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1) Il giovane mr.P |
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4) Licenza di sputtanare Durante la pausa pranzo, io e mr.P mangiavamo sempre nel solito locale... un giorno però dopo aver mangiato la pizza ai 4 formaggi mi sono beccato un infezione intestinale e dopo aver fatto delle analisi ho scoperto che era dovuta proprio ai formaggi mal conservati. Così decisi di non mettere più piede in quel bar. Poi un giorno, incontrai per caso il proprietario del locale e mi disse: "Ho saputo da mr. P che non mangi più nel mio locale, perché hai avuto dei problemi..." e poi con sorriso idiota continuò: "Ma che tipo di disturbi hai avuto???" Ovviamente mr P era andato a dire i cazzi miei al gestore... in un primo tempo mr.P negò tutto, ma siccome il barista poteva averlo saputo solo da lui, alla fine ammise le sue colpe, non prima però di aver trovato una delle sue solite scuse del cazzo, dicendo: "Se tu dici una confidenza a una persona ... devi calcolare che questa persona può dirla a chiunque, quindi la colpa è solo tua." Allora, visto che mister P ha fatto questa regola... io non devo assolutamente farmi problemi a dire che mr P è stitico o a raccontare le bambinate che ha fatto nel corso degli anni, quindi procediamo pure... |
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6) I chilometri taroccati Si trattava ovviamente di sapere quanti chilometri c’erano tra la casa e la ditta, ma questo non dovrebbe essere un problema (direte voi) perché tutte le macchine sono dotate di un contachilometri, giusto?Invece secondo mr. P, il mio contachilometri non andava bene, chissà per quale strano motivo. Dopo varie prove con la mia macchina, mr. P non era ancora convinto, cosi un giorno ho dovuto andare al lavoro con la macchina di mia mamma, per dimostrare a mister P che i chilometri erano giusti. Una persona normale lo avrebbe già mandato a cagare, ma siccome sapevo che mr. P era un po' strano e malfidente, cercavo di accettarlo com'era. |
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7) NON VOGLIO PAGARE 66,8 lire! Come calcolare il consumo effettivo di carburante? Mister P, cercò subito di sfoderare le sue doti matematiche e preso il libretto della mia macchina, fece dei calcoli incredibili che facevano muovere la mia vettura con due gocce di carburante. (e lui avrebbe pagato 1500 lire al giorno, contro le 2500 effettive) Visto che la cosa non mi convinceva, decisi che la cosa migliore era quella di fare il pieno di carburante al lunedì, andare al lavoro tutta settimana (compreso il giovedì al centro commerciale) e poi rifare il pieno al venerdì, per vedere l’effettivo consumo.Durante la settimana, mentre tornavamo dalla ditta, mia sorella mi chiamò per un’urgenza. Tuoni e fulmini da parte di mister P!!!! “Bhe, allora se vai da tua sorella, tutti i conti che abbiamo fatto durante la settimana non valgono più! Io non ho intenzione di pagarti tutte le volte anche questo percorso aggiuntivo.”Come potete immaginare, per zittire mr. P, mi toccò usare la macchina di mio padre per andare da mia sorella.Quando deve tirar fuori i soldi, mister P diventa peggio di uno scozzese, ma quello che avrebbe pagato erano solo 334 lire alla settimana (66,8Lire al giorno) vi rendete conto? E come li ho detratti adesso, avrei potuto detrarli anche allora, oppure offrirgli un caffè alla macchinetta che costava gia all’epoca 500 lire.5000 lire al giorno = costo gasolio da dividere in due. (12500 la sett.) 187Km alla settimana (187 +5 andata e ritorno per andare da mia sorella)= 192Km (12834 lire la sett) 12834 – 12500 = 334 lire: 5gg lavorativi = 66,8 lire |
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9) La macchinetta
