Osho
Posso
abbandonare Dio, ma non potrei lasciare i mio Maestro.
Dio
non è pari al mio Maestro.
Dio
mi ha fatto nascere in questo mondo.
Il
mio Maestro mi ha liberata del ciclo di nascita e morte.
Dio
mi ha dato i cinque ladri.
Il
mio Maestro mi ha liberata da loro quando avevo perso ogni speranza.
Dio
mi ha gettata nella rete della famiglia.
Il
mio Maestro ha spezzato le catene dell’attaccamento.
Dio
mi ha intrappolata nel desiderio e nella malattia.
Il
mio Maestro. Dandomi l’iniziazione, mi ha liberata da tutto questo.
Dio
mi ha fatto vagabondare nell’illusione del fare.
Il
mio Maestro mi ha mostrato il mio Essere.
Dio
si è nascosto a me.
Il
mio Maestro mi ha dato una lampada affinché lo potessi vedere.
Soprattutto,
dio ha creato questa dualità di schiavitù e libertà.
Il
mio Maestro ha distrutto tutte queste illusioni.
Posso
abbandonare Dio, ma non potrò mai abbandonare il mio Maestro.
Osho
……..l’amicizia
va più in
profondità
dell'amore. L'amore può finire, l'amicizia non finisce
mai.
Noi
possiamo
odiare domani quelli che amavamo oggi - ma colui che è
amico
non
potrà
mai diventare un nemico. Se diventa un nemico allora sappi che
non
vi
era
mai stata amicizia in primo luogo.
Le
relazioni basate sull'amicizia appartengono a
dimensioni
profonde e sconosciute. Questo è il motivo per cui Buddha non ha
detto
alle persone di amarsi l'un l'altra. Ha chiamato la relazione
"amicizia".
Aveva una ragione per questo - ha detto di avere amici
nella
propria
vita. Qualcuno ha chiesto a Buddha: "Perché non lo chiami
amore?
"Buddha ha risposto: "L'amicizia è più profonda dell'amore. L'amore
può
finire,
l'amicizia non finisce mai".
L'amore
lega, l'amicizia dà libertà. L'amore può assoggettare qualcuno, lo
può
possedere, può diventarne il padrone.
L'amicizia
non diventa il padrone di nessuno, non trattiene nessuno, non
imprigiona,
è libera. L'amore diventa schiavitù, poiché ogni amante pretende
che
l'altro non ami nessuno all'infuori di lui.
L'amicizia
non ha questo tipo di pretesa. Una persona può avere
migliaia
di
amici,
milioni di amici, perché l'amicizia è molto vasta, è
un'esperienza
molto
profonda. Nasce dal più profondo centro della vita. Per questo,
l'amicizia
diventa la via più importante per condurci al divino. Una persona
che
è amica con tutti, prima o poi raggiungerà il divino, poiché entra in
contatto
con il centro di ognuno. E un giorno o l'altro sarà
inevitabile
che entri in contatto con il centro dell'universo.
Le
relazioni che abbiamo nel corso della vita, non dovrebbero essere
semplicemente
intellettuali, né solo di cuore, dovrebbero essere più
profonde,
appartenere al centro.
Per
esempio, in nessun posto al mondo è chiaro - ma prima o poi lo
diventerà....
Prima o poi arriveremo a scoprire che siamo connessi
con
fonti
di
energia vitale lontanissime, che non possiamo vedere. Sappiamo
che
la
luna
è molto lontana, ed esercita una qualche influenza sconosciuta
sull'acqua
del mare. L'acqua del mare inizia a crescere o a calare
con
la
luna.
Sappiamo che il sole è molto lontano, ma è connesso con la
vita,
attraverso
qualche filo invisibile. Il sole sorge la mattina e in
ogni
cosa
vivente
succede una rivoluzione. Tutto ciò che dormiva, tutto ciò
che
era
disteso
come morto, tutto ciò che era inconscio, inizia a diventare
conscio.
Cose
che dormivano iniziano a svegliarsi, i fiori iniziano a
fiorire,
gli
uccelli
a cantare. Un invisibile flusso solare inizia a influenzarci.
