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ERONATOS

 

La storia ha da sempre un andamento circolare e la musica ne segue il corso degli eventi. A periodi in cui la musica andava complicandosi sono seguiti periodi in cui si tendeva alla semplicità e viceversa. È così anche nel rock: dal beat al progressive per poi approdare al punk.
Ultimamente sembra che le cose stiano ritornando a complicarsi, nel senso buono del termine, visto il ritorno di fiamma per il progressive anni '70 (cito solo l'ultima raccolta delle Orme come ultimo tassello di questo fenomeno).
I gruppi più giovani stanno riscoprendo questa musica inserendo nei loro dischi le contaminazioni più varie, riscoprendo il significato più autentico del progressive: la contaminazione.
Da Taranto arrivano gli Eronatos, nome evocatico frutto della contrazione dei due termini Eros e Thanatos, amore e morte.
Propongono un rock vagamente inclassificabile con contaminazioni mediorientali.
La prima traccia, Verso l'ignoto, è la più orecchiabile, con un ritornello creato ad hoc per coinvolgere l'ascoltatore.
Subito dopo arriva il pezzo forte. Strane illusioni, brano di oltre 7 minuti composto appositamente per un viaggio nel deserto del Sahara. L'effetto che crea è quello di Kashmir dei Led Zeppelin. Atmosfere sognanti, scale orientali e campionamenti di voci arabe sono i pilastri di quello che è il brano migliore del demo.
Diafano, il terzo brano è quello più canonicamente rock, con chitarre maggiormente in evidenza e ritmi un po' più "europei" per così dire; è forse però il pezzo più debole, anche a causa della sua collocazione dopo Strane illusioni.
Il demo si conclude con Tracce di luce in cui finalmente sentiamo gli assolo di chitarra e tastiera, minimalisti e molto melodici.
Siccome sono pignolo, ecco il momento dei difetti. Il disco andrebbe ancora un po' rifinito a livello di missaggio, anche se, per essere il primo demo, ha comunque una buona qualità audio.
Piccola spina nel fianco, il cantante; ha una voce molto calda e non prende una stecca, ma manca qualcosa a livello di coinvolgimento, di presa sul pubblico.
In conclusione un ottimo demo. Se in Stillborn usassimo i voti si beccherebbe un bel 8/10.
Numero Tracce 4
Durata 24:13
Uscita 2005
Etichetta Autoproduzione

 

 

Massimiliano "Tommi Iommi" Margherito

Tracklist

Line Up

1. Verso l'ignoto
2. Strane illusioni
3. Diafano
4. Tracce di luce

Gianni Cotugno - voce
Gaetano De Santis - batteria
Emanuele Franco - chitarra
Vito Lomartire - tastiere
Andrea Malorgio - basso

CONTATTI

E-mail: eronatos@libero.it - Tel: 349.0705037 - 333.3341316
 

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Stillborn Web Magazine 2002-2005