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THE HACKER - REVES MECANIQUES

 

I numeri appartengono ai fuoriclasse. Michel Amato al secolo The Hacker che fosse un fuoriclasse lo sanno tutti.. innumerevoli collaborazioni, remix dopo remix, il First Album con Miss Kittin (vero e proprio cult che incendia ancora i dancefloor di tutto il mondo), l'electro di Melodies En Soul-Sol, diversi ep EBM ad altissimo voltaggio in cui gira e rigira la new wave come un cestello elettronico di una lavatrice lisergica. E lui, sempre lui, in quel The Next Step of New Wave di 2 anni fa in cui brani oscuri e breakkatissimi rivelavano un chiaro messaggio: dalla New Wave non me ne vado. Piaccia o no questa è la mia legge e questo è il mio tiro.

A chiudere il 2004 il nostro pensa bene di far uscire sulla ormai celebratissima francese Goodlife, Rêves Mécaniques. Album sincero, vivo, oscuro che brilla e brucia fascino ed efferatezza dei nostri tempi ma che su tutto rivela chi è The Hacker: la sua storia, la sua musica, la sua filosofia. Ha torto chi dice o si sofferma esclusivamente sul carattere waveggiante dell'album, bollandolo come bello ma solito 80s clubby tekno x electroclashers, e non lo dico né per rancore né per creare polemiche che anch'io considero inutili.
L'album, con una classe infinita, viene corroborato di quella trance (oscura ma mai monotona) che anche i raves bolognesi e romani del '95 e del '96 dissanguavano ed emettevano per un'intera generazione. Michel Amato nasce in quei raves francesi pieni di trance in cui era finita una moltitudine di fans dei Joy Division, dei Legendary Pink Dots, dei Cabaret Voltaire e non ha fatto altro che fondere le 2 culture, cercando, forse inconsciamente, d'elevarle. Rêves Mécaniques è l'inizio di tutto questo?
Se Flesh&Bone, Masterplan (con Caroline Herve), Traces con Mount Sims seducono con la classica formula del bombing bass + voci ultra dark + melodia prepotentemente '80 strutturata da effetti rari ma ricercati su di un beat dritto e incalzante, The Brutalist, nona perla dell'album, realizza gli accenni che venivano irradiati dolcemente prima. Piccoli, questa cazzo di traccia è pura trance, manda in acido anche il cielo e lascia l'EBM sulla terra. Credo sinceramente che l'album, bellissimo e sempre oltre il livello di guardia, sia una preparazione a The Brutalist che è la rappresentazione dell'immaginario visionario ed onirico di Michel Amato. La stessa metodologia che i Velvet Underground hanno adoperato nel loro debutto rendendo European Son l'acme di un raggiunto traguardo.
Electronic Snowflakes e la conclusiva Sleeping Machines sono il respiro ambient del disco, ipnotiche come non mai simulano forme solo vagamente accarezzate, come un gatto che cerca di comunicare con un mondo troppo diverso. Gli uguali con gli uguali.

E' troppo? Non So!? Questo è il mio sound. Dark e sferzante.

Numero Tracce 10
Durata -
Uscita 2004
Etichetta Goodlife / Pias

 

 

Gianluca Natile

Tracklist

Line Up

1. Flesh & Bone Feat. Perspects 
2. Sequenced Life 
3. Masterplan Feat. Miss Kittin 
4. Village Of The Damned 
5. Electronic Snowflakes 
6. Traces Feat. Mount Sims 
7. It's The Mind 
8. Radiation 
9. The Brutalist 
10. Sleeping Machines

  • Michel Amato

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