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		Progetto interessante quello dei Fifth Season. Quintetto di Roma dal passato afflitto da continui cambi di line-up che trova finalmente la stabilità prima della composizione del disco suddetto. Ma come cavolo sto parlando? Sembro uno di quei professori che poi vanno a finire negli editoriali infamanti del gran.farabutt. CDM… Comunque dicevamo, disco veramente bello ed accattivante che trova il suo motivo di maggior pregio nelle parti di flauto traverso che, nel bel mezzo della furia più devastante, ti riportano ad atmosfere anni '70. Sempre il flauto, accompagnato dalle tastiere dà il benvenuto all'ascoltatore nel prologo con delicati fraseggi seguiti da ottime sfuriate chitarristiche e batteristiche. Le tastiere ricalcano i suoni dei vecchi moog a noi tanto cari prendendosi anche la briga di far da collante tra le tracce che iniziano e finiscono in sfumando e lasciando quella sensazione che ti fa chiedere cosa accadrà tra poco. Lo stile è prog-metal, ma non quello palloso, condito di fusion con la batteria che cambia il tempo ogni 2 battute. Prog-metal fiero di essere metal, ecco. Insomma un disco ben ideato, ben suonato, ben assemblato, ben prodotto…tutte cose rare. In realtà ci sarebbe una nota dolente ("Iommi, quanto sei pignolo, che palle!"), la voce del cantante non mi ha convinto per niente: spompata, stanca e fredda. Ma si può migliorare, oppure dare più spazio al flauto e cambiare cantante.
Numero Tracce	5
Durata	25:51
Uscita	2004
Etichetta	Autoproduzione / Kick Promotion Agency

Tracklist	Line Up
1. Prologue: the first sun 2. Act 1: the thaw 3. Act 2: the hatch 4. Act 3: the marching truth 5. Outro: first of fifth	Cristiano "Chris" Grifoni - chitarra ritmica e solista Stefano "The Blacksmith" Rossi - batteria Marco "Von Kreutz" Novello - tastiere ed effetti Valerio "Drago" Pappalardo - basso Francesco "Bodhi" De Raffaele - voce e flauti

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