![](fotorece/undyinglegacy.jpg)
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...e fu così che in una fredda notte
infame decisi di mettere su questo dischetto arrivatomi dal freddo e
gotico Regno Unito.. fuori pioveva a dirotto, il cielo era nero e
cattivo, il vento soffiava forte e trascinava con se le secche foglie
bagnate.. ombre di tetri arbusti era fisse nella mia scarpiera.. e fu
così che mi svegliai e decisi di ascoltare "Tales of the Newly
Bereaved" dei misteriosi Undying Legacy, trio inglese che prende a
piene dal deathrock vecchia scuola à la Sex Gang Children, ma che non
disdegna spunti, ma solo piccolissimi episodi, più moderni à la Cinema
Strange.. e fu così che premendo il tasto play mi ritrovai in un mondo
oscuro e pauroso, tra chitarre strazianti e Mephisto-feliche(Walz),
bassi prominenti e tenebrosi, tastiere inquietanti, organi sacrileghi e
voci pazzoidi che declamavano bizzarre storie.. e fu così che tra uno
schiaffo anacronistico e una sbavatura nostalgica, scoprii che questo
primo album, autoprodotto, sulla lunga distanza dei tre gotici d'oltre
manica e un piccolo gioiellino, oltre ad essere merce più che rara nel
2004.. e quindi capii.. capii che non potevano essere trascurati dalla
scena gotica questi ragazzotti, ennò!, capii che la loro proposta così
old school (una parola molto à la page!), con quel suono così grezzo,
con quella produzione tanto scarna, quanto affascinante, con quella drum
machine perfetta, con quei bassi rarefatti, quelle tastiere fantasma,
quelle chitarre iper-sature, e con quella voce così ottantiana, non
poteva sfuggire all'attenzione di tutti i deathrockettari del mondo.. le
canzoni sono tutte molto belle e non annoiano per niente, il disco dura
oltre 70 minuti ma scorre via che è un piacere (e anche questa è una
cosa rara ai nostri giorni!), nessun calo, nessuna pecca, un album
veramente bello.. un album da Strobelight Records direi.. chissà che un
giorno.. e fu così che predissi il futuro..
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