del caffe Tutte le volte che c'era da prendere un caffè dopo la pausa pranzo, Mister P non aveva mai moneta, così entrava nell'ufficio (che ufficialmente era chiuso) e cambiava da solo la moneta. Ma com'era possibile che tutte le volte non avesse mai la moneta??? Chi poteva controllare quanto effettivamente cambiava o non cambiava? Poi arrivarono le "chiavi" per le macchinette, ma mr. P per paura di perdere la sua chiave, non l'aveva nemmeno comprata e andava sempre a scrocco, facendosi prestare la chiave da me o dagli operai della ditta. Ogni tanto magari, caricava la chiave con un euro o due, ma i conti dei caffè, erano sempre misteriosamente a suo vantaggio. Più di una volta l'ho sgamato alla grande, quando diceva di aver caricato la tessera o di avermi offerto il caffè il giorno prima, quando non era vero. Fortunatamente alla fine, mister P si fece la SUA tessera, che però dovevo gestire ancora io, visto che lui aveva paura di perderla... |
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11) Il tuo gatto
deve crepare Un giorno parlavo della mia gatta che era vecchia e stava seguendo una cura per problemi renali... Mister P: "Ma tanto è vecchia, prima o poi deve crepare!" Vime: "Ma cosa dici? Ho capito che è vecchia, ma prova a immaginare quando il tuo gatto sarà anziano... avrà ancora lo stesso muso simpatico di oggi e con gli anni ti sarai affezionato ancora di più... Poi arrivo io e ti dico che deve crepare, cosa mi diresti???" Mister P: "Ah, no! Il mio gattone non deve morire!" Per la serie: Due pesi, due misure! |
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13) Tutti amici Mister P, racconta le uscite serali con i suoi amici, in cui fanno a turno ad usare la macchina… tranne mister P, perché ha la moto. Vime: “Ma allora tu non paghi mai?” Mister P: “Bhe, è colpa mia se non ho la patente della macchina? Se ai miei amici sta bene, è così, se no possono anche lasciarmi a casa.” Per la serie: Gli altri si devono adattare a me, ma io non mi adatto agli altri, piuttosto, resto a casa! |
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14) Il Vime lo vedo già abbastanza sul lavoro. Gli operai e le segretarie della ditta, sanno che io e mister P abitavamo a 2Km di distanza e a volte è capitata questa domanda: “Ma tu e il Vime non uscite mai insieme? Pub, cinema o altro?” Mister P: “No, il Vime lo vedo già abbastanza sul lavoro.” Da quel che ho capito (senza ritenermi Froid) mister P mi aveva talmente identificato con il lavoro, che la mia presenza al di fuori dall’ambiente lavorativo gli creava problemi già dai primi tempi. Però di questo non mi sono mai lamentato, d’altra parte mister P era libero di vedersi con chi voleva. |
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16) La cliente rubata. Un giorno arrivò in ditta una cliente a cui mister P aveva preparato un disegno… ma siccome quel giorno c’ero solo io, la cliente parlò con me… e guarda caso, disse che il disegno lo voleva come quello sul catalogo rosso (cioè il MIO) e non come quello modificato che gli aveva proposto mr. P. Vime: “Perché se un cliente vede un mio disegno, tu lo devi modificare per prenderti il lavoro?” Mister P: “Ma erano solo delle strisce colorate, mica penserai di aver inventato tu le strisce colorate!” Vime: “Però chissà come mai, la cliente ha visto il disegno sul MIO catalogo e voleva proprio quello, non un imitazione.” |
VIME M r.P |
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20) La rosa clonata. Mister P, ha sempre fatto dei lavori geometrici o astratti… un giorno però, gli capitò una cliente che voleva una rosa disegnata sul vetro. In tutta tranquillità e come se fosse una cosa normale, mr. P prese un mio disegno e iniziò a ricalcarlo. Vime: “Ma cosa stai facendo? Quello è un mio disegno!” Mister P: “E allora? Lo sai che sei paranoico? Una rosa è sempre una rosa! Anche tu l’avrai copiata da qualche parte, mica te la sei inventata!” Vime: “Io ho selezionato tre rose da decine foto, le ho ridisegnate e ci ho fatto una composizione... poi arrivi tu e ti copi la “pappa pronta? Non mi sembra corretto.” Mr.P allora cercò di "inventarsi" un nuovo soggetto, ma come potete vedere a destra, non ha fatto altro che imitare ancora il mio disegno. (Per la serie: Copiamo tutti i girasoli di Van Gogh, tanto dei fiori sono sempre dei fiori, no? E poi anche lui li avrà copiati da qualche parte.) |
