Ad aprire la compilation ci pensa Jason Lafererra, bassista della post-punk band Gregor Samsa. La sua "Sixteen" è delicata IDM intaccata da dolci noise. Subito dopo troviamo Manic Amyche aka Michael Perez, un turn-tablist (esiste una traduzione in italiano?) che cera collage di suoni e improvvisa con i piatti, in "An Uplifting Thought" crea una schizzata base hip-hop con sample di voci e suoni che vengono assemblati e smontati a piacimento. Poi troviamo Birds in the Meadow aka Marty McCavitt è un veterano della scena experimental di Richmond, faceva anch parte del quartetto jazz Idio Savant, e attualmente duetta col sasofonista Darius Jones, la sua "Count" è la traccia più breve e più noise del lotto. Tocca poi ai capi fondatori di 804noise, gli Harm Stryker, ovvero Kelly Nourse e Kenneth Yates, con "Red Sun" ci mostrano un pezzo ambient con drone fantasma e improvvisati tintinnii metallici. Molto Bella. Monolith Zero si presenta con "Untitled", brano con drone minimalissimi e evanescenti.. il rumore del nulla. Passiamo dal nulla a Stephen Smith, tra l'altro bassista degli electro-rocker VCR, "For L" è IDM, veloce, ritmata ma con una melodia soffice e avvolgente. Si ritorna nell'oscurità con Never Presence Forever, la sua "Collapsing Intrinsic Pulse"è contraddistinta da un unico suono riverberato e prolungato che copre una marcia noise che poi prende il sopravvento formando un unico strato di rumori. Giunge il turno di Metal (bellissimo nome!), aka Michael Rian, autore di numerose installazioni sonore, come "Runway/Study for Movement" da dove sono prese le immagini usate per l'artwork di questa compilation. "Bloc-Notes" è un brano spaziale con una melodia di una specie di clavincebalo immerso tra rumori, e distorsioni che creano il ritmo alternandosi a beat e synth malinconici. "These Transmissions" del jazzista John Priestly qui col suo nome d'arte Vilam Priest è un interessante brano che sa di cinematografico unendo ambient, sample di voci filtrate e drones, con una batteria alla fine. Poi si passa ai To Kill a Petty Bourgeoisie già visti all'opera nel fantastico split con gli Harm Stryker, "Zin (Unfinished)" è un interessante collage di suoni, tra noise, campionamenti vari, suoni concreti, synth e melodie che si dipanano sui solidi rumori creati dal duo di Richmond. Un brano ad alta tensione, putroppo incompiuto. Chiude il disco "Made for Speakers" di Mi che non è altro che il Michael Ryan (Metal) visto prima, un brano taglia e cuci, strappa e strizza, copia e incolla, calma e irrita.. hehe, inquietante. rumori che si fanno spazio tra loro per pochi istanti per poi essere risucchiati nel vuoto.