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DUNCAN AVOID - METAPHYSICS |
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Devo
dire che hai primi ascolti questo "Metaphysics" primo album
del progetto Duncan Avoid, che vede coinvolti Undacova e Kaebyn Yield,
mi aveva lasciato perplesso sulle direzioni prese dai due sperimentatori
del suono.. quegli pseudo-ritmi sbilenchi e apparentemente insensati,
quei noise ritmici (seppur familiari) fatti a pezzi e applicati in
situazioni electroacustiche che esaltano il singolo suono e rumore tra
intricati incastri e melodie destrutturate, quella violenza
apparentemente trattenuta e nascosta.. poi ascoltando sempre più mi
accorgo i Duncan Avoid mettono tutto sotto i nostri occhi, la violenza
non è né celata né trattenuta, ma è messa lì così com'è davanti a
noi, cruda e diretta, i ritmi noise industriali sono complicatissimi e
degni di attenzioni per la loro lucida violenza e intricata struttura,
quella melodia destrutturata e quasi inutile è il fulcro del lavoro..
il tutto assume veramente una valenza metafisica.. diretta è complicata
la musica dei Duncan Avoid non nasconde niente ma assesta un colpo basso
a tutta la scena noise/industrial con quella dark electronica nuda e
cruda che si mostra a tutti nella sua complessità matematica e nella
sua malata e distorta violenza.. tutto questo non viene colto subito e
quindi può apparire come un non so che di subliminale, ma rende il
tutto inquietante perché, in effetti, l'essenza di questo disco è
oscura e inquietante.. un vortice sempre più forte e spietato che ci
risucchia in un mondo oscuro dove la pazzia diviene la coscienza di
essere nati e di vivere questa esperienza malsana. E così andando avanti per questo oscuro mondo le torture saranno sempre più crudeli e saremo circondati da sonorità sempre più aspre e disgustose che oltrepasseranno ogni limite fino a farci sanguinare le orecchie.. una tortura sempre in crescendo passando prima tra territori disabitati, residui post-nucleari di guerra e distruzione per ritrovarci poi in periferie post-cyberpunk.. in gironi sempre più malsani, tenuti in piedi dalle assurde concatenazioni di suoni del di questo duo pazzoide.. e neanche i remix scherzano, anzi esaltano le disturbanti scariche industriali di Duncan Avoid.. residui breakcore vagano in uno spazio indefinito, disperdendosi nel vuoto schizzando fuori con tutta la loro rabbia il massimo della loro violenza sonoro.. aggressività che si infrange su muri di rumore e aggressività che si perde nel vuoto.. suoni destrutturati che cercano una dimensione ma rimangono fermi in mostruosi collage che creano sgorbi destinati a incutere timore e a suscitare curiosità, curiosità per il dolore causato dalle frequenze altissime sopra ogni sopportazione.. oh no! questo è grande, è reale, è il mondo! Lo ammetto, avevo un pò sopravvalutato questo disco e questo progetto, che secondo me peccava un pò di presunzione rimanendo agganciato a varie scene della dark-electronica, e poi mi sono dovuto ricredere.. questo disco porta nuova fresca e distruttiva linfa all'industrial, complicando la vita a molti ma mostrandoci nuovi aspetti e nuove situazioni.. verrebbe spontaneo consigliarlo a chi vive di pane e breakcore, noize, industrial ma rimane il fatto che tutti ci troveranno dentro qualcosa di loro ma sarà molto difficile, sarà un rimescolare le carte e uno stordimento di massa per capire, per guardare avanti. |
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Numero Tracce | 14 | |
Durata | 54:46 | |
Uscita | 2004 | |
Etichetta | Hive Records |
Tracklist |
Line Up |
1. Awakening 2. Auditory Arms 3. Parallel Grounds 4. Systemic Ressentiment 5. Lucid [Down the Rabbit Hole] 6. Attention Deficit Disorder 7. Consciousness Creeping 8. S.H.I.F.I. 9. Convergence 10. Auditory Arms [C-Drik Remix] 11. Cartesian Doubt 12. Convergence [Subskan Remix] 13. Plastone Ground [Kotra Remix] 14. Rue de la Fée Verte |
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