VIME |
M r.P |
21) La "normale" usura della macchina. Un giorno mentre eravamo al centro commerciale osservai la portiera della mia macchina dalla parte del passeggero e notai che il bordo era rovinato. Visto che in macchina trasportavo solo mister P, era di sicuro opera sua. Dissi a mister P: “Li vedi quei segni? Quando scendi dalla macchina stai più attento ad aprire la portiera, se no continui a rovinarla.” |
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La prima mossa di mr. P, fu quella di dimostrare che non era colpa sua, e disse: “E’ rovinata allo stesso modo anche dalla parte del guidatore!” senza nemmeno aver visto l'altra portiera. Poi quando mister P vide la portiera del guidatore senza graffi, capì che il danno poteva essere solo opera sua, ma piuttosto di ammettere di aver sbagliato disse: “Si, ma comunque, fa parte della normale usura della macchina.” Però chissà come mai, la “normale usura” era tutta sulla sua portiera. |
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23) La mappa Tramite vari agganci, a mr P, capitò di realizzare la mappa per i volantini di un parco dei divertimenti. Mister P disse: “La persona più qualificata per fare questo tipo di lavoro eri tu, perché io non ho fatto molte illustrazioni. Però, siccome era una questione di soldi e di conoscenze l’ho voluta fare io.” Ok, no problem! Non ti ho mai chiesto di fare alcun che. Mr. P non mi ha mai presentato il vicedirettore di questo parco dei divertimenti (forse di proposito) però continuava a parlarne ogni tre per due, come se volesse far pesare questa sua conoscenza come un raro privilegio. Un giorno ho fatto notare questo a mr P, ma lui anziché dirmi “Ok, te lo faccio conoscere la prossima volta che passa di qua.” ha preso questo commento come una critica e non ha più parlato del suo carissimo amico... che tra l’altro era quello che voleva smerdare dopo la biciclettata. D’altra parte, mr. P ha sempre selezionato le amicizie in base alle sue convenienze: Il Vime serve per andare in ditta con la macchina, teniamolo buono. “Tizio” teniamolo amico, perché mi procura le gomme della moto a metà prezzo. “Caio” teniamolo amico perché mi procura i videogiochi. “Sempronio” teniamolo amico, perché mi porta a gratis nei parchi di divertimento. Ma se il suo amico, anziché il vice direttore del parco dei divertimenti faceva il salumiere? Ci sarebbe stato lo stesso legame? |
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24) Vado in moto! HAI CAPITO? Un giorno dovevo andare al lavoro con mr. P, ma lui non era ancora arrivato. Cercai invano di chiamarlo a casa o sul cellulare. A volte dovevo aspettarlo per vari motivi, tipo: 1) Devo passare in banca e c’è la coda allo sportello. 2) Mi è scappato il gatto e ho dovuto cercarlo per riportarlo a casa. 3) Ho le ruote sgonfie e devo venire da te in bici. 4) Mi sono svegliato solo adesso, arrivo tra un quarto d’ora. Così dopo mezz’ora di attesa, decisi di partire senza mr. P. D'altra parte è il passeggero che ha bisogno del tram, non viceversa! Quel giorno, mr. P arrivò in ditta a mezzogiorno inoltrato, peccato che il giorno prima non mi avesse avvisato. E io come un fesso stavo ad aspettare i suoi comodi… Vime: "Ma scusa non potevi avvisarmi che oggi venivi al lavoro in moto?" Mr.P: "Cosa dici? Io ti avevo avvisato, non ti ricordi?" Vime: "Ah si? E quando l'avresti fatto? E poi secondo te