La
tesi dei credenti: http://www.uaar.it/ateismo/inesistenza-di-dio/argomenti-credenti.html
La
tesi dei non credenti: http://www.uaar.it/ateismo/inesistenza-di-dio/argomenti-non-credenti.html
Umorismo: http://www.uaar.it/ateismo/umorismo/ Vignette: http://www.uaar.it/ateismo/vignette/
* Inevitabilmente, qualunque riconoscimento di legittimità a chi sostiene l’esistenza di entità soprannaturali onnipotenti, creatori, divinità ecc. apre la porta a estremismi e fanatismi. Cioè: se si accetta l’idea che si può sostenere cose totalmente indimostrabili e inverosimili, e che sostenere queste cose sia legittimo e anzi sia un fatto che di per sé merita rispetto, allora è inutile aspettarsi che poi vengano posti dei limiti alle conseguenze di queste affermazioni: come si può porre dei limiti al volere di Dio? (Paolo Garbet)
* Il creazionismo ha senso solo se si immagina che chiunque abbia creato la Terra abbia creato anche tutte le prove che screditano lo stesso creazionismo… a che pro? (www.uaar.it)
vignetta in collaborazione con: http://ildruso.blogspot.com/
*
L’interpretazione della Bibbia si tende a farla anche con una certa “comodità”
intellettuale, sulla base di novità sociali e culturali che il cristianesimo ha
dovuto subire e metabolizzare, per adattarsi alla società moderna. Ed è qui
che sorge la contraddizione del credente “modernista”: sulla base di cosa
escludere certe cose e altre no, sulla base di cosa interpretare in maniera
allegorica o in maniera letterale certi passi? La parola di Dio non era
immutabile, in teoria?
E’ evidente che l’approccio moderno, sconfessando parecchie porzioni della
Bibbia e condannandone altre a livello etico, obbliga persino la Chiesa a
giocare in maniera equilibristica per eludere tali problemi, da una parte
cercando di contenere gli stravolgimenti imbarazzanti del testo sacro,
dall’altra confermandone comunque la derivazione divina. (www.uaar.it)