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		Cirith Gorgor... il passo degli spettri... chiaramente ispirati come molte altre bands dalle fiabe Tolkieniane, questo nome non sarà affatto nuovo a chi da tempo segue l'underground: sono infatti 7 anni che il gruppo in questione milita nella scena Black Metal più o meno sotterranea, riuscendo sempre a spiccare al di sopra del livello medio-underground, anche grazie a produzioni più serie, che li accompagnano sin dal secondo lavoro: infatti già dopo il primo demo i Cirith Gorgor hanno subito avuto l'opportunità di pubblicare un CD per la Osmose. Dopo un secondo CD presso la stessa etichetta c'è stato il passaggio alla Ketzer Rec, produttrice anche di questo Firestorm Apocalypse. Sin dalla prima traccia quello che risalta alle orecchie è l'egregia produzione, dai suoni chiari e perfettamente amalgamati, coadiuvata dal sapiente uso degli strumenti (in questo contesto come potrei non elogiare il drummer, velocissimo e letale, di una precisione impressionante! O il vocalist, il cui screaming ricorda quello utilizzato in Kali Yuga Bizarre...). L'ottimo songwriting, oltre a traspirare esperienza (dopo sette anni di milizia è d'obbligo!), permette alle canzoni di scivolare fluide e omogenee, senza pausa fino alla quarta traccia, un minuto di atmosfera e keys. Ma qualcosa non va in questo disco. Tralasciando le ottime e già commentate registrazione/composizione, il problema è una generale mediocrità dei riff, che troppo spesso faticano a riecheggiare nella testa dell'ascoltatore. Si tratta di riff che ricordano di frequente l'orgoglio tipico dell'NSBM (attenzione, la band non appartiene a questo filone!), e che al contempo troppo frequentemente scadono nella semi-banalità. E' così che le prime canzoni, sebbene non brutte, non rimarranno comunque nella storia del Black Metal. Questo fino alla quinta traccia: i riff diventano meno fieri, un po' più epici e malefici, arpeggi, qualche ritmo cadenzato e un pizzico di malinconica epicità. Ecco la chicca dell'album, "Fields of Eternal Glory", il cui titolo rispecchia benissimo le sensazioni che la song trasmette. Ed ecco finalmente un riff che hai voglia di ricordare, un bel riff, di quelli che ti fanno venire la pelle d'oca... ecco finalmente che i Cirith Gorgor soddisfano le aspettative create da una produzione così eccellente, è proprio così che quest'album dovrebbe suonare! Ma è sufficente una sola bella canzone ad alzare il livello di un disco? La risposta è certamente no, per quello ci sono gli EP/MCD... mi chiedo quando impareranno questi gruppi BM che un lavoro piccolo ma efficace è di gran lunga superiore ad un full-lenght noioso... bah. Non delude neanche la successiva Perishing Nights, dallo stile Swedese/Mardukkista, con un solo che poteva anche non esserci e i soliti 32esimi che tolgono il fiato ed impregnano l'atmosfera di quel tipico sapore apocalittico, come daltronde sembra promettere il titolo dell'intero lavoro. Dopo l'ennesima traccia superflua, tocca alla title-track il compito di chiudere il disco, e lo fa decentemente ma senza sorprendere, una bella traccia, superiore alla media delle precedenti ma... peccato che questa media sia bassa! Conclusione: delude tristemente le mie aspettative questo Firestorm Apocalypse, di certo non un brutto lavoro, ma sicuramente un lavoro che non può competere con tante altre uscite dello stesso genere. Mi spiace per i Cirith Gorgor, forse dovrebbero sforzarsi di più per trovare dei bei riff, magari sfornando lavori con meno frequenza, ma che di certo risulterebbero più efficaci e competitivi.
Numero Tracce	8
Durata	56:53
Uscita	2004
Etichetta	Ketzer Records

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Tracklist	Line Up
1. The Gates of Hell 2. Degeneration of Mankind 3. Arcane Illusions 4. Prelude to the Final Holocaust 5. Fields of Eternal Glory 6. Perishing Nights 7. Eternal Damnation 8. Firestorm Apocalypse - The Coming of the Greater Era	-