Ci
sono tante invisibili fonti di energia vitale che ci raggiungono
in
questo
modo, che guidano continuamente la nostra vita. Non solo il
sole,
non
solo
la luna, non solo le stelle nel cielo, ma la vita in se stessa
ha
un
flusso
di energia che non si vede, ma che continuamente influenza e
guida
i
nostri
centri. Più ricettivo è il nostro centro, più questa energia
può
influenzare
la nostra vita.
Meno
ricettivo è il nostro centro, meno questa energia lo può influenzare.
Il
sole sorge, il fiore fiorisce. Ma se noi costruiamo un muro attorno al
fiore
e la luce solare non lo raggiunge, allora il fiore non potrà
fiorire
e
appassirà.
Il sole non può entrare efficacemente e aprire questo
fiore.
Il
fiore
deve essere all'aperto, deve essere pronto. Il fiore deve dare
la
possibilità
al sole di entrare e aprirlo.
Il
sole non può andare alla ricerca di un singolo fiore, cercando di vedere
quale
fiore si nasconde dietro il muro, in modo tale da poterlo raggiungere.
Il
sole non sa nulla dei fiori. Si tratta di un processo vitale assolutamente
inconscio:
il
sole sorge, i fiori fioriscono. Se un fiore si trova vicino a un muro, non
fiorirà,
appassirà
e morirà.
L'energia
vitale è un fluire in tutte le direzioni, ma quelli che non hanno
il
centro aperto saranno privati di questo flusso. Non lo
conosceranno
neppure. Non capiranno che
questa
energia era lì e non erano
aperti,
che c'era qualcosa di nascosto dentro che
non
si è potuto aprire.Non sapranno che è così. Questo fiorire , chiamato
fiore
di
loto
sin dai tempi più antichi, viene chiamato loto poiché ha la
possibilità
dell'apertura
- è possibile che venga aperto da una qualche energia
vitale.
Ci
vuole un po' di preparazione perché questo succeda. Per questo motivo il
nostro
centro deve essere disponibile al cielo aperto e noi dobbiamo
rimanere
all'erta. Allora l'energia vitale disponibile può raggiungere il centro e
dargli vita.
Noi
pensiamo che l'audacia sia assenza di paura; è un errore.
L'audacia
non
è
assenza di paura. L'audacia è una cosa totalmente differente che
accade
dentro,
in presenza della paura. Non è assenza di paura.
L'audacia
è la totale presenza di paura, con il coraggio di fronteggiarla.
Lentamente
muore
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli
stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei
vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore
lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini
sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che
fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle
che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente
muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia
la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno
una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente
muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova
grazia in se stesso.
Muore
lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente
muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli
argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che
conosce.
Evitiamo
la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto
l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Pablo
Neruda
Vincent
Van Gogh (1853-1890) da un lettera a Theo
Per agire nel mondo,
occorre morire a se stessi…L’uomo non sta sulla terra solo per essere
felice, neppure per essere semplicemente onesto. Vi si trova per realizzare
grandi cose per la società, per raggiungere la nobiltà d’animo e andare
oltre la volgarità in cui si trascina l’esistenza di quasi tutti gli
individui.
A che sarei utile, a
che potrei servire? C’è qualcosa dentro di me, ma cos’è?
L’uomo è uno
straniero sulla terra e la sua vita un viaggio scosso dalle tempeste
Cos’è disegnare?
Come ci si arriva? ê l’atto di aprirsi un passaggio attraverso un muro di
ferro invisibile che sembra trovarsi tra ciò che si sente e che si può.
Preferisco dipingere
gli occhi degli uomini che le cattedrali, perché negli occhi degli uomini c’è
qualcosa che non c’è nelle cattedrali, per quanto maestose e imponenti siano.
Vorrei dipingere
uomini e donne con un non so che di eterno, di cui, una volta, il simbolo era
l’aureola e che noi cerchiamo nell’irraggiarsi stesso e nella vibrazione
delle nostre colorazioni.