io ti aspetto quasi mezz'ora senza che mi venga in mente???" Mr.P: "Allora senti adesso cosa ti dico: Domani vengo al lavoro in moto! CAPITO? AL LAVORO IN MOTO! NON PASSO DA CASA TUA! CAPITO? VADO AL LAVORO IN MOTO! NON ASPETTARMI! CAPITO? ” Vime: “Guarda che non sono scemo! E poi sei stato tu a dimenticare di avvisarmi, perché adesso ti comporti così?” Mister P: “Perché cosi, mi ricordo anche io di avertelo detto.” Con questa battuta idiota, era logico che mr. P mi stava prendendo per il culo, ma sapete quante volte mr. P è andato al lavoro in moto per sistemare le sue faccende personali, nel giro di nove anni? Pensate veramente che si sia ricordato di avvisarmi tutte le volte? |
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26) Io non pago le tasse! Un giorno mentre andavamo al lavoro, mister P uscì con le sue idee sulla politica e la finanza. Mister P: “Io saprei come risolvere il problema del debito pubblico! Basta far pagare 15.000 Euro a tutte le persone ricche! Per esempio: tutti nella tua famiglia potreste pagare 15.000 Euro di tasse in più” Vime: “Che ne sai di quanti soldi ho? E poi dovresti pagarli anche tu quei soldi.” Mister P: “Sta qui il bello! Io non pagherei nulla, perché sul conto in banca quei soldi non ce li ho!” Vime: “Allora lo Stato ti direbbe di andare a vivere con tuo padre... e dopo averti venduto la casa si prenderebbe anche da te i 15.000 Euro.” Mister P: “Ah, no! Così non mi sta bene, a questo non avevo pensato!” Per la serie: prendiamo i soldi a chi li ha risparmiati, però io non voglio sganciare niente. |
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29) Gardaland a GRATIS Vime: "Ciao mr. P, ti va di venire a Gardaland con la compagnia dell'oratorio? Entriamo alle 16 e usciamo a mezzanotte." Mister P: "Ma tanto io a Gardaland entro gratis, perché ho conosciuto il loro scenografo e ha detto che mi fa entrare" quando voglio." La risposta era abbastanza semplice: SI o NO. Ma ovviamente mr. P, doveva far pesare il fatto che lui conosceva gente altolocata, che lo faceva entrare gratis quando voleva... e se sarebbe andato a Gardaland, non entrava certo con gente anonima e mortale come la compagnia con cui era andato qualche anno prima. |
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30) Le terme PATTONE! Mr P conosce la zona del Garda perché ci abita il suo amico vice direttore del parco. Vime: “Sai, sono stato alle terme del Garda, (clicca sulle terme per vederle) vicino al parco del tuo amico "Sempronio” Mister P: “Ma quali terme? Quelle belle o quelle pattone?” Mister P sapeva bene che le terme vicino al parco, erano quelle che lui considerava “pattone” e quindi voleva far pesare il fatto che io ero andato a delle terme “scadenti” mentre lui era andato alle terme dove solo le divinità come lui potevano entrare. Insomma, una persona ti dice che è stata in un posto e tu gli dici che quel posto è "pattone"? Ma che bella educazione! |
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31) Il più ignorante. Un giorno durante la pausa pranzo, mr. P uscì con una delle sue sparate e disse a un operaio della ditta: “Tu sei quello della Lega più ignorante che conosco.” Vime: “Non ti sembra di essere offensivo? Gli hai appena detto che è un ignorante!” Mr. P: “Ma io intendevo dire che tutti quelli della Lega lombarda che conosco, sono diplomati o laureati, quindi lui è quello più ignorante che conosco.” Ma mr. P è ultra permaloso e non poteva accettare di essere stato ripreso o giudicato, nemmeno se aveva palesemente torto. Fu proprio quel giorno che mi capitò di vedere il suo progetto e gli feci notare che in uno spazio di 12cm voleva inserire due decorazioni che ne misuravano quasi il doppio... fu allora che si incazzò e disse che non dovevo più rompergli i coglioni, che lui doveva fare come voleva ecc. ecc. Io gli dissi