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Nei panni di mia moglie

"Nei panni di mia moglie" pubblicato da Editrice Nuovi Autori

Imago mortis - un'esca per la regina nera

"IMMAGO MORTIS- un'esca per la regina nera" pubblicato da Il Filo


Mettiuna sera al lago
di Andrea Saviano

di Andrea Saviano

L'intenzione d'invitarla ad uscire gli era venuta in maniera del tutto estemporanea. Il tutto, in realtà, era nato prima di conoscerla, con la semplice idea di cambiare aria. Visitare luoghi che non avesse mai visto e che non conservassero alcun ricordo del suo passato. Questo perché per una persona che era stata importante, lui non era diventato altro che un mostro insensibile; un essere incapace di alimentare l'amore che li aveva legati.

Poteva lui - una persona così abbietta - condividere pensieri ed aspirazioni con qualcuno? La risposta pareva essere: sì. Si trattava di discutere sulla labilità di quel sentimento umano chiamato amore.

Andando ai fatti, anche l'ultimo impegno di quel venerdì era stato assolto. Era bastato l'invio di un SMS per avvertire la controparte che solo cinquanta chilometri li separavano dal quel “non appuntamento”. Aveva preferito trasmettere una distanza, perché è sempre difficile tradurre in termini di tempo un tragitto. Il traffico. I semafori. Gli imprevisti.

Che strana la vita! Lei, a questo invito, prima aveva risposto no. Poi forse. Infine sì. Le donne, in fondo ci sarà un motivo se nessun uomo mai è stato in grado di capirle!

Così, eccolo inaspettatamente nel centro di quella città per “uscire” con una donna. La fortuna di un insperato posto per parcheggiare. Doveva essere lì, nei paraggi. Allora scende e la chiama al cellulare. Che sbadato, era di là della strada.

Lui l'ha già intravista, ma lei ancora no. Come tutte le donne è un po' impedita. Scarpe con il tacco. Borsetta, Altri vari intralci allo svolgimento della normale deambulazione. Tutte cose che il gentil sesso adora.

Lui commenta tutto ciò con una smorfia d'insofferenza, ma forse è solo la sua attuale avversione alle donne che lo fa ragionare così.

La osserva, mentre attraversa la strada. Non potrebbe mai definirla bella, slanciata e sensuale. Tuttavia, è una donna vera. Un po' bassa di statura. Un po' trascurata nell'aspetto. Un po' sovrappeso, come tutte le donne che hanno smesso di amare se stesse, magari stanche di incontrare uomini che invece amano solo se stessi e che proprio per questo, non hanno nulla da dare.

Lei odia gli uomini e lui le donne, che accoppiata!

Un particolare lo colpisce: ha un bel sorriso e due occhi sinceri. Non ha quello sguardo ingannatore che spesso hanno certe donne, soprattutto quelle che si ritengono bellissime.

Un saluto. Un abbraccio. Un casto bacio sulla guancia prima di salire in macchina. Il lago è distante, almeno un'ora abbondante, nonostante l'autostrada. Così, per alleggerire il tragitto la cosa migliore è parlare. Infatti, non si può dire che i due si conoscono, si sono incontrati un istante, scambiando poche parole su un argomento che aveva profondamente ferito entrambi. In sintesi: lei odia gli uomini, lui le donne.

Come spesso accade parla più uno tra i due, ma se uno è un buon oratore l'altra è un'attenta ascoltatrice e, infatti, ogni tanto lo interrompe per esprimere commenti, giudizi o formulare domande. Lei sorride sempre, così anche lui finisce per stemperare la tensione, sciogliendosi in un sorriso. Era da tanto che non sorrideva.

Arrivano al lago. Parcheggiano la macchina. Cominciano a passeggiare sul lungolago. Passeggiano e conversano, finché senza nemmeno accorgersi del tempo trascorso arrivano al centro e lì cercano una pizzeria.

CONTINUA