Tutto è allo stesso
tempo realtà e simbolo
Soffrire senza
lamentarsi è l’unica lezione da imparare in questa vita
A momenti, come le
onde disperate si infrangono sulle scogliere indifferenti, un desiderio
tumultuoso di abbracciare qualcosa…
Nella mia febbre
cerebrale o follia, non so come chiamarla, i miei pensieri hanno navigato molti
mari
ê difficile
lasciare un posto prima di dimostrare in qualche modo di averlo sentito e amato
Conosci, Theo questa
espressione di un poeta olandese: "sono legato alla terra da legami più
che terrestri"?
Non vivo per me, ma
per la generazione che verrà
La natura è il
miglior modo per comprendere l’arte; i pittori ci insegnano a vedere.
Se varrò qualcosa
più in là, la valgo anche adesso, perché il grano è grano, anche se i
cittadini all’inizio lo scambiavano per erba.
Ebbene, per il mio
lavoro rischio la vita e vi ho perso metà della mia ragione.
L’uomo è uno
straniero sulla terra e la sua vita un viaggio scosso dalla tempesta.
La nostra vita è
come il cammino di un pellegrino. Una volta vidi uno splendido dipinto,
rappresentava un paesaggio di sera. Sulla destra, in lontananza, una fila di
colline che sembravano blu nelle brume della sera. Al di sopra di quelle
colline, lo splendore del tramonto, le nuvole grigie striate d'argento, d'oro e
di porpora. Il paesaggio è una pianura coperta d'erba e d'erica, qua e là le
cortecce bianche delle betulle con le foglie gialle perché è autunno.
Attraverso il paesaggio scorre una strada che porta a un'alta montagna, molto,
molto lontana e, sulla cima della montagna, una città su cui il sole al
tramonto getta una luce di gloria. Sulla strada cammina un pellegrino, ha un
bastone in mano. Egli sta camminando già da molto tempo ed è stanco. Incontra
una donna, una figura in nero che fa pensare alle parole di San Paolo:
"Anche se triste, tuttavia sempre lieta. Quest'angelo di Dio è stato messo
lì per incoraggiare il pellegrino e per rispondere alle sue domande; e il
pellegrino chiede: 'Questa strada è sempre in salita?'. E la risposta è : 'Sì,
fino alla fine'. Il pellegrino chiede ancora: 'Il viaggio durerà tutto il
giorno?'. E la risposta è: 'Da mattina fino a sera, amico mio '. E il pellegrino
continua la sua strada, triste eppur sempre lieto.
A primavera un
uccello in gabbia sa bene che c'è qualcosa a cui potrebbe servire, sente
benissimo che ci sarebbe qualcosa da fare, ma non ci può far nulla, e cos'è
questo? Non si ricorda bene, ha idee vaghe e dice: "Gli altri fanno i loro
nidi e portano fuori i loro piccoli e li cibano" e poi sbatte il suo capino
contro le grate della gabbia. Ma la gabbia resiste e l'uccello impazzisce dal
dolore. "Guarda che fannullone", dice un altro uccello che passa lì
davanti, "quello è un tipo che vive di rendita ''. Eppure il prigioniero
continua a campare, non muore, fuori non appare nulla di quel che ha dentro, è
in buona salute, e di tanto in tanto è allegro sotto i raggi del sole. Ma poi
viene il tempo degli amori. Ondate di depressione. "Ma ha poi proprio tutto
quel di cui ha bisogno?'' dicono i bambini che si prendono cura di lui e della
sua gabbietta. E lui sta appollaiato con lo sguardo proteso verso il cielo, dove
sta minacciando un temporale, e dentro di sé sente ribellione per la sua sorte.
"Me ne sto in gabbia, me ne sto in gabbia, e non mi manca niente,
imbecilli! Ho tutto ciò di cui ho bisogno! Ma per piacere, libertà, lasciatemi
essere un uccello come gli altri!". Così, talvolta, un uomo che non fa
nulla assomiglia a un uccello che non fa nulla.
Essere io non ha misura
Fernando Pessoa
Tieni sempre presente
che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in
anni..
Però ciò che e' importante
non cambia;
la tua forza e la tua
convinzione non hanno età.
Il tuo spirito e' la colla di
qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo
c'e' una linea di partenza.
Dietro ogni successo c'e'
un'altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti
viva.
Se ti manca ciò che
facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite.
Insisti anche se tutti
si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si
arrugginisca il ferro che c'e' in te.
