Dio nel loro cuore. Il vostro
corpo e il vostro spirito sono la
casa del Signore e in essa dovete prendere Lei. Tutti i figli di Dio dovrebbero prendere Maria dentro di loro e quello che Lei vi ha insegnato con la
sua vita. Voi avete un grande mezzo
che è Maria, usatelo di più. Pregatela,
pregatela di più, fatela vostra, Lei cammina sempre al vostro fianco ».Davanti a queste parole del demonio mentre lo esorcizzava, l'esorcista
sapendo che il Venerdì Santo è un giorno speciale di grazia, gli ha ricordato il
sacrificio di Gesù in croce per amor
nostro, le sue piaghe, il suo sangue,
i suoi dolori, le sue umiliazioni, la sua offerta al Padre, insieme alle lacrime e ai dolori di Maria ai
piedi della croce e la sua offerta
insieme con il Figlio al Padre per
amor nostro. E mentre diceva tutte queste cose, il demonio ha continuato, affermando, con grande sbigottimento dell'esorcista che ascoltava: « Eravamo anche noi
lì ai piedi della croce, alcuni li istigavamo contro di Lui, li spingevamo a contestarlo, a
urlargli contro, a sfidarlo, altri
li tentavamo insinuando alle loro
menti dubbi che Lui non era veramente il Messia. Alcuni erano lì per vedere qualche miracolo e convincersi che Lui era il Messia; che stupidi! Abbiamo
fatto scappare tante persone da lì
sotto che non credevano più, si sono
spaventate nel vederlo che moriva e quei pochi che sono rimasti, si sono convinti quando è morto che non era vero niente, perché se era morto
non c'era più niente da fare.
Quando hanno tolto il corpo dalla
croce, abbiamo tentato anche Giovanni, abbiamo detto alla sua mente: "Guarda che fine ha fatto il vostro Messia, guarda che fine ha fatto il tuo Messia! ". Abbiamo
tentato anche la Madre
tua. Lei aveva il cuore straziato, ma nel medesimo tempo c'era in esso una
grande pace e perdonava tutti, amava
e soffriva: il suo perdono era totale, il suo amore era totale, la sua offerta
era totale. E questo ci ha vintoooo!
Inutilmente abbiamo insidiato la sua
fede, Lei ha continuato a pregare, Lei era l'unica che ha conservato la
fede nella Risurrezione, il suo cuore
già lo sapeva e all'alba del giorno dopo il sabato, Lui si è presentato
per primo a Lei. Non sappiamo che cosa si
sono detti, abbiamo solo visto che in quell'incontro
circolava una grande pace e un infinito amore, però non potevamo sentire le parole, il loro discorso d'amore era fuori della nostra portata.
Poi abbiamo visto la Maddalena che andava al
sepolcro ».Un giorno, quando
durante lo svolgimento del suo ministero,
l'esorcista disse che avrebbe celebrato la santa Messa per quella persona, il demonio senza
quasi più forze per reagire, perché
ormai prossimo all'uscita, lasciò
questa testimonianza: « Non so come gli sia venuto in mente di sacrificarsi per voi, spazzatura immonda che non siete altro. Come ha fatto a sacrificarsi
per questi esseri che non valgono
niente, che non capiscono quanto Lui
li abbia amati e quanto li ami, perché lo offendono in continuazione. A Lui la Messa non serve, Lui ha tutto; è solo per voi che l'ha inventata, solo per voi, per accostarvi a Lui, per farvi avere Lui
ogni giorno e voi stupidi ci
sputate sopra. E voi non l'accettate, voi
che potreste essere veramente come Lui. Lui vi vuole accanto a Sé (questo il demonio lo disse con
estrema difficoltà) e vi dà tutti i
giorni quel Corpo e quel Sangue,
schifosi per noi, ma che per voi sono tutto, l'unico mezzo per arrivare alla salvezza, per non
perdervi con noi. Come non capirlo?
Come non capirlo? Lui è lì e vi dice:
"Sono qua. Prendetemi". A noi ha detto: "Vade retro", a voi ha detto: "Sono qua"
».Un giorno durante una gran battaglia, in cui l'esorcista intuiva chiaramente che il demonio cercava
di opporsi per non ripetere ciò che
Cristo gli stava comandando di dire,
a un certo punto completamente sopraffatto
dalla forza di Dio, esclamò: « Lui mi sta ordinando di dirvi: Non abbiate paura, andate incontro al vostro Dio. Lasciate ogni legame con il male sulla
terra. Riempite del Signore la vostra vita, fate spazio dentro di voi solo al Cristo Gesù, seguitelo nella gioia
e nella sofferenza. Lodatelo sempre,
Lui è la vostra salvezza! ». Ahhhhh!
(l'urlo che lanciò per lo sforzo tremendo che aveva fatto nel dire ciò che lui aborrisce).
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