se stava diventando pazzo, dal momento che non avevo detto nulla di offensivo, mentre lui gridava come un indemoniato. Notoriamente chi ha torto alza la voce e cerca di ricevere consensi dagli altri. Infatti lui per dimostrare di avere ragione mi disse: “Certo che ho ragione! Basta guardare la faccia del Giorgio!” (W il novello Perry Mason!) Come se la faccia di un testimone (che tra l'altro non ha fatto commenti) potesse dare la ragione o il torto a qualcuno. In realtà la faccia del poveretto che aveva assistito alla scena, era allibita dal fatto che mr. P si fosse messo a gridare all’improvviso, per una cosa banale. Nonostante i testimoni non abbiano mai
fatto alcun commento all’accaduto, furono usati
da mr.P per i giorni successivi, come prova della sua ragione… e a tutti quelli che gli
chiedevano cosa fosse successo gli diceva: “Non farmi parlare! Se
vuoi chiedi al Giorgio e all'Enrico” Ma mr.P non era capace di dire cosa era successo? Perché non voleva raccontare la sua versione? Forse aveva vergogna a spiegare perché si era incazzato? E perché chiedeva ad altri di parlarne e non lo faceva LUI? Forse per far credere che Giorgio o Enrico stavano dalla sua parte, quando invece non gli fregava niente? Io, quello che è successo non ho mai avuto problemi a raccontarlo, perché lui si? |
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32) Sciopero della cucina. Da quel giorno mister P, non mi rivolse più la parola e iniziò lo sciopero della cucina, cioè: durante la pausa pranzo, anziché venire a mangiare con tutti gli altri, si mangiava una scatola di insalata seduto sul tavolo da lavoro. Oh, mio Dio come mi sento in colpa! Mister P non mi parla più. Come farò a vivere? Mister P accumula solo le cose che lui ritiene negative nei suoi confronti, non calcola che la stessa settimana gli ho dato un passaggio dal meccanico e gli ho consegnato per ben due volte le insegne (Sjamm) che non poteva trasportare in moto. Eh si! Degli amici si contano solo le cose negative, non i favori che ci fanno, come per esempio trovare un lavoro redditizio o altre banalità simili. A questo punto mi chiedo perché, mister P non sia rimasto a lavorare dov’era prima… lì non c’erano dei Vime che gli rompevano i coglioni. Perché avrà accettato di venire al lavoro con me, se ero un seccatore? Eh si! Mister P si incazza perché gli faccio qualche appunto e io non posso incazzarmi se lui combina tutte le cose elencate sopra? Io direi che ho cercato di andargli incontro anche fin troppe volte. |
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34)
Il
saluto negato. Inizialmente mr. P entrava in ditta come se io non ci fossi e non mi salutava, oppure approfittava dei momenti quando ero assente, per poter andarsene senza salutarmi. Ma a me che me ne frega? Cercava forse di farmi cambiare idea? Di ottenere qualcosa da me? Bho? Comunque ho tranquillamente ricambiato il favore, senza troppi problemi, quindi anche io ho smesso di salutarlo. Poi un giorno, dopo che aveva fatto scena muta per tutto il tempo, cercò di abbozzare un saluto, giusto per cortesia, dicendo solamente: "Io vado, ciao." cosi gli risposi: "Visto che agli altri vai in giro a dire che io per te non esisto più... e che finalmente mi hai levato dai coglioni, puoi anche evitare di salutarmi!" Insomma, essere salutati da qualcuno che NON ti parla per tutto il giorno e poi ti tira merda alle spalle, non è il massimo della vita. |
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36) BABABABABABA Questa incazzatura di mister P, mi ha fatto tornare in mente un'altra situazione simile: Mister P era incazzato e non voleva parlarmi, così per cercare di mettere le cose a posto, o per lo meno capire dove secondo LUI avevo sbagliato, cercai di chiedergli delle spiegazioni al suo incazzamento, ma quando iniziai a parlargli, si mise le mani sulle orecchie e con la bocca disse "Babababababa" e si allontanò. Per la serie: IO ho ragione e non voglio nemmeno sentire cosa hai da dirmi!!!! In quel preciso momento, mi chiesi se avevo davanti un deficiente o una persona di 33 anni... |