Fai in modo che, invece che
compassione,
ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non
potrai correre,
cammina veloce.
Quando non potrai camminare
veloce,
cammina.
Quando non potrai camminare,
usa il bastone.
Però non trattenerti mai!!!
(MADRE TERESA DI CALCUTTA)
L’Amicizia
Il
vostro amico è il vostro bisogno saziato.
E’
il vostro campo che seminate con amore e che mietete con riconoscenza.
Ed
è la vostra mensa e il vostro focolare.
Perché
venite a lui pieni di fame e lo cercate per la vostra pace.
Quando
un amico vi confida il suo pensiero, non abbiate paura di dirgli il “no”
dentro di voi e non trattenete il vostro “si”.
E
quando lui tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo; perché senza
parole, nell’amicizia, pensieri, desideri e attese nascono e sono condivise,
con una gioia che non si può esprimere.
Quando
vi separate dall’amico, non abbiate dolore; perché in sua assenza può
chiarificarsi ciò che più di lui amate, come allo scalatore la montagna è più
chiara dalla pianura.
E
non vi sia nell’amicizia altro scopo se non l’approfondimento comune dello
spirito.
Perché
l’amore che non cerca se non di rivelare il suo mistero, non è amore, ma una
rete lanciata avanti: e solo ciò che è vano vi casca dentro.
E
sia per l’amico la parte migliore di voi stessi.
Se
egli deve conoscere il riflusso della vostra marea, che ne conosca anche la
piena.
Per
cosa è vostro amico, se lo cercate nelle ore di morte?
Cercatelo
sempre nelle ore di vita.
Perché
può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto.
E
nella dolcezza dell’amicizia ci sia il riso, e si condividano i piaceri.
Perché
nella rugiada delle piccole cose il cuore scopre il suo mattino e trova
conforto.
Gibran
Kahlil
Il
Tempo
Vorreste
misurare il tempo che non ha misura ed è incommensurabile.
Vorreste
regolare la vostra condotta e dirigere perfino il corso dello spirito secondo le
ore e le stagioni.
Del
tempo vorreste fare un ruscello sulle cui rive stare seduti e guardare l’acqua
che scorre.
Ma
ciò che è senza tempo in voi sa che la vita è assenza di tempo.
E
sa che l’ieri non è che il ricordo di oggi e il domani non è che il sogno di
oggi.
E
ciò che canta e si contempla in voi è ancora e sempre il persistere di quel
primo istante che nello spazio disseminò le stelle.
Chi
tra voi non sente che la sua forza d’amore è illimitata?
E
chi non sente che questo amore, sebbene illimitato, è chiuso nel centro del suo
essere, e non passa da pensiero a pensiero né da atto ad atto d’amore?
E
non è forse il tempo come l’amore indivisibile e senza moto?
Ma
se voi pensate di misurare il tempo con le stagioni, fate allora che ciascuna
stagione racchiuda tutte le altre,
E
il presente abbracci il passato con il ricordo e il futuro con l’attesa..
Gibran Kahlil
Gioia
e dispiacere
La
vostra gioia è il vostro dispiacere smascherato.
E
lo stesso pozzo dal quale si leva il vostro riso, è stato sovente colmato dalle
vostre lacrime.
E
come potrebbe essere altrimenti?
Quanto
più il dolore incide in profondità nel vostro essere, tanta più gioia potrete
contenere.
La
coppa che contiene il vostro vino non è forse la stessa coppa che è stata
scottata nel forno del vasaio?
E
il liuto che calma il vostro spirito non è forse il legno stesso scavato dai
coltelli?
Quando
siete felici guardate nelle profondità del vostro cuore e scoprirete che ciò
che ora vi sta dando gioia è soltanto ciò che prima vi ha dato dispiacere.
Quando
siete addolorati guardate nuovamente nel vostro cuore e vedrete che in verità
voi state piangendo per ciò che prima era la vostra delizia.
Alcuni
di voi dicono: “La gioia è superiore al dolore.”
E
altri dicono: “No, il dolore è superiore.”
Ma
io vi dico che essi sono inseparabili.
Giungono
insieme e quando uno siede con voi alla vostra mensa, ricordatevi che l’altro
giace addormentato nel vostro letto.
