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La cosa più bella del lunedì è che il giorno dopo è martedì! No non mi sono rincoglionito, quello è già successo quando caddi dal seggiolone…
Il bello del martedì è che al Transilvania c'è la serata live e a volte, ma solo a volte il corvo riporta indietro l'anima perché rimetta le cose a posto (piaciuta la citazione?).
Per la serata del 5 ottobre era in programma l'esibizione dei White
Queen, gruppo tributo dei Queen - ma va'!? -.
Il concerto comincia intorno alle 11, in un locale totalmente pieno di persone. Ad un certo punto la musica di merda del locale - avevano messo Eminem - viene spenta e subito si sentono dei suoni strani che richiamano
One vision, il cantante entra in scena e stupisce tutti per la sua impressionante somiglianza con Freddy
Mercury. È incredibile, chissà quanto tempo ha passato per studiare ogni singola mossa dell'originale e devo dire che c'è riuscito in pieno! A completare il tutto ci sono gli abiti di scena, ovviamente identici a quelli di
Freddy.
Ma passiamo alla musica; il concerto è stato veramente entusiasmante e sono stati proposti tutti i principali successi dei
Queen: Tie your mother down, Under Pressure,A kind of magic, Another one bites the
dust, Radio Ga-Ga, Love of my life, Tutti Frutti, Crazy little thing called love, We will rock
you, The great pretender, We are the champion, God save the Queen. Tutti questi pezzi sono stati suonati con grande tecnica e passione ed erano intervallati dai diversi cambi d'abito del cantante.
Ma non è finita qui, perché i White Queen ci offrono anche delle splendide versioni di
Who wants to live forever, Now I'm here, Bohemian Rhapsody e I want it
all, in cui il gruppo mostra tutte le sue capacità.
Il concerto si conclude con una versione di I want to break free del tutto simile al video, quindi via alle parrucche, ai perizomi e alla mitica Folletto imbracciata dal cantante.
Insomma un concerto favoloso, divertente e moooolto rockettaro.
Vorrei sottolineare anche la prestazione degli altri membri del gruppo, molto precisi e puliti nell'uso dei loro strumenti. Peccato però che l'acustica del Transilvania fosse pessima, ciò rendeva il suono un po' impastato, ma comunque d'impatto.
Un'ultima nota per il cantante: ha una voce splendida, molto alta e potente, ma non fa uso del falsetto, che gli permetterebbe di arrivare a degli acuti possenti; ovviamente sopperisce a questa mancanza con una presenza scenica superlativa, un vero animale da palco (sia ben chiaro che questa vuole essere soltanto una critica costruttiva).
Ed ora uno sfogo personale: PERCHÉ NON AVETE FATTO SOMEBODY TO LOVE
E THE SHOW MUST GO ON ?
Vabbè pazienza, sarà per la prossima volta…
Mi raccomando non perdetevi le prossime date dei White Queen…
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