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37) I
tavoli separati
Visto che mister P non puliva quasi mai i tavoli da lavoro, decisi di ritirarmi su uno dei due tavoli e lasciare l'altro a mister P, in modo che dovesse pulirlo da solo e svuotare il SUO bidone dell'immondizia. Però mister P, davanti agli altri operai diceva: "Finalmente il Vime me lo sono levato dai coglioni, e adesso lavoriamo su tavoli separati." Peccato, che il fatto di lavorare su tavoli separati, era una mossa che avevo adottato IO (subito dopo il suo sclero) altrimenti lui non si sarebbe mai degnato di pulire la sua zona o di svuotare i bidoni... cose che prima le faceva solo due volte all'anno. (come quando al venerdì si incazzava perché all'arrivo della sua ragazza, doveva sistemare la casa in disordine, altrimenti lei si arrabbiava.) |
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38) Morale: Mr P, è un opportunista e crede di fare sempre come vuole, fregandosene del rispetto altrui. Le cose le capisce solo quando capitano direttamente a lui. Mr P capisce le cose, solo facendogli un esempio diretto con un suo comportamento precedente, altrimenti le "sue" regole variano di volta in volta. Chi critica mr P o gli da un consiglio non gradito è un idiota e va escluso dalla sua cerchia di amicizie. Lui non deve essere offeso (e si incazza se perde, come i bambini) però può offendere gli altri dicendo che sono balene, grassi, pelati, finocchi... o anche che hanno il cazzo piccolo. (tutti aggettivi veramente usati da mr.P) Lui è autorizzato a scopiazzare i lavori altrui, per prendere i clienti (vedi sopra). Se voi andate al lavoro con mr P dovete portarlo al lavoro gratis perché tanto usereste lo stesso la vostra auto. Gli altri devono dividere con Lui disegni, lavori e guadagni, Lui con gli altri non divide niente. Mr P, può ritenere un offesa una cosa banale detta anche giorni prima. Mr P, non sa parlare e non è in grado di dire cosa secondo lui non và, sono gli altri che devono essere telepatici e capire cosa pensa. Delle persone ricorda solo le cose che Lui ritiene negative e le accumula fino a quando un giorno esplode. Le cose positive o i favori che gli vengono fatti, sono cose normali e Lui non deve mai ringraziare, perché tutto gli è dovuto. Le amicizie contano solo in funzione del suo tornaconto personale: mi serve un passaggio al lavoro? Teniamoci buono il Vime... mi serve lo sconto sui sui copertoni della moto? Teniamoci amico Tizio. Voglio entrare gratis nei parchi a tema? Allora teniamoci buono l’amico Sempronio, facciamogli i regali e invitiamolo al cinema o alle biciclettate. Poi è inutile che mister P dice agli altri: "Per me il Vime non esiste più! Finalmente me lo sono levato dai coglioni!" Lui a me non ha mai fatto alcun favore, anzi... ha cercato sempre di fregarmi. Il problema non è mio, ma suo! GRAZIE 1000 mister P. Forse era per questo che non mi volevi tra i tuoi amici? Perché davanti a loro fai il brillante e poi con le persone che ti hanno aiutato davvero, non sei nemmeno capace parlare e di spiegare cosa vuoi? Io tutto quello che dovevo dirti, te l'ho sempre detto in faccia, non ho mai tenuto i musi come i bambini, ne tanto meno mi sono tappato le orecchie facendo BABABABABA quando qualcuno cercava una discussione con me. Ne, ho mai detto frasi cazzute come: "Io non devo rendere conto a nessuno" per evitare di dare delle spiegazioni ai diretti interessati. Pensate che le trovate di mister P siano finite? Cliccate su DOPO L'INCAZZAMENTO per avere le ultime novità.
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