In
verità siete sospesi tra dolore e gioia come bilance.
Solo
quando siete vuoti siete immobili ed equilibrati.
Quando
il tesoriere vi solleva per pesare l’oro e l’argento, la vostra gioia o il
vostro dolore devono necessariamente alzarsi o cadere.
Gibran Kahlil
Non
ti angosciare più per quello che hai commesso
le
rose hanno spine e fango le argentee fonti;
nuvole
ed eclissi oscurano luna e sole
e
nel più bel germoglio s'asconde orrido verme.
Ognuno
di noi sbaglia ed anch'io m'inganno
giustificando
le tue offese con analogie
umiliando
me stesso per mitigar le tue mancanze,
scusando
le tue colpe più di quanto sia l'offesa:
poiché
porto attenuanti ai peccati dei tuoi sensi,
la
tua parte avversa diventa tuo avvocato -
ed
inizia contro me stesso un regolar processo:
tale
è la lotta interna fra il mio amore e l'odio,
che
fatalmente anch'io mi devo render complice
di
quel caro ladro che inclemente mi deruba
William
Shakespeare
Qual
è la tua natura, di che mai sei fatto
per essere scortato da
tante ombre estranee?
Ognuno riflette solo
l'unica sua ombra
e tu puoi, da solo,
prestarti a tante ombre.
Si descriva Adone ed il
suo ritratto
misera imitazione
diventa di te stesso;
si sommi al volto
d'Elena ogni bellezza rara
ed ancora appari tu
dipinto in vesti greche:
si parli di primavera e
di copiose messi,
la prima non è che
l'ombra della tua bellezza,
le altre sembran solo
tuo generoso dono;
e in ogni felice forma
noi ti rivediamo.
Ogni bellezza esterna ha
di tuo qualcosa,
ma per animo costante
nessun con te s'accorda.
William Shakespeare
Sei
tu a voler che la mia immagine tenga aperte
le mie palpebre pesante nell'estenuante notte?
Sei tu a desiderare che i miei sonni siano rotti
da ombre a te sembianti che ingannano il mio sguardo?
È forse il tuo spirito che stacchi dal tuo corpo
e mandI da lontano per spiare le mie azioni,
per scoprire in me ore frivole e vergogne,
bersaglio ed alimento della tua gelosia?
No, il tuo amore pur forte, non è tanto grande:
è il mio amore che ti tiene gli occhi aperti,
il mio devoto amore frusta il mio riposo
per esser sempre vigile al tuo fianco.
Per te rimango sveglio, mentre tu vegli altrove,
molto lontano da me, ad altri troppo vicino.
William Shakespeare
Un
sogno nasce da mille desideri
Un sogno nasce da mille desideri.
Quando
la mente tranquilla non turbata dal pensiero,
Quando
il cuore puro tutto preso dall'amore incorrotto, o amico, allora tu puoi
scoprire un mondo oltre i confini delle parole illusorie.
In
quel mondo è l'unità di tutta la Vita, ivi è la tacita sorgente che alimenta
i mondi danzanti.
Ivi non è cielo né inferno né passato presente o futuro, né i molli bisbigli
dell'amore caduco.
Cerca quel mondo dove la morte non danza in un'estasi senz'ombra, dove le
manifestazioni della vita sono come l'immagine riflessa nel placido lago.
Quel mondo vive intorno a te, e senza di te non ha vita..
Krisnamurti
La
verità
La
verità è una terra senza sentiero.
L'
uomo non può arrivare ad essa con alcuna organizzazione, con alcuna dottrina
religiosa, con alcun dogma, preghiera o rituale, non con alcuna conoscenza
filosofica o tecnica psicologica. Deve trovarlo tramite lo specchio del
rapporto, con la comprensione del contenuto della sua propria mente, con
l'osservazione e non con l'analisi intellettuale o le dissezioni introspettive.
Non
vi è percorso alla verità, essa deve venire a voi.
La
verità può venire a voi soltanto quando le vostre menti e i vostri cuori sono
semplici, liberi e vi è amore; non se il vostro cuore è occupato dalle cose
della mente.
