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Europe 

@ Budapest, Petőfi Csarnok 

Certo non si può dire che in questa città ci sia carenza di rock'n'roll! Cazzo, ma é proprio vero! Sono veramente quegli Europe che vengono a suonare qui? Quella band che (nessuno ci aveva pensato prima?) per sé aveva scelto un nome orrendo; quei cinque svedesi che dai locali di Stoccolma si sono ritrovati a dominare le audience di tutto il mondo (vi ricordate DJ Television?) con il motivo principe degli anni ottanta, "The Final Countdown"? E poi dopo quindici anni dallo split? Ma che succede?
Su di una maglietta indossata da un loro fan c'é scritto: 10 anni, 5 album, 55 canzoni! Insomma, sono piú gli anni che questi cinque eroi nordici del rock'n'roll se la sono cazzeggiata… Ma per fortuna il loro ritorno da tempo annunciato porterà a qualcosa di nuovo. Ad ottobre uscirà infatti il loro ultimo lavoro che si preannuncia (ti pareva?) un ritorno alle origini. E a Budapest hanno suonato anche "Start From the Dark", pezzo che sarà compreso nel loro prossimo lavoro e che a dire il vero non mi é sembrato per nulla un ritorno alle antiche sonorità. Avete ascoltato le ultime cose di John Norum? Beh, prendete quelle cose a riferimento dei nuovi Europe. Ed é certo che Norum deve aver posto delle dure condizioni al suo rientro negli Europe: non più, forse, il dominio indiscusso di Tempest…
La gente é tanta a Budapest. Inspiegabilmente il concerto é al coperto; ma poi quando esco mi dicono che durante lo show ha piovuto: oh, sti organizzatori ungheresi prevedono proprio tutto! Gli Europe si fanno attendere forse un po' troppo e la gente é stanchissima già prima dell'inizio del concerto. Ma finalmente vengono fuori. 
Avrei scommesso di tutto. Ero sicuro che avrebbero aperto con "The Final…" ed invece sono le note di "Seven Doors Hotel" ad inaugurare la festa rock! Micidiale inizio! A seguire e senza respiro " Wings of Tomorrow" e "Superstitious". Norum é disinvolto e i suoi assoli sono semplicemente perfetti. Si lancia anche in grandiose varianti sul tema. Gli altri della band sono un po' sottotono. Diciamo che agli Europe basta stare sul palco per far rivivere nei cuori dei presenti emozioni vecchie venti anni. Già. Tempest canta bene. Non ha bisogno di saltare da destra a sinistra del palco per coinvolgere la gente. La sua voce é sufficiente. Scherza col pubblico. Annuncia un pezzo "Molto, molto lento" e poi si parte sparati con "Scream of Anger"! Viene fuori solo con l'acustica e dice che gli altri della band non vogliono suonare quel pezzo… e allora fa suonare solo la sua chitarra e la sua voce "Carrie". Il ritornello é un coro di migliaglia di nostalgici! Bello. Bello sentire la voce del pubblico su quella di Joey. Si suona ancora. "Let the good times rock" si stoppa. Gli Europe si guardano attorno; guardano il pubblico; Joey batte col piede quattro (cazzo Joey, ma che fai con le Superga ai piedi? Dove cazzo hai lasciato gli stivali?) e si riparte col rock. Il palco é un tripudio di ventilatori: non esiste un punto in cui non si muovano i capelli degli svedesi. Lo show termina. Il bis é grande: "Cherokee" e "Rock the Night"! É il 1986! Ma poi vanno di nuovo via. Atteggiamento intollerabile da parte dei presenti. Si grida e si spasima. Tempest annuncia l'uscita del nuovo disco e suonano "Started from the dark". Finalmente si sentono le note di "The Final Countdown". Il set si chiude.
La gente qui si é divertita. Molti hanno realizzato il sogno di una vita. Vedere e sentire gli Europe!

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Data:

 05/07/2004

GG Patr1

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