Quando
c'è amore nel vostro cuore, non parlate dell'organizzazione per la fratellanza,
non parlate della credenza, non parlate della divisione o delle potenze che
creano la divisione, non dovete cercare la riconciliazione.
Allora
siete semplicemente un essere umano senza un'etichetta, senza un paese.
Ciò
significa che dovete mettervi a nudo di ogni cosa e permettere che la verità
possa manifestarsi; e può venire soltanto quando la mente è vuota, quando la
mente cessa di creare.
Allora
verrà senza il vostro invito.
Allora
verrà rapidamente come il vento.
Viene
inaspettatamente, non quando state aspettando, desiderando.
E'
accecante come la luce solare, pura come la notte; ma per riceverla, il cuore
deve essere pieno e la mente vuota.
Voi,
ora, avete la mente piena e il vostro cuore vuoto.
J. Krishnamurti
Fermati
amico
Fermati
amico: del celato profumo della vita che voglio dire.
La
vita non ha filosofie, né sottili sistemi di pensiero.
La
vita non ha religioni, né adorazione in santuari profondi.
La
vita non ha dèi, né fardello di misteri paurosi.
La
vita non ha dimora, né lo strazio del decadimento estremo.
La
vita non ha piacere, né sofferenza nella corruzione dell'amore bramoso.
La
vita non ha né bene né male. Né punizione oscura del peccato imprudente.
La
vita non dà agio, non posa nel cerchio dell'oblio.
La
vita non è spirito o materia, non è la divisione crudele fra azione e in
azione.
La
vita non ha morte, non ha il vuoto della solitudine nell'ombra del tempo.
Libero
è l'uomo che vive nell'eterno, poiché la vita è.
J.
Krishnamurti
Prendi
e ... scopri
Prendi
un sorriso, regalalo a chi non l' ha mai avuto.
Prendi
un raggio di sole, fallo volare là dove regna la notte.
Scopri
una sorgente, fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi
una lacrima, passala sul volto di chi non ha mai pianto.
Prendi
il coraggio mettilo nell'animo di chi non sa lottare.
Scopri
la vita raccontala a chi non sa capirla.
Prendi
la speranza e vivi nella sua luce.
Prendi
la bontà e donala a chi non sa donare.
Scopri
l'amore e fallo conoscere al mondo.
Mahatma Gandhi
Se...
Se
riuscirai a non perdere la testa quando tutti la perdono intorno a te, dandone a
te la colpa...
Se
riuscirai ad aver fede in te quando tutti dubitano, e mettendo in conto anche il
loro dubitare...
Se
riuscirai ad attendere senza stancarti nell'attesa, Se, calunniato, non perderai
tempo con le calunnie...
Se,
odiato, non ti farai prendere dall'odio, senza apparir però troppo buono o
troppo saggio...
Se
riuscirai a sognare senza che il sogno sia il padrone...
Se
riuscirai a pensare senza che pensare sia il tuo scopo...
Se
riuscirai ad affrontare il successo e l'insuccesso trattando quei due impostori
allo stesso modo...
Se
riuscirai a riascoltare la verità da te espressa distorta da furfanti per
intrappolarvi gli ingenui, o a veder crollare le cosa per cui dai la tua vita e
a chinarti per rimetterle insieme con mezzi di ripiego...
Se
riuscirai ad ammucchiare tutte le tue vincite e a giocartele in un sol colpo a
testa e croce e perdere e a ricominciare tutto daccapo, senza mai fiatare e dir
nulla delle perdite...
Se
riuscirai a costringere cuore, nervi e muscoli, benché sfiniti da un pezzo, a
servire ai tuoi scopi, e a tener duro quando niente più resta in te tranne la
volontà che ingiunge:"Tieni duro!"...
Se
riuscirai a parlare alle folle serbando le tue virtù, o a passeggiar coi re e
non perdere il tuo fare ordinario...
Se
nè i nemici nè i cari amici riusciranno a colpirti...
Se
tutti contano per te, ma nessuno mai troppo...
Se
riuscirai a riempire l'attimo inesorabile e a dar valore ad ognuno dei suoi
sessanta secondi, il mondo sarà tuo allora, con quanto contiene, e "
quel che
è più " tu sarai un Uomo,
ragazzo mio!